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Autore: AngieJ    14/07/2012    2 recensioni
- Devi riposare.. - trillò Peter dal bagno in direzione della camera da letto dove Olivia, appena sveglia, aveva cominciato a dedicarsi ai suoi esercizi mattutini come da rituale.
- Non provare ad aggiungere la frase 'nelle tue condizioni', sappi che ho una pistola! - ribattè lei, fingendosi scocciata, mentre si concentrava ad aumentare il record della sue flessioni.
Questa storia narra ciò che succede subito dopo l'ultima puntata della quarta stagione che tutti noi conosciamo, soffermandosi sui personaggi di Peter e Olivia e sulla loro vita dopo la 'lieta notizia'. Spero che vi piaccia! ^_^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un suono. Un altro. Ed un altro ancora costrinse Olivia a riaprire gli occhi e ad abbandonare quel magico mondo, fatto di quiete e serenità, in cui era entrata da quando le braccia di Peter l'avevano stretta a se. Prese dalla tasca dei pantaloni il cellulare e, sbuffando leggermente, rispose.
- Dunham! -
Dall'altro capo una voce fin troppo familiare, quella di Walter, le chiedeva se Peter fosse li con lei. - Si, è qui Walter. E' successo qualcosa? - il volto di Olivia si corrucciò dubbioso seguito dall'espressione confusa e, a tratti, preoccupata di Peter che con gli occhi chiedeva in silenzio cosa fosse successo. Olivia fece spallucce e, solamente quando Walter le rivelò il motivo di quella telefonata rise di gusto. - Si tranquillo Walter, glielo dirò. C'è altro? - domandò con fare dolce e ricevendo un no dall'uomo riattaccò il cellulare, salutandolo.
- Allora? - domandò Peter passandosi una mano sul mento preoccupato e spaventato per ciò che suo padre avesse potuto combinare. Olivia lo guardò con una dolcezza disarmante e gli rivolse uno sei suoi soliti sorrisi - uno di quei sorrisi che al sol vederlo ti si ferma il cuore -.
- Walter voleva sapere se avevi portato con te la sua torta al caffè! - disse Olivia con naturalezza, come se quella fosse la cosa più ovvia e semplice del mondo. Peter la guardò ancora stranito e non riuscì a chiedere 'perché' nonostante le sue labbra si mossero impercettibilmente. - Pensava che sarebbe potuta servire in caso che avessi avuto 'voglie notturne' come Reginaldo. - lo informò.
- Reginaldo? - domandò Peter confuso, cercando di collegare tutte le stranezze che suo padre aveva appena rilasciato alla sua ragazza. - Ah, Reginaldo! - esclamò poi, raggiunto da un barlume di lucidità - Il topo che usava sempre da cavia quando ero piccolo! Ma cosa c'entra con te un topo? - domandò perplesso, non capendo nemmeno lui le parole di suo padre.
- Non saprei. - disse Olivia, quasi dispiaciuta. Peter tirò un profondo respiro di sollievo e, senza pensarci troppo su, tornò ad abbracciare Olivia. - Non credo sia importante, è solo Walter! - concluse.
Olivia sorrise e si lasciò stringere nuovamente, inebriandosi del dolce profumo che emanava. Per lei non era un problema capire certe stranezze di Walter, si era ormai abituata e, ad essere sincera, le piaceva pure. Walter la faceva sentire amata e protetta, come anche faceva Peter ma in un modo completamente diverso e nuovo per lei, dandole l'affetto di un padre. Quel padre che le era sempre mancato. Ed era felice che il loro bambino nascesse e crescesse conoscendo Walter. Ricordava come l'uomo si era preso cura di Ella, o di tutti gli altri bambini che per un caso o per un altro erano passati al laboratorio, e non avrebbe potuto desiderare un nonno migliore per i suoi figli. Nonostante le sue stranezze. Quindi non le interessava essere interrotta da Walter, dover prendersi cura di lui o cercare di capire i suoi complicati discorsi. Per lei era parte della sua famiglia, quella famiglia che sentiva di avere solamente da quando aveva conosciuto Peter, quella famiglia che presto avrebbe avuto un nuovo componente.
Venne ridestata da quei pensieri solamente quando le labbra di Peter, fresche e leggermente umide, sfiorarono il suo collo, facendola rabbrividire. Si voltò leggermente verso di lui, rimanendo ancorata alle sue braccia, e incontrò i suoi meravigliosi occhi blu, leggendovi dentro tutto il suo amore.
- Sei felice? - domandò Peter in un sussurro, guardandola negli occhi.
- Potrebbe essere il contrario? - rispose lei, rivolgendogli un sorriso.
- Voglio che questi giorni qui siano perfetti! Voglio che tu ti goda ogni singolo momento. Ti meriti tutto questo! - aggiunse lui.
- Noi ce lo meritiamo! - concluse lei, avvicinando le labbra a quelle di Peter e baciandolo dolcemente ma con la stessa passione di sempre.
Il tempo, in quel momento, sembrò fermarsi. Il suono del vento, il respiro regolare del mare, il rumore delle onde sugli scogli, il canto dei gabbiani, qualsiasi cosa sembrò cessare per far spazio semplicemente al battito del cuore di Olivia che sembrò accelerare improvvisamente e fondersi a quello di Peter. Così come le loro labbra ed i loro respiri. Ed era strano, perché aveva baciato quell'uomo tante e tante volte, ma ultimamente le sembrava di vivere delle emozioni nuove ogni volta . E forse era a causa della gravidanza, degli ormoni ballerini che avevano deciso di fare il bello ed il cattivo tempo con le sue sensazioni, o forse perchè da quando aveva sfiorato la morte le sembrava quasi di aver avuto una seconda possibilità e di doverla sfruttare fino al massimo, godendosi a pieno ogni momento. O forse, molto più semplicemente, perché amava Peter ancor più di prima, ogni giorno che passava. Ed amava il frutto del loro amore che cresceva dentro al suo ventre anche più di se stessa.

