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Autore: Neruda    13/07/2012    17 recensioni
Ho provato a immaginare le parole che Oscar e André potrebbero essersi scambiati durante il loro primo e unico incontro d'amore sotto le stelle, in una notte d'estate di 223 anni fa.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte di luglio. […]

Tutto si spegneva, tranne te, tranne parte di te,

tranne la luce divina che c’era nei tuoi occhi,

tranne l’anima nei tuoi occhi fissi al cielo.

Vidi solo quelli, erano per me il mondo intero.

Vidi solo quelli, solamente quelli, per ore.

Vidi solo quelli, fino al tramonto della luna.

(E. A. POE,  A Elena)

 

 

 

Le stelle ornano di ricami splendenti il manto della notte; la brezza spande lieve il profumo degli odorosi fiori di campo.

Placidamente distesi sull’erba, inebriati dall’amore, l’uomo e la donna tengono allacciati i loro corpi nudi in un sensuale abbraccio che mai vorrebbero sciogliere, immersi nella profondità dei vicendevoli sguardi, accarezzandosi come a voler imprimere nelle mani le fattezze lentamente percorse.

“Ti amo, André…”, un sussurro quasi coperto dal frinire delle cicale, “Sembra che io sappia dire solo questo, stanotte…”, un sorriso sincero, un velo di timidezza sul volto.

Lui la avvolge ancor più teneramente.

“Da una vita non attendo di sentirti dire altro, Oscar…”.

Delicati baci le percorrono il collo, un accenno di barba le sfiora piacevolmente la pelle.

Torna a osservarlo, gli occhi umidi di rammarico.

“Sarebbe bastato così poco…”, gli parla piano, la bocca vicina alla sua, “Avrei dovuto cogliere prima questo sentimento nei tuoi confronti, invece di soffocarlo quando ha iniziato a sbocciare, associandolo alla persona sbagliata… Sono stata una sciocca, potremmo amarci già da anni...quanto tempo ho rubato a noi… Ho perfino creduto di poter fare a meno di te, mentre era alla tua immagine che inevitabilmente volava il mio pensiero quando non c’eri… Perdonami, André… Per colpa mia non hai fatto che soffrire”.

L’uomo le tocca le guance, seguendo con le dita il fine disegno delle lunghe ciglia, rapito dall’azzurro di quello sguardo che lo contempla innamorato.

“No, non è vero… E’ stato grazie ai momenti in cui, inconsapevolmente, mi hai fatto conoscere la gioia di essere davvero importante per te che ho trovato conforto per andare avanti… Sono io a non avere scusanti per l’immenso dolore che avrei potuto causarti in un momento di follia… Non piangere, Oscar...i tuoi occhi sono troppo belli per essere offuscati dalle lacrime”.

Lei affonda il viso nel suo petto, trattenendo a stento il pianto.

“Come fai, André… Come può continuare a esserci ancora tanto amore per me nel tuo cuore?”.

Lui le poggia il mento sul capo, in una docile carezza.

“Non potrebbe essere altrimenti… Pur avendoti accanto tutti i giorni, ho provato innumerevoli volte a dimenticarti, sai?...a convincermi che mai ti saresti accorta di me…a rassegnarmi all’impossibilità che diventassi mia… Ma l’amore si spinge oltre ogni volontà, continua ostinato a seguire i sentieri che lo conducono alla persona amata, anche se tortuosi e impervi. Il cuore ha la forza di un fiume, non può che dirigersi impetuoso verso il suo unico mare, nonostante gli argini innalzati ad arrestarlo”.

Le passa adagio una mano fra i capelli.

“Ed è per questo, Oscar…che infine sei arrivata da me…”.

La donna alza il viso in un flebile sospiro, cingendogli le spalle.

“André… Il mio André…”, appoggia la guancia a quella dell’uomo, avvicinandolo per custodirlo come il bene più prezioso, “Sai cosa vorrei?... Ritornare ad Arras, nei luoghi che da ragazzi ci hanno visti sereni e spensierati, per passare là i nostri giorni, finalmente liberi di amarci… Mi piacerebbe tanto cavalcare fra le onde che bagnano la spiaggia, stretta a te… Ricordi le spericolate gare a cavallo che facevamo in riva a quell’incantevole oceano?...riuscivo a batterti immancabilmente per un soffio…quante volte mi hai lasciato vincere?”.

Lui ride, posandole un bacio sulla tempia.

“Quasi tutte, Oscar…”.

La sua dolce risata scende a scaldarle l’anima; si accorge che le accade da sempre, destando improvvisa in lei un’acuta malinconia.

“Io…sarei davvero felice con te, André…solo con te…”.

“Oscar…”, il tono diventa sommesso, “Perché lo dici come se non potessimo veramente vivere assieme? Cosa ti preoccupa? Ormai nulla può più tenerci separati, amore mio…”.

In un istante, il respiro della donna si smorza, facendosi strada incerto prima di ritornare costante.

“Sì, André…è così…”, le sue mani premono tremanti sull’ampia schiena dell’uomo, “Io non posso vivere senza di te…”.

“Non temere, Oscar…sono qui… Fra pochi giorni, quando saranno terminati gli scontri e le rivolte, partiremo per Arras, te lo prometto. Ti darò tutta la felicità che desideri…e mi prenderò la rivincita sulle corse a cavallo, mia cara…”.

Lei sorride, chiudendo gli occhi.

“Ti lascerò vincere io, stavolta”.

“Non lo faresti mai… Nemmeno se io fossi l’uomo che più ti ama al mondo”.

La donna ride, volgendosi ad ammirare lo sguardo provato ma limpido dell’amato.

“Mi conosci davvero bene, monsieur Grandier”.

“Decisamente, madamigella Oscar”, fa scorrere le braccia attorno alla vita sottile della compagna, attirandola in un intimo contatto, “Anzi… Madame Grandier…”, aggiunge sottovoce, donandole con un intenso bacio l’essenza della più pura passione.

Le mani fra la chioma bruna, le gambe a circondargli i fianchi, la donna lo lega perdutamente a sé.

“André…”, mormora nel fuoco dei sensi, “Voglio gridarti ancora che ti amo…”.

“Oscar…”, un fremito ardente, un suadente sussurro, “La mia Oscar…”.

La luna svetta brillante su monti di nubi; l’aurora rosata, che giungerà a separare i corpi e le anime uniti in un intreccio di eterno amore, pare essere infinitamente lontana.

 

 

 http://www.youtube.com/watch?v=J4QbKcVLRuU

 

 

 

  
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