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Autore: allegretto    15/07/2012    3 recensioni
E' il riferimento a un episodio della quinta serie (5x16) nel quale viene raccontato un particolare della vita di Sam e Dean da adolescenti. La fuga di Sam a Flagstaff e la conseguenze patite da Dean nel raccontare la vicenda al padre e le avventure per ritrovare suo fratello. SPOILER QUINTA SERIE!
Genere: Angst, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, John Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quinta stagione
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Capitolo settimo

 

Sam! Sam!”, chiamò a bassa voce Dean, nel mezzo del bosco.

Le fronde degli alberi impedivano alla luce lunare di filtrare sul terreno, per cui Dean vedeva ben poco. Aveva, subito dopo essere corso verso la voce del fratello, perso l'orientamento. Non solo non sentiva più Sam gridare ma, per giunta, in lontananza sentiva il latrare dei cani. Un incubo era quel bosco e anche tutta quella questione. Inoltre gli faceva male il fianco sinistro. Un dolore sordo che aumentava man mano che le ore passavano.

Sospirò e cercò con il fascio della torcia di capire dove cavolo fosse finito. Dopo mezz'ora di cammino, incespicando sul terreno sconnesso, arrivò a una baita. Mentre si riposava un attimo, appoggiato a un tronco, sentì dei rumori dall'altra parte della capanna. Con cautela fece il giro della costruzione e quello che vide dall'altra parte lo lasciò a bocca aperta.

Ah, finalmente, ti ho trovato, Sammy!”, esclamò, rivolto a suo fratello che stava, alacremente, scavando nel terreno.

Ciao, Dean! Sei proprio arrivato al momento giusto. Fai un po' luce qui che non vedo un tubo”, ribatte Sam, non sapendo se essere sollevato o atterrito dall'essere stato ritrovato dal fratello.

Che stai facendo?”, chiese Dean, avvicinandosi a Sam.

Sto cercando i resti del guardacaccia che si aggira sotto forma di spirito nel bosco”, rispose Sam, tirando su con la pala una grossa quantità di terra.

Come fai a saperlo?”, chiese dubbioso il fratello maggiore.

Lo so e basta. Non muovere tanto la pila, maledizione, Dean!”, esclamò a un certo punto Sam.

Hm, si, ok”, replicò Dean, combattendo contro il dolore al fianco che diventava sempre più intenso.

Scavò ancora un po' Sam, poi con la vanga scontrò quello che sembrava un fagotto e si arrestò.

Dean, illumina un po' qui sul fondo. Credo di aver trovato qualcosa!”, disse, il ragazzo, concitato.

Il fratello fece quanto richiesto. Il fascio rivelò un telo grigio che Sam scostò con la punta di un piede e, sotto di esso, si palesarono delle ossa. “Bingo!”, esclamò Sam, trionfante.

Lanciò il badile fuori dalla fossa e si issò su. Dallo zaino, tirò fuori un sacchetto di tela, infilò una mano dentro e tirò fuori una manciata di sale grosso che iniziò a spargere sui resti appena trovati. Ne prese altre, rifacendo lo stesso gesto. Poi prese una bottiglietta, la stappò e ne versò l'intero contenuto nella fossa.

Attrezzato, vedo!”, esclamò Dean, con la voce incrinata dalla sofferenza.

Sam si accorse così che suo fratello non stava affatto bene. Si voltò verso di lui, gli afferrò la torcia dalle mani e gliela puntò sul volto. Gocce di sudore gli imperlavano la fronte.

Che succede, Dean? Stai male?”, chiese Sam, preoccupato.

Non è niente. Vai, avanti”, rispose il fratello.

A me non sembra niente, sai?”, replicò l'altro, illuminando di nuovo il viso di Dean.

Sam, muoviti!”, esclamò perentorio il fratello maggiore.

Va bene, va bene, ero solo preoccupato per te...”, replicò Sam, accendendo un fiammifero.

Preoccupato?!?”, proruppe Dean. “Quando te ne sei andato non te ne è fregato nulla di quello che avrei potuto pensare della tua sparizione!”, gridò Dean, dando un calcio a una pietra e poi al culmine dell'esasperazione, lanciò la torcia contro Sam che lo colpì all'addome, provocandogli un singulto di dolore.

No, hai ragione. E' stata una mossa stupida”, affermò Sam, contrito, mentre raccoglieva la luce tascabile e restituendola al fratello.

