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Autore: Harmony Knight    15/07/2012    4 recensioni
Cassandra è una ragazza italiana, ha sedici anni, va a scuola, ha delle migliori amiche e si diverte, come tante altre.
Un'estate sarà in grado di cambiarle la vita?
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao gente, prima del capitolo vorrei dirvi che l'ho scritto ascoltando due canzoni, che se volete potete sentire anche voi. Per scrivere la prima parte ho ascoltato Breathe, di Anna Nalick. Per scrivere la seconda, che è la più importante e la più emozionante se ascoltata con la canzone giusta, ho ascoltato My Immortal (Band Version) degli Evanescence. Ci terrei che soprattutto la seconda parte la leggeste con quella sotto, ma se non lo fate non importa.
Buona lettura, spero vi piaccia. Vi adoro <3



Cassandra’s Pov:
Da quando anche Viv era arrivata quassù era passata circa una settimana. In questa settimana i ragazzi non c’erano stati molto, ma quando c’erano ci divertivamo da morire. Avevo notato che anche se si conoscevano da poco, tra Viv e Liam c’era un certo feeling. Forse ero condizionata dal fatto che si erano anche incontrati all’aeroporto, io ero una persona molto superstiziosa.
Nonostante questo c’erano i “dati oggettivi” ,come mi piaceva chiamarli, che quei due stessero bene insieme. A tavola sedevano sempre vicini, lo stesso per il divano e in macchina.
Anna e Zayn ancora non si parlavano, o meglio erano civili tra loro. Si era eretto un muro di puro e distaccato disinteresse, ma io sapevo che non era così. Conoscevo Anna benissimo e sapevo che si interessava a quel che faceva il moro. Zayn non lo conoscevo da tanto, ma dopo quella scenata avevamo cominciato a parlare e confidarci e ora lui mi raccontava, credo, tutto quello che gli accadeva.
Giusto il giorno prima mi aveva raccontato fuori di sé dall’emozione di aver lasciato Perrie. Fu un sollievo per me, conoscendo i sentimenti di entrambi. Ora doveva solo trovare un modo per riavvicinare Anna.
Mi disse che stava organizzando tutto e che non voleva rivelarmi niente.
Louis invece stava con la bella Eleanor Calder che nel frattempo ci aveva presentato. Era una ragazza incantevole: era bella, anzi bellissima, dolce, simpatica ma soprattutto una pazza invasata come lui.
La conoscevamo da poco ma andavamo molto d’accordo, tanto che un paio di volte eravamo anche uscite noi cinque insieme e avevamo intenzione di rifarlo.
Niall e Becca alla fine si erano messi insieme, dopo tutte le preoccupazioni di lei e la timidezza di lui. Ora erano una neocoppietta felice ed innamorata. Erano teneri insieme ma non erano soliti scambiarsi molte effusioni in pubblico, giusto un bacetto qua e là.
E poi c’eravamo io ed Harry. Con lui andava tutto a meraviglia, era fantastico. Non potevo crederci che Harry Theflirt Styles potesse impegnarsi così. L’avevo sentito per sbaglio una sera mentre parlava con Louis in giardino. Io ero in camera con la finestra aperta e loro si erano messi proprio sotto. Harry disse a Louis di amarmi, di non aver mai provato sentimenti così forti se non per la madre. Gli disse di volersi impegnare seriamente. Tommo gli disse che era cambiato, ma in meglio. Gli disse che eravamo bellissimi e che non doveva farmi scappare ne soffrire, perché una come me non l’avrebbe mai trovata.
A me piaceva considerarci, con Louis e Eleanor, la coppia “anziana”, cioè quelli che rispetto alle nuove coppie che si stavano formando si erano messi insieme da un po’ e li guardavamo con tenerezza, ricordando quando anche noi eravamo all’inizio, non che ora fossimo chissà quanto in là.

