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Autore: Babe    28/01/2007    4 recensioni
UNa piccola one-shot l' indomani del tragico giorno della memoria, i pensieri e ricordi di Hermione prima che il suo più grande amore spiri, un paragone con il teatro che si adatta silenziosamente a questa tragedia... leggete e recensite!
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti,

piccola premessa prima della lettura. Durante il per me di grandissimo valore, Giorno della memoria per l' olocausto ebraico mi è venuta questa piccola one-shot ispirata alla storia d'amore tra un tedesco e un' ebrea che ho poi modificato, adattandola alla situazione Draco/Herm, qualcosa in più in attesa di terminare Serpe + Serpe, che testimonia un amore che non tramonta mai, neanche quando la morte sta per trascinare nel suo inferno due giovani.

Titolo ispirato al paragone che c'è con il teatro...

Spero vi piaccia, leggete e per favore recensite che adoro i vostri commenti.

Baci Babe

 

 

 

 

 

Non andartene, non uscire da quella porta. Non abbandonarmi al mio destino crudele.

Uscendo da quella porta tu uscirai anche dalla mia vita, e lo sappiamo entrambi: uscirai dal palco di quel teatro che è stato la nostra storia d’ amore.

Tu Mangiamorte. Io Auror. Una follia. Sei apparso, come il protagonista di una commedia, sul palcoscenico che era la mia vita, scontrandoti con me una piovosa giornata di settembre, Londra come sempre affollata anche quando le nuvole regnavano come scenografia costante: uno sguardo e le porte del paradiso si sono aperte per me e te.

Non chiedermi come lo so, il motivo è oscuro anche a me, ma ho capito che sarei rimasta con te per sempre, fino alla fine: ma non posso farlo.

Te lo ricordi il nostro primo bacio dopo quella cena a casa tua? Io sì, come se fosse ieri, perché queste cose non si scordano mai, non riuscirò mai a scordare quello che mi dicesti, come mi guardasti, le emozioni che attraversavano il mio cuore e i tuoi occhi, così teneri e profondi.

Eravamo fidanzati, ci credi? Due innamorati sotto le luci che si scambiavano effusioni: ma l’ oscura ombra dell’ antagonista avanzava sempre di più. Lord Voldemort. L’ antagonista. La morte.

Eravamo in pericolo, e tu lo sapevi. Lo sapevamo entrambi. Ma il nostro amore prevaleva sulla discriminazione: non potevamo stare insieme sotto i riflettori, nascosti nell’ ombra, dietro il sipario del mio rifugio protetto in Londra, la mia nuova casa.

Troppo diversi per stare assieme, ma che importava a noi due che eravamo giovani? Così differenti agli occhi di tutti e così uguali ai nostro occhi. L’ unica cosa che posso dirti è che non mi pentirò mai di quello che ho fatto, anche adesso che tu stai andando tra le braccia della morte.

Come vorrei che fossero le mie braccia ad accoglierti negli attimi prima di morire, come una volta, prima che tu cada nel sonno eterno, ma non sarà così.

Maledetti voi Mangimorte, commedianti che obbediscono all’antagonista, voi che fate strage di noi Auror e Mezzosangue: perché il pubblico vi applaude e vi segue, perché le folle vi acclamano quando in realtà l’ unica cosa che siete è assassini?

Di aiuti ai protagonisti ce ne sono stati, attori che ci hanno aiutato, che mi hanno tenuto nascosta e protetta alle razzie dei suoi servi: quanta paura per me ho letto nei tuoi limpidi occhi argentei, alla fioca luce della candela, unica illuminazione del mio rifugio, saresti rimasto con me se avessi potuto, ma io te l’ ho impedito, non volevo che morissi per causa mia. Ma non ce l’ ho fatta a proteggerti.

Le guardie dell’ antagonista hanno scoperto il mio rifugio, e hanno scoperto anche te: un Mangiamorte che nasconde un Auror ora è visto come uno sporco Auror.

E ora che ti stanno portando via, ti volti a guardarmi: no, non farlo, non guardarmi così, lo so che quello sarà il nostro ultimo sguardo, i tuoi occhi non brilleranno più, saranno vitrei e spenti, invasi dalla morte che ti ha rapito.

Una delle tue ultime battute prima di uscire di scena, per sempre "Ti amo" parole sussurrate a me, l’ unica che ti amava come esattamente meritavi, perché me lo hai detto? Perché mi hai guardato con amorevole disperazione prima di andare incontro al tuo destino? Oh, so che non volevi farmi sentire in colpa, ma è così che mi sento adesso, è colpa mia se tu verrai ucciso, ora scompari dietro quell’ uscio spoglio, la tua uscita di scena, i tuoi carnefici accanto e io dietro, lasciata a soffrire per la tua morte, come il pubblico silenzioso. Vorrei morire con te, ma non posso alzarmi: mi tengono bloccata, non posso alzarmi e seguirti fino alla fine come ti avevo promesso.

Aspetto quel terribili parole, Avada Kedavra, che non tarda ad arrivare: quello ed un urlo strozzato, la tua ultima battuta prima di crollare a terra, morto. Non stai recitando ora, quell’ urlo rimarrà impresso nella mia mente per sempre, assieme a tutti i tuoi ricordi.

Non voglio vedere la tua salma, chiudo gli occhi mentre cammino fuori dal mio rifugio, esco anche io di scena finalmente, ma da sola, senza di te, tu te ne sei già andato, lasciando un grande vuoto nel palcoscenico.

Per una volta ha vinto l’ antagonista, e questa tragedia è terminata. Non mi resta che morire, raggiungendoti dietro le quinte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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