Maledettamente vero!”, disse Dean, sospirando.

Sam gettò il cerino nella fossa che si incendiò immediatamente.

Guardarono per un po' le fiamme divorare le ossa. “E' stato il fantasma del guardiacaccia a uccidere la ragazzina?”, chiese Dean, poi.

Non credo”, rispose Sam.

E allora perché hai bruciato le sue ossa?”, chiese Dean, confuso.

Perché attaccava solo uomini di mezz'età con i capelli bianchi o brizzolati”

E allora?”

Allora vuol dire che papà è in pericolo, no?”, rispose Sam, sbuffando.

Mm, hai ragione ma non solo lui, se per quello. In questo malefico bosco c'è anche Bobby...”, esclamò il maggiore, sempre più con la voce incrinata e il respiro affannoso.

Mi dici che ti succede? E non dirmi che stai bene, perché non è vero e si vede...”, replicò il minore, davvero turbato dalle condizioni del fratello.

Ho preso un colpo sul fianco sinistro nei giorni scorsi e ora, correndo nel bosco, sono caduto. Mi fa un male cane ma poi mi passa”, dichiarò Dean, cercando di liquidare il problema.

Si, va bé, tu stai sempre bene anche quando sei in fin di vita”, replicò Sam, scettico. “Magari se ti sdraiassi un attimo nella baita mentre raccolgo tutte le mie cose, ti sentiresti meglio dopo”, aggiunse poi Sam.

Si, ok. Devo fare pipì prima”, rispose Dean, girandosi verso l'albero e appoggiandosi pesantemente contro di esso per espletare il bisogno corporale.

Mai atto fu più complicato per il giovane. Non solo dovette sforzarsi per urinare, nonostante lo stimolo pressante ma il dolore si intensificò man mano che il flusso aumentava. “Ahhh, che male!”, proruppe, ad un certo punto, quando le fitte aumentarono. Poi crollò in ginocchio.

Sam accorse subito. Riuscì ad afferrare il fratello prima che finisse lungo disteso a terra. Mentre lo aiutava a chiudersi i pantaloni, si accorse del sangue. “Lascia a fare a me”, mormorò Dean, allontanando le mani di Sam con una manata, impegnato a chiudere la lampo dei jeans del fratello.

Dean, cavolo, sei pieno di sangue. Da dove viene? Che cosa sta succedendo?”, esclamò Sam, agitato.

Sarà uscito mentre urinavo. Papà mi aveva detto che avrebbe potuto succedere...”, affermò lui, con gran sforzo.

Con fatica, Sam riuscì a portare dentro la capanna suo fratello. Lo fece stendere sul pagliericcio che gli aveva fatto da letto nelle due settimane precedenti e mentre cercava di capire cosa avrebbe dovuto fare in quel frangente, entrò di corsa il cane che gli aveva tenuto compagnia nei giorni di solitaria fuga.

Bones? Sei tornato, eh?”, esclamò Sam, grattando la testa pelosa di quel cane, magro e dal pelo tutto arruffato e sporco. “Stai qui con mio fratello”, aggiunse Sam, cercando di fare accucciare il cane. “Vado a cercare aiuto”, disse poi, quando si rese conto che la macchia sui pantaloni di Dean si allargava sempre più.

Nell'uscire di corsa dalla capanna, si imbatté in una figura che finì in terra lunga distesa.

Ahi. Cavolo! Stai attento, no?”, gridò una voce femminile.

Un lampo di intuito percorse il cervello di Sam. Aveva già sentito quella voce. “Sei Rosie?”, chiese, subito dopo la ragazza.

E come cavolo fai a sapere il mio nome?”, domandò lei, stupita.

Ho incontrato tuo fratello che ti stava cercando”, rispose Sam, sbrigativo. “Senti, ho bisogno del tuo aiuto. Dentro c'è mio fratello Dean che sta male. Devo trovare mio padre o mio zio che sono nel bosco ad aiutare i poliziotti. Tienilo tranquillo, finché non torno. Ok?”, chiese il ragazzino, prima di allontanarsi correndo.

Si, ma c'è un fantasma nel bosco. Ti sembrerà strano ma l'ho visto veramente”, gridò lei.

Tranquilla, ti credo. L'ho visto anche io. Vai dentro, sei al sicuro lì”, replicò lui, svanendo nel sottobosco.

 

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Ciao, sono Rosie. Tuo fratello mi ha detto che stai male. Cosa hai?”, chiese la ragazza a Dean, dopo essere entrata nella baita.

