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Autore: The Readers    15/07/2012    3 recensioni
- Pronto?
- Ciao, Alex, sono Zayn
- Chi?
- ... Zayn - rispose come se fosse ovvio.
- Io sono Rebecca, mi sa che hai sbagliato numero.
Dall'altro capo del telefono ci fu silenzio, ma poi tornò quella voce un po' meno sicura di prima.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

Avevo cinque anni e, dopo un’ostinata insistenza da parte mia, mamma e papà avevano deciso di portarmi al luna park che si trovava nel mio paese e si teneva durante tutta la stagione estiva. Non ero mai stata in un posto con così tante luci e, attirata dalla ruota panoramica che brillava di ogni colore, mi allontanai dai miei genitori per ammirare quel meraviglioso spettacolo. Iniziai a correre per avvicinarmi alla ruota che però sembrava sempre più lontana.
Dovevo essermi allontanata parecchio dai miei genitori perché, quando mi girai, erano spariti e anche quando cercai di tornare indietro, facendomi largo tra la folla, sembravano scomparsi nel nulla. Disperata cominciai a correre senza una meta mentre le lacrime mi appannavano la vista.
Trovai una panchina, mi sedetti e iniziai a urlare chiamando il nome dei miei genitori. Misi la testa fra le mani rendendomi conto di avere poche speranze di ritrovarli.
Le lacrime stavano ancora rigando il mio viso quando sentii qualcuno sedersi accanto a me.
- Perché piangi? - mi chiese un bambino poco più grande di me dagli occhi scuri.
- Perché mi sono persa. Non trovo più i miei genitori. Io… - singhiozzai - io volevo solo vedere le luci.
- Dai non piangere. Ti aiuto io a ritrovarli. Non ti preoccupare. Ora smetti di piangere.
Un sorriso a trentadue denti si dipinse sul mio viso.
- Grazie - sussurrai.
Questo misterioso bambino mi prese per mano e mi condusse verso una specie di ufficio dove mi chiesero come mi chiamavo e ripeterono il mio nome all’autoparlante. Dopo pochi minuti arrivarono i miei genitori e notai subito l’espressione stampata sul volto di mia madre: sembrava che avesse appena visto un fantasma. Non l’avevo mai vista così. Le corsi in contro a braccia aperte e la strinsi forte.
- Come ti chiami? - chiesi al bambino che mi aveva aiutata mentre mio padre e mia madre parlavano con l’anziana signora dell’ufficio.
- Zayn
- Grazie, Zayn - dissi sorridendogli
- E tu?
- Rebecca
Non riuscii a sapere di più da quel bambino perché mia madre mi prese subito in braccio e mi portò a casa. Quella sera non andai sulla ruota panoramica, ma tornai a casa contenta perché avevo ritrovato ciò a cui tenevo di più.

