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Autore: Nezuchan Sketch    15/07/2012    7 recensioni
[Tratto dal Capitolo 1] Successe tutto in un attimo e mi ritrovai a terra, con qualcuno che mi teneva la testa, quasi steso sopra di me. I miei occhi blu cielo incontrarono i suoi color sabbia, mentre i suoi capelli rosso fuoco mi sfioravano il volto. La sua pelle era leggermente dorata, quello splendido dorato naturale che non si può ottenere in nessun altro modo se non avere la pelle di quel colore dalla nascita. Sentivo il suo respiro caldo sfiorarmi le labbra e lui poteva di certo sentire il mio sulle sue. Abbassai lo sguardo e notai i suoi seni, che erano schiacciati dalla sua maglietta aderente, sfiorare i miei. Oh. Era una ragazza.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Ascoltavo annoiata la lezione del professore sui quattro tabù della nostra società, che aveva scritto alla lavagna:
1)non avere mai contatti con un demone. ABOLITO
2)non parlare mai ad un demone. ABOLITO
3)non difendere mai un demone. ABOLITO
4)non innamorarsi mai di un demone.
Jenny, la mia compagna di banco, mi passò un bigliettino.'secondo me é proibito andare con i demoni perché sono più dotati degli angeli e loro non lo vogliono ammetterlo xD' sorrisi, senza risponderle.
Quella era l'ultima ora e dopo sarei tornata a casa.
Stiracchiai le mie piccole ali nere, sbadigliando leggermente.
Le ali piccole erano come un simbolo del nostro non essere ancora completamente angeli.
Alcuni di noi avevano già acquisito le ali più grandi e seguivano le lezioni in fondo alla classe. Finché non si conseguiva lo sviluppo non si poteva volare.
In quel momento suonò la campanella e mi alzai, sistemando le mie cose nella cartelletta che portavo con me a scuola. Mi avviai fuori con le mie compagne e poi le salutai fuori al cancello, dirigendomi dalla parte opposta rispetto alla loro.
In quel momento sentii la parata arrivare.
'Che palle, ci mancava solo la parata... Dovrò passare per il quartiere dei demoni!' entrai, guardandomi attorno. Sembrava che non ci fosse nessuno. Gli angeli non erano ben accetti dai demoni nei loro quartieri. Iniziai a camminare, cercando di non fare rumore. Arrivata a circa metà strada, sentii il rumore di una moto.
Successe tutto in un attimo e mi ritrovai a terra, con qualcuno che mi teneva la testa, quasi steso sopra di me.
I miei occhi blu cielo incontrarono i suoi color sabbia, mentre i suoi capelli rosso fuoco mi sfioravano il volto. La sua pelle era leggermente dorata, quello splendido dorato naturale che non si può ottenere in nessun altro modo se non avere la pelle di quel colore dalla nascita. Sentivo il suo respiro caldo sfiorarmi le labbra e lui poteva di certo sentire il mio sulle sue. Abbassai lo sguardo e notai i suoi seni, che erano schiacciati dalla sua maglietta aderente, sfiorare i miei.
Oh. Era una ragazza. “stai bene?” la sua voce era preoccupata e la guardai negli occhi, notando qualcosa che prima non avevo notato. Sul suo capo c'erano due corna, lunga circa una quindicina di centimetri e larghe quanto il mio polso. Annuii piano, e sorrise. Il suo sorriso era bellissimo, bianco e brillante e il mio cuore iniziò a battere più velocemente, mentre lei diceva: “meno male, pensavo ti fossi fatta male...sai, di solito non passa nessuno qui, e quindi é usato per le gare o lotte o fancazzismo, come nel mio caso. Dovresti fare più attenzione” sorrisi quando parlò delle attività da fancazzista.
“lo so...ma non sarei passata di qui se non fosse stato per la parata” si alzò, per poi tendermi la mano e aiutarmi a rialzarmi.
“io sono Adrianne, piacere” sembrava così sincera...
“io sono Syriene” presi la sua mano e mi alzai, per poi inciampare nei miei piedi e cadere su di lei e casualmente la baciai.
Le sue labbra sapevano di dolce e il mio cuore batteva all'impazzata, neanche un bacio con tutti i miei ragazzi poteva battere quel casuale bacio con Adrianne. Ma era una ragazza, proprio come me. Ma era anche un demone, ma in quel momento non m'importava un granché di quel particolare. Mi fece appoggiare con la schiena contro il muro, mentre la sua lingua entrava nella mia bocca. Stavo baciando una totale sconosciuta e mi piaceva anche. La strinsi a me, prendendola per la camicia, per poi sentire i quattordici rintocchi.
Mi staccai a malincuore da lei, per poi sussurrarle “devo andare...” mi lasciò, arrossita un po'. Quant'era carina...
“ci rivedremo?” annuii subito, per poi darle un veloce bacio sulle labbra e andare via, correndo. I miei sarebbero ritornati a momenti e se non mi avessero trovata a casa sarebbero stati guai grossi.
Corsi a perdifiato, giungendo velocemente a casa mia. Il maggiordomo mi salutò, dicendomi che i miei genitori non erano ancora tornati.
'Che fortuna. La parata deve aver rallentato anche loro'pensai. Andai in camera mia, stanca e dicendo di farmi portare della frutta lì. Anche se avrei preferito parlare con Adrianne e conoscere più su di lei.
'É un demone, dovresti evitarla' ovviamente la mia coscienza come al solito arrivava in ritardo. Mi sfiorai le labbra con le dita, ripensando al bacio. Non era stato male, anzi era diverso dai baci che avevo dato agli altri angeli. Avevo sentito le sue zanne, probabilmente si stava controllando parecchio durante il bacio. Le avrei tanto voluto leccare le zanne ed accarezzare la sua pelle dorata...
Scossi la testa velocemente. Che stavo pensando?! 'Scema, scema, SCEMA! Devo darmi una calmata!' Iniziai a mangiare la frutta, ovvero tre albicocche, una mela e dell'uva, pensando a che fare domani. La volevo rivedere. Ma se lei non si fosse presentata? Oppure se si fosse presentata? Che avrei fatto?
'aaaah! Che drammaaaa!' mi stesi sul mio letto, un letto matrimoniale a baldacchino, sospirando e guardando la camera. Le mura erano rosse, rosso tramonto, mentre sul pavimento c'era della moquette bianca.
In quel momento sentii la porta aprirsi e mia madre venne avanti. Lei era bionda, come me, solo che i capelli le arrivavano alla vita. Era un poliziotto che aveva fatto carriera in fretta.
“Syriene, a quanto pare c'é stato un incidente nel quartiere dei demoni. Tu stai bene?” Annuii.
“si, ma, non ti preoccupare”
“come sai noi siamo nel programma di interscambio, come sai, e... Beh, oggi é arrivata la ragazzina. Adrienne, entra pure” mi alzai a sedere, guardando la ragazza che mi aveva salvata.
“Ciao, io sono Syriene.”
“Io Adrienne” mia madre sorrise e poi squillò il suo cercapersone. Dopo aver risposto ci disse: “Io devo andare, voi due fate le brave” se ne andò, lasciandoci sole e chiudendo la porta. Ci guardammo negli occhi stupite, per poi dire all'unisono: “che ci fai tu qui?!”





Nota dell'autrice: ecco il primo capitolo. Spero vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la storia. beh, non so che altro dire. Alla prossima, quindi :D
   
 
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