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Autore: thecouchcarrot    11/07/2012    4 recensioni
Dean lavora nel settore vendite e si è appena trasferito nel quartiere, e il suo vicino è definitivamente matto da legare.
Dal capitolo 30: Dean strinse le palpebre. “Non sono adorabile, i copriteiera sono adorabili.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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A/N: Ciao, miei unici e veri amori! Ho assolutamente adorato le vostre recensioni. Dean dovrebbe farvi visita. Non so se l'ho menzionato in precedenza, ma ... le recensioni sono più o meno la ragione per la quale metto le mie fanfiction sul web. È un sistema di gratificazione immediato. Quindi ricordate, se recensite, attivate i recettori di piacere nel mio cervello e stimolate questo mio comportamento!

Vi ho scritto un aggiornamento extra - lungo, quindi spero che vi piacerà. Due cose su questo capitolo:

1) Sono citati diversi artisti.Potrebbe essere una bella idea cercarli prima che vengano effettivamente citati. Rene Magritte, Andrew Wyeth e Ivan Albright. Probabilmente avete visto i lavori dei primi due, in precedenza, perchè hanno dipinto delle immagini estremamente iconiche, ma il terzo è meno conosciuto. Sarà abbastanza di aiuto sapere già di che cosa sto parlando.

2) Penso che la fine di questo capitolo possa essere un po' a ... rating rosso? Quindi siete avvertiti. Mi scuso se ho offeso qualcuno.Non ho idea di quale sia il limite per questo genere di cose, ma potrei averlo superato.

Divertitevi!


(nota dell'autrice thecouchcarrot)

CAPITOLO 5
 
Dopo essere riemerso dal bagno, Castiel studiò i quadri appesi al muro per una durata di tempo considerevole. Poi prese in mano i quattro sottobicchieri di Dean, uno per uno, e li esaminò con attenzione.
 
Dean si limitò a guardarlo dalla sua comoda posizione sul divano. “Castiel,” disse “Ti ha mai detto nessuno che sei davvero, davvero strano?”
 
Castiel si avvicinò il sottobicchiere agli occhi con concentrazione. “Di solito sono troppo educati.” Ridacchiò. “Ma tu no.”
 
Dean aggrottò le sopracciglia e si raddrizzò. “Cosa vorresti dire?”
 
Castiel appoggiò il sottobicchiere sul tavolino e si girò verso di lui con un’espressione seriamente preoccupata. “Dean, ti prego, dimmi che qualcuno ti ha parlato delle opere di Rene Magritte.”
 
Dean strizzò le palpebre. “Ma- chi?”
 
Castiel guardò il soffitto e scosse la testa con delusione. “Che farsa.” Borbottò.
 
Dean sospirò e si massaggiò la fronte, appoggiandosi l’altra mano sul ginocchio. “Senti, è stata una nottata veramente lunga. Puoi andare adesso, per piacere?”
 
Castiel lo squadrò dalla testa ai piedi, guardandolo come se lo stesse esaminando e giudicando. “Non sei mai andato a letto con una prostituta, vero?”
 
“Che ca- non pago per il sesso.” Ribatté Dean.
 
Castiel schioccò la lingua. “Non si paga una puttana per il sesso, Dean. La si paga perché se ne vada la mattina dopo. Cosa che, all’osservatore casuale, potrebbe sembrare proprio il tuo genere. Visto il tuo stile di vita.”
 
“Il mio stile di vita?” Dean si alzò, indignato.
 
“Ma a te non piacciono le prostitute,” Castiel continuò “quindi, piuttosto sei propenso agli incontri fugaci. I tuoi sottobicchieri lo evidenziano perfettamente.” Diede un’occhiata al salotto. “E sì, puoi chiamarmi Cas.”
 
“Bene, ascolta Cas” ringhiò Dean, facendo un passo verso di lui. “Penso che finirò per spaccarti il cranio con la tua maledettissima pietra meditativa se non la pianti e te ne vai.”
 
E improvvisamente, Castiel fece un gran sorriso. “Eccellente. Sono contento che ti piaccia.”
 
“Non è quello che ho detto!” Disse Dean bruscamente.
 
Castiel si diresse verso la porta. “Colleziono pietre. Quella che ti ho dato è un basalto di fiume dalle Ande. La sua frequenza spirituale si sintonizza bene con la tua.”
 
*
 
“Le Ande,” disse Sam. “Forte.”
 
Dean sbuffò. “Sempre che sia vero. E poi mi fa ‘Puoi dire alle persone che sono strano, non c’è problema. Ma dì anche che siamo amici.’ Seriamente. E poi se n’è andato.” Aprì un pacchetto di patatine. “Oh, e sembrava veramente offeso che non avessi mai sentito parlare di una tale Renee Mah – greet.”
 
Sam rise. “Magritte? Davvero? Sembra quasi … perfetto.”
 
Dean si infilò qualche patatina in bocca e accese la televisione. “Chi diavolo sarebbe questa tizia?”
 
