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Autore: Mils    12/07/2012    3 recensioni
Miley e Nick sono sposati, hanno una figlia: Kyle.
Ma Nick ultimamente sembra così distratto, assente, e si perde nei suoi pensieri.. e sulle altre donne. Miley è stanca, non sa che fare. Sono giovani, ma hanno sempre affrontato tutto insieme, come faranno questa volta? Perché anche stavolta, dovrà essere lei a sistemare tutto.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglia la mattina dopo con gli occhi lucidi e una voglia mattà di caffè. E io odiavo il caffè. Ma ne avevo bisogno per sopravvivere a quella giornata. Mi rigirai nel letto, ma Nick non c'era. Perfetto, come al solito si era svegliato prima di me apposta per evitarmi, che gesto maturo da parte sua. Mi alzai e andai da Kyle, che dormiva ancora. Decisi che l'avrei svegliata solo dopo e andai in bagno, dove mi feci una lunga doccia, lasciando che le lacrime scorressero insieme all'acqua. Perché Nick mi stava evitando? Che avevo fatto? Provai a pensare a tutti i mesi precedenti ma non ci trovai niente, tornai indietro di anni, a quando era nata Kyle, ma non trovai neanche un mio gesto che potesse essere la causa di tutto questo.
Mi coprii con un lenzuolo e andai in cucina, a preparare un caffè, i capelli ancora gocciolanti. 
<< Nick! >> lo chiamai.
Non rispose, era già uscito.
Sospirai. 
Ma proprio in quel momento lo sguardo mi cadde su una piccola agenda nera. Mi avvicinai e aprii la prima pagina, era di Nick.
Aveva la testa così fra le nuvole.. ma questo non mi impedì di sfogliarla. Ero sua moglia, non stavo facendo niente di male, no? 
Lessi alcune pagine: appuntamenti, interviste, giornate in studio di registrazione e.. nomi, tanti nomi, di tante ragazze... c'erano i loro nomi e il loro indirizzo, insieme a qualche appunto scribocchiato a bordo pagina come "brava", "voce stonata", "non sopporta i bambini", "occhi azzurri". Cosa diamine voleva dire? Erano le sue amanti? E se lo erano, che gli fregava se cantavano male o se non sopportavano i bambini? Doveva solo portarsele a letto, mica farci una famiglia. A meno che.. Nick aveva deciso di lasciarmi? Voleva crearsi una nuova famiglia? E Kyle? No, non avrebbe fatto soffrire la mia bambina. A me poteva anche farmi stare male, ma Kyle doveva tenerla fuori da tutta questa storia. 
Con quel pensiero in testa, tornai in bagno per finire di vestirmi.
Una volta fatto andai da mia figlia, per svegliarla.
<< Kyle, tesoro, devi svegliarti.. >>.
Kyle aprì piano i suoi occhioni chiari, come i miei. << Mamma.. mmh, no.. ancora un pochino.. >>, piagnucolò. 
Dio, era uguale a me. Anche io avrei di gran lunga preferito restare a dormire, ma purtroppo dovevo andare a incidere una canzone tra due ore e prima dovevo portare Kyle da mia madre. Certo, sarebbe stato meglio che quando ero via io ci badasse Nick a lei, ma era chiedere troppo. Le scostai una ciocca corvina dal viso, facendola sorridere. << Andiamo da nonna, amore.. non ti va? >>.
<< Si.. ma dopo. Ora dormiamo, vieni mamma >>, provò a farmi sdraiare insieme a lei ma non ci cascai. Lo faceva tutti i giorni e io arrivavo sempre con ore di ritardo. 
<< No, no, no. Tesoro, forza, vieni >>, la presi in braccio - ignorando i suoi lamenti - e la portai in bagno. << Laviamo i dentini, mmh? >>, presi lo spazzolino e la aiutai, anche se sapeva farlo benissimo anche da sola. Le pettinai i capelli. << Dovremo dare una spuntatina, non credi? >> dissi, lisciandole la chioma folta. Lei scosse la testa decisa. << A papà piacciono lunghi >> disse decisa. Mi guardai allo specchio, il mese prima mi ero tagliata i capelli corti fino alle spalle. Cogliona!, pensai. Trattenni l'ennesima lacrima della giornata appena iniziata e continuai a preparare mia figlia per uscire. 
La lasciai in salotto a guardare i cartoni mentre preparavo una borsa con tutta la sua roba. 
<< Kyle, tesoro, è ora di andare >>, lei si alzò, tendendomi la mano. 
Strinsi quella piccola manina mentre con l'altra tenevo il borsone e uscimmo di casa.
Ad aspettarci fuori c'era una piccola folla di paparazzi. 
Appena ci videro, iniziarono ad avvicinarsi, chimandoci.
<< Miley, Miley! Come va' con Nick? Perché non ci sono più vostre foto insieme? Vi siete lasciati? >>. 
Infilai Kyle in macchina, chiudendola dentro con i finestrini oscurati. 
Cristo, non potevano lasciarmi in pace almeno quando ero con mia figlia?
Mi avvicinai a uno dei fotografi, ma lui parlò prima di me. << E' vero che Nick ha già un'altra fiamma? >> mi chiese, sorridendo.
Il mio primo pensiero andò a quell'agenda nera che avevo trovato.
Scossi la testa, confusa. << No comment... ci si vede >> dissi, prima di entrare in macchina e premere sull'accelleratore. 

