Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: MalandrinaFelpata    13/07/2012    1 recensioni
- Piacere, io sono Potter... James Sirius Potter! –
- Ti ho visto ieri allo smistamento, so chi sei! - ribatté la ragazzina dai capelli rossi piccata.
- Tu invece sei? –
- Eyleen Amina Davis, Serpeverde! - rispose lei, vagamente, cercando di ignorare James e seguire la prima lezione di Incantesimi, spiegata dal professor Vitious.
- Io sono Grifondoro! - annunciò tutto fiero James Sirius.
- Ed allora perchè non sei con i tuoi amichetti Grifondoro? Tuo padre ti lascia parlare con noi serpi?! – ribatté lei. Si alzò dal banco e si spostò un paio di posti più indietro, vicino ad un ragazzino dai capelli scuri con lo stemma di Serpeverde sulla divisa.
- Che hai mangiato stamattina a colazione, Davis?! Pane, burro ed acidità?! – James non sarebbe di sicuro rimasto zitto a farsi insultare. Si alzò, le rivolse una linguaccia e si affrettò ad andare a sedersi accanto al cugino Fred.
Da quel momento James Sirius Potter e Kelhyn Amina Davis smisero di parlarsi... o per meglio dire di parlarsi civilmente. . L’unica cosa che riuscivano a fare era insultarsi, sempre a comunque!
O almeno... questo accadde fino al settimo anno dei due...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'I figli dei sopravvissuti!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

Tra rabbia e ricordi lontani

- Io lo odio! Giuro, io lo odio! - Eyleen entrò nella sala comune Serpeverde e sbatté la borsa per terra, con forza, tanto che da quella si levò il sinistro cigolio di uno specchietto ormai in frantumi.
- Sarà la novantesima volta che lo dici in un giorno… o forse la centesima?! Stai diventando noiosa, Eyl… - Scorpius si sedette di fronte all’amica e le rivolse un sorrisetto ambiguo. - Sei fissata con Potter, o sbaglio?! -
- Lo odio! - disse seria la Serpeverde, guardando male l’amico più piccolo di lei.

- Interessante… non lo sapevo, sai?! - Scorpius ridacchiò, poi disse - Comunque sei stata tu ad iniziare stamattina! -
Eyleen aprì la bocca per protestare, fece una smorfia poi sorrise - Ok, è vero! Ma di solito è lui che provoca me! - 
- Si, si Eyleen! - Scorpius ridacchiò maligno e lei gli rivolse un ghigno - Ed invece te, che te la fai con la Weasley! Che mi dici? -
- Io non me la faccio con la Weasley! - ribatté immediatamente Scorpius, irritato.
- Ed il fatto che il fratello di lei, quello rosso di capelli, vi abbia visto baciarvi in un corridoio secondario che vuol dire?! -
- Dettagli…! - esclamò Scorpius, provocando le risate della rossa.
- Ma che grandi risate, che succede qui? - Nick Avery, il ragazzo moro a colazione con i due, si sedette accanto ad Eyleen e Scorpius e poggiò un braccio sulle spalle della prima.
Scorpius alzò gli occhi al cielo, ma rispose - Nulla che possa importarti, Avery! -
Eyleen lo guardò male, ma lui la ignorò.
- Sai Scorpius, se non fosse che stai con la Weasley, direi che sei geloso di me ed Eyleen! - esclamò piccato il ragazzo.
- Ho detto che non sto con la Weasley, ma è una fissazione o cosa?! Bah, che amici da schifo che ho! Io vado… Eyleen tu saresti in punizione! -
- Con Potter… mi sa che oggi lo uccido! - Eyleen rise, si alzò e diede al fidanzato dagli occhi blu un lungo ed appassionante bacio, mentre Scorpius faceva finta di vomitare, poi lo seguì fuori dalla sala comune Serpeverde! .
- Mi chiedo perché tu ti ostini a stare con quel bastardo?! - disse Scorpius appena furono fuori dalla portata d’orecchio del Serpeverde.
- MI chiedo perché ti ostini a trovarlo antipatico?! - ribatté lei.
- Perché è un bastardo ed un puttaniere, ti avrà fatto le corna almeno un migliaio di volte solo questa settimana.