“Tizio, Dean.” Lo corresse Sam. “Pittore surrealista. Hai presente ‘Ceci n’est pas une pipe’?”
 
“Per niente.”
 
“Hai visto qualcuno dei suoi lavori, solo che non lo sai. Ha dipinto l’uomo con la bombetta con la mela di fronte alla faccia, la donna nuda che si sta trasformando nel cielo … Cercalo su Google. I suoi lavori sono semplicemente … molto strani e simbolici, abbastanza ingegnosi normalmente, elementi realistici riarrangiati in chiave nonsense.”
 
“Quindi com’è che sarebbe perfetto?”
 
Sam rise. “Ma niente, è solo che dalla tua descrizione di questo tipo sembra che abbia un po’ lo stesso genere di non sequitur che caratterizzava i dipinti di Magritte. Sembra proprio il genere di cosa che potrebbe piacergli. Se dovessi sceglier un artista qualsiasi, per rappresentarlo, sarebbe Magritte.”
 
“Davvero?” Dean prese a fare zapping. “Per me invece?”
 
“Per te cosa?”
 
“Che artista sarei?”
 
Sam ci rifletté sopra per un istante. “Andrew Wyeth.”
 
Dean sospirò. “Già, non conosco nemmeno lui. Ma lo cercherò. Per quanto riguarda te, Jumbotron? Tu chi saresti?”
 
Sam rise di nuovo, in modo più cupo questa volta, un po’ amaramente. “Oh, non lo so. Probabilmente Ivan Albright.”
 
Dean mise su un canale di sport, e con la coda dell’occhio vide l’ora nell’angolo dello schermo. “Hey, dovrei essere da Jeff e Laura per cena, quindi devo andare.”
 
“Già, anche io.” Concordò Sam.
 
“Non vedo l’ora di averti qua, Sam.” Dean sapeva che non avrebbe dovuto dirlo, ma era vero. “Se non fosse per il mio vicino pazzo, mi starei annoiando a morte senza di te.”
 
Sam si fermò. “Spero di poter venire presto. Le cose stanno andando bene.” Sospirò. “E sai, per quanto sia matto, mi sembra che sia abbastanza solo. Forse ha davvero bisogno di un amico.”
 
“Già, ma perché io?” Dean sbuffò. “Ha vissuto qui per due anni e non ha mai detto ciao a nessuno, e improvvisamente non desidera altro che conoscermi.”
 
“Accettalo Dean,” poté praticamente sentire il sorriso da faccia di merda di Sam. “Sei troppo sexy per il tuo bene. Svolazza verso di te come una falena verso una fiamma che ha usato troppo gel per i capelli.”
 
“Taci, sfigato.” Rispose Dean.
 
“Sfigato? Sul serio?”
 
“CIAO, Sam.”
 
Risata di Sam. “Ciao Dean.”
 
*
 
Divenne un’abitudine. In qualche modo, divenne un’abitudine.
 
Ogni venerdì, appena dopo mezzanotte, Cas avrebbe bussato alla porta di Dean. Aveva sempre qualche scusa per essere lì.
 
La prima volta, se ne stava lì con un vassoio pieno di bacon. “Ne ho fatto troppo.” Disse a Dean, con aria imparziale.
 
La seconda volta reggeva un dosatore pieno di zucchero. “Penso di averlo preso in prestito da te.” Dichiarò.
 
La terza se ne stava lì in accappatoio, con aria terrorizzata. “C’è una tartaruga in casa mia, Dean. In qualche modo è entrata una tartaruga. Inizierà a scavare, e a farsi il nido e a riprodursi … Dovremo fumigare tutto.”
 
Dopo questa smise di inventarsi scuse, ma continuò a portare regali. Un cristallo di quarzo, una lampada “di scorta”, un cespo di lattuga … Non rimaneva molto a lungo, solamente un’ora o giù di lì, solamente il tempo necessario per entrare e essere strano e chiedere a Dean la sua opinione riguardo la costellazione di Orione o i formaggi stagionati. Dean aveva l’impressione che, in qualche modo, Castiel lo stesse addestrando, addestrando ad abituarsi alla presenza di Castiel in casa sua, come se questa fosse solo la prima fase di un esteso piano sovversivo dell’amicizia che aveva programmato con cura. E per quanto strano … stava funzionando. Dopo qualcosa come la quinta volta disse a Cas “Sai, potresti venire prima. E restare più a lungo. Se vuoi.” Non lo diceva nemmeno per compassione. Nonostante la tendenza di Cas a leggere Dean come un libro illustrato e abbattere ogni comune concezione di garbo, a Dean in qualche modo piaceva. Gli piaceva il modo in cui poteva essere sincero con Cas, e tutte le cagate interessanti con cui se ne veniva fuori. Non era mai noioso.
 