<< Grazie, mamma, non so cosa farei senza di te... >> dissi, mentre Kyle salutava mio padre dietro di noi. 
Mia madre mi sorride, amorevole. << Lo sai che ci sarò sempre per te, Miley.. ma sei sicura che vada tutto bene? Lo sai che io non credo mai a quello che dicono i giornalisti ma.. ieri, per caso, mi è capitato di scorgere il tuo nome e quello di Nick su una rivista e allora.. tesoro, c'è aria di tempesta? >>, mia madre aveva usato la parola giusta: tempesta. Tra me e Nick era sempre stata una questione di.. pioggia. Prima c'era la tempesta, le litigate, le urla e i tira e molla, e poi c'era l'arcobaleno. A volte c'era anche una pioggerellina leggera o il cielo sereno, ma ultimamente avevo visto solo lampi e tuoni fra di noi. 
<< Mamma.. è complicato >> dissi, sperando che finisse qui.
Ma erano speranze vane. 
<< Nick.. come sta? >>.
<< Oh lui.. sta.. sta bene, credo... >>. 
<< Credi? Miley! >>.
<< Te l'ho detto! E' complicato, mamma! >>.
<< Si, ma.. >>.
<< Adesso devo proprio andare, o farò tardi anche oggi.. >>, la baciai frettolosamente sulle guance, salutai mio padre e Kyle con la mano e un bacio in aria e corsi verso la macchina. 
Non ci misi molto ad arrivare.
Per una volta, ero puntuale.
Passai tutta la giornate dentro lo studio di registrazione, lasciando il mondo fuori. 
Cantai con tutta la forza che avevo. Era tutto ciò che mi restava, oltre a Kyle.
Quando finii il direttore mi fece i complimenti e mi disse che ci saremo rivisti la prossima settimana per le ultime decisioni. 
Il disco sarebbe stato proprio a fine mese. Non vedevo l'ora.
Ringraziai tutti e uscii.
Chiamai Nick per sapere a che ora sarebbe tornato a casa.
<< Non lo so >> mi rispose.
<< Per cena? >>.
<< Ho detto che non lo so >>.
<< Si, ma.. lo sai che Kyle ti vuole a cena.. >>.
<< Miley ho detto che non lo so, cazzo! >> urlò.
<< E va bene! Come ti pare! Sei proprio uno stronzo... >>.
<< Grazie, anche tu. Ciao >> e riattaccò.
Cosa? Io stronza? Ma che avevo fatto?
Non potevo piangere, non in mezzo alla strada. 
Rimisi in telefono in tasca e tornai in macchina. 
Guidai fino a casa di mia mamma. 
Erano le tre passate e Kyle stava giocando insieme a mio padre in salotto. Mio padre sembrava un bambino quando stava con lei. 
Mia madre mi preparò un thè e ci sedemmo in cucina, da sole. 
Avevo bisogno di una chiacchierata con mia madre. 
<< Allora.. >>, iniziò lei, << come va con Nick? >>.
<< Non è cambiata la situazione da questa mattina, sai? >> risposi, acida. Nick mi rendeva nervosa. 
<< Si. Lo so. Ma, tesoro, non ti fa' bene stare in ansia lo sai.. la tua saluta... >>. 
<< Mamma, per piacere, io sto bene >>.
<< Soffri di una forma di diabete, Miley. Sei sicura di mangiare abbastanza? >> mi chiese.
<< Si >> mentii. Non toccavo cibo da ieri sera e mi sentivo debole, ma non lo dissi.
<< E mangi le cose giuste? Non devi mangiare cibo con glutine, lo sai.. >> mi ricordò.
<< Si, si, lo so... >>.
<< E il tuo cuore.. non devi sforzarlo.. >>. 
<< Mamma! >> dissi, esasperata. 
Mia madre sollevò le mani in segno di resa. << Okay, okay.. allora dimmelo tu come stai >>.
<< Bene >>. 
<< Oh, per piacere, MILEY! Hai le occhiaie, sei dimagrita - ti si vedono le costole tra un po' - hai una tristezza negli occhi che mi stringe il cuore e.. ogni volta che dico "Nick" tremi... >>.
Iniziai a giocare nervosamente con il bordo della mia maglietta.
Mi sembrava di essere tornata a quando avevo quindici anni. 
<< Sistemerò tutto.. >>.
Mia madre allungò una mano attraverso il tavolo e prese la mia mano, << Oh, ma questo lo so tesoro.. ho solo paura che tu non faccia in tempo.. >>.

