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Autore: temperanceb    12/07/2012    2 recensioni
La Magia Oscura é potente e terribile, troppo potente per essere gestita totalmente. Il Mondo é di nuovo in pericolo perché il Signore Oscuro é risorto: ma nessuno vuole credere alle parole di Harry Potter.
Così mentre tutto intorno a lui diventa sempre più pericoloso e letale, Silente chiama a raccolta una sua vecchia conoscenza, per far fronte all'imminente battaglia che cambierà i destini di molti. Tutti si renderanno conto del mondo che li circonda, e apriranno gli occhi su ciò che sono realmente...
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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PROLOGO

«Perdonami quest'intrusione senza preavviso Andrew ma non potevo proprio aspettare un minuto di più».
Era una sera di Luglio appiccicosa, con un umidità fuori dall'ordinario: sembrava quasi di muoversi in un fluido denso e salmastro. La grande finestra che dava sul mare era aperta per far entrare la brezza serale che spirava dal Tirreno: la Scuola per Fattucchieri di Alicudi era stata sapientemente nascosta in cima alla verde Riserva Naturale da ogni genere d'incantesimo.
L'isola aveva visto giorni di fuoco e la conclusione dell'anno scolastico invece di portare relax e tranquillità, aveva trasformato la sala professori, ed i professori stessi, in macchine da lavoro. C'erano le nuove iscrizioni da compilare, i diplomi dei M.A.G.O. da far ufficializzare al Ministero, gufi da inviare agli studenti che avevano dimenticato i loro effetti personali. Le grandi finestre che bucavano i mattoni bianchi della scuola, erano perennemente aperte. Ma nemmeno i venti del mare riuscivano ad addolcire il caldo afoso di quella sera: l'unica novità che aveva scosso il piattume giornaliero, l'aveva portata l'uomo apparso dinnanzi a me.
Un viso che non vedevo di persona da circa quattro anni.
«Posso avere un bel bicchiere di whisky Incendiario ghiacciato? Ovviamente, quando ti sarai tolto quella meravigliosa espressione esterrefatta dal viso.» In effetti inebetito com'ero con la mia poco elegante maglietta di cotone blu, i capelli sciolti e non pettinati ed il mio studio che trasudava disordine da ogni angolo, sembravo più un barbone che un professore.
«Ma certo p-professor Silente si accomodi pure!» balbettai, facendogli cenno con la mano libera dai rotoli di pergamena dei M.A.G.O. che stavo catalogando.
«Lascia stare le formalità Drew, oramai non sono più il tuo Preside. E poi in tempi così bui le formalità devono lasciare il posto a cose ben più influenti.»
E così Albus Silente, il mio vecchio Preside alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, era proprio li' davanti a me: austero come lo era sempre stato, indossava un bellissimo abito di seta verde smeraldo, drappeggiato d'oro e d'argento; immobile con le mani giunte dietro la schiena mi guardava quasi divertito ed osservandomi aveva preso un cipiglio particolare. Una delle sue espressioni storiche di quando ad Hogwarts stava per annunciare cose epiche: come ad esempio che per Halloween avremmo mangiato Tortini di Zucca flambati da draghi in carne ed ossa.
«Ecco a te» dissi porgendogli un generoso bicchiere di whisky Incendiario: dalla sua espressione sembrava che stesse passando notti insonni e giorni troppo frenetici. Roteai la bacchetta con un gesto imperioso: «Locus Mundus» pronunciai e rapidamente il mio ufficio tornava a posto da solo. Libri impilati con precisione, fogli di pergamena sparsi a caso andavano a riporsi sugli scaffali, piume ed inchiostri si raggruppavano nei loro contenitori e la scrivania si riaddrizzava davanti allo sguardo divertito di Silente.
