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Autore: Etoile_Noir    30/01/2007    6 recensioni
Una ragazza tormentata da avvenimenti della suo vita, una ragazza che vive per la musica, un viaggio in america, nuove amicizie e un nuovo amore ad attenderla...Ma riuscirà Charlotte a ritrovare se stessa e a guarire le sue ferite?

Note: avevo già messo questa ff quest'estate questa storia nella sezione originale-generale ma dopo averla cancellata e ora risistemata mi rendo conto che è giusta per questa sezione.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


Una figura nera si confondeva nell’oscurità della notte.



Il cielo notturno era vuoto;non aveva nessuna stella, nessun elemento che potesse rischiarne il lontano orizzonte.

Solo una fioca luce tremolante proveniente dalla candela al centro del terrazzo bruciava le ombre di quelle tenebre.

Stava sulla ringhiera dell’ultimo piano, in bilico, tra la vita e la morte con la stessa espressione gelida che la avvolgeva ogni giorno: un ginocchio era al petto e l’altra esile gamba era come dimenticata sul freddo e indegno cemento.

Sul suo collo d’un bianco pallido scendeva un filo scarlatto che stava tra i suoi capelli corvini spazzati dal vento tiepido che regnava di notte nel primo periodo estivo.

Chili di trucco nero erano stesi intorno a quegli occhi da tempo spenti dal gelo sempre più imminente dei sentimenti infelici degli ultimi mesi trascorsi.

Quel lontano dolore si percepiva guardando quei glaciali occhi che insieme alle occhiaie componevano un’ombra di debolezza sotto quella tanta fierezza e determinazione.

Il silenzio regnava sovrano al di fuori di lei sfidando la personalità chiassosa e la confusionaria che governava incontrastata in lei , non percepiva nulla, le arrivava solo la musica unica in cui ormai era persa, che ormai l’aveva imbevuta fino all’anima, la droga che ancora riusciva a farla sentire viva.

Illusioni disperate, false speranze e promesse mai mantenute la stavano affogando.



Ancora una volta quell’ombra stava incombendo. Risentiva gli occhi bruciare e sapeva che avrebbe pianto per l’ennesima volta.



-Ti amerò per sempre- le aveva detto mentre le sue lacrime ancora una volta avevano bagnato la sua maglietta.

Le aveva baciato i capelli mentre la teneva stretta al petto e le accarezzava le spalle per farle capire che era li con lei.

-ci sarò sempre per te, mia stellina-

Sembrava che lei non pesasse quelle parole forse scivolavano dalla sua mente come le sue lacrime scendevano dai suoi occhi.

Aveva sempre sognato di sentirsele dire, sentirsi amata e coccolata come in quel momento.


Le lacrime amare ripercorrevano quel volto.



Tum tum tum… il suo cuore batteva all’impazzata, non vedeva l’ora di vederlo di dirgli che cosa era successo…una buona notizia.



Un passo



Un altro passo.



E un altro ancora.



La porta era a un centimetro da lei.



Il contatto con la maniglia gelida la fece rabbrividire.



Mezzo secondo e fu aperta.



Vestiti sparpagliati, più che comune.



Pantaloni, normale.



Magliette, ordinario.





Passò la porta a destra, focalizzò la finestra, il letto e quei capelli biondi;Elenoir.



Come era venuta se ne andò.




Aveva perso il controllo. Non ancora contenta schiacciò i minuscoli tasti del suo lettore, Eli(va pronunciato Elai nda) e mise su la canzone che più le evocava le lacrime.



so here's the truth

you were right all along

they were never my friends

and i was living a lie

but i wont fall for it next time



Armor for sleep- remember to feel real





Le piaceva scaricare la sua frustrazione sulle sue canzoni preferite, dimenticare per un po’ la sua tristezza e piangere solamente per quelle parole e per la melodia triste. Ma non faceva che ricordare le parole di Damiano.



Continuava a rincorrerla per le vie della cittadina. Le urlava di fermarsi che c’era una spiegazione per tutto questo.

Ma lei era assente rinchiusa nella prigione dei suoi pensieri.

-CHARLOTTE FERMATI!!!!-

-Che cazzo vuoi, non mi hai rotto abbastanza-

-…-

Sbuffò –Non ho tutto il giorno per stare qui-

-Si…insomