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Autore: its_cinnamon    14/07/2012    1 recensioni
Fannie è una ragazza normale, dopotutto, ha un migliore amico, una bella famiglia e uno spiccato senso dell'umorismo. Si ritrova contrariata a vorticare tra le spese natalizie con sua madre e sua sorella, finchè la sua attenzione non viene catturata da un certo biondino. Le lacrime di certo non mancheranno, ma alla fine, come si dice "è bene quel che finisce bene" no?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6
~

- Fannie … - La ragazza rimase raggomitolata su quel cassonetto dell’immondizia con il viso nascosto tra le mani. Non si mosse.
Aron la scrutò: non sapeva cosa dirle, non era mai stato un granché a parole. Però vide che tremava. Ricordò che si era tolta il giubbino all’entrata, lasciandolo nel guardaroba del pub, lui chissà per quale motivo, invece, lo aveva ancora addosso.
Si sfilò la giacca e l’ appoggiò sulle spalle della ragazza.
Si  appoggiò silenzioso con le spalle al muro.
Si guardò intorno e dedusse che fosse il retro del locale, lì c’era silenzio, ma si continuava a sentire la musica che attutita dalle pareti palpitava monotona all’interno del pub.
Fannie alzò lentamente la testa:
- … grazie … - disse sottovoce tirando su con il naso.
Aron si girò a guardarla: aveva il trucco sciolto intorno agli occhi e i dorsi delle mani sporchi di mascara.
Allora  quel ragazzo le piaceva per davvero?!
- … dai, non pensare a lui. – Aron si sedette sul cassonetto accanto alla ragazza – E’un ragazzo, i ragazzi non ci pensano a quello che fanno …
- No … lui … lui non è come gli altri! – la voce di Fannie suonava così debole. Tirò di nuovo su col naso. – I..ieri non era così. Ren è diverso!
-Perdonalo … - Aron cercava di essere il meno brusco possibile- … ha bevuto tanto.
Fannie rimase a fissare il suo amico. Si riusciva quasi a rispecchiare nei suoi occhi così neri e limpidi.
Il  ragazzo le sorrise con dolcezza, lei fece lo stesso.
- Guarda che in una tasca della giacca ci sono i fazzoletti. – continuò Aron cercando di tirarle su il morale – Pulisciti gli occhi, che altrimenti ti scambiano per un panda.
-Va bene – rise appena la ragazza – grazie.
-Che dici – Aron scese dal cassonetto con un salto – ci andiamo a fare un giro?
 
Fannie contro volontà rientrò nel locale per recuperare il suo cappotto.
Camminava spedita senza guardare in faccia nessuno, temeva che da un momento all’altro spuntasse Ren e forse non sarebbe resistita a trattenere le lacrime.
Aron si faceva strada proprio alle sue spalle: sapere che lui era con lei le faceva una grande forza.
Preso il giubbino, Fannie, uscì praticamente di corsa.
Non voleva più starci in quel posto, doveva solo aspettare che il tempo passasse e portasse via quel brutto ricordo, ma per il momento voleva uscire e non pensare più a nulla. Non pensare più a Ren.
La strada era semi deserta.  Ogni tanto una macchina sfrecciava sull’asfalto freddo producendo un rumore metallico.
Fannie e Aron si incamminarono verso il molo.
Lì la zona era davvero deserta. Non c’era anima viva nel raggio di cinquanta metri.
Aron corse verso il pontile che galleggiava placido  sull’acqua. Si fermò non appena, alzando lo sguardo verso il cielo cupo della notte, si ritrovò l’imponente faro che svettava alto verso le stelle. Si sedette lì a terra.
La ragazza lo raggiunse a passo incerto. Si sedette accanto a lui.
Rabbrividì al contatto dei jeans con il legno freddo del pontile che, in balia all’impercettibile moto ondoso, traballava leggero.
-Aah,  uffa! – esordì il ragazzo fissando l’acqua scura – Non vedo l’ora che arrivi l’estate!
-Si, evviva la prova costume!- rise ironica.
-A chi importa della prova costume?! Tanto alla fine che il costume ti sta bene o no, sono problemi tuoi, agli altri non credo che importi più di tanto.
- Come fai ad essere sempre così … così … semplice - Fannie appoggiò stancamente la testa sulla spalla del ragazzo. – me lo spieghi?
Aron rise.
-In che senso?
-Nel senso che vedi le cose come stanno davvero. Non pensi a come potrebbero essere. Pensi solo a quello che sono …
- … perché tu no?
La ragazza si mise dritta. Lo guardò dritto negli occhi.
- … no …
E la vicenda di Ren ne era la testimonianza.
  
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