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Autore: someonelikecris    13/07/2012    1 recensioni
Quanto crudele può essere il mondo delle case discografiche? Quante cose può portarti via? Combatterai, o sarai la loro ennesima pedina?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo DUE - We'll take care of you
 
15 Settembre 2000 
h 23,00
 
"Sam, l'ultima cosa di cui ho bisogno è che tu faccia macelli di questo genere, non puoi lasciare la scuola il primo giorno correndo coma una pazza perchè ti hanno fatto uno scherzetto!"
Sam strabuzzò gli occhi, come poteva suo padre reputare quell'azione uno scherzetto ? Avrebbe potuto rompersi la colonna vertebrale davanti a 20 stupidi ragazzini.
"Ho già tanti pensieri Sammy, per favore, devo trovare un lavoro, mandare avanti questa casa da solo, badare a te, far quadrare i conti" alcune lacrime rigarono il viso stanco del padre, che instintivamente si coprì con le mani, non voleva che sua figlia lo vedesse crollare.
Ma Sam lo aveva visto fin troppe volte in quello stato negli ultimi quattro mesi che ormai il suo cuore nemmeno se ne accorgeva.
Si alzò e lasciò un leggero bacio sulla guancia del padre "Scusami" sussurrò al suo orecchio.
Il padre le baciò la fronte e la strinse forte.
"Tieni duro Sammy, piano piano tutto comincerà ad andare bene, te lo prometto"
Lei sciolse l'abbraccio e si rifugiò in camera sua.
 
 
"Saaaaaam, porti fuori la spazzatura per favore?"
"Si, papà" Sam sbuffò e afferrò il sacco nero accanto alla porta e uscì nell'aria fresca di Bradford.
Attraversò il prato in silenzio, il buio l'aveva sempre spaventata un po'.
Si guardava intorno, sentendosi quasi soffocata dal buio, strinse le mani attorno al sacco nero.
"Non essere stupida" sussurrò senza convincersi "Oh, dai, non fare la cacasotto" mugugnò.
Finalmente raggiunse il cassonetto, abbandonò il sacco nero e fiera di se stessa tornò verso il portico, con tutti i sensi all'erta.
"Ehi!" in un attimo sussultò, le pareva di aver già sentito quella voce.
Era già nel suo giardino, la voce arrivava dalla casa accanto, si girò e vide il ragazzino dagli occhi color miele.
Le guance si tinsero nuovamente di rosso e lei abbassò lo sguardo.
"Sono Zayn, ci siamo visti oggi a scuola, tu sei Samantha vero? Quella che tutti cercavano?"
Sam annuì alzando finalmente lo sguardo. Ritrovò quegli occhi così ingenui a sorriderle.
"Sam" disse lei "Samantha non mi piace molto.."
"Ok, Sam, la mia mamma ha fatto la limonata, ne vuoi un bicchiere? Ti giuro che è dolcissima" disse lui sorridendo.
Sam lanciò un'occhiata alla porta di casa sua. Si doveva fidare?
Sentì il cuore perdere alcuni battiti al solo pensiero di avere un amico e così i suoi piedi cominciarono ad andare da soli verso casa di quel bambino.
"Siediti qui sul dondolo, te la porto subito" disse il bambino sorridendo.
Sam si appoggiò al dondolo lasciando ciondolare i piedi nel vuoto.
Sentiva parecchie voci venire da dentro, riusciva a sentire il calore della felicità che usciva da quella casa e la avvolgeva.
Il bambino tornò poco dopo e le porse un bicchierone di limonata.
"Adoro la limonata" disse lui sedendosi sul dondolo
Sam assaggiò la bevanda e quasi le mancò il fiato. Era buona quasi quanto quella che faceva la sua mamma nemmeno un anno fa.
Alcune lacrime le salirono agli occhi.
"Va tutto bene Sam?" le chiese Zayn preoccupato
Lei annuì nascondendosi dietro al bicchiere.
"Che facevi prima? Sentivo che parlavi da sola"
"Dovevo buttare la spazzatura..."
"E hai paura del buio!"
"No, non ho paura del buio!" esclamò lei risentita.
"A me puoi dirlo, anche io ho paura del buio" il cuore di Sam perse un battito, non la stava giudicando, non voleva prenderla in giro.
"Ok, forse un po'" disse lei sorridendo.
 

Da quella sera i giorni, gli anni, passarono in fretta e li trovarono così, ogni sera sempre insieme su quel dondolo, fino a diventare migliori amici, fino a quando le gambe di tutti e due arrivarono a toccare terra. Zayn la aiutò ad integrarsi, la aiutò a sentire sempre meno la mancanza della mamma e in questo la famiglia del ragazzo fu indispensabile, la accolsero a braccia aperte e accolsero anche suo padre. Sam trovava un rifugio sicuro tra le braccia del ragazzo ogni volta che un incubo le faceva visita, si aggrappava al calore del ragazzo facendolo suo e Zayn era sempre contento di donarle quella serenità. Sam insegnò a Zayn che a volte bisogna essere il proprio eroe e Zayn le fece capire che chiedere aiuto non era segno di debolezza, ma segno di volercela fare, segno di voler andare avanti.
Sam sentiva la mancanza di sua madre ma aveva cominciato a conviverci ormai e doveva tutto a Zayn, il suo migliore amico.


N/A
Per favore, per favore recensite, ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensate. Ho visto che le visite sono state numerose, quindi non fate le timide, non mangio mica ;)
  
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