«Ho sempre adorato quest'incantesimo, é una di quelle cose che mi fa apprezzare l'essere disordinato.» disse ammirando il mio ufficio tirato a lucido. «Sei sempre stato un ragazzo con un intelligenza fuori dall'ordinario Andrew. Sai perfettamente che la mia visita inaspettata é dovuta a qualcosa di impellente» giocherellava con il suo bicchiere ma ancora non si era messo seduto. Rimasi in piedi anch'io e tirai dietro le orecchie i capelli neri e mossi.
Per qualche secondo attesi per vedere se fosse un incipit per un discorso poi feci qualche passo verso la finestra aperta e mi voltai ad osservare i suoi movimenti: «No... Albus.» faticai a pronunciare il suo nome.
«Avrai sicuramente una ragione precisa per essere qui in Italia quasi a mezzanotte e nel bel mezzo dell'estate.» azzardai io accennando un sorriso sghembo.
«In effetti questo clima non é precisamente ideale per me. L'estate in Scozia é un tantino più... pungente.» e poi trangugiò il suo whisky con velocità sorprendente: «Sono qui per aggiornarti sui recenti avvenimenti che sono successi ad Hogwarts».
Si mosse con fluidità verso la sedia di fronte alla mia scrivania ed io quasi ipnotizzato, attratto come un satellite al suo pianeta, gravitai sulla mia poltrona e sedetti osservando le espressioni di Silente cambiare durante il suo discorso. Mi raccontò che l'anno appena trascorso, Hogwarts aveva ospitato il Torneo Tremaghi e che inaspettatamente il Calice di Fuoco aveva estratto un quarto concorrente: non un ragazzo qualsiasi ma proprio il Bambino-Sopravvissuto. Harry Potter era stato incastrato da Barty Crouch Jr., un Mangiamorte al servizio di Lord Voldemort che aveva rapito e preso il posto del professor Alastor Moody. Crouch si era assicurato che Harry vincesse il torneo, trasformando la Coppa Tremaghi in una Passaporta che lo avrebbe portato al cospetto dell'Oscuro Signore stesso.
«Sono stato uno sciocco. Crouch interpretava fin troppo bene la parte di Alastor Moody ed io ero troppo impegnato nel Torneo per assicurarmi che tutto andasse bene.» asserì facendo un cenno col capo.
«Conoscendo la tua natura Albus, eri sicuramente curioso di vedere il motivo per il quale il Calice aveva tirato fuori un quarto nome.» era una sensazione davvero insolita chiamarlo per nome, ma mi abituai subito e lui non ci fece caso. Restava appoggiato allo schienale della sedia e continuava a raccontare come nulla fosse: «Purtroppo Harry ha visto morire un suo compagno, il nostro Campione di Tassorosso Cedrig Diggory. L'Oscuro Signore aveva in serbo qualcosa appositamente per Harry.» Continuò il suo discorso raccontandomi che il giovane Potter aveva assistito al ritorno di Voldemort, tramite un antico rituale, servendosi del sangue stesso del ragazzo. Potter l'aveva affrontato e si era messo in salvo grazie alla compatibilità fra le loro bacchette: la bacchetta di Harry aveva costretto quella dell'Oscuro Signore a mostrare la sua natura, rivelando dei 'ricordi' di alcune sue vittime. «Harry ha visto i suoi genitori quella notte: il Prior Incantatio gli ha permesso di fuggire.» disse chinando la testa verso il basso.
Lord Voldemort era tornato.
«Non dartene la colpa. Nessuno avrebbe potuto pensare che un Auror del calibro di Moody potesse farsi mettere nel sacco da uno come Barty Crouch Jr.» tentai di rassicurarlo: «E non potevi certo prevedere che l'Oscuro Signore avesse in mente di tornare così di gran carriera. Quell'uomo ha sempre avuto manie di protagonismo.»