Ah, finalmente ti ritrovo Chuck. Per colpa tua, a momenti venivo uccisa da un fantasma...”, esclamò Rosie, vedendo il suo cane, sdraiato accanto al ragazzo.

L'animale scodinzolò felice nel rivedere la sua padroncina ma non si schiodò dal ragazzo. Si rendeva conto della palese sofferenza del giovane.

Rosie guardò il ragazzo. Aveva la pelle diafana, gocce di sudore gli rigavano il volto ed era sporco di sangue.

Ciao”, rispose lui faticosamente. “Allora il cane è tuo?”, chiese, poi.

Si, mi era scappato nel bosco. Meno male che tuo fratello lo ha trovato e accudito”, rispose lei, accarezzando il cane. “Non mi hai risposto prima. Cosa ti senti?”

Credo di avere una contusione renale“. rispose lui, cercando di trovare una posizione dove non sentisse così tanto dolore.

Ah, mi dispiace. Posto e momento sbagliato questo per ammalarsi. Il bosco pieno di poliziotti, cani e ci mancava pure un fantasma”, esclamò lei, tirando fuori un fazzoletto di stoffa dalla tasca e intingendolo in un catino di acqua. Lo tirò fuori. Lo strizzò e poi, con delicatezza, lo passò sul viso del ragazzo febbricitante, per poi piegarlo e appoggiarglielo sulla fronte. Dean, ovviamente, non si ribellò affatto.

Fantasma? Davvero? Lo hai visto?”, chiese lui, debolmente, per tentare una conversazione. La presenza della ragazza non lo aveva minimamente aiutato a destarsi dal torpore nel quale era caduto. E questo dava la misura di quanto lui stesse male.

Si, stavo cercando il mio cane, quando ho visto quello che pensavo fosse un uomo ma in realtà era uno spirito che compariva e scompariva a suo piacimento”, spiegò lei, mentre rifaceva la procedura del fazzoletto.

Dovremmo, però, andare via di qui. Dicono sia geloso del fatto che qualcuno possa stare qui dentro”, esclamò Rosie, sobbalzando per un rumore percepito all'esterno.

Non dovrebbe esserci più pericolo. Stai tranquilla”, disse Dean, ben sapendo che con le ossa bruciate, lo spettro era stato eliminato.

Come fai a saperlo? Potrebbe essere qui fuori. In fondo questa era la sua casa...”, ribatté lei, impaurita.

E tu come fai a sapere tutte queste cose sullo spirito del bosco?”, chiese Dean, incuriosito.

Secondo te, noi ragazzi, di cosa parliamo per tutta la nostra infanzia e adolescenza in un posto come questo?”, rispose lei, ironica. “Noi, sappiamo tutto sul nostro 'guardiacaccia spiritato'!”, aggiunse, poi, ghignando.

Fuori si sentì uno scalpiccio e poi un colpo a una parete. Rosie urlò per lo spavento mentre Dean cercava di sollevarsi ma non riuscendoci si lasciò cadere giù, esausto.

La porta si aprì e sull'uscio comparve John Winchester. Dietro di lui, Sam. In quell'attimo Dean avrebbe preferito che fosse spuntato un altro fantasma.

Il concetto di obbedienza, ultimamente, si è liquefatto come neve al sole, nel tuo cervello bacato, vero, Dean?”, chiese, furioso, il padre al figlio, mentre gli si avvicinava.

Dean non rispose. Faceva fatica a respirare e fare conversazione con suo padre non lo aiutava di certo.

Tu sei Rosie?”, chiese John alla ragazza.

Si”, rispose lei, incerta.

Mitchell. Sceriffo federale. Questi due sono i miei figli che avrebbero dovuto stare al motel ma hanno deciso di fare gli eroi a tutti i costi”, dichiarò il più vecchio dei Winchester, accosciandosi accanto a suo figlio maggiore.

Gli mise la mano sulla fronte. La pelle, fredda e umida di sudore, era pallida. Se non lo avesse portato subito in ospedale, sarebbe morto dissanguato, come testimoniavano i pantaloni, ormai scuri di sangue fresco.

Bisogna portarlo subito via”, sentenziò, mentre metteva un ginocchio a terra e con le mani tastava l'addome a Dean. Era duro e gonfio. “Perché non hai fatto quello che ti avevo chiesto? Perché?”, mormorò John, alzandosi in piedi.