Ecco perché quel nome mi ricordava qualcosa. Grazie a Zayn una sera che poteva essere la peggiore della mia vita si era conclusa nel migliore dei modi. Ma era proprio lui? Poteva esserci stata una così straordinaria coincidenza?
Ero nel bel mezzo di questi pensieri quando vibrò di nuovo il telefono: era lo stesso numero. Che avesse sbagliato un’altra volta?
- Pronto, sono Zayn. - disse la stessa voce chiara di prima.
- L‘ho capito. - dissi cercando di mostrarmi indifferente, quando in realtà il cuore mi batteva a mille.
- Ti chiami Rebecca giusto? Abiti forse a Trefin? -domandò imbarazzato
- Come fai a saperlo? - chiesi incuriosita
- Mi sono ricordato che quando ero piccolo avevo incontrato una certa Rebecca sulla panchina del luna park della tua città. Eri tu?
Quindi era veramente lui.
- Si, ero io - risposi.
- Wow - disse in un soffio. Mi sorpresi ad immaginarlo sorridere dall’altro capo del telefono.
- Cavoli, che coincidenza! Non ci posso credere!
- Già - dissi sperando che continuasse il discorso.
- Non possiamo farci scappare un’occasione così, se il fato ha voluto che ci riincontrassimo allora non dobbiamo perdere l’occasione. Ti va? - domandò lui esitante.
- Si, va bene, mi piacerebbe rivederti. Ma dove?
- Bè, proprio adesso sono in viaggio per venire a passare le vacanze a Trefin, ancora non posso crederci, arriverò stasera. C’è ancora quel chiosco in cima alla scogliera? Magari domani alle 4 ci potremmo incontrare là.
- Per me va bene.
- Perfetto! Adesso ti devo lasciare. A domani allora.
- Si, a domani. - chiusi la telefonata con il sorriso sulle labbra.
Era fantastico. Dovevo subito dirlo a Luke, il mio migliore amico.
- Pronto?
- Pronto Luke, sono io, Rebecca. Non puoi immaginare chi mi ha telefonato oggi. - dissi eccitata.
- Spara
Inspirai - Mi ha telefonato Zayn, un ragazzo che quando avevo cinque anni e mi ero persa al luna park mi aveva aiutato a ritrovare i miei genitori. Ci eravamo solo scambiati i nomi quella volta e oggi mi telefona, sbagliando numero. Anche lui si è ricordato di quella volta, mi ha ritelefonato e mi ha chiesto di rivederci. - dissi tutto d’un fiato.
- Becca, lo dici come se fosse una persona ricca e famosa! - mi rimbeccò scherzosamente come suo solito.
- Ma no, sono così felice perché pensa che coincidenza! - esclamai entusiasta.
- Se lo dici tu.
Erano anni che lo conoscevo, era diventato mio amico in prima elementare, perché eravamo in classe assieme, poi però la scuola ci aveva diviso. Ma ci trovavamo comunque il pomeriggio aiutandoci a vicenda con i compiti, in realtà ero più io ad aiutare lui, e poi passavamo il resto del tempo insieme: non ci annoiavamo mai. Ed ora non potevo non dirgli ogni piccola cosa: era sempre la prima persona che informavo su tutto. Ognuno era per l’altro una spalla su cui piangere, un conforto per incoraggiare, una risata per scherzare, una mano per aiutare.
Sapevamo sempre tutto dell’altro perché o eravamo insieme o tenevamo sempre a portata di mano il cellulare per avvisare subito l’altro di qualche avvenimento speciale.
Ed io naturalmente non potevo non raccontargli immediatamente di Zayn.
- Domani dopo aver incontrato Zayn, ti chiamo così ti racconto ogni cosa.
- Va bene, Becca. Notte.
- Notte
Appena chiusi la telefonata mi misi a letto, ma non riuscii ad addormentarmi tanto facilmente. Non vedevo l’ora che arrivasse il giorno seguente.

E se poi non lo riconosco subito? Se lui non mi riconosce?
Provai a cercarlo su facebook: sicuramente di persone con un nome così strano ce n’erano poche. E così scoprii che un certo Zayn era un membro di una boy-band, i One Direction. Avevano vinto il terzo posto a X-Factor e il loro album era il più venduto. Non poteva essere assolutamente lui, anche se comunque aveva gli occhi e i capelli scuri del bambino che mi aveva aiutata.
Digitai il nome di Zayn Malik su Google e ottenni numerosi risultati. Trovai in uno di questi siti una loro canzone: More Than This. Decisi di ascoltarla.

I’ve never had the words to say but now I’m asking you to stay for a little while inside my arms. And as you close your eyes tonight I pray that you will see the light that’s shining from the stars above

Non era assolutamente possibile: questa non poteva essere la sua voce, la voce di Zayn il bambino che mi aveva consolato, ma soprattutto di Zayn il ragazzo che mi aveva telefonato e mi aveva voluto incontrare. Ma eppure era la stessa voce che mi aveva confortato e che il giorno prima avevo sentito per telefono.
Caspita! Zayn Malik voleva vedere proprio me, una ragazza normale, che non aveva mai sentito parlare dei One Direction fino ad ora. Le mie amiche sicuramente li conoscevano e avrebbero dato tutto per essere al mio posto, però non avevo mai ascoltato i loro inutili discorsi che sempre riguardavano ragazzi, vestiti e star irraggiungibili e false. Ma come poteva un ragazzo famoso essere interessato a me, una ragazza che se ne fregava dell’apparire, che si truccava solo nelle occasioni in cui era costretta e che indossava i primi vestiti presi nell’armadio perché era sempre mezza addormentata la mattina? Non ci potevo credere.
E poi, che figura che avevo fatto a non sapere nulla di lui. Se solo fossi stata più attenta ai discorsi delle mie amiche… ma purtroppo ero fatta così, e avevo come migliore amico un maschio: potevo riuscire a legare di più con le altre quando avevo Luke? Non credo. Luke era ormai come un fratello, non avrei potuto sostituirlo. Mai.

Sorpresa!:)
Eccoci di nuovo qui con il proeguimento di questa storia.
Siamo felicissime delle quattro recensioni ricevute: non ce le aspettavamo! Ringraziamo anche le cinque persone che hanno messo la storia tra le seguite.
Inoltre un ringraziamento particolare va a due nostre amiche: Federica che essendosi persa da bambina ce l'ha ricordato e ha fatto nascere questa storia e Marika che ci ha trovato il peasino dove vive Rebecca.
Fateci sapere anche per questo capitolo cosa ne pensate perchè per noi è importante.

Un bacio
The Readers
   
 
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