Una lieve risata di Silente sciolse la tensione che avevo accumulato nel corso del racconto. Non sapevo ancora il motivo ma non ero turbato dalla notizia del ritorno dell'Oscuro Signore: forse questa grande sicurezza che avevo era dovuta alla presenza di Silente stesso. Oppure non avevo ancora metabolizzato le informazioni. «Perché se l'Oscuro Signore ha fatto ritorno, il Ministero non ha divulgato la notizia Albus?»
Il Preside spalancò un grande sorriso a questa mia domanda, schioccò le dita e puntò un indice verso di me: gli occhiali a mezzaluna riflettevano le luci delle candele e dai suoi occhi lessi che avevo trovato il motivo per il quale era venuto a farmi visita. «Sapevo che ci saresti arrivato. Vedi, il Ministero» e qui alzò un sopracciglio «...o meglio ancora il Ministro, non accetta l'idea di questa notizia. Per cui ha messo a tacere queste dicerie, mettendo Potter sotto cattiva luce. Lo addita come un visionario, un ragazzo in cerca di fama. Ma è la paura che lo sta accecando.»
Silente continuò il suo discorso in maniera più concitata: sosteneva il fatto che se il Ministero non avesse preso provvedimenti, i danni collaterali sarebbero stati troppo estesi. «Contiamo già le prime vittime... ho subito riconvocato l'Ordine della Fenice e stiamo indagando come possiamo.»
Passai una mano sul mento e sospirai: l'idea che i Mangiamorte stessero mietendo vittime a meno di due settimane dal ritorno del loro Signore mi preoccupava già di più. Voleva dire che erano indisciplinati, che uccidevano non sotto mandato ma per seminare il terrore nella comunità, che ignara si sarebbe continuata a chiedere cosa stesse succedendo, a meno che il Ministero avrebbe divulgato la verità.
«In tutto questo» iniziò con un tono più serio e pacato, «devo chiederti qualcosa di enormemente importante.»
Iniziai ad agitarmi, non avevo mai visto Albus Silente così concitato: «Il Ministero mina a mettere Hogwarts e me stesso in cattiva luce. Sicuramente escogiterà qualche cosa per agire dall'interno della Scuola stessa e non posso permettere di restare con le spalle scoperte anche stavolta.» 
Lo fissai sghembo da sotto gli occhiali a mezzaluna, i suoi occhi erano fissi nei miei e nella sua voce si dipingeva un leggero sorriso: «Vorrei chiederti di entrare a far parte del corpo insegnanti di Hogwarts.»
Inizialmente la notizia non giunse chiara alle mie orecchie ma più come quando si sta sintonizzando una radio e si comprendono solo poche parole vaghe e senza senso. «Tu cosa?»
«La professoressa Bathsheda è ormai troppo anziana per insegnare una materia come Antiche Rune. Vorrei che prendessi il suo posto, non credo sia una cosa spiacevole, dopotutto sei il migliore in questa materia, nonostante abbia solamente 27 anni.» me lo disse con tutta la tranquillità insita nella sua persona. Si accomodò meglio sulla sedia e fece apparire sulla mia scrivania un foglio di pergamena col blasone di Hogwarts stampato in alto.
«Albus... io...» conoscendo il tipo di persona, avrei potututo pensare ad ogni genere di cosa. Questa l'avevo totalmente esclusa. «Perché me? Perché non Esterius Trottel o Layla Villneuve?»
«Io cercavo il migliore. Non una seconda scelta.»
«Ma sono i migliori! Hanno tradotto loro più della metà dei testi antichi che studiamo oggigiorno! Io ho accettato questo posto qui perché avevo bisogno di un lavoro stabile e lontano da Londra. Sai quanto mi stava addosso il Ministero qualche anno fa.» asserii io allargando le braccia quasi esasperato.
«Andrew, io ti ho detto che cerco il migliore. Non ho specificato in cosa però.»
Restai immobile per diversi secondi, cercando di studiare la sua espressione divertita: «Ti prego spiegati, prima che diventi tutto un grosso equivoco.»