Sam, porto tuo fratello giù al parcheggio. Dammi una mano a tirarlo su!”, ordinò John al più piccolo dei suoi figli.

Si, signore”, rispose prontamente il ragazzino, prendendo un braccio del fratello, mentre dall'altra parte lo sollevava il padre.

Dean non si accorse di nulla. Era svenuto ed era meglio così, se no sarebbe stato penoso il suo trasporto con la presa del pompiere. Umiliante e doloroso al tempo stesso.

Sam, seguimi con la ragazza”, aggiunse John, prima di uscire dalla baita, abbastanza velocemente.

Arrivati dalle auto, trovarono in ansiosa aspettativa il fratello di Rosie. Uscì fuori dall'auto di Bobby con un'espressione curiosa dipinta in volto. Lieto di vedere star bene sua sorella che abbracciò subito dopo ma stupito di vedere un adulto e un ragazzo incosciente accanto a Sam, molto preoccupato.

John iniziò a dare ordini sia a lui che sua sorella e all'altro figlio. Quando furono in auto, John si rivolse al ragazzo: “Dove devo lasciarvi?”

In città. Dove vuole. Non abbiamo problemi”, rispose il ragazzo, preoccupato per le condizioni del figlio più grande che era sul sedile posteriore con la testa in grembo al fratello minore e Rosie che cercava di tenerlo fermo, nonostante le curve e le buche sulla strada che causavano alla macchina paurosi sobbalzi, vista la velocità sostenuta con cui andavano giù.

Lo sa, dove è il pronto soccorso?”, aggiunse, poi.

Si, lo so, grazie”, rispose John, il quale aveva appena dato un'occhiata a Dean, sempre più esangue, nello specchietto retrovisore.

Giunti al presidio ospedaliero, gli avvenimenti si svolsero in fretta. L'accorrere dei medici, dopo aver detto all'accettazione le condizioni del figlio, la compilazione dei formulari e poi l'infinita attesa. John era riuscito a rintracciare Bobby, il quale lo raggiunse poco dopo.

Winchester, che è successo?”, chiese il vecchio cacciatore, entrando nella sala d'aspetto del pronto soccorso.

Singer, dovresti dirmelo tu, visto che Dean era con te!”, rispose secco John.

Bé, finché è rimasto con me stava bene...”, replicò Bobby, ammiccando.

A quanto pare c'è stato poco, visto che era nel bosco quando l'ho trovato...”, ribatté l'altro, ironico.

Bobby si rese conto che se avessero continuato ad accusarsi reciprocamente, l'epilogo sarebbe stato scontato e ci avrebbero rimesso i due ragazzi. Decise allora di lasciar perdere, per il momento.

Sam?”, chiese, dopo un po', cambiando discorso.

Avevano bisogno di sangue per fare una trasfusione a Dean. Hanno lo stesso gruppo sanguigno e allora si è offerto di contribuire”, rispose John, sospirando.

Non ti hanno ancora detto niente? Vuoi che vado a chiedere?”, domandò Bobby, vedendo la palese preoccupazione dipinta sul volto del suo amico.

No, grazie. Ho già chiesto ma mi hanno detto che non sanno niente. Bisogna aspettare che escano fuori i medici dell'urgenza. Aspettiamo”, rispose John, cambiando posizione su quella dura sedia.

Dimmi, piuttosto, cosa sei riuscito a trovare nel bosco?”, aggiunse, poi, alzandosi in piedi e andando dal distributore di bevande calde per prendersi un caffè.

C'era uno spettro che a quanto pare, non era interessato alle belle ragazze ma solo ai vecchi o agli uomini con i capelli brizzolati. Probabilmente i cacciatori di frodo che lo hanno ucciso erano di quell'aspetto ed è per quello che perseguitava quelli”, spiegò, accettando, il caffè che gli stava offrendo John. “L'ho avuto alle mie calcagna, finché non è svanito all'improvviso! Dalla baita, dove si era rifugiato Sam, ho visto una fossa con delle ossa bruciate. I tuoi figli la devono aver trovata e così mi hanno salvato la pelle!”, aggiunse, dopo aver bevuto un paio di sorsi della bevanda scura contenuta nel bicchiere di plastica. Purtroppo non sapeva per niente di caffè, ma si accontentò.

Ah, bé, qualcosa di utile lo hanno fatto...”, esclamò il cacciatore più giovane, risedendosi sulla scomoda seggiola.

