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Autore: ashtonssmile    14/07/2012    5 recensioni
Non darò ancora retta a te, stupido cuore, per una volta cercherò di dare retta al mio cervello, così almeno non potrò stare male. Dimmi che bisogno c'era ora di farti a pezzi? Sei un po' masochista, piccolo cuore.
-FF con Conor Maynard.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Conor.
Kelsey scese le scale ed era sempre più bella. Acqua e sapone, così da vedere la banalità dei suoi bellissimi occhi marroni, i capelli mori raccolti in una folta coda, indossava un paio di pantaloncini che le arrivavano a metà coscia, una canottiera verde-acqua e le sue All Star bianche. «Penso che per una festa in spiaggia possa andare bene, giusto?» . «C-certo che sì» balbettai. Si sedette sul divano a gambe incrociate a guardarmi e sorrideva. «E poi sarei io il pesce» rise ed io risi assieme a lei. «Qual'è il tuo sogno romantico?» gli chiesi d'un tratto. «Eh?» disse con il viso perplesso. «Il tuo sogno romantico». Abbassò il viso e divenne rossa. «Il bacio sotto la pioggia. Sai come quelli nei film? Quelli che accadono d'un tratto, lei con il giubotto di lui sulle spalle e lui, così senza preavviso, la bacia, lasciandola senza parole» . «Il tuo sogno più grande?» . «Diventare scrittrice» sorrise ed io rimasi incantato da quella piccola curva sul suo viso. Era l'ora di andare, lasciammo un bigliettino sul tavolo e ci dirigemmo verso la spiaggia. Guardai il cielo per un secondo, sperando che ci fosse un manto di stelle pronte da vedere assieme a Kelsey, invece rimasi deluso da vedere avvicinarsi nuvoloni rossi carichi di pioggia. Speravo che non piovesse, comunque. Quando arrivammo c'era una folla immensa, mille persone più o meno. Era difficile trovarsi in mezzo a quella gente e mi accorsi che Kelsey mi prese la mano, stringendola, come se fosse impaurita da tutto quello. «Non amo le feste» urlò sotto la musica assordante. «E allora perché mi hai detto che ci volevi andare?» . «Per stare con te». Le sorrisi. L'avevo baciata solo una volta, so che non avrebbe fatto i salti di gioia e voleva aspettare, per via della sua poca fiducia nelle persone. «Hai sete?» le urlai. «Sì» . «Torno subito. Niente alcool, tranquilla». Mentre andavo a prendere da bere, una ragazza mi piombò addosso e notai che era Martha, mi scappò una risata e lei, ubriaca marcia, cominciò a saltare come una pazza e tornò dal "fortunato" della serata. Mi avvicinai al tavolo e riempii due bicchieri con della Cola. Mi guardai attorno cercando di intravedere Kelsey. Quando un'altra ragazza mi venne davanti. «Ehi, sono Heather»
Heather? La "migliore amica" di Kelsey? -pensai.
«Ciao» dissi freddo. «Come ti chiami?». Non risposi mentre cercavo ancora la più bella ragazza tra la folla. «Dai, su» disse lei insistendo. Notai che si guardò un po' attorno e mi piombò addosso, baciandomi. Cercai di staccarmi, ma quella aveva una presa salda e non riuscii a levarmi da quello schifo di ragazza. Poi, finalmente si staccò lei e sul suo viso comparve un sorriso alquanto bastardo.