E … ok. Siamo assolutamente onesti. Gli piaceva di piacere a Cas. C’era qualcosa nel modo in cui Cas riusciva a concentrarsi ed ascoltare veramente, ti dava questa attenzione assoluta e qualche volta guardava Dean in una maniera … Non poteva davvero descriverla, ma era questo tipo di sguardo che Cas gli riservava quando Dean rimaneva perplesso, un sguardo più esperto, per nulla condiscendente ma quasi come “Tu mi fai restare giovane.” Che era strano, perché Dean si rese conto che era quasi cinque anni più vecchio, e inoltre, Dean avrebbe dovuto esserne offeso, giusto? Avrebbe dovuto essere indignato.
 
E si comportava come se lo fosse, indignato. Ma dentro di sé, gli piaceva quello sguardo.
 
Comunque, ancora non sapeva ciò che Cas faceva veramente per vivere. Uomini con delle borse continuavano ad arrivare e entrare la casa come sempre. Dean non chiese nulla a Cas, ma era dannatamente curioso. Una notte si sedette dietro le imposte e aspettò un’ora, gli occhi puntati sulla porta di Cas, solo per vedere l’uomo uscirne proprio come era entrato.
 
Non si paga una puttana per il sesso, Dean.
 
L’uomo entrò nella sua auto e se ne andò.
 
Non era la prima volta che il pensiero attraversava la testa di Dean. Era possibile che Cas fosse un qualche tipo di escort maschile che lavorava in casa. Avrebbe spiegato perché avesse un’intera casa per se stesso. Per qualche ragione, l’idea disgustava e affascinava morbosamente Dean allo stesso tempo.
 
Dean smise di spiare e entrò in doccia. Cominciò a lavarsi i capelli cercando di sciacquare via l’idea dai suoi pensieri.
 
Era facile da immaginare, lo era. Castiel era tutto pace hippie e amore libero, quasi sicuramente gay, quindi perché non ricercarne un guadagno? Dean poteva quasi vederlo. Un tipo qualsiasi avrebbe bussato alla porta. Castiel avrebbe risposto e chiesto all’uomo se aveva soldi con sé. L’uomo avrebbe fatto un cenno alla borsa a tracolla e sarebbe entrato, e non appena la porta si fosse chiusa Cas avrebbe detto Metti giù la borsa, togliti la giacca e non sarebbero andati in camera da letto, no, le tende erano sempre tirate, si sarebbero limitati a sfilarsi le maglie sul divano, e l’uomo avrebbe baciato Cas violentemente, perché erano qui per fottersi, o no, ma gli occhi di Cas non si sarebbero chiusi, per niente, sarebbero solo divenuti scuri e neri e avrebbe dilatato le narici, e avrebbe spinto i fianchi selvaggiamente contro l’uomo e stretto il culo, e l’uomo avrebbe mugugnato nella bocca di Cas, sarebbe stato così affamato e già duro e avrebbe morso il labbro di Cas e Cas avrebbe gemuto di piacere, si sarebbe dimenato e contorto, caldo e stretto, così caldo, avrebbe sbottonato i jeans dell’uomo e li avrebbe abbassati, respirando pesantemente, Fottimi, fottimi, e l’uomo si sarebbe tolto frettolosamente i jeans e Cas si sarebbe messo a quattro zampe e l’uomo, oh l’uomo sarebbe quasi venuto solo alla vista, le gocce di sudore tra le scapole di Cas e il suo culo perfetto e muscoloso e avrebbe afferrato Cas per i fianchi, e si sarebbe spinto dentro di lui con forza e Cas avrebbe mugolato e sarebbe scivolato contro di lui, piano all’inizio e poi più veloce e più veloce e lui avrebbe afferrato un pugno di quei folti capelli neri e avrebbe ansimato Di più, fottimi, più forte e i loro corpi bagnati, accaldati avrebbero sbattuto l’uno contro l’altro ancora e ancora, Cas avrebbe continuato a gemere Fottimi, fottimi Dean, fottimi, Gesù fottimi Dean, e Dean sarebbe venuto
 
Dean si fermò.
 
Dean rimase fermo nella doccia, ansimando, pesantemente.
 
Che.
 
Cazzo.
 
Girò la maniglia su freddo.








Questo è l'aggiornamento di quasi - l'una del mattino:
Non sequitur è l'espressione perfetta per descrivere il Cas di questa fic. Se non sapete che significa (io, dall'alto della mia ignoranza non ne avevo proprio idea) questa pagina di wiki è illuminante.
E questo capitolo è uno dei miei preferiti, il piano sovversivo di Cas per l'addestramento di Dean fa molto Piccolo Principe e Volpe.
Per il resto, ho questo dubbio. Ho messo la storia sotto rating arancione, e a me sembra ancora adatto, perchè la scena descritta alla fine non tratterà di raccogliere margherite ma non mi sembra nemmeno eccessivamente grafica, però, se c'è qualcuno che pensa che dovrei cambiare il rating a rosso, è detto fatto.
Grazie a quelle bellissime persone che hanno recensito e messo la storia in preferite/ seguite/ ricordate, credo che anche i vostri organi interni siano belli. Non siate parchi di recensioni,  scaricatemele addosso come fareste con lo zucchero a velo sul pandoro o la mozzarella sulla pizza, ormai sono la mia droga.
Al prossimo :)
  
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