- Sta zitto e rimangiati ciò che hai detto! Non mi fa le corna! - ringhiò Eyl incattivita, poi continuò - E comunque tu di solito che fai?! -
- Ripeto: dettagli! Se ti spezza il cuore non sono cazzi i miei, Eyl! -
- Beh, su una cosa Potter ha ragione: io non ho un cuore! Se mi molla, cazzi i suoi! Ci sono tantissimi ragazzi in questa scuola che farebbero la fila per stare con me, è solo un divertimento, Scorp! -
Malfoy alzò le mani in segno di resa, come a dire ‘’ Fai tu! ‘’, poi esclamò - Io vado in… biblioteca a fare il tema di Incantesimi, vuoi che ti accompagni fino all’aula di Difesa? -
- No, Scorp! Vai dalla Weasley e bada a non farti sporcare troppo dal suo sangue impuro! - Eyleen lo salutò con un sorriso bastardo e andò via, diretta verso l’aula di Difesa.
- ‘Sera, Davis! - la voce di Potter, proprio dietro di lei, le fece fare un balzò in aria di almeno mezzo metro. Si girò verso di lui e lo fissò negli occhi, maligna.
- Non mi parlare, Potter! - iniziò immediatamente, si girò di nuovo e continuò a camminare.
- Che succede, Davis? Non sai come prendermi a male parole ed allora non vuoi che lo faccia io? - James Sirius ghignò, bastardo al massimo.
- Inizio a credere che tu ti diverta a provocarmi… - alluse lei, facendo per bussare alla porta dell’ufficio del bel prof.
- No! Non l’avrei mai detto! - rise sarcastico James - Il punto è che prenderti in giro è divertente, Davis! Perché tu ci rimani male! -
- Si, come no! Sei tu quello che ci rimane male, Potter! I miei insulti sono così veri da riuscire a ferire la tua immensa autostima! -
- Ti piacerebbe! - fu l’ultima parola di James, quando Eyleen bussò.
Si sentirono dei passi da dietro la porta e lo spagnolo comparve davanti ad i due, con un sorriso smagliante. La carnagione olivastra e gli enormi occhi da cucciolo facevano sciogliere ogni ragazza di Hogwarts, dalle undicenni alle diciassettenni fidanzate; così mentre una metà arrossiva solo a guardarlo, l’altra metà ( o molto meno della metà) gli sorrideva e quasi ci provava con lui.
Beh, in fondo era giovane, doveva avere al massimo venticinque anni e per le ragazze più grandi, come Eyleen, era abbordabile.
- Vedo che almeno arrivate in orario! - disse severo, ma continuando a sorridere.
Eyleen ricambiò, mentre James gli rivolse un grugnito simile ad un - ‘Sera, prof! -
In effetti, come tutti i maschi di Hogwarts, non poteva fare a meno di detestare quel ragazzo troppo bello, nonostante insegnasse molto bene la sua materia, e proprio non gli andava giù l’idea di essere in punizione con lui.
L’ufficio era impeccabilmente ordinato e sembrava che nemmeno un filo di polvere si fosse mai posato su uno dei mobili di legno chiaro, dall’aspetto antico.
Alle pareti erano appese delle foto, specialmente di una ragazza mora che sorrideva e scuoteva i capelli.
- Bene, ragazzi! Non vi affido un compito molto difficile, stamattina ho avuto una lezione con gli alunni del terzo anno ed abbiamo avuto un problemino con un Avvincino. Andrete nella mia aula e noterete che per terra c’è un vero disastro d’acqua e vetri rotti. L’avrei pulito con la magia, ma poi mi è tornato in mente che eravate in punizione, così… - si interruppe un attimo, poi continuò - Ed inoltre gradirei faceste un po’ di ordine nell’armadietto dei libri e degli strumenti, chiaro? -
Eyleen annuì con un sorriso malizioso, mentre James faceva un smorfia, poi si diressero verso l’aula dove il professore svolgeva la lezione.
- Bastardo! Non ha nulla da fare! - fu la protesta di James, non appena raggiunsero l’aula e la trovarono mezza allagata, con vetri rotti dappertutto ed uno sgradevole odore di alghe secche.
- Non è stato molto severo, Potter! -
- Invece si, solo che tu, come il resto delle ragazze di Hogwarts, ami quel deficiente! - ribatté James.
- Azzo chi parla di deficienza! - fu il commento di lei. Il prof aveva lasciato loro degli stracci per pulire ed un secchio per raccogliere i vetri rotti e lei andò a prenderli, ad un lato della classe.
Vide James sedersi tranquillamente sulla cattedra.
- Che fai? Ti siedi? Vieni ad aiutarmi! - esclamò, con voce imperativa.