 
Quel giorno, l’otto luglio, eravamo andati a fare la spesa. Eravamo in macchina con Louis. Lui guidava e a fianco a lui c’era Viv, dietro io e Zayn alla mia destra. Gli altri, per un motivo o per un altro, erano rimasti a casa.
Eravamo a metà strada e stavo pensando di fare una sorpresa ad Harry comprandogli dei tacos e gli ingredienti da mettere dentro, quando Viv si girò sorridendo per chiedermi qualcosa che non sentii, poiché le sue parole vennero sovrastate da un rumore fortissimo e nel giro di tre secondi il suo viso sparì dalla mia visuale. Mi ero sentita strattonata, verso destra. Come se qualcosa mi stesse tirando violentemente in quella direzione. Mi ero sentita quasi come si sentivano i personaggi di Harry Potter quando prendevano una passaporta, agganciati per l’ombelico e tirati via.
Poco dopo mi ritrovai tutta addosso a Zayn. Mi rialzai a fatica, frastornata e mi guardai intorno.
La macchina era ferma. In quel momento capii, e osservai meglio.
Il lato destro dell’auto aveva degli strani rigonfiamenti. I vetri erano rotti, il parabrezza quasi spaccato da un palo, probabilmente della luce.
Cominciai ad avvertire la gravità della situazione. Feci un respiro profondo e osservai i miei amici, Malik per primo, dato che era vicino a me.
Era tutto piegato verso il lato destro, aveva una leggera ferita al cranio che non sembrava grave. Dato che aveva dei bermuda notai che aveva una caviglia in una posizione non proprio normale e quindi forse si era rotta. Un moto di panico mi investii. Mi sporsi in avanti e osservai Viv.
La trovai piegata in avanti, con la testa sul cruscotto. Non ebbi il coraggio di alzarla per il momento, ma vidi il sangue sporcarle i capelli, dovevo agire.
In fine mi girai verso Louis e mi spaventai, poiché lo ritrovai a fissarmi.
“L-Louis, dopo m-mi spiegherai che è s-successo, ora p-però chiama l’ambulanza e quando hai f-finito aiutami. Ti p-prego” lo pregai io in un sussurro.
Lui annuì, come incapace di parlare. Uscì dall’auto, forse consapevole di non avere niente di rotto e chiamò velocemente l’ambulanza.
Nel frattempo scesi anche io, controllando in che stato fossi ridotta. Avevo solo dei graffi, niente di più.
Quando Louis ebbe finito mi guardò e io ricambiai lo sguardo, che sembrò parlare più di mille parole.
Non perdemmo tempo. Non sapevamo se quel che stavamo facendo fosse giusto, ma lo facemmo lo stesso.
Tirammo fuori prima Vivienne, che era svenuta e la posammo con cautela sull’erba del lato della strada. Prima di posarla a terra mi tolsi la felpa e gliela avvolsi stretta attorno al cranio, da cui usciva decisamente troppo sangue.
Abbassai lo sguardo e vidi le mani sporche di sangue, del suo sangue.
Da quel momento il tempo passò velocissimo e lentissimo allo stesso tempo. Probabilmente ero sotto l’effetto dell’adrenalina. Ero come in un video al rallentatore, dove tutto si muove piano ma l’unica eccezione sei tu, che ti muovi velocissimo.
Senza che glielo chiedessi Louis mi porse la sua felpa, nel caso in cui mi fosse servita per tamponare alcune ferite. Mentre lui tirava fuori Zayn con cautela e lo adagiava come avevamo fatto con Vivienne io mi chinai su di lei. Vidi che aveva una brutta ferita al polpaccio, ma per fortuna non usciva troppo sangue.
Con tutta la forza che avevo in corpo, forse aumentata per via della situazione critica, strappai una manica dalla felpa di Louis e l’avvolsi stretta attorno al polpaccio, dove era ferito, cercando di rendere minima la fuoriuscita di sangue. Non vidi altro da fare, non mi sembrava avesse altre ferite. Controllai velocemente anche sotto la maglietta e sotto gli shorts, ma niente.
Sollevata, se così si può dire, mi recai da Zayn. Lui almeno era sveglio, il che era decisamente un bene.
Louis aveva ripreso a parlare e stava dicendo che gli pizzicava un braccio.
Non badai alla sua affermazione, probabilmente dovuta allo shock e mi chinai sul moro.