Kelsey.
Dopo pochissimi istanti che Conor se ne andò, non riuscii più a stare lì, con quegli animali in preda agli ormoni e strafatti di alcool e chissà-che-cosa. Allora mi diressi verso il tavolo delle bevande e cercai Conor. Quando lo vidi, sentii le lacrime salirmi agli occhi, il cuore che si riduceva in tanti piccoli pezzi. Ecco perché non volevo fidarmi. Era lì, che baciava una sconosciuta, o meglio, per lui lo era. Heather era sempre stata così..selvaggia, se così possiamo dire. Una biondona super-truccata con tanto di tacchi vertiginosi, pantaloncini inguinali e, se fosse venuta senza maglia avrebbe fatto meglio. Ma Conor, io non mi aspettavo che facesse tutto ciò. Pian piano una lacrima cominciò a rigarmi il viso. Lui mi vide e mi corse incontro. «Kelsey, è stata lei. Non ho fatto nulla» . «Stammi lontano, schifoso» . «Kelsey, ti giuro..» . «Lasciami in pace». Cominciai a correre, percorsi tutto il molo, con Conor alle spalle che correva e mi implorava di fermarmi. La pioggia cominciò a scendere forte. Ero stupita da come il tempo assomigliasse al mio umore. Arrabbiata, triste, depressa, furiosa. Tutto quanto insieme. Non notai la pozzangherà data la mia vista annebbiata dalle lacrime. Scivolai e finii a terra, piangendo. Conor mi raggiunse. «Kelsey, io non ho fatto nulla. Te lo giuro» . «Lasciami in pace». Mi alzai di scatto e continuai a correre, questa volta Conor non mi seguì. Mi infiltrai nel bosco e raggiunsi la casetta. Piombai in casa e mi gettai a terra, con le lacrime che non smettevano di scendere e il singhiozzo che non cessava.

Conor.
Che aveva fatto quella puttana di Heather? Sapeva benissimo che c'era Kelsey nei paraggi, lo ha fatto apposta e dovevo convincere Kelsey di tutto ciò. Solo che l'avevo persa di vista. Riflettei su dove potesse essere andata. Di certo non a casa, ma nella casetta nel bosco. Presi il sentiero, cercando di ricordarmi tutto il percorso che avevamo fatto. Quando vidi la casetta bianca, mi fiondai sulla veranda ed entrai di scatto. Kelsey era a terra che piangeva. Mi distruggeva vederla così e le lacrime cominciarono a scendermi, mentre le goccie della pioggia mi cadevano dai capelli e dai vestiti fradici, inzuppando il pavimento. Mi sedetti accanto a lei, che si spostò. «Kelsey, io..». La mia voce tremava. «Stai zitto!» mi urlò. «e va al diavolo!». La guardai con gli occhi carichi di lacrime, infuoriarsi davanti a me. «Non mi dovevo fidare di nuovo» . «Ti amo» . «Eh?» rimase stupita da ciò che avevo detto e rimasi stupito anche io. Le parole mi uscirono come un sospiro, pari al mio respiro, senza che le controllassi. «Ti amo, Kelsey» . «Sul serio?» . «Sì. Heather è piombata lì, flirtava e, di punto in bianco, mi ha baciato. Volevo staccarmi, ma mi stringeva troppo forte e non riuscivo a muovermi e quando si è staccata era troppo tardi». Non so per quale motivo, ma Kelsey mi abbracciò stringendomi a sè, poi mi lasciò dalla sua presa ed andò alla ricerca di non so cosa. Quando tornò notai la Polaroid che aveva in mano. Pensai anche io ad una cosa. Le presi una mano e la portai fuori. «Che stai facendo?». Mi tolsi la felpa e gliela misi sulle spalle. «Il tuo sogno romantico» . «Allora aspetta». Mise l'autoscatto alla macchina e tornò da me. Risi, poi le presi il viso, con i nostri occhi che non smettevano di guardarsi e posai le mie labbra sulle sue, sentendone di nuovo il sapore e la morbidezza che presentavano. Il cuore mi batteva all'impazzata, il rossore nelle mie guance cominciò ad apparire e brividi lungo la schiena a salire. Ci staccammo e lei sorrideva, con lo sguardo basso. Tolse la foto dalla Polaroid e la mise su un comodino. La guardavo e lei sorrideva ancora, sempre con gli occhi piantati al pavimento. Sentii che sussurrò un qualcosa. «Sono pronta» . «Pronta?» . «Sì, voglio fidarmi». Si avvicinò a me e mi baciò, poi mi condusse in camera.