In quel mentre arrivò Sam. Era pallido e visibilmente stanco. Accennò a un sorriso quando vide Bobby e si andò a sedere accanto a lui.

Ehi, hai saputo niente? Come sta tuo fratello?”, chiese John, contrariato che suo figlio non avesse detto nulla.

Mi hanno detto solo che ha perso molto sangue ma che con il mio dovrebbe riprendersi”, spiegò il ragazzo, appoggiandosi alla spalla del vecchio cacciatore.

Tieni, Sam. Bevi questo. E' cioccolata calda. Dovrebbe darti un po' di energia”, disse Johh, dopo un po', passandogli il bicchiere.

Sam annuì, lo prese e lo bevve avidamente anche se la bevanda scottava. Si accorse di avere una fame da lupo ma sapere le condizioni di Dean era il suo obiettivo imperante. La colpa lo stava divorando lentamente. Era colpa sua se suo fratello era in quelle condizioni. Non riusciva a darsi pace. Promise a se stesso che non avrebbe mai più fatto una cosa simile....

Forse dovrebbe mangiare qualcosa ma prima aspettiamo di sapere qualcosa di preciso su tuo fratello e poi andiamo a cercare qualcosa di commestibile. Ok, Sam?”, esclamò Bobby, facendo una carezza sulla testa del più piccolo dei fratelli Winchester.

Il ragazzo annuì, accoccolandosi ancora di più vicino a Bobby, chiudendo gli occhi.

L'attesa si protrasse per altre due ore e quando un medico, nella sua candida tenuta celeste da chirurgo, fece la sua comparsa nella sala d'aspetto del pronto soccorso per conferire con la famiglia Mitchell, vide due uomini e un ragazzino. Avevano tutte e tre gli occhi chiusi e i visi tirati e sporchi, ma solo uno era profondamente addormentato. Con la testa reclinata in grembo al più anziano dei due adulti, dormiva esausto. Era il fratello minore. E ne aveva tutti i motivi. Aveva insistito a lungo che gli fossero tolte ben più di due sacche di sangue, nonostante che alla sua età non si avrebbe dovuto prenderne neanche una completa.

La sua entrata scatenò una reazione ad entrambi gli uomini: il più vecchio aprì subito gli occhi ma non poté muoversi per non svegliare il ragazzino, mentre l'uomo più giovane era saltato in piedi come un grillo.

Come sta mio figlio?”, chiese, concitato.

E' stabile. Grazie al sangue di suo fratello siamo riusciti a praticare una clampatura della vena renale che si era incrinata a causa della contusione e aveva causato l'emorragia interna. “, spiegò il medico.

Posso vederlo?”, chiese John, tirando un sospiro di sollievo.

No, ora sta riposando. E' ancora sotto i postumi dell'anestesia. Andate a pranzo. L'altro suo figlio”, indicando Sam, beatamente addormentato quasi in braccio a Bobby, “ha bisogno di ripristinare il sangue perso con la donazione. A proposito, un ragazzino coraggioso e ostinato”, spiegò il medico, con ammirazione.

Ha fatto né più né meno che il suo dovere, visto che tutto quello che è successo è colpa sua”, affermò John, asciutto.

Il dottore accennò a un sorriso ma non passò inosservato il tono poco conciliante del padre. In quel momento non invidiò per niente quel ragazzino.

Nell'atrio dell'ospedale si imbatterono nello sceriffo. Voleva congratularsi con John per aver salvato i due ragazzi che erano stati dati per dispersi nel bosco. Lui cercò di minimizzare ma quando l'ufficiale iniziò a tessere le lodi dei suoi figli, i quali, a quanto pare, erano stati loro a risolvere l'intricata questione, John si inorgoglì e consentì a Sam di raccontare la sua verità.

Un uomo ha cercato di prendere la ragazza ma lui e soprattutto mio fratello hanno lottato e lo abbiamo costretto alla fuga. Per questo motivo, Dean è rimasto ferito”, spiegò Sam allo sceriffo.

 

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Due giorni dopo Dean stava molto meglio e dava segni di irrequietezza perché voleva uscire e tornare alla sua solita vita raminga. Quando venne a sapere che nelle sue vene scorreva un po' del sangue del fratello, non la prese bene.

Uh, così adesso avrò anche io la sindrome della fuga... Brutta cosa!”, esclamò, mentre suo fratello gli raccontava cosa era accaduto.

