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Autore: Allyson_    14/07/2012    1 recensioni
I bivi costringono a scelte. Le scelte possono essere giuste o sbagliate sta a noi decidere. Siamo nell'anno 2011-2012 ie i Blue stanno riemergendo dopo un lungo periodo di letargo. Incontreranno alessandra , chiara e altri personaggi tutti legati da un unico filo conduttore: la musica. Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Antony Costa, Duncan James, Lee Ryan, Simon Webbe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scusate la mia lunga assenza, ma avevo perso un pò l'ispirazione! Spero che questo capitolo appaghi le vostre aspettative! Un bacino a tutte! Grazie infinite per i commenti!! Davvero per me sono fondamentali! Un bacino !
Ally



<< Shh>> fece lei. Avvertì le sue mani sul  corpo, e la abbracciò. Lei gli tolse la benda dagli occhi, anche se sarebbe cambiato poco, dato che la stanza era immersa nel buio. Fecero l’amore e rimasero abbracciati. Poi Duncan andò al bagno e accese la luce. Lei si rivestì. Una volta tornato in camera alzò le serrande. Si girò verso Ale e sentì come fermarsi il cuore. << Lizzie! >>
Come aveva fatto a non accorgersene? Come aveva potuto essere ingannato in quel modo così sciocco?
Come aveva potuto non accorgersi che non era lei?
<< Che cosa hai fatto?>> chiese arrabbiato.
<< Ho avuto il nostro ultimo momento insieme. >> disse lei con naturalezza.
<< Tu non stai bene >> disse lui incredulo
<< Tranquillo, ora tolgo il disturbo. >> disse mettendosi le scarpe e fece per uscire.
Duncan diede un pugno al muro. << Porca puttana >> imprecò urlando.
<< Addio >> rispose lei chiudendo la porta.
Aveva sentito che c’era qualcosa di diverso, ma non si sarebbe mai aspettato un incubo del genere. Era arrabbiato con se stesso. Era arrabbiato con Lizzie. All’improvviso bussarono alla porta. Era Lee.
<< Ho sentito che è andata via Ale. Comunque amico, io sono nella camera accanto. Potevate fare più piano!. >> disse divertito
<< Va al diavolo, Lee! >> disse lui avvilito.
<< Non immaginavo che te la prendessi così tanto per una battuta. >> disse Lee.
Duncan iniziò a piangere. << Ho fatto una cazzata. >>
<< Sto per diventare zio? >> fece Lee cercando di sollevare il morale all’amico.
<< No.>>disse lui cercando di prendere fiato. << Cazzo Lee sii serio! Ho tradito Ale >>
<< E quando scusa se sei stato con lei fino ad’ora? >> chiese Lee senza riflettere. << Aspetta non era Ale, quella che è andata via ora?.>>
<< Era Lizzie. >>rispose lui avvilito.
<< Perché ? Pensavo fossi preso da Ale. >>
<< Io non sono preso, io la amo da impazzire. E’ colpa di quella donna. >> Duncan spiegò l’accaduto all’amico che lo guardava allibito. Non poteva quasi credere a quel racconto. Non poteva credere che una donna fosse capace di arrivare a tanto.
<< Da quando ci siamo messi insieme abbiamo sempre avuto problemi a causa sua. Cosa faccio ora? >>
<< Cerca di mantenere la calma. Non essere avventato. >>
<< Mi dici di mantenere la calma? Cazzo, mi ha ingannato, non potevo credere che si sarebbe abbassata a tanto. >> urlò.
Entrarono in quel momento anche Antony e Simon nella camera che non appena videro Duncan in quello stato capirono immediatamente che c’era qualcosa che non andava. All’inizio pensavano che fosse accaduto qualcosa con Ale, poi Lee spiegò loro la situazione e capirono che la situazione era ben più grave di un semplice litigio.
<< No, Dunk. Io non credo che debba dirlo ad Ale. >> disse Ant.
<< Questa faccenda è ben più grave delle semplici chiamate senza risposta Antony . >> ribattè Simon.
<< Non so che fare. >>
 
