Usciamo dal lido. Dove mi starà portando?
La
sua mano, così calda e sicura, è ancora stretta
nella mia.
E si adattano perfettamente, come i pezzi di un puzzle...
Se ne sarà accorto?
Si ferma.
-Cos’è successo?- Mi guarda.
“Siamo
arrivati”dice con quel suo splendido sorriso.
Non so che fare, così mi guardo i piedi. Lui abbassa gli occhi e si rende conto di avere la mia mano ancora stretta nella sua.
“scusami” dice lasciandola.
“N…nessun problema” gli sorrido.
“allora,
che gusti vuoi?” mi chiede gentilmente.
Alzo di scatto
la testa. mi ero accorta solo in quel momento dove fossimo:
è una gelateria che
non avevo mai visto, è celata al traffico delle vie
principali.
Forse vuole
evitare le fans; magari vuole passare un po’ di tempo con me,
da soli…naaaaaah
sto diventando troppo paranoica. Denise smettila!!
Scuoto la testa per levarmi quei pensieri
Non posso illudermi così, ci siamo
appena
conosciuti e poi…lui è famoso! chissà
quante ragazze ha ai suoi piedi…ok adesso
basta! È giunto il momento di finirla seriamente. Torna in
te!!
Guardo
la gelateria dove siamo entrati: è piccola,
pittoresca, si chiama “Crema
di gelato”. –
che nome buffo
–
Sorrido tra
me.
Ci
avviciniamo al bancone.
“Salve”
ci
saluta il commesso.
“Buongiorno” dico subito, mentre Niall risponde con un buffo “Ciao”.
Era luminoso.
Non so come spiegarlo, ma
emanava simpatia e
allegria da ogni poro.
“Cosa prendete?” ci chiede il signore.
Mi volto verso il biondo e in inglese gli chiedo “cosa prendi?”
“Amarena e cioccolato” risponde. Rido tra me e me, a quanto pare abbiamo gli stessi gusti in quanto a gelati.
“Due coni variegato all’amarena e cioccolato” dico la gelataio. Ridacchio di nuovo.
“What’s happen?” chiede Niall guardandomi.
“Nothing” gli sorrido.
Paga
i nostri gelati e usciamo.
Si.
Paga.
Perché il biondino non ha voluto farmi pagare il
mio, con la scusa che mi ha rubata agli amici per fargli compagnia quel
pomeriggio.
Poco dopo mi domanda incuriosito “ perché prima ridevi?”
“Beh perché ci piacciono gli stessi gusti” rispondo. Lui scoppia in una fragorosa risata e io, non resistendo, mi unisco a lui.
Entriamo
in un parco lì vicino e ci sediamo
sull’erba. È proprio bello lì,
c’è calma, è praticamente vuoto.
L’irlandese si era messo un cappello e degli occhiali per non
farsi riconoscere
dalle fans ma non vedendo nessuno li ripose. Finiamo il gelato e
iniziamo a
parlare del più e del meno. È strano: mi piace
parlare con lui, è così
semplice, anche se continuo ad essere un po’ imbarazzata.
“È una bella giornata” afferma.
“Già” rispondo guardando il cielo. Poi mi volto e lo guardo negli occhi “Posso farti una domanda?” chiedo.
“Tutte quelle che vuoi” mi risponde il ragazzo sorridendo.
“Perché sei qua da solo?” rapidamente il mio sguardo sfugge, concentrandosi sui miei piedi, mentre un rosso colorito ricomparve sulle guance.
“Perché volevo conoscerti, te l’ho detto” risponde dubbioso.
“No, scusa mi sono espressa male. Intendevo, perché non sei con gli altri della band?” torno a guardarlo negli occhi.
“Gli altri sono partiti con le rispettive ragazze o sono andati dalle loro famiglie. Io volevo il mare, volevo incontrare persone nuove, che non conoscessero me o la band. Volevo vedere posti nuovi e ho sentito che il mare qua è fantastico, così eccomi qua. Inoltre abbiamo deciso di proporre un restyling così da concentrare l’attenzione più su quella promozione che su di me, per aver un po’ di libertà.” Dice pensieroso.
“Si ma non capisco, perché io?” dico tra me e me, ma lui mi sente.
“Perché non sei una di quelle fans urlanti. Non mi vedi come idolo, un cantante, ma come un ragazzo comune, normale. E poi sei diversa dalle altre: prima, quando eri coi tuoi amici ti stavo osservando: sei sempre tra le nuvole, pensierosa, indecifrabile. Vorrei riuscire a leggerti nel pensiero e so che può sembrare strano o stupido, ma vorrei capire cosa c’è in quella testolina che ti distrae tanto.” Dice il ragazzo tutto d’un fiato.
Ci guardiamo, i nostri occhi si incontrano di nuovo e mi perso in quell’immensità. Restiamo così per un po’: a guardarci stesi l’uno accanto all’altra sull’erba. Il rumore del mare, il verso dei gabbiani e le onde che si infrangono sugli scogli riempiono l’aria circostante. Il vento mi muove i capelli. È tutto così rilassante, finchè un suono non distrugge quella pace.
È il mio telefono che squilla, non vorrei ma devo rispondere; e se fosse importante?
“Sorry”
dico
sinceramente dispiaciuta. Guardo il display: Ale.
Rispondo al
telefono.
“Ehi dove sei finita? Abbiamo quella partita in sospeso ricordi?” mi dice il mio amico. – merda, me l’ero dimenticata –
Gli avevo dato appuntamento alle 6 per finire la nostra partita di beach volley.
“Ah si giusto. Arrivo subito, scusami.” Riaggancio.
“Qualche problema?” mi chiede Niall un po’ rattristato, - forse ha letto nel mio volto che devo andare-
“Si scusa. Devo tornare al lido” rispondo frettolosamente, prendendo le mie cose e correndo via.
Attraverso,
senza guardare, e…
“Attenta!!”
grida allarmato il ragazzo.
angolo autrice xD
allora guys, eccovi il sesto capitolo.
dunque cosa ne pensate?? fate sentire le vostre "voci"xD
è un po'....boh.... mi piace l'atmosfera.
cos'è successo secondo voi?? perchè le ha gridato
"Attenta??"
starà bene la nostra eroina? cosa accadrà dopo?
ipotesi, critiche, commenti vari...insomma recensite ok?!
SAYONARA PEOPLE!! xox