In seguito, Peter decise di illustrare ad Olivia il programma per quella giornata che, a giudicare dalla lunga lista che il ragazzo aveva tirato fuori dalla tasca dei jeans, era abbastanza lungo. Olivia si sedette in una delle tante sedie della cucina, sorseggiando un bicchiere di succo d'arancia, ed ascoltò bene le parole di Peter. Surf, sole, spiaggia, passeggiate al chiaro di luna. Peter aveva pensato proprio a tutto, organizzando tutto nei minimi dettagli e portando con se anche un borsone pieno di roba con cui Olivia avrebbe potuto cambiarsi.
- Seriamente pensi che dovrei indossare questo costume? Sto per diventare una mamma, ti ricordo! - esclamò ironica Olivia, tirando fuori un costume, fin troppo striminzito per i suoi gusti, dal grande borsone che Peter le aveva dato.
- Non sono responsabile di ciò che è all'interno di quel borsone, è stata Astrid a pensare all'abbigliamento! - disse Peter difendendosi da qualsiasi tipo di accusa che Olivia potesse rivolgergli.
- Astrid, eh? - continuò Olivia, non troppo convinta, alzando un sopracciglio e guardando Peter divertita - Vorrà dire che quando torneremo a casa dovrò scambiare due chiacchiere con lei! - aggiunse ridacchiando, prendendo il costume e dirigendosi verso il bagno.
Peter la guardò ridendo ancora di sottecchi e, non appena lei scomparve dentro al bagno, si diresse verso la camera da letto dove, dentro ai cassetti di un vecchiò comò, aveva già preventivamente conservato alcuni costumi con ancora l'etichetta. Ne prese uno a caso, nero, a bermuda, lungo fin sopra le ginocchia e, spogliandosi di tutti gli altri indumenti, lo indossò, strappando via l'etichetta. Quei bermuda cadderò perfettamente sul suo corpo scultoreo, risaltandone i glutei sodi che sembravano scolpiti sul marmo, e - naturalmente - lasciando scoperta la parte superiore che avrebbe fatto invidia a qualsiasi adone greco.
Anche Olivia, nel frattempo, pensava ad indossare il suo costume, trovando qualche problema però a far combaciare il suo seno - ora divenuto più rotondo con la gravidanza - con le piccole coppe di quel reggiseno. In qualsiasi posizione lo mettesse le sembrava che lasciasse scoperto sempre fin troppi lembi di pelle ma, visto che non poteva farne a meno, dopo l'ennesima prova di fronte allo specchio decise di lasciarlo così com'era, coprendo il tutto con un pareo semitrasparente color lavanda che richiamava la tonalità del costume. Una volta pronta uscì dal bagno, sentendosi completamente in imbarazzo e ridicola con quella mise - nonostante Peter ormai conoscesse a memoria ogni centimetro del suo corpo -, ma cercando comunque di non lasciarlo vedere.
- Sei bellissima! - esclamò Peter nel vederla camminare verso di lui, illuminata dalla lieve luce del sole che filtrava dalle grandi vetrate della casa.