 
 
 
Febbraio 2012:
<< Cosa c’è che non va Ale? >>
<< Niente. Ho litigato con Edoardo. >>
<< Come mai? >> chiese Duncan mentre sorseggiava il suo cappuccino.
<< Sempre per il trasferimento. Lui dice che sono io che devo fare avanti e indietro e non lui che deve trasferirsi. Comunque sia, è solo polemica, perché ha già fatto domanda al lavoro per trasferirsi in una filiale dell’azienda qui a Londra, e a quanto pare sembra che gliel’abbiano accordato. Il problema è che è solo per  3-4 mesi. >> spiegò Ale irritata.
<< Poteva sempre andare peggio. >>
<< E’ quello che gli ho detto anche io. Quando ci si mette diventa davvero insopportabile. Non capisce che questi litigi non servono a nulla. >>
<< In effetti hai ragione. >>
<< Grazie. E’ bello avere l’appoggio di qualcuno. >> disse Ale sospirando.
Uscirono dalla caffetteria e passeggiarono per il centro di Londra. Ale era nervosa e Duncan l’aveva capito subito, perché aveva tirato fuori il suo pacchetto di sigarette.
<< Devi smettere. >> la rimproverò lui.
<< Hai ragione. Lo so. >> disse lei continuando ad aspirare il fumo.
Duncan cambiò argomento.
<< Sai l’altro giorno ho incontrato Marvy. >>
<< Ah!>> esclamò felice la ragazza. << E com’è andata? >>
<< Bè abbiamo parlato un po’. Ci siamo conosciuti  meglio.>>
<< E? >>
<< Ho scoperto che ha un ragazzo da qualche anno, lei dice di esserne innamorata, però da una parte sembra interessata a me. >>
<< Faccenda difficile, Dunk. Vedi come va. Cerca di capire se è davvero interessata a te. >>
<< E’ davvero una bella ragazza. >>
<< Ma perché non mi fai vedere qualche foto? >>
<< E da dove le prendo? >>
<< Facebook? >>
<< Non ce l’ha. >>
<< Ahahaha. Scusa peggiore non potevi inventarla eh? >> disse Ale ridendo.
<< Giuro. Te la farei conoscere. >> mentì lui. << Mi piace talmente tanto che sarei disposto anche a cambiare radicalmente il mio modo di vivere. >>
<< Ossia? >>
<< Niente più storielle. Voglio costruire qualcosa di serio. Niente tradimenti, niente bugie, vorrei che durasse. >>
<< Spero che funzioni  allora Dunk. Lo spero con tutto il cuore. >> disse Ale spegnendo la cicca della sigaretta.

