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Autore: its_cinnamon    14/07/2012    1 recensioni
Fannie è una ragazza normale, dopotutto, ha un migliore amico, una bella famiglia e uno spiccato senso dell'umorismo. Si ritrova contrariata a vorticare tra le spese natalizie con sua madre e sua sorella, finchè la sua attenzione non viene catturata da un certo biondino. Le lacrime di certo non mancheranno, ma alla fine, come si dice "è bene quel che finisce bene" no?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5
~

Una volta che Ren si fu allontanato, Fannie guardò Aron negli occhi.
-Che c’è?! – sbottò la ragazza.
-Ma lo hai visto? – Aron rideva sotto i baffi.
-Che?
-No, ti prego, dimmi che stai scherzando ...
Fannie aveva già capito a cosa faceva riferimento Aron …
-E’ un ragazzo delicato … - rispose Fannie leggendo senza attenzione le stampe del foglietto azzurro.
-Delicato … - ripeté Aron a metà tra l’incredulo e il divertito – Tu lo definisci “delicato”?!
-Si, - Fannie prese le difese di Ren – è un ragazzo dolce, non devi giudicarlo dall’aspetto fisico.
-Per me gli piacciono i ragazzi.
- Aron!
-Che c’è?! E’ una mia opinione …
La ragazza si impegnò per guardarlo male.
- Ahhh – aggiunse il ragazzo punzecchiandola – ora ho capito!  - Quando Aron “capiva” … capiva per davvero! E quando il soggetto da capire era anche la sua migliore amica Fannie, il lavoro era anche più semplice. -Ti piace!
-C..cosa? I..io..NO
Il ragazzo le sorrise malizioso.
-Oh, Aron smettila! Sei odioso!
-Sai che ti dico ragazza mia? – il ragazzo tolse una mano dalla tasca del giubbino e con il braccio cinse le spalle di Fannie in stile amico di lunga data – Questa sera ci aspetta una bella festa!
 
Fannie ci aveva messo quasi un ora a prepararsi, di solito ci avrebbe messo si e no dieci minuti, ma quella sera era diverso.
Aron l’aspettava giù in strada.
Insieme facevano davvero una bella figura, ma era inutile: nessuno dei due pensava all’altro come un probabile pretendente.
Gironzolarono un po’ a vuoto prima di raggiungere il locale.
Era un grosso pub a due piani con un lungo piano bar e si riusciva a vedere qualche tavolino sui lati. La musica era talmente forte che il trambusto del centro commerciale a confronto era una melodia dolce e soave. All’entrata c’era una marea di ragazzi che si accalcava per entrare, se Fannie si fosse trovata da sola se ne sarebbe tornata di corsa a casa, tutto quello la spaventava, però con lei c’era Aron che si faceva spazio fra la folla rendendo più facile il passaggio alla sua amica che lo seguiva come un ombra.
-Non è male qui! – disse Aron avvicinandosi all’orecchio di Fannie sperando di riuscire a farsi capire nonostante la forte musica.
-La musica è un po’ troppo forte però!
Aron rise:
-Andiamo al bar!
 
Una volta che ci avevi fatto l’abitudine, la musica non ti sembrava poi tanto forte, l’unico problema era la gente che ti ballava attorno senza neppure accorgersi di te, ma anche a quello ci si faceva l’abitudine.
-Che vi servo?
-Due “All Shook Up”, grazie! - Aron si girò a guardare Fannie che lo fissava interdetta.
-Subito! – rispose il barman già intento a prendere ghiaccio e bicchieri.
-Aron, aspetta! – lo chiamò la ragazza indicando il bancone – Io non bevo alcolici, questo lo sai?
Il ragazzo le sorrise con aria furbetta e le fece segno di aspettare.
Lo scattante barman in pochi minuti servì i due cocktail ai ragazzi e Aron pagò. Poi prese entrambi i bicchieri e ne porse uno a Fannie.
La ragazza guardò con aria perplessa il liquido trasparente e rossastro che tra un cubetto di ghiaccio e l’altro si trovava nel bicchiere.
Aron fece un primo sorso, senza mai smettere di guardare divertito Fannie che non sapeva che fosse un cocktail analcolico.
La ragazza incerta fece un primo sorso.
-Uh… - disse sorpresa – ma è buono!
Aron rise di gusto:
-Credevi che ti avrei rifilato un super alcolico?! – fece un altro sorso – Fragola, lampone, miele  e acqua di rose. Non c’è una goccia di alcol!
La ragazza nonostante la musica trapanante riuscì a capire le parole dell’amico.
Una volta finito il cocktail, si allontanarono dal bancone ridendo e scherzando.
Dopo aver conquistato pochi passi Fannie si inchiodò a terra. Le si spense il sorriso sulle labbra.
Lei era andata li per lui, e adesso se lo ritrovava davanti a baciarsi con questa ragazza che avrà avuto anche il doppio dei suoi anni.
-Ren … lo chiamò la ragazza.
Ma lui non fece nulla. Continuò a baciare quella donna. Non sembrava lui. Non sembrava quel ragazzo dolce con cui aveva trascorso tutto il pomeriggio precedente. Era uno spettacolo orribile. Sembrava quasi vedere la lingua di quella sgualdrina che si insinuava nella bocca del ragazzo.
Fannie sentì lo stomaco contorcersi, ma non si mosse. Rimase lì, ferma.
Aron la raggiunse poco dopo.
-Hai capito al ragazzo delicato …! – esclamò il ragazzo non appena vide Ren intento in quel bacio troppo passionale.
Ren aprì appena un occhio e vide Fannie che lo guardava con gli occhi pieni di delusione. Si staccò da quella ragazza, senza prestarle neppure attenzione. Guardò prima Aron e poi Fannie. Non stava capendo nulla. Gli sembrò come se la sala stesse girando vorticosamente.
-Fatemi scendere … - esclamò con un filo di voce portandosi, poi, un mano ad una tempia. – Fatemi scendere … - ripeté.
Fannie non ce la faceva a tenerlo davanti agli occhi. Si era illusa. Corse via.
Aron rimase ancora qualche attimo a guardare quel ragazzo che si guardava intorno con un’ aria confusa e con lo sguardo assente: si vedeva lontano un miglio che doveva aver bevuto molto.
-L’hai combinata grossa mi sa … - Aron gli diede una pacca su una spalla e corse nella direzione dove aveva visto scappare Fannie. Sperava almeno di riuscire a consolarla in qualche modo.
  
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