«Temo che il Ministero farà di tutto per mettere in cattiva luce il giovane Potter e Hogwarts stessa. Nel frattempo i movimenti di Voldemort sono senza controllo e la nazione è nel caos. Non posso permettermi che accada qualcosa di simile all'anno precedente. Ho bisogno di due occhi esperti che vigilino sulla mia Scuola e sui miei studenti.»
Attese un attimo prima di continuare e si rimise gli occhiali puliti sul naso adunco: «Ho bisogno della tua bacchetta. Voglio che tieni sottocontrollo Harry Potter per me: purtroppo non posso fare altrimenti quest'anno, temo che Voldemort si possa servire del suo legame con Harry per spiarmi. Quindi voglio te, il più giovane Auror esperto in combattimento che Alastor Moody abbia mai addestrato, in incognito per i corridoi di Hogwarts»
Semplice come l'A-B-C.
Mi alzai ed andai alla finestra fissando il cielo trapuntato di stelle. Avevo studiato ad Hogwarts ed ero uscito con due M.A.G.O. in Trasfigurazione ed altrettanti in Difesa Contro le Arti Oscure: la professoressa McGranitt aveva scritto di suo pugno una lettera di raccomandazioni per me e l'aveva inviata al Corpo Auror. Pochissimi giorni dopo a casa mia era giunto Alastor Moody in persona per prelevarmi ed addestrarmi a diventare Auror. La preparazione fu durissima, ma io ero versatile nel combattimento ed apprendevo in fretta: a 20 anni ero l'Auror più giovane che il Ministero vedeva da più di mezzo secolo. In breve tempo il Ministero iniziò a sfruttare le mie capacità, divenni un sicario, un segugio per maghi oscuri e nemmeno le lamentele di Moody potevano fermare gli ordini di Caramell. Dopo qualche tempo decisero che era per me giunto il momento di addestrare le matricole: non vedevo quasi mai la mia famiglia, lavoravo sempre di più ed alla fine quando i miei genitori adottivi si ammalarono di una rara forma di Vaiolo di drago, il Ministero fece spallucce e non accettò la mia richiesta per un prestito di pochi galeoni che sarebbero serviti per le parcelle del San Mungo. 
«Ho lavorato come Auror per quasi 5 anni, ma il Ministero mi vedeva come un soldato.» la brezza fresca aveva scostato i miei capelli neri e adesso li arruffava, divertendosi a spostare i miei ciuffi e le mie vertigini. «Per il Ministero ho sgobbato come un animale. E quando chiesi aiuto per i miei genitori nessuno mi diede ascolto. Li lasciarono morire al San Mungo senza darvi peso.» Non volevo apparire debole davanti a Silente così lasciai andare il ricordo della malattia dei miei genitori adottivi e mi voltai osservandolo con molta attenzione.
«Se accetterò, sarà solo per la lealtà che mi lega a te e ad Hogwarts. Non accetterò che il Ministero distrugga la mia felicità e mi trasformi in qualcosa che non sono.» a queste mie parole Silente si alzò.
«Perfetto, davvero eccellente ed ora se non ti dispiace ho altri affari urgenti da sbrigare.»
«Albus, non ti ho ancora detto che accetto il lavoro!» ma lui mi ignorava e sistemava la veste controllando i punti dov'era stropicciata: «Il tuo ufficio è accanto a quello della professoressa McGranitt, il tuo alloggio altrettanto. Puoi trasferirti anche domani, congederò la professoressa al mio rientro...» 
Era il tipico atteggiamento da 'non accetto un no come risposta' che utilizzava anche quando veniva a far visita al Corpo Auror. «D'accordo allora.» dissi io scuotendo la testa e sorridendo.
«D'accordo cosa? Buona serata.» ridacchiò lui e ruotando su se stesso si smaterializzò dal mio ufficio. 


*****
DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti.
Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.  

   
 
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