Capitolo un po'
'sperimentale'...buona lettura!
Besos!!
Tess^^
Capitolo
21
Prime
volte
Ore di
agonia.
Tremenda
agonia.
Davvero.
Merlino.
Merlino
santissimo.
Cibo?
Ottimo.
Compagnia?
Da ricovero
immediato al reparto psichiatrico del S.Mungo.
Certo.
Ricovero
immediato, senza
possibilità di appello.
E la pazza
della madre che a momenti manda a fuoco la casa perché ‘tesoro, non mi so mai
regolare con la potenza dell’Incendio quando si tratta delle frittelle di zucca
flambè’?
Uno spettacolo
che si sarebbe perso volentieri.
In quanto la
pazza sedeva proprio di fianco a lui.
E ogni due per
tre gli aveva rovesciato addosso un bicchiere di vino, o uno d’acqua oppure uno
di succo al mirtillo della zia Peggy che ‘sai tesoro, ormai ha i suoi 120 anni
suonati, ogni tanto parte a cercar mirtilli e sparisce per giorni’.
Bene.
Che rimanesse
anche dispersa, la zia Peggy.
Insieme ai suoi
mirtilli.
Non ne avrebbe
sentito la mancanza,
lui.
E quello
squinternato del padre?
Secondo Draco
doveva avere dei seri problemi di personalità.
Non seri,
serissimi.
Non gli era
ancora chiaro se fosse un genio o un totale imbecille.
Senza contare
che scoppiava a ridere ogni cinque minuti.
Ma così, senza
che ce ne fosse motivo.
OH.OH.OH.OHOHOH.OH
A parte
l’intento di far morire il giovane Malfoy di infarto.
L’ombroso e
tetro fratello era l’incognita più grande. Con quell’aria da bello e dannato che
si portava appresso, e con quegli occhi truccati (perché era matita nera,
quella. Non occhiaie. Era matita
nera. Punto.) se ne stava di fronte a lui, a osservarlo.
No, a
osservarlo attentamente.
No, no.
Ad analizzarlo.
No, no, no.
A vivisezionarlo.
Certo, come una
cavia da tagliuzzare e utilizzare in qualche pozione.
Lo sapeva bene,
lui, qual era lo sguardo di un pozionista all’opera.
Freddo e
calcolatore.
Ma il momento
peggiore in assoluto, quello che realmente aveva rischiato di mandare in ferie
il suo self-control - Adieu! Hasta la
vista! Goodbye! - era stato
quando in tavola era arrivato il dessert.
Ebbene
sì.
Il dessert.
Certo, potevano
mancare i cannoncini alla crema in tavola??
No. Ovvio che
no.
Una congiura
contro di lui.
Ma Draco Malfoy
non avrebbe ceduto.
E avrebbe messo
in conto anche quello alla cara B.B.
Perché, per
concludere il giro della tavola rotonda, arriviamo a Bella, seduta di fianco a
Draco. La ragazza non aveva perso occasione di sfiorarlo.
Era tutto
calcolato.
Non potevano
essere coincidenze.
Prima la mano.
Poi la gamba, sotto al tavolo. Poi il piede. Poi di nuovo la gamba. Poi i
capelli, quando si era alzata per aiutare a spegnere l’incendio in tavola. Poi
la spalla, quando era tornata a sedersi.
Gesti così
casuali che, non fosse stato per l’arguzia di Draco, sarebbero passati
inosservati.
Ma quelle erano
provocazioni.
E la sfida
finale era arrivata da un cannoncino, stretto tra i denti di Bella, accarezzato
dalle labbra di Bella.
E la crema del
cannoncino?
Quella in
eccedenza?
Leccata via da
Bella.
Draco aveva
nascosto un gemito, fingendo un attacco di tosse.
Finendo per
strozzarsi veramente.
Niente
cannoncini per lui, grazie.
Ma ora, grazie
al cielo, era tutto finito.
Il peggio era
passato.
Genitori
partiti.
Meta: parenti
lontani.
Saluti: una
stretta di mano col padre, accompagnata dalla solita risata, un abbraccio da
parte della madre, corredato da un ‘Tesoro, passa a trovarci
ancora’.
Certo,
contaci.
Fratello
volatilizzato.
Meta:
incognita.
Saluti: pacca
sulla spalla. Ghigno. ‘Ciao, cognatino’. Occhiolino.
Il cervello di
Draco aveva accuratamente evitato di registrare tutto ciò che aveva seguito la
pacca sulla spalla.
