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Autore: someonelikecris    12/07/2012    4 recensioni
Quanto crudele può essere il mondo delle case discografiche? Quante cose può portarti via? Combatterai, o sarai la loro ennesima pedina?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di tutto ringrazio chiunque sia entrato e stia per leggere il mio mostriciattolo num. 1.
E' molto tempo che non scrivevo una fan fiction, quindi piano piano spero di riprendere la mano, voglio qualsiasi tipo di critica purchè costruttiva. La FF nasce da alcuni miei viaggi mentali, enjoy!

Capitolo UNO - Run, baby run!

15 Settembre 2000
 
Le trecce le cadevano dolcemente sulle spalle, i codini, come sempre, erano coordinati al grembiulino rosa, il colore che più odiava al mondo.
Cercava di tranquillizzarsi ma le sue mani continuavano a sudare e non ne volevano sapere di stare ferme, avrebbe tanto voluto la mamma al suo fianco.
Ma lei non c'era, lei non ci sarebbe più stata.
"Tua mamma era un angelo, e adesso è volata via, ma da lassù ti guarda e ti guarderà sempre" le aveva detto suo padre approfittando dell'ingenuità dei sette anni della figlia.
Ma Sam era sempre stata più grande della sua età biologica. Era diventata grande nel momento in cui fu diagnosticato quel maledetto cancro alla madre e dovette farsi forza da sola, perchè nessuno aveva pensato più a lei da quel momento.
Aveva visto suo padre diventare più vecchio giorno dopo giorno, aveva visto quella luce lasciare quei bellissimi occhi verdi, i suoi occhi.
"Forza Samantha, ti accompagno nella tua nuova classe" una piccola pacca sulla spalla la fece tornare alla realtà.
La preside della sua nuova scuola le sorrideva, Sam riusciva a scorgere la vena di compassione nei suoi occhi, quella compassione che proprio non riusciva ad accettare.
Dopo la morte di sua madre, suo padre aveva impacchettato tutto e dalla lontana New York si trasferirono a Bradford cercando di lasciarsi alle spalle quante più cose possibili.
Sam riusciva a sentire il suo stomaco contorcersi per l'ansia.
Non era mai stata brava a fare amicizia e l'idea di dover ricominciare tutto dall'inizio la faceva arrabbiare fino alle lacrime.
Cominciò a camminare esortata dalla preside, ma ad ogni passo sentiva i piedi sempre più pesanti, il respiro sempre meno controllato.
Arrivarono davanti ad una porta marrone, la preside bussò ed entrò con passo leggero nell'aula facendo segno a Sam di seguirla.
Sam continuava a guardarsi i piedi sperando che tutta quella giornata fosse solo l'ennesimo incubo.
"Ragazzi, vi presento la vostra nuova compagna Samantha Dekker, viene da New York e farà parte della vostra classe da oggi in poi, mi raccomando trattatela bene, non è mai facile ambientarsi, bambini, soprattutto per chi viene da così lontano"
Sam sentì le sue guance farsi incandescenti, alzò lo sguardo e vide che tutti gli occhi dei bambini erano puntati su di lei, si sentiva così piccola e insignificante in quel momento, alcuni ridevano del suo rossore, altri sembravano infastiditi e altri ancora la fissavano come se avesse avuto la pelle blu.
"Samantha, mi ascolti?"
Sam tornò alla realtà. "Scusi?" chiese impacciata. Doveva essersi persa qualche parte della conversazione perchè la preside non era più in classe e la maestra la guardava con aria scocciata, tutti scoppiarono a ridere e questo la fece sentire ancora più stupida.
"Ti ho indicato il posto in cui sederti, laggiù, vicino a Thomas"
"G-grazie" altre risatine invesero la classe.
Sam si diresse al banco accanto a Thomas, il ragazzo si mordeva un labbro per trattenere le risate. Ma cosa diamine avevano tutti da ridere lì dentro? Cosa avevano di sbagliato a Bradford?
Non appena toccò la sedia sentì tutto il suo peso schiaffarsi a terra e rimbalzare sulla sua spina dorsale.
Il dolore le fece subito salire le lacrime agli occhi e in quel momento capì perchè tutti ridevano.
Lo sapevano, tutti i bambini sapevano che quella sedia era rotta, quel Thomas lo sapeva e non aveva fatto niente per fermarla.
Nonostante i richiami della maestra ormai le risate erano incontenibili.
Sam si alzò in piedi dolorante e corse fuori dall'aula, non appena aprì la porta trovò un altro corpo a ostacolarla e cadde a terra, sentendo un dolore che le mozzò il fiato.
Anche l'altro ragazzo era caduto a terra di sedere e si stava massaggiando la testa.
"Ehi.." disse "E' per questo che non si corre nei corridoi" disse con una piccola risata, poi si alzò e tese una mano a Sam "Tutto bene?"
Non appena Sam alzò lo sguardo vide due occhi color miele che la fissavano divertito.
Sam afferrò la mano del bambino e lui le sorrise. 
"Sono Zayn" si presentò lui 
"S-sam" balbettò lei. Lui rise. 
"Da cosa scappavi?"
"Dalla realtà, forse.." disse lei sottovoce.
Lui la squadrò.
"Sei strana Sam"
Immediatamente Sam mollò la mano del bambino e ricominciò a correre verso la porta d'uscita lasciandolo di stucco.
Non sarebbe mai stata bene in quella città, aveva voglia di abbracciare la sua mamma e non poteva farlo.
Correva e mentre lo faceva sciolse le trecce e buttò a terra i codini e il grembiule rosa.
Trovò un parco e continuò a correre fino a quando ogni lacrima trovò la sua strada lungo le sue guance.
 
 
N/A
Fatemi sapere cosa ne pensate, dovrei-vorrei postare ogni due giorni verso i primi capitoli. 
Pace!
  
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