Kyle e io tornammo a casa verso le otto. 
Kyle si era voluta fermare a prendere un gelato, e a salutare gli zii - Demi e Joe, che Dio li benedica, quei due sono sempre super disponibili a tenerla con loro anche alle due di notte - e alla fine avevo deciso che era inutile preparare la cena così eravamo passate in un ristorante cinese per prendere qualcosa. Kyle era già seduta sul tappeto davanti alla tv, con una porzione di pollo alle mandorle davanti. Mia madre avrebbe detto che una bambina di tre anni non avrebbe dovuto cenare a quel modo, ma io non potevo farci niente: era tardi e lei doveva andare a letto presto, non c'era tempo per una cena completa. 
Mi chiusi in bagno e provai a chiamare di nuovo Nick.
<< Pronto? >>.
<< Nick.. torni, vero? >>.
<< Miley.. no, non torno >>.
Il cuore mancò un battito. << Che.. che intendi? Torni... tardi? >>.
<< No, Miley.. non torno proprio, stanotte >>. 
<< Ma.. come? Perché? >>, ormai stavo per scoppiare a piangere.
<< Ho del lavoro da sbrigare >> disse, freddo come sempre.
<< Vuoi.. vuoi che ti raggiunga? Posso portare Kyle da mia madre e.. >>.
<< No >>.
<< NICHOLAS! >>, le lacrime avevano iniziato a scorrere.
<< MILEY! BASTA! SE TI DICO DI NO E' NO! OKAY? CIAO >> chiuse la chiamata con uno scatto.
Mi lascia cadere sul pavimento, in lacrime. 

Misi a letto Kyle. 
<< Notte, mamma >>.
<< Notte, piccolina. Dormi bene.. >>.
Andai in camera mia.
Il letto sembrava incredibilmente vuoto quella sera.
Dov'era Nick?
Perché non tornava a casa?
Stava davvero lavorando o aveva un "appuntamento di lavoro" con una delle ragazze di quell'agenda?
L'idea di Nick con un'altra mi faceva solo venir voglia di vomitare.
Che fine aveva fatto il mio dolce Nicky?
Quello con cui vivevo adesso era uno stronzo che non conoscevo.
Provai a dormire, ma ogni volta che chiudevo gli occhi mi veniva in mente Nick con un'altra.
Mi misi a sedere sul letto, con un piccolo attacco d'asma in corso.
No.. no.. Nick.. Nick.. amore.. no, non tu.. non andare via da me.. 
Piangevo come una bambina. 
E visto che mia madre stava sicuramente dormendo, chiamai l'unica persona che mi avrebbe risposto anche all'una di notte.
L'unica che mi aveva sopportato in questi tre anni, o per meglio dire, aveva sopportato i miei pianti e le mie lagne senza fine. 