- Neanche tu sei niente male! - rispose lei, facendogli un occhiolino e prendendolo per mano. Uscirono fuori dalla casa, sulla sabbia bianca di quell'immensa spiaggia completamente deserta, ed in poco tempo raggiunsero la riva.
- Sei proprio sicuro di volerlo fare? - domandò Olivia, non troppo convita.
- Certo! Tra le tante cose che abbiamo fatto, in cui figurano salvare due universi, entrare in una machine e sopravvivere dopo un proiettile in testa, fare il bagno al mare è proprio l'ultima cosa che mi preoccupa! - disse Peter scherzando, abbandonando i loro asciugamani poco lontano dalla riva e preparandosi ad entrare in acqua.
- Non lo metto in dubbio, è solo che.. - Olivia non riuscì a concludere la frase che Peter fu già in acqua a chiederle a squarciagola di raggiungerlo. Olivia sospirò sfilando il pareo, consapevole che non avrebbe mai potuto evitare quella situazione, e facendo un passo in avanti si immerse in mare. Non aveva di certo paura di nuotare. Era una bravissima nuotatrice sin da bambina e l'acqua non l'aveva mai spaventata. Ma il ritrovarsi li con Peter, per la prima volta da tutta la durata della loro relazione, la faceva sentire strana ed imbarazzata come una ragazzina al suo primo appuntamento. Nuotò fino a raggiungere Peter mentre piccole onde si persero tra le curve sinuose del suo corpo, increspandosi appena sul suo seno e lasciando sulla sua pelle, ancora fin troppo bianca, delle piccole goccioline che brillavano illuminate dalla luce del sole. Giunse di fronte a Peter, sorridendo imbarazzata, e non appena si fermò lui la strinse a se, facendo scivolare una mano lungo la sua schiena morbida. Olivia fece lo stesso, incrociando le braccia dietro al collo di lui, e rimasero insieme a galleggiare dentro l'acqua fresca.
- Allora, pensi ancora che sia una cattiva idea? - le chiese Peter ironico, massaggiandole dolcemente la schiena con il palmo della mano.
- Forse sto cominciando a cambiare idea.. - disse lei ridacchiando, spostando una mano verso i capelli, già bagnati, e liberandoli dalla coda. I lunghi capelli dorati di Olivia si slegarono e come fili di seta cadderò lungo la sua schiena, rilasciando nell'aria tante piccole goccioline. Peter rimase a fissarla, incantato dalla sua bellezza, e solamente quando lei lo guardò riuscì a farle un sorriso.
- Che c'è? Ho qualcosa in faccia per caso? - domandò ingenuamente lei, toccandosi la guancia alla ricerca di qualcosa di divertente - ed estremamente imbarazzante - che avesse scaturito il sorriso di Peter.
- No, no.. non hai niente! - disse lui, spostando una mano sul suo viso e allontanandole una ciocca di capelli, più capricciosa, dietro l'orecchio - Sei perfetta.. semplicemente perfetta! -
Olivia lo guardò, sorrise, ed in quel momento capì che, per quanto potesse essere imbarazzata o sentirsi a disagio con quel costume addosso, lui avrebbe sempre trovato  il modo di farla sentire perfetta, anche se lei non si sentiva affatto così.