Silenzio.
La casa era
finalmente vuota.
E loro due eran
soli.
Bella, seduta
sulla poltrona di fronte alla sua, con l’enorme gatto MoMo sdraiato in grembo,
ricambiava il suo sguardo, intensamente.
-Mi ha fatto
piacere che tu sia venuto oggi.
-Mmm.
-Mi hai
stupito.
Silenzio
assorto.
-B.B?
-Che
c’è?
-Fammi
strada.
Pausa.
-Per
dove?
Sbuffo
irritato.
-Lo
sai.
Mano ferma a
mezz’aria.
-No che non lo
so.
-Non fare la
finta tonta con me, signorina!
-Draco,
ascolta. È da quando sei arrivato che ti comporti in modo strano, mi vuoi
spiegare che sta succedendo?!
-B.B., ti
prego, basta! Sto per esplodere – implorò lui.
-Draco, ma
che-
-Non puoi
lanciarmi tutti quei segnali ambigui
e poi ritrattare! Al punto a cui siamo arrivati non ti permetto di
ritrattare!!
-Ma ritrattare
che?? Si può sapere?
-Avanti, non
fare l’ingenua con me.
Bella
continuava a guardarlo con un’espressione beota.
-B.B., non sono
così stupido! E se mi hai provocato in questa maniera senza avere intenzioni serie, sappi che non te la
perdonerò!! Non te la caverai questa volta.
Detto questo,
si alzò di scatto, avvicinandosi.
Prese MoMo in
braccio e lo lanciò sul tappeto, ignorando le sue proteste
miagolate.
Bella fece per
alzarsi a sua volta, ma lui la spinse indietro con la
mano.
Senza pensarci
due volte, le si mise sopra a cavalcioni, costringendola ad appoggiare la testa
allo schienale per guardarlo dritto in faccia.
Le piazzò le
mani da parti opposte della testa e si avvicinò pericolosamente. Senza
interrompere il contatto visivo con lei, cominciò a baciarle la
guancia.
-Andiamo B.B.,
fosse stato solo per il tipo di pasticcini, mi sarei dato del represso e tutto
sarebbe finito lì.
-D-d…represso?
Tipo di pasticcini??
-Cannoncini
alla crema e tortine alla vaniglia!!! Non ti dicono
niente?!
-Eh?
-Ma quante
volte devo dirtelo che nella mia mente ormai c’è radicato questo insano
collegamento??? Tu sei la mia torta alla vaniglia, B.B!!! E non far finta di non
saperlo!
-Ma…oh santo,
le tortine. Tu hai visto le tortine e hai pensato a me? Ma Draco, che c’entra??
E i cannonci-oh!! I cannoncini…Ahahah!! Ma dai!!! Tu SEI un
represso!!!
Draco,
reprimendo l’impulso di strozzare la ragazza che stava ghignandosela di tutta
quella situazione, infilò
nervosamente una mano in tasca ed estrasse un bigliettino tutto stropicciato,
sventolandoglielo sotto al naso.
-Non fare la
santarellina con me! – esclamò, concedendosi un sorrisetto vittorioso alla vista
di Bella che, improvvisamente la smetteva di ridere.
-Che c’è
scritto su quel biglietto?
-Lo
sai.
-No che non lo
so!
Era un bluff.
Draco ne era convinto, però si preparò a declamare il contenuto del biglietto,
schiarendosi la voce.
-“Caro
Draco, spero che tu gradisca questo dolce pensiero. Certo che, se tu venissi
a pranzo da me, diciamo domani, potremmo goderci insieme questo ben di Dio. Ti
va? Potrebbero esserci degli sviluppi interessanti…Ti prego, dì di sì. Mi manchi un sacco, non vedo
l’ora che tu sia qui. Tua,
Bella”.
Beh,
poteva andarmi peggio,
pensò Bella, tirando un sospiro di sollievo.
-Guarda
che non è come pensi.
-Cosa?
-Non
è così incriminatorio quel biglietto!!
-Oh,
sì che lo è! In codice, ma lo è!!
-Sei
un represso!! Un maniaco!!
-Non
sono un maniaco! Ma ho le mie esigenze!
-Draco?
-Che
c’è?
-Ti
senti un cannoncino, piccolo Draco??- sussurrò maliziosamente lei, prima di
sghignazzare senza pudore.
-Io
non mi sento un cannoncino!!! – si spazientì lui. –Devo spiegartelo con un
disegnino, B.B.?? E a pranzo, che leccavi quella-quella…quella dannata crema
davanti al mio naso!! L’hai fatto apposta!! Tu—tu….tu, piccola
insolente!!!