Dean, te l'ho detto, mi dispiace di essere fuggito via. Volevo dimostrarti che non sono un bambino piccolo e che sono in grado di cavarmela da solo”, esclamò Sam, contrito.

Si, si, un impiastro”, ribatté il fratello maggiore, cercando di finire di mangiare quella gelatina rossa che aveva in una tazza sul vassoio appoggiato al comodino. “Così tutto il merito lo abbiamo preso noi?”, chiese, poi, Dean.

Bé, avrei dovuto prenderlo io il merito visto che le ossa le ho trovate e bruciate io ma visto che ti mi hai fatto luce con la torcia...”, rispose Sam, ridacchiando.

Brutto moccioso che non sei altro....”, replicò Dean, adirato, cercando di scendere dal letto, nonostante le smorfie di dolore che gli causava il movimento e le flebo attaccate alle sue braccia.

Sam si allontanò di scatto. “Ma dove vai? Stai attento che ti rifai male...”, esclamò, poi, aiutandolo a tornare a letto.

Stupido!”, mormorò Dean, rimettendosi giù.

Imbecille!”, replicò, di rimando Sam, con un'espressione rilassata dipinta in volto.

Qualche ora più tardi, mentre Dean dormiva e Sam leggeva un libro, seduto su una poltrona accanto al letto di suo fratello, entrò nella camera, a passo di carica, John.

Il suo sguardo era da 'giudizio universale'. Sam inghiottì a vuoto e sentì una stretta allo stomaco. Per reazione involontaria, perfino Dean si svegliò di soprassalto.

E' ora che noi tre facciamo i conti...”, esclamò il padre, chiudendo la porta.

Tu”, indicando Dean, “farai la convalescenza da Bobby. I medici dicono che non devi fare sforzi per i prossimi due mesi. Sicuramente copiare iscrizioni e tradurre salmi dal latino non sarà faticoso ed è un'ottima punizione per le recenti prese di posizione contro i miei voleri”, spiegò John, con uno sguardo di sfida, rivolto al più grande dei suoi figli.

Copiare iscrizioni? Tradurre dal latino? Ma, no!”, esclamò Dean, depresso. “Non puoi farmi fare dell'altro, papà?”, chiese Dean, affranto.

Dipendesse da me, staresti tutto il giorno a portare sacchi di cemento su e giù da una collina”, sibilò John a suo figlio, “ma, a quanto pare, dovrò accontentarmi di saperti chino sui libri per tutto il giorno”, aggiunse il padre, con lo sguardo fiammeggiante. “Eh, Dean, se questi moti di ribellione non cesseranno all'istante, da Bobby ci seccherai!”, aggiunse, poi. “Devi fare quello che ti dico io. Se lo avessi fatto, non saresti in questo letto d'ospedale e non avresti rischiato di morire. La prossima volta non sarò così tenero nei tuoi confronti...”, terminò, poi, sibillino.

A Dean non sfuggì la minaccia. Non è che il termine 'tenero' si addicesse molto a suo padre. In quel frangente era stato tutto tranne che tollerante nei suoi confronti, anzi. Forse lo era stato di più con Sam!

Tu”, ruggì John, rivolto a Sam, il quale sobbalzò per il tono paterno, dopo essersi alzato in piedi. “Verrai a fare addestramento con me per tutto il tempo che tuo fratello avrà bisogno per rimettesi in forze e così avrai modo di riflettere sul casino che hai combinato e sul fatto che ogni azione ha una sua conseguenza. Stare un po' lontano dai tuoi libri, ti aiuterà a capire che la realtà è ben diversa dai mondi fantasiosi che trovi in quelle pagine ingiallite”, spiegò John, prendendo in mano il volume che stava leggendo Sam e poi lanciandolo nel cestino.

Credo che non ci sia castigo migliore che farvi fare proprio quello che a voi due non piace. Se ciò non sarà sufficiente, sapete a cosa andrete incontro. Non tollererò più questo vostro atteggiamento immaturo e incosciente. Vi ho insegnato a cavarvela in ogni frangente ma anche a chiedere aiuto quando non avete altre soluzioni. Forse non sono stato abbastanza chiaro...”, continuò John, in piedi, rigido e con le braccia conserte.

Guardò poi a turno i suoi figli, i quali avevano lo sguardo abbassato, uno a rimirarsi le scarpe e l'altro a osservare il tubo della flebo, inserito in un ago che andava a confluire nella vena del suo braccio.