- No, non dovrei essere in punizione, io! - rispose tranquillamente James, con un sorrisetto bastardo.
- Lo sei! Alza il culo da quel tavolo e vieni ad aiutarmi, idiota! - fece subito lei, piccata.
- Ma che paroloni, Davis! Non essere scortese, hai iniziato tu stamattina, quindi tocca a te pulire! - ridacchiò James Sirius.
Eyleen strinse le labbra e lasciò cadere il secchio, poi con passi svelti si avvicinò a James ed esclamò - Ho detto di venire ad aiutarmi, ed intendo ora! Ma se preferisci essere Schiantato, io non protesterò! -
- Quanta arroganza, Davis! Non ti sembra esagerare! Credi davvero che riusciresti a Schiantarmi? -
Eyleen fece per rispondere, poi storse il naso ed esclamò - Ovviamente! Chi ti credi di essere tu, il discendente di Godric Grifondoro? -
- Possibile.. E tu invece? Che grande stirpe vanti per essere così?! Sei una figlia illegittima e porti il cognome di un uomo che non può essere tuo padre, perché è ad Azkaban! Come mai questi capelli rossi, visto che nessuno della tua famiglia li ha così? E Davis non è nemmeno un cognome chissà quanto importante, nelle generazione di Purosangue! Spiegami allora com’è che ti senti tanto superiore, visto che per quanto ne sai potresti essere figlia di un Babbano!  -
James seppe nello stesso momento in cui pronunciò quelle parole, che non avrebbe dovuto farlo! No, non si sarebbe dovuto permettere, nemmeno per sogno. Eppure l’aveva fatto, troppo irritato da riuscire a controllare cosa dire. Naturalmente a scuola questo non lo sapeva nessuno, eppure lui l’aveva sentito dire dai genitori una volta, che stavano discutendo sul lavoro di suo padre e sul nome del Mangiamorte Davis.
Vide gli occhi di Eyleen riempirsi di lacrime, che però furono scacciate con la stessa velocità con cui si scaccia una mosca fastidiosa, sostituite da uno sguardo di fuoco.
Uno sguardo pieno dell’odio e del rancore più puro.
Poi sentì la guancia bruciare, mentre cinque dita gli si stampavano contro.
- Stronzo! - esclamò lei, la voce rotta da quello che poteva essere il pianto o l’odio, poi si girò e corse via, senza pensare minimamente alla punizione o ad altre cazzate simili.
James gettò la testa all’indietro e si massaggiò la guancia, probabilmente divenuta rossa e con la forma della dita di lei stampata sopra.
- Questo mi sa che non dovevo dirlo… - disse ad alta voce.
 Scese dalla cattedra e con un gesto della bacchetta mise tutto apposto, sia per terra che nell’armadietto. Poi uscì dalla classe alla ricerca di lei.
- Davis! Davis dove sei? - chiamò, senza un motivo preciso.
Sapeva che avrebbe dovuto chiederle scusa, che era assolutamente necessario, però allo stesso tempo non aveva minimamente intenzione di farlo.
No, nemmeno per idea. Lui era James Sirius Potter, lui non aveva mai chiesto scusa in vita sua e mai l’avrebbe fatto, nemmeno sotto condanna di morte.
Eppure doveva fare qualcosa, perché non avrebbe davvero dovuto dirlo.
- DAVIS! DAVIS! - strillò, per farsi sentire.
Lei non rispose, eppure lui la sentì o, per meglio dire, sentì il suo respiro leggero e vagamente frammentato, venire da dietro una colonna, che divideva il corridoio principale in due secondari.
Nel buio, si incamminò verso la colonna e si appoggiò ad essa, scivolando fino a terra.
Sentì il calore di un corpo accanto al suo, che si scostò di botto pur di no toccarlo.
- Non avrei dovuto dirlo! - esclamò subito James, per non farla andare via.
Lei non rispose e lui la vide, nonostante vedesse solo un’ombra sfocata, passarsi con forza una mano sul viso, per asciugare delle invisibili lacrime.
- Tu come lo sai? - Eyleen pregò con tutta se stessa che non si sentisse dalla voce di aver pianto.
- Ho sentito mio padre parlarne… ma non l’ho detto a nessuno! - si affrettò a dire James.
- La cosa mi stupisce! - ringhiò lei, improvvisamente incattivita.
- Non sono un mostro, Davis! Non andrei mai a dire in giro una cosa simile! - protestò James Sirius, arrabbiato anche lui.