-Tu
sei un malizioso!!! E un perverso!!! Non ti si può neanche mangiare un
cannoncino davanti che subito vai a pensare a me là sotto che ti lec-…ecco, sì,
insomma!!!
Bella
si zittì e Draco rimase silenzioso per qualche istante.
Con
un’espressione seria e concentrata, in netto contrasto con il siparietto appena
svoltosi, disse:
-B.B.?
-Draco?
Lui
le tese la mano, che tremava un po’, forse per
l’imbarazzo.
-Io
voglio fare l’amore con te, Bella. Qui, ora.
Lei
arrossì, ma non distolse lo sguardo dal viso di Draco.
-E
tu?
Chiese,
un po’ meno sicuro di sé.
-Tu
mi vuoi?
Lei
finalmente annuì, allungando la mano e stringendo quella che Draco gli aveva
teso.
Lui la tirò
verso di lui, fino a fare aderire i loro corpi e, senza tanti complimenti,
abbassò il capo e la baciò.
Non un bacio
gentile, ma prepotente, pieno di desiderio.
La lingua di
Draco si fece largo tra le labbra di Bella, costringendola ad assecondare i suoi
movimenti, poi, con un gemito, si allontanò quel tanto da poterla guardare negli
occhi e le sussurrò, per la seconda volta:
-Fammi
strada.
Lei gli strinse
la per mano e cominciò a trascinarlo su per le scale, verso camera
sua.
La camera in
questione era un assoluto disastro, ma i due ragazzi non ci fecero molto caso.
Bella buttò per terra tutti i vestiti che erano ammucchiati sul letto e poi
corse a chiudere la porta dietro Draco.
-Non si sa mai
– mormorò con un mezzo sorriso, iniziando poi a torcersi le mani, già
sudate.
Si voltò verso
di lui e gli andò incontro.
-Draco, io non
l’ho mai…sì, insomma, io sono…ecco…
-Sono il
primo?- le suggerì lui, brusco.
Ma solo per
l’imbarazzo.
La
tensione.
-Sì. E
tu?
-Cosa?
-Tu l’hai già
fatto?
Lui ci pensò un
istante e poi decise di essere sincero.
-No…no. No,
anche per me è la prima volta.
-Bene.
Lui aggrottò le
sopracciglia.
-Come sarebbe a
dire ‘bene’??
-Bene. Sono
contenta che tu non l’abbia fatto con nessun’altra. – cominciò a dire lei
veloce, in modo pratico, togliendosi la maglia e rimanendo in reggiseno di
fronte a lui.
-B.B.?
-Forza! Sei
ancora lì?- esclamò poi, spingendolo verso il letto, sedendosi sopra di lui a
cavalcioni e iniziando a slacciargli la camicia.
Le dita le
tremavano visibilmente.
Lui le bloccò
le mani.
-B.B. Se qui
parliamo di farlo il prima possibile, il primato spetta a me. Datti una
calmata.- le disse, ribaltando la situazione.
-Okay.
-Okay.
Poche parole
sussurrate.
Qualche
gemito.
Mani che
accarezzano e labbra che sfiorano parti del corpo mai
violate.
Un po’ di goffo
imbarazzo.
Un po’ di
paura.
Certo.
Un tocco
diverso e un’emozione forte.
Un lieve
dolore, forse.
Ma nulla di
tragico.
Un piacere
intenso.
Nuovo.
...
-Allora?
-Allora che?
Non vorrai mica un voto, spero.
-No. Quello lo
so già.
-Ma
dai?
-Già.
-E
sarebbe?
-Il massimo,
come sempre.
-Esagerato.
-…
-…
-Beh?
Allora?
-Allora che,
Draco? È stata la prima volta per tutti e due. Che ti aspettavi? Fuoco e
fiamme?
-Io ho fatto
fuoco e fiamme, B.B. – la stuzzicò, pizzicandole il
fianco.
-Sì, una
bestia, un drago! Piantala!
-Certo, un
drago.
Risolino.
-Che
hai?
-Beh,
miglioreremo.
-Oh, sì. Ci
puoi scommettere.
-Ci saranno un
sacco di occasioni.
-Molte,
moltissime occasioni. Milioni di occasioni.
-Esagerato.
-…
-…
-Però è stato
bello.
-Già.
Bella si annotò
mentalmente che forse, per quella volta, Will non sarebbe stato
punito.