La prossima volta che ti ritroverai senza soldi, Dean , invece di accanirti nel cercarli in modi poco consoni alla tua età, ti metterai in contatto con Bobby o con Jim e ti farai aiutare. Azioni alla Rambo non ne voglio più vedere e inizierai a trattare tuo fratello per quello che è. Ovvero un cacciatore e non un poppante!”, proseguì John la sua personale ramanzina.

Dici sempre di stargli a dietro, di accompagnarlo e andarlo a prendere quando esce da scuola, come se fosse un idiota”, replicò Dean, a bassa voce.

Quello dovrai sempre farlo ma non dovrai più tenerlo all'oscuro dei tuoi problemi”, disse John. Non ottenendo risposta da suo figlio, diede un calcio al letto, chiedendo rabbioso: “Sono stato chiaro?”

Sissignore”, esclamò, automaticamente, Dean.

Bene. Tutto chiaro, allora!”, ribatté, John, soddisfatto.

Torneremo indietro noi due, così tu, Sam, potrai prenderti un po' di roba per cambiarti e io cercherò qualche lavoretto da fare insieme qui nei dintorni”, disse John, rivolto a suo figlio minore.

Non vorrai portarlo a caccia? Ma sei matto? Non è mica pronto!”, esclamò Dean, alzando lo sguardo verso suo padre e sostenendolo con sfida.

Oh, direi che è fin troppo pronto visto quello che è successo nel bosco!”, ribatté suo padre. Poi, ricordando il tono insolente del figlio, lo schiaffeggiò su una gamba. “Stai attento a come parli, figliolo!”, aggiunse, poi, minaccioso.

Per fortuna l'arrivo di Bobby stemperò la tensione. Il vecchio cacciatore si accorse subito dell'atmosfera incandescente, non appena mise piede nella stanza.

Quel tuo amico ha portato l'Impala. E' nel parcheggio dell'ospedale. Ti aspetta”, esclamò Bobby.

Bene. Vado giù a ringraziarlo. La prenderai tu la Chevy? Io andrò con il mio pick-up”, disse John, passando accanto al suo amico, mentre usciva dalla stanza.

Uh, direi che andata peggio di come pensavo”, esclamò Bobby, vedendo le espressioni corrucciate dei due ragazzi.

L'idea è stata tua?”, chiese Sam, riprendendo il suo libro dal secchio della spazzatura.

Sam, è andata bene che tuo padre abbia accettato la mia proposta, perché lui era di tutt'altra opinione...”, replicò il vecchio cacciatore.

Immagino quale....”, bofonchiò Dean.

Si, ma per fortuna è un uomo ragionevole e se farete come dice lui non dovreste impattare nelle sue mani!”, ribatté, facendo una carezza a Sam e dando un buffetto sulla testa di Dean.

Ragionevole, certo...”, disse Sam, sbuffando. “Due mesi a caccia con lui. Grandioso!”.

Due o tre settimane al massimo, Sam. Non di più. Ho detto a tuo padre che ho bisogno di te per mettere a posto la mia biblioteca”, sentenziò Bobby, dando una gomitata amichevole al più piccolo dei fratelli Winchester.

Ok, Bobby. Non vedo l'ora”, esclamò Sam, accennando a un sorriso, 'Venti giorni li poteva anche reggere, lontano dai suoi libri', pensò il ragazzino, iniziando a prepararsi per scendere dal padre.

Stai attento, Sam! Non stuzzicare il wendigo affamato, eh?”, lo avvertì Dean, facendo l'occhiolino a suo fratello.

Ok. Riprenditi in fretta, mi raccomando, imbecille”, ribatté Sam, sorridendo.

Ok, Sammy. Riguardati, stupido!”, replicò Dean, guardando suo fratello lasciare la sua stanza.

 

Angolo di Allegretto

 

Finalmente sono giunta alla conclusione di questa storia. Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito, hanno recensito la storia e soprattutto hanno avuto la santa pazienza di aspettare i miei aggiornamenti. Purtroppo il progetto nel quale sono stata coinvolta assieme ai miei studenti, (la storia pubblicata qui su EFP ' I cavalieri di San Giorgio') mi ha sottratto del tempo prezioso ma oggi sono riuscita a terminare l'ultimo capitolo di questo appassionante aspetto della vita dei fratelli Winchester. Grazie di cuore a tutti voi e a presto!

  
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