Capitolo DUE - Abnorme (?)
E fino a qua c'ero...
Ok tanto per farvi capire...
Mi trovavo a qualche strada di lontananza dal centro ero chiaramente da sola, non ero infelice, anzi forse avevo trovato il giusto equilibrio. Non mi vedevo propriamente 'sola' piuttosto ero... com'ero?
Sì ero sola. Lo ammetto. Non mi piace confessarlo. Ma non ci sono altri aggettivi!
Era assolutamente magnifico pieno di tutte quelle luci blu, senza un anima che percorreva quelle vie solitamente affollate, piene di vita. Ora così insolitamente vuote e buie, riempite solo di quella luce gialla e fioca..Avrei voluto farlo più spesso, non era una solita uscita..era L'uscita. Era un'uscita di soppiatto. Era una fuga. Francamente non ci avevo mai pensato a scappare.
Ero immersa nei miei profondi pensieri, quando mi trovai faccia a faccia con un portone..
Da quando?? Non lo avevo mai notato. Era una porta, ok? Solo a misure enormi...sopra aveva disegnato in oro degli angeli che reggevano una striscia in rilievo con su scritte parole in latino, e un grande batacchio (appunto, grande porta grande batacchio!) faceva bella mostra al centro...
L'unico problema era che il centro della porta era una spanna sopra alla mia testa. Così mi misi in punta di piedi, presi l'abnorme manico in mano e lo spinsi con forza sulla porta. Questo non provocò un grande rumore, ma fu' abbastanza chiassoso da svegliare il proprietario.
Uno scricchiolio di cingoli, (non così potente come si sarebbe potuto intuire) preannunciò l'aprirsi dell'uscio.
Un rumore lento.
Freddo.
Una volta che la porta si era aperta del tutto...