<< Miley.. che succede? >>.
La voce di Demi mi svegliò del tutto.
Ancora prima che dicessi qualcosa, lei aveva già capito tutto. 
<< Sto venendo da te, tranquilla... >>.
<< No.. Demi.. ho bisogno che tu venga qui, si.. ma.. non per quello che pensi tu.. io ho bisogno che tu badi a Kyle.. Nick non è tornato a casa, stanotte e io.. ho paura che sia successo qualcosa.. tipo.. che sia a letto con un'altra... >>, mi asciugai tutte le lacrime che riuscii a prendere prima che cadessero sul letto. 
<< Oh, tesoro.. io non penso che Nick ti farebbe mai una cosa del genere. Andiamo, è Nick! Ti ama! E' solo.. cambiato.. magari sta passando un brutto momento... >>, ma neanche Demi credeva a quello che stava dicendo. Anche lei aveva avuto modo di vedere Nick all'opera. Rispondeva male a tutti, anche a Demi, che era sempre stata una delle sue migliori amiche. Non andava più a trovare i suoi genitori ed erano un anno intero che non parlava più con i suoi fratelli. Joe diceva che Nick era uscito completamente fuori di testa e che se lo aspettava, era solo una questione di tempo con tutte quelle ore che passava chiuso in studio di registrazione. "E' impazzito" aveva detto l'ultima volta che ci avevo parlato, una settimana fa'. 
<< Demi.. per favore, ho bisogno di fare questa cosa.. vieni qui, bada a Kyle e io.. tenerò di salvare il mio matrimonio.. magari ho davvero solo bisogno di parlare con lui... >>. 
<< Va bene.. sveglio Joe e arriviamo. A dopo, Mils >>.
<< Si.. a tra poco, Dems >>.

In macchina, continuai a riflettere su cosa avrei dovuto dire e come dirlo.
Lo studio di Nick era appena fuori città, ma ci misi comunque un bel po' per arrivarci, per colpa di tutti gli attacchi di panico che mi venirono lungo la strada. Da quando ero così debole? Forse era colpa del cuore.. o del fatto che non avevo toccato cibo tutto il giorno. 
Parcheggiai la macchina e scesi. 
Per la fretta, mi ero messa solo una felpa enorme e un paio di vecchi jeans strappati e un paio di all stars.
I capelli continuavano a finirmi in faccia.
Entrai nello studio, spalancando la porta che sbattè violentemente contro il muro. << NICHOLAS! >> urlai. 
Tutti i presenti si girarono verso di me.
Nessuno di loro era Nicholas.
Anzi, a dire il vero non sapevo neanche chi fossero quelle persone. 
<< Ehm.. signorina, ha bisogno di una mano? >> mi chiese un uomo, avvicinandosi verso di me. 
<< No.. no.. ho.. ho sbagliato studio... mi.. mi dispiace davvero.. davvero tanto. Mi.. mi spiace, arrivederci >>, uscii correndo, trovando una pioggia inaspettata. In un secondo, ero fradicia.
Mi scostai una ciocca bagnata dal viso. 
Un punto a favore della pioggia, è che nessuno si accorge se stai piangendo o se sei semplicemente bagnata.
Se Nick non era in studio di registrazione, allora dov'era?
Purtroppo l'unica immagine che mi veniva in mente era Nick con un'altra ragazza, a letto e poi me, da sola, con Kyle.
Ma non mi sarei fatta soffiare l'amore della mia vita da sotto il naso.
Volevo sapere cosa avesse fatto cambiare così tanto il mio Nick.
Ero ancora convinta che fosse tutta colpa mia.
Ma era una sensazione sbagliata.
Sapevo di non aver fatto niente, ma qualcosa mi diceva che ero a dover rimediare. 
Entrai in macchina, in lacrime.
Ma decisa a fare qualcosa. 

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okay questa storia sta diventando sempre più deprimente.
e triste e malinconica e sto odiando nicholas.
e voi fate bene a odiarlo. 
credo che questa sarà la mia prima vera ff lunga.
sto cercando di rendere i capitoli più lunghi, non so se vi piacerà.
se sono noiosi, ditemelo, okay?
baci baci, xoxo.
ps non uccidetemi.





























   
 
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