- Però l’hai detta! - Eyleen si alzò di scatto a fece per andare via. Non voleva parlare con lui, lo odiava e non riusciva a capire come mai gli stesse parlando invece di Schiantarlo, Cruciarlo ed infine ucciderlo.
- Aspetta! Non l’ho fatto apposta! Mi è scappato! - James si alzò dietro di lei e la afferro per un braccio.
- Potter lasciami, prima che ti uccida! - Eyleen gli diede uno schiaffo sul mano, per far si che la lasciasse.
- Che vuoi? Che ti chieda scusa, Eyleen?! -
Lei ringhiò, si girò di scatto e lo spinse via, verso il muro - Chi ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome, Potter?! Cos’è? Ora che sai che Davis non è il mio vero cognome non sono più degna di essere chiamata così?! -
- Merlino, pensi sempre a male! È il tuo nome cazzo, non posso neanche chiamarti con il tuo nome? - esclamò James esasperato.
- Non mi hai chiamato in sette anni e ti viene voglia ora, Potter?! -
James non resistette più ed urlò - Ma perché ce l’hai con me?! Dal primo giorno di scuola te ce l’hai avuta con me, nonostante non ti avessi fatto nulla! -
- Tuo padre aveva mandato il mio diciamo ‘’ padre ‘’, che avrei dovuto fare?! Stringerti la mano e dirti piacere?! - Eyleen era furiosa, gli occhi grigi accesi e brillanti.
- Ah beh, mio padre e il padre di Malfoy si sono odiati per tutti gli anni di scuola, eppure io parlo con Malfoy! Non siamo amici, ma non ci odiamo mica! -
- Con te è diverso, Potter! Tu che il primo giorno te ne sei venuto con ‘’Piacere, io sono Potter... James Sirius Potter! ‘’, con una faccia da schiaffi che se avessi saputo, di avrei Schiantato solo a vederti.
- Volevo essere gentile!! Gentile! Sai che vuol dire?! - le ringhiò James in risposta, cercando di rammentare con precisione cose gli avesse detto lei la prima volta che si erano parlati.
- Allora vuol dire che non volevo la tua gentilezza, no?! Sei così ottuso!? – gli urlò contro lei, fregandosene altamente che qualcuno avrebbe potuto sentirli.
- No, sei tu quella ottusa?! Io volevo essere tuo amico e tu mi hai respinto fin dal primo momento! ‘’ Tuo padre ti lascia parlare con noi serpi?! ‘’ Che cazzo c’entrava mio padre?! Io faccio quello che voglio, indipendentemente da mio padre! Mia cugina può stare con Malfoy ed io non potevo essere tuo amico?! –
- Ma io non volevo la tua amicizia, Potter!! Nè la tua gentilezza! Nè la tua compagnia! Credi davvero che avrei voluto come amico il figlio del salvatore del Mondo Magico, colui che ha ucciso Voldemort ed ha spedito tutti i Mangiamorte in prigione?! Colui che ha fatto arrestare la maggior parte della mia famiglia?! Sei un idiota, Potter! Ti credi chissà chi, visto che tuo padre e tua madre sono famosi, ti credi bravo, bello ed intelligente, quando sei solo un pallone gonfiato che va in giro a baciare tutte le ragazze che gli capitano a tiro! –
James ci rimase male, ferito da quelle parole.
Non tanto per la realtà che rappresentavano, ma perché se l’era meritate, dopo averla insultata poco prima. Se le meritava tutte.
- A me non interessa di essere figlio di due persone famose, non interessa che tuo padre è in prigione o cose simili! Io volevo solo essere tuo amico, il primo anno, ed invece ora non posso fare a meno di odiarti, come tu odi me! Quindi non abbiamo nulla da dirci...! – si girò e fece un paio di passi in avanti.
- E comunque... ho pulito tutto nell’aula! – detto questo andò via, le mani in tasca ed un espressione incazzata in viso, cercando di non dare importanza a quello che era appena successo.
Eyleen rimase lì, impalata. Senza sapere che dire.
 

Nda: Ecco il nuovo capitolo! Mi scuso se le due immagini, avrete capito che sono James e Eyleen, non sono della stessa dimensione, ma non sono riuscita a farle delle stesse dimensioni! lo so, James non ha gli occhi azzurri, ma io l'ho sempre immaginato così e quindi...Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo e grazie alle tre persone che hanno recensito e le sei che l'hanno inserita nella seguite!


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MalandrinaFelpata