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Autore: hassin    13/07/2012    5 recensioni
FAN FIC IN FASE DI RISCRITTURA
'Mi sdraiai sul mio letto e mi lasciai andare, avevo la musica alle orecchie,dopo un po’ la mia mente iniziò a pensare involontariamente a Louis, presi la rivista sul comodino, in copertina c'era Taylor Lautner, il bel licantropo che aveva fatto impazzire milioni di ragazzine. Pur di non pensare a lui mi ritrovai a fare la cosa più ridicola che realmente avevo messo in atto. Continuavo a ripetermi mentalmente “pensa a Taylor Lautner ,Taylor Lautner..” che fu oltre che imbarazzante anche inutile. Mi innervosii a tal punto di tirare il cuscino contro il muro. Avete presente il sacco da pugile? Bene avevo voglia di fare a pugni con quello.'
tratto dal terzo capitolo "Ice cream". (LO SO, NOME STRANO)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6
"Fatti, e cose abbastanza strane, perdipiù con te."

 

 -Ehy Jamileth che ci fai qui?- Fase sogno profondo, pensai, nessuno mi deve svegliare
–Jamileth, sveglia!- Sentii di nuovo i sussurri fastidiosi all’orecchio sinistro. -Niente da fare io rimango qui, per nessun motivo al mondo salgo sopra- pensai. – Jamileth, su, alzati, non puoi stare qui- mugugnai su quanto poteva essere ingiusta la vita, aprii un occhio, giusto per vedere solo la sua sagoma –mamma ho sonno, lasciami per favore.-  la sagoma si avvicinò a me ancora di più. –niente da fare sali sopra.- niente da fare rimanevo li sdraiata sul divano, impietrita. –Allora domani aspettati di avere il torcicollo figlia mia..- . Merda è vero, pensai,non avevo intenzione di svegliarmi con quel torcicollo come l’ultima volta. Mi alzai rassegnata, notai una tenue luce provenire dalla cucina, evidentemente mia mamma era appena arrivata dal nuovo lavoro. Salii silenziosamente le scale, quasi trascinandomi a quel punto. Entrai nella mia stanza condivisa, quasi trascinando le gambe. Mi raccolsi i capelli in una coda lasciando inevitabilmente un ciuffo cadere avanti, sbuffai non avevo voglia di fare decisamente niente, tantomeno rifarmi quella coda. Andai verso il mio letto,distendendomi. Di fronte a me Louis, che dormiva con un espressione abbastanza persa, ripensai al bacio. No, non dovevo farlo come avevo detto a Louis, non andava affatto bene, e noi due non ci piacevamo, questo era chiaro, ma perché due volte? Presi il cuscino e soffocai qualche grido di rabbia, mi odiavo, perché avevo lasciato che lui lo facesse?  -Jamy.. stai dormendo?- la voce flebile di un Louis ancora mezzo addormentato si sentì per la camera. –No- risposi, di sicuro aveva sentito le mie grida soffocate. Rimasi in silenzio, aspettavo che ricadesse nel suo sonno, poi fui io stessa a romperlo.-Credi che aggiusteranno la mia camera?-chiesi –Non credo, sai mia zia parla, ma ti assicuro che se ne metterà di tempo..-  un attimo di silenzio  -Sai già quando tornerete a casa?- chiese lui. Non sapeva che sarei dovuta rimanere lì diciamo forse finché non avrò compiuto la maggior età, per andarmene. -No, mi mancano i miei amici.- . sospirai. Alzai subito dopo lo sguardo, soffermandomi a guardare Louis, che stava sul letto, che fissava il pavimento con insistenza, come se il suo sguardo fosse perso nel vuoto. –Che succede?- domandai.
-No, niente, penso!-disse lui poi, scuotendo la testa. Wow, Louis pensava.
Io annuii, non avevo voglia di farmi i fatti suoi in quel momento, eppure rimasi ancora lì a guardarlo, e mi accorsi nuovamente dei suoi occhi azzurri e mi accorsi che il pavimento era ricoperto dai suoi vestiti. –Non credi che domani potresti sistemare la stanza?- dissi, allungando una mano per poter prendere una maglietta di Louis che si trovava lì. Aveva il simbolo di superman, ed era blu.
-E tu saresti superman?-risi.
-Sicuro, non vedi che sono il bellissimo superman!- disse vantandosi e strappandomi dalle mani la maglietta subito dopo essersi alzato. Risi ancora, afferrando uno dei miei libri, e mettendomi pronta per leggere, accedendo la luce appoggiata sul mio comodino, fino a quando non arrivò Louis nel mio letto, quasi tuffandosi. –Dai vattene!- dissi sbraitando e cercando di toglierlo a gomitate, ma sembrava irremovibile. –Volevo solo torturarti, e sapere cosa stai leggendo.- disse ridendo e mettendosi al mio fianco, e io non avevo altra scelta, così gli feci un po’ di spazio vicino a me, mentre cercavo di leggere. -Shh, cerca di non fare rumore..- lui annuì  -Allora è la storia di due innamorati, che coniano il loro amore.. ma lui presto morirà a causa di  un incidente, lei ..  – mi fermai di colpo, ma poi ripresi-  lei sarà distrutta.-  mi ricordai di come mi sentivo io, quando persi mio padre, e un brivido mi percorse.  –Povera ragazza..- disse scuotendo la testa. 
- è inutile che parli, tanto tu non leggi nemmeno..-cercai di ridere, ne valeva la pena, non volevo ricordarmi del passato . -Chi te l’ha detto?-  
-Si vede, non ti ho mai visto con un libro da quasi un mese- dissi. Lui annuì, e fu costretto ad ammettere la verità, riguardo al fatto che odiasse i libri. Non riuscii a continuare la mia lettura, ma rimasi lì per un bel po’ di ore a parlare con Louis, a ridere, a scherzare, e anche a prenderci in giro, quella notte mi parve quasi di andare d’accordo con Louis. Forse erano solo momenti in cui nessuno dei due aveva voglia di litigare e creare disordini. Era passata la mezzanotte e entrambi ci addormentammo all’improvviso, lì nel mio letto, ed era una sensazione strana, non mi era mai capitato niente di simile, specialmente non con lui, ma in quel momento non mi accorgevo minimamente di niente, pensavo a dormire, punto. Mi convinsi che quel bacio, non ci fosse mai stato, dire così forse era la cosa più giusta.    

 
   
 
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