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Autore: Mati_Styles    15/07/2012    0 recensioni
17 anni fa è nata una bambina, da subito speciale, non era una semplice bambina, ma la figlia di Anfirtrite e di Poseidone, gli dei del mare. Hanno entrambi una coda al posto delle gambe e hanno poteri fantastici. Torniamo a parlare della loro unica figlia: Layla. Anfirtide e Poseidone, non potendo tenere la figlia per le regole del mare, trasformarono la piccola coda di Layla in un paio di gambe umane e lasciarono la figlia sulla riva della spiaggia, correndo tanti rischi, ma la fortuna era con loro: Una coppia di sposi, camminando sulla spiaggia, videro una bambina tra le piccole onde sulla riva, loro non sapevano da dove provenisse la piccola, perciò non esitarono e la presero non sapendo i rischi che potevano correre con una figlia così speciale, non sapevano infatti cosa le sarebbe accaduto a soli 17 anni.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Sei scema?!- Disse Heath spuntando dietro di me. - Scusa..- - Che hai fatto??- disse sedendosi davanti a me, impedendomi di guardare il mare. Mi prese per le mani e iniziò a guardarmi, intuendo che qualcosa era successo. - Mi mancate voi... Voi che rendevate uniche le mie giornate, voi che mi avete sempre sostenuta, voi che c'eravate sempre per me, voi che eravate, siete e sarete la mia vita.. Ed ora? ci sei solo tu, ma mi mancano da morire gli altri, ma in fondo sono stata io a fare avverare tutto ciò, giusto? Mia madre non starebbe male se non fosse.. - Stavo per continuare ma Heather mi fermò. - Non dire così! Se stai male tu sai come finisce, stiamo male entrambe, e io non voglio vedere star male te e la cosa è reciproca. Poi come hai detto tu noi ci saremo, SEMPRE! - la guardai e le feci un sorriso. - Ora andiamo a casa e dato che domani non c'è scuola, ci divertiremo e cacceremo via tutti i pensieri!- Disse alzandosi e porgendo una mano verso di me per aiutarmi ad alzarmi. Le cose che le avevo detto erano vere, ogni singola parola, ma ciò che dovevo dirle non ero riuscita a sputarlo fuori, che le dovevo dire: Ehi, sai che mentre ero in acqua le mie gambe si sono trasformate in una coda, proprio come quella di una sirena! - ?? non mi sembrava proprio il caso. ----------------------------------------------------------------------------- - Lay...- Disse una voce femminile dall'altra parte della stanza. - Lay..- Continua. - LAYLA!- Disse la ragazza lanciandomi in piena faccia un cuscino. La ragazza era Heather, immaginavo, e mi aveva appena lanciato il suo cuscino svegliandomi. - Sempre dolce sei, eh?- dissi mettendomi a gambe incrociate sul letto guardando l'orologio. - Mi spieghi perchè mi hai svegliato alle sette meno un quarto?? - dissi io. - Perchè dobbiamo andare in un posto e tu ora fai colazione e ti vesti, ok?- disse con un sorriso stampato sulle labbra. Dove mi voleva portare?. Feci colazione, anche con Heath che mi guardava come se avesse visto un fantasma, e mi preparai. - Dianna dov'è?- chiese Heath. - E' andata in spiaggia con le colleghe di lavoro, ci stà fino a tardi, perchè?- Risposi io. - Questo non l'avevo calcolato- Disse lei. - Ma dove dobbiamo andare me lo vuoi dire? - Chiesi. Ma non disse niente e cercò di risolvere le cose. - Seguimi! - disse. Heath prese le chiavi della bici di mia mamma, salii e mi fece salire sul manubrio. dopo una decina di minuti arrivammo alla stazione nella quale ci facemmo il biglietto per Bowral, Heath era ansiosa, ma la causa non la sapevo e non me la voleva dire. Un'ora e mezza di treno, sembrava infinita, siamo arrivate a Bowral. Bowral era un paesino molto bello e soprattutto con un'infinità di negozi stupendi, ma Heath quando è fissata in una cosa non si accorge nemmeno delle cose che le piacciono. Dopo aver sorpassato tutte le vie del paese, arrivammo in un posto tranquillissimo con un lago splendido, talmente bello che si vedeva la profondità, attorno ad esso c'erano fiori altrettanto belli tutti colorati e anche un boschetto, insomma sembrava il paradiso. - Siamo arrivate, che te ne pare?- Chiese Heath sorridendo. - E' stupendo quì, ma come sapevi che esisteva un posto simile?- dissi io. - I miei mi ci portavano da piccolina e me ne ricordo ancora!- Senza esitare un attimo si tolse i vestiti e rimase in costume, che evidentemente si era già messa la mattina. - Tieni..- Disse lanciandomi il mio costume prendendolo dalla sua borsa. - Te l'ho preso io! - Continuò, dopo di chè si tuffo nell'acqua limpida. mi misi il costume e mi buttai andandole incontro. In acqua si stava benissimo era ancora più pulita che da fuori, ma appena mi venne in mente ciò che era successo l'ultima volta che mi ero buttata in acqua schizzai subito fuori e presi un asciugamano per asciugarmi. - Perchè sei andata via così, lay? - chiese nuotando nella mia direzione. - Avevo visto un pesce grosso e..- dissi facendomi venire in mente qualcosa. - mi stava nuotando tra le gambe!- dissi io continuando ad asciugarmi più in fretta che potevo. - Ah.. ma non ti hanno mai fatto paura i pesci - aggiunse lei. - Ma quello era più grande di quelli normali - mentii. Heath restò in acqua ancora per un quarto d'ora, ma salì per asciugarsi e mangiare qualcosa insieme a me. Mentre mangiavamo i tramezzini che aveva preparato,un furgoncino bianco e rosso arrivò a pochi metri da noi. Uscirono fuori quattro agazzi, tutti belli e alti, ma c'era uno in particolare che avevo già conosciuto; era Harry proprio quello che mi aveva dato buca. voltai subito la testa e cercai di ignorare la sua presenza continuando a mangiare il tramezzino, ma era troppo tardi, i nostri sguardi si erano già incontrati. - Ciao Lay!- Disse alzando la mano come segno di saluto. Gli feci un sorriso falso, forse troppo. - Quello è??- Chiese Heath, me ne ero dimenticata, lei non l'aveva mai visto. - Scusaa, quello è Harry.. ti ho già raccontato,no?- Dissi io. -Sisi..- Rispose. Avevamo finito i tramezzini, non volevo restare un minuto in più in quel posto. - Andiamo via, ti prego!.- Dissi. Ma era troppo impegnata a guardare Harry per rispondermi. Le passai una mano a cinque centimetri dalla faccia per scantarla. - Eh?.. oh sisi!- Disse lei. Restò zitta per tutti i negozi della città, sembrava che qualcuno le avesse mangiato la lingua, anche per il viaggio di ritorno restò in silenzio con le sue cuffiette alle orecchie, ma che aveva, per caso Harry le aveva detto qulcosa, dato che da quando era arrivato non faceva che guardarlo?.
  
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