Le ore trascorsero velocemente. Nuotando, scherzando, surfando o, più semplicemente, prendendo il sole. Si era fatta ora di pranzo e Peter aveva insistito per tornare in casa prima, in modo da cucinare qualcosa e prepare ad Olivia una sorpresa, costringendo quest'ultima a rimanere in spiaggia. Solamente quando si sentì chiamare, scorgendo in lontananza Peter sulla veranda, Olivia raccolse le sue cose e tornò in casa, stanca della giornata appena trascorsa ma, soprattutto, impaziente di vedere ciò che Peter aveva preparato per lei.

- E' pronto? - domandò entrando in casa e facendo molta attenzione a non sporcare troppo il parquet con i granelli di sabbia che le cadevano quasi dappertutto. Peter le stampò prontamente un bacio sulle labbra e, senza darle il tempo di aggiugere altro, le indicò la porta del bagno.
- Manca ancora un po, puoi farti una doccia nel frattempo! - disse lui, invitandola a fare con comodo e scomparendo, nuovamente, in cucina. Olivia lo seguì con lo sguardo e, quando sparì, decise di accettare quel consiglio.
Entrò in bagno, si sfilò il costume arrotolandolo e riponendolo nel cesto della biancheria sporca, e poi si buttò sotto la doccia.
Non appena il getto dell'acqua fredda la investì sussultò appena, godendosi successivamente la piacevole frescura che quell'acqua offriva alla sua pelle, già abbastanza scottata.
S'insaponò con il bagnoschiuma, massaggiando il suo corpo sotto il getto dell'acqua, e poi passò allo shampoo, rilassandosi completamente, tanto da non sentire la porta che lentamente si aprì o vedere la figura di Peter avanzare verso di lei.

- Scusami .. - la voce di Peter ruppe il silenzio di quella stanza, accompagnato semplicemente dallo scrosciare dell'acqua, e costrinse Olivia a voltarsi verso di lui, leggermente imbarazzata.
- Ho portato l'accapatoio, avevo dimenticato a riporlo in bagno! - spiegò Peter, decisamente più sfacciato.
Olivia gli sorrise e, distendendo le mani  - che un attimo prima erano andate a coprire le sue nudità quasi istintivamente - lo tirò a se. Non ci fu bisogno di nessuna parola o spiegazione. Poco dopo Peter si era ritrovato sotto la doccia insieme a lei, ancora completamente vestito, con le labbra incollate a quelle di lei.
Olivia sorrise divertita, appoggiando la sua schiena al muro della doccia e divertendosi ad arruffare i capelli sulla testa di Peter che, senza fiatare, l'aveva lasciata fare.
Da quando avevano scoperto di aspettare un bambino i loro momenti di intimità erano venuti a mancare. Peter si sentiva in un certo senso in dovere di proteggere la piccola creatura che stava crescendo nel ventre della donna che amava, e stava attento a qualsiasi tipo di movimento, compresi quelli più intimi.
Ma Olivia non si preoccupava di questo, era consapevole che niente avrebbe potuto far male al bambino, ed in quel momento - chissà perché - si sentì pronta a farglielo capire.
Strinse Peter ancora di più a se, facendo aderire la sua maglia bagnata al suo petto nudo, e non appena fu vicino gli prese il viso con le mani e cominciò a lasciargli dei piccoli baci, cominciando dalle labbra per poi spostarsi lungo il collo, passando per il lobo dell'orecchio.
Peter le cinse un fianco con una mano e con l'altra scese ad accarezzare il suo seno, reso morbido dal bagnoschiuma appena usato. Si sentiva pronto anche lui, forse. O quantomeno questo era ciò che Olivia leggeva nel suo sguardo. Continuò a baciarlo con più passione, accarezzando i suoi addominali sotto la maglia ormai zuppa, e fu in quel momento che lo sentì rabbrividire, godendo anche lei di quel piacere.
- Ti amo.. - mormorò, sul suo collo, lasciandogli un piccolo morsetto, ma la risposta di Peter non arrivò e ciò che il suo orecchio riuscì ad udire fu solamente uno strano suono, come un allarme, lontano ed ovattato, provenire dalla cucina.
- Peter! Peter! - lo ridestò da quel piacevole torpore in cui era entrato, strattonandolo leggermente, e quando lui rilazò lo sguardo, entrambi esclamarono all'unisono. - L'allarme anticendio! -
                                           
***

A grande richiesta di alcuni ecco il secondo capitolo. Mi scuso, nuovamente, per i possibili errori di battitura. Ho riletto più e più volte ma visto che sono le 04.19 di notte (come al solito trovo il tempo solo adesso di scrivere) le mie capacità di comprensione sono ridotte al minimo. Spero che questo secondo capitolo vi piaccia, ho cercato di mettere più carne al fuoco, anche se credo che alla fine si sia bruciata xD (n.b. l'allarme antincendio) Spero di pubblicare presto il prossimo! :) 
  
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