“Zayn, so che vuoi delle spiegazioni ma non so cosa sia successo, ce lo spiegherà dopo Tommo. Ora ci sono due cose fondamentali: non devi addormentarti, per nessuna ragione al mondo e devi dirmi assolutamente dove ti fa male. Ogni punto, ogni millimetro del tuo corpo, devi dirmi dove senti dolore” dissi guardandolo negli occhi.
“Qui” disse lui indicando la caviglia di prima con voce stranamente squillante “Mi fa malissimo, non riesco a muoverla e.. e guarda com’è piegata, non credo che sia normale”
“Quella non oso toccarla, potrei peggiorarla. Tu non muoverla, per nessuna ragione. Altro?”
“Si, qui sul braccio sinistro”  disse lui muovendosi appena ed indicando con l’indice destro l’avambraccio sinistro “Qui c’è una ferita, credo stia sanguinando” disse lui girando appena il braccio sinistro, cosa che gli provocò una smorfia di dolore, per farmela vedere.
“Ok, tranquillo. Scusami se ti faccio male” dissi prima di strappare un’altra manica della felpa con ancora più forza di prima. Gliela legai stretta all’avambraccio e soffrì meno di quanto pensassi, o per lo meno non lo diede a vedere.
“Grazie Cass, davvero” disse lui guardandomi negli occhi e colsi la totale sincerità delle sue parole.
Io gli sorrisi ancora più sinceramente e mi alzai, voltandomi verso Louis.
“Hey Tommo,che è successo?”
“Un camion mi ha tagliato la strada all’incrocio, l’ha fatto all’ultimo, ci ha anche leggermente tamponati e io ho fatto del mio meglio, anche se non mi sembra di essere stato bravo”
“Louis senti, se tu non avessi fatto quel che hai fatto ora saremmo tutti ridotti in poltiglia sotto un camion. Sei stato bravo, tranquillo. Nessuno ti incolperà di niente”
 Sorrise riconoscente e continuai “Tu? Dolori?”
“Mi sento un po’ intontito e mi pizzica un braccio” disse lui con sguardo vacuo.
“P-posso vedere?” chiesi leggermente dubbiosa. Fece cenno di sì e io mi avvicinai. Aveva tutta la parte del braccio che và dal gomito alla spalla ferita. Non era una ferita profonda, anzi. Era molto superficiale, ma gli erano stati portati via vari strati di pelle. Oltretutto aveva anche dei pezzetti di vetro conficcati nel braccio.
Non sapevo come toglierli, per cui decisi di non fare niente.
Gli feci il resoconto di quel che c’era ma non ebbi tempo di sentire la sua risposta perché arrivarono le ambulanze, con le sirene spiegate.
Subito scesero i paramedici, andai da loro e gli spiegai tutto. Mi dissero che avevamo fatto un buon lavoro, anche se era un rischio spostare chi era ferito in un incidente stradale.
Caricarono prima Vivienne e Zayn e mentre vidi le porte della prima ambulanza chiudersi sentii un ronzio alle orecchie. Mi sentivo sempre più debole, mi toccai la fronte. Era madida di sudore.
L’effetto dell’adrenalina era svanito e sentivo la testa pesante. Ogni secondo era sempre più dura tenere gli occhi aperti finchè pensai di poterli chiudere per un attimo.
Da lì, il buio.
 
 



 
Angolo dell’autrice:
SALVE GENTE.
Passiamo subito al sodo:
VI HO SCIOCCATI? Spero di sì. Scrivendo questo capitolo mi sono emozionata da morire, soprattutto perché ( per voi e solo per voi ) l’ho scritto ascoltando una canzone che odio ascoltare perché mi fa piangere ed ho il terrore di ascoltare in auto.
Come vi sembra? Realistico? Scritto bene? Fatemi sapere cosa ne pensate!
Io ho messo anima e corpo in questo capitolo.

Ho poco da dire oggi, quindi passo subito a ringraziare coloro che seguono, preferiscono e ricordano, vi adoro. Poi un enorme grazie va a coloro che recensiscono, e l’ultimo capitolo ha avuto una recensione da: Acinover_C, Vera Brent e leaveyourfearsbehind, grazie davvero tanto.
Un altro grazie assurdo va a tutti coloro che leggono in silenzio, spero che la storia vi piaccia.

Bene, ora vado, è tutto. Buona lettura belle ;)
 

Hope you like it, Harmony. 

  
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