Luglio 2012:
<< Insomma vi siete divertiti in tournèe eh? >> chiese Ale.
<< Abbastanza. >> sorrise Duncan.
Erano andati a cena fuori. Lui era tornato proprio quel pomeriggio. Le aveva raccontato tutto. Quasi tutto. Aveva omesso la faccenda che riguardava Lizzie. I suoi amici dicevano che avrebbe rischiato troppo e non volevano vedere quella coppia disgregarsi .
Era passato molto tempo dall’ultima volta che si erano visti e Duncan voleva assaporare quel momento. Mentre la guardava parlare, dentro di sé penso che Ale potesse essere la sua anima gemella. Per lei aveva provato un amore unico, diverso dagli altri. Riuscivano a parlare di tutto, a capirsi anche con uno sguardo. Lee diceva che erano telepatici in certi momenti, e Duncan non gli aveva mai dato torto quando sentiva quella frase. Capitava spesso che quando lui prendeva il cellulare per chiamarla, lei lo avesse già fatto. Oppure si completavano le frasi. Antony diceva che a volte facevano paura tanto erano affiatati.
Anche qui lui non gli aveva mai dato torto. Duncan notò la cicatrice sul collo di Ale, dovuta alla tracheotomia di qualche tempo fa. Era piccola e ancora un po’ rossa. Ripensò a quei momenti di terrore e rabbrividì al pensiero di dover passare le sue giornate senza di lei. Era diventata per lui come una droga, non poteva fare a meno di vederla, di sentirla. Era il suo mondo.
Dopo cena andarono a casa. Entrambi si sentivano stanchi. Duncan la accompagnò al suo appartamento e dopo essersi salutati con un bacio andò a casa.
Vissero dei giorni stupendi insieme. Avevano girato per la città come una coppia normale, senza nascondersi. Non erano più preoccupati dei paparazzi, che in quel periodo quasi sembrò loro che fossero andati in vacanza. Era tanto tempo che fortunatamente non ne vedevano uno.
Erano al parco in quei giorni estivi ed un pomeriggio Ale disse:
<< Sai forse abbiamo affrettato i tempi tra noi. >>
<< Può darsi. Però io ho espresso i miei sentimenti nel momento giusto, perché li sentivo davvero. Non avevo dubbi sul mio amore per te. >> rispose lui .
<< E lo dici a me? Io sono venuta fino a Roma per dirtelo. >> ridacchiò lei.
Lui sorrise: << E’ stata la sorpresa più bella che potessi farmi. >>
Lei lo baciò. Era contenta di sapere che ciò che provavano l’un l’altro era forte e unico.
<< Cosa farei senza di te? >> chiese lei retoricamente, prendendo il suo viso tra le mani.
Duncan la baciò appassionatamente.
Questi erano i loro pomeriggi tipici. In quei giorni il caldo era davvero insopportabile e per non rimanere dentro casa andavano a cercare riparo dal caldo sotto la fresca ombra degli alberi.
<< Pensa se Marvy avesse lasciato il ragazzo e si fosse messa con te. Noi due non saremmo mai stati insieme. >> disse Ale, sorseggiando la sua granita alla fragola.
<< Oh, ma l’ha fatto. >> disse lui, mescolando il ghiaccio con lo sciroppo di amarena.
<< E come mai non vi siete messi insieme? >> chiese lei.
<< Ci siamo messi insieme. >> rispose lui naturale.
<< E quando? >>
<< Oddio, possibile che non lo capisci? >> disse lui divertito.
<< Cosa? Lo dissi anche quel giorno in cui eri di un odioso insopportabile. Ricordi? Quando si è avvicinato un fan. >>
<< Appunto. Ma prima potevo accettare il fatto che non lo capivi. Ora proprio no, è così palese. >>
<< Era Lizzie?Però non coincide con quel periodo. >> disse Ale riflettendo.
<< Sei davvero assurda. >> disse lui diventando ad un tratto scontroso. Duncan odiava sentire il nome di Lizzie, lo odiava a tal punto che non voleva sentirlo pronunciare, perche gli ricordava delle sue persecuzioni.
<< Stai tranquillo eh?  Scusa se sono così stupida! >> disse stizzita, mettendo il broncio e le mani conserte.
Lui la abbracciò e gli diede dei teneri baci sul collo. Lei sorrise. Era fatta così, sbottava facilmente ma poi sorrideva quasi subito.
<< Sei tu piccola. Marvy eri tu. Non è mai esistita, era solo il nome con cui ti parlavo di lei, per non farti capire che in realtà parlavo di te. >>
<< Mi stai dicendo che io ti piacevo da >> prese a contare sulla punta delle dita guardando il cielo. << Febbraio? >> disse stupita.
Lui annuì ridendo.
<< Non credevo. Non ho mai capito nulla. >> disse lei ridendo. << Non credevo di essere abbastanza per te >> si fece seria.
<< Io non credevo di essere abbastanza per te, piccola. >> disse accarezzandole il viso. << Avevo paura di rovinare tutto. Avevo paura di perderti. >>
Lei era emozionata. Aveva gli occhi lucidi e pieni di lacrime. << Io non voglio perderti. Non sono mai stata così bene con uomo. >> ammise.
Duncan la prese tra le sue braccia e la abbracciò. Respirò a fondo il profumo dei suoi capelli, della sua pelle. Quell’odore non l’avrebbe mai dimenticato.
  
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