Sentivo il calore del suo corpo contro il mio, il profumo della sua pelle invadermi. Non lo consideravo come tanti ragazzi della mia età facevano. Non avevamo fatto sesso, avevamo fatto l'amore. Sì, perché non era occasionale e sconcio, era pieno d'amore, passione e il fatto è che ci volevamo troppo bene, per chiamarlo così, ci amavamo. Ecco.

Quando mi svegliai la mattina dopo la parte accanto a me era vuota. Mi alzai e mi rivestii, poi vidi Kelsey sulla veranda.

Kelsey.
La pioggia era cessata da un pezzo, il sole era alto nel cielo immenso. La terra emanava un profumo buonissimo e la tranquillità in mezzo a quel bosco non era descrivibile. Conor si sedette accanto a me e mi guardava, mentre il mio sguardo era fermo a guardare le forme degli alberi intorno a noi. La notte stessa ero stata benissimo, era quella che potevo chiamare la prima volta, non quella violenta e sporca di Josh. Mi ero fidata e anche il mio cervello questa volta mi diceva di fidarmi, nonostante quello che era successo la sera prima. Non era colpa sua, giusto? Era colpa di Heather. Tornai al reale, lasciando da parte i miei pensieri. «Che ore sono?» chiesi. «Le undici. Andiamo a casa?» . «Sì. Ah, grazie per stanotte». Abbassai il viso e le guance avvampavano. «Grazie?» rise. Presi la foto e ci incamminammo verso casa. Quando entrammo, andammo in camera e misi la foto nel libro che avevo cominciato a leggere. Dopo qualche istante mi addormentai nel letto.

Mi risvegliai e andai in cucina. Conor era andato con suo padre per la città ed io rimasi con mia madre. Venì in cucina furiosa e un qualcosa in mano. Alzò in braccio e in mano teneva la foto che avevo scattato la sera precedente. Come aveva fatto a prenderla? Lei non guardava mai i miei libri. «Mi spieghi questo?!» chiese alzando la voce, furiosa. Rimasi in silenzio, con gli occhi sgranati. «Frequenti Conor?!». Non risposi ancora. «Perfetto. Tu parti per l'Italia!» . «Che cosa?!». Mi alzai di scatto dalla sedia, con quella frase che mi ronzava in testa. «Tu parti per l'Italia, Kelsey!» . «Tutto questo perché sto con Conor?!» . «Sì, è il tuo fratellastro!» . «E cosa mi importa!». Continuammo a litigare e sbraitare per la cucina. Jeremy e Conor entrarono e si piombarono in cucina. Conor capii subito e, dopo che mia madre disse a Jeremy che succedeva, si infuriò anche lui. Alla fine, dovetti partire per l'Italia. Quella notte piansi. Conor si infiltrò in camera e si mise nel letto con me, abbracciandomi. «Ti amo, Kelsey, ti giuro che farò di tutto pur di star con te». Affondai il viso nel suo petto e gli sussurrai che anche io lo amavo, poi ci addormentammo.

Ci dirigemmo verso l'aereoporto. Mia madre non si degnò di salutarmi. Partii con le lacrime agli occhi e le cuffie nelle orecchie con la voce di Conor che cantava e la sua immagine impressa nella testa. Sbarcammo e mio padre mi aspettava, con mio fratello. Ero davvero contenta di vederli finalmente, ma stavo malissimo, davvero male e mio fratello lo vide subito. «Farò di tutto, Kelsey, pur di farvi stare insieme» mi disse. Lo abbracciai. Il suo abbraccio era l'unico che in quel momento poteva tirarvi almeno un minimo su di morale.

Gente! Ecco, ho provato a farlo il più lungo possibile ed ho avuto
un botto d'ispirazione per questa cosa. Spero che vi piaccia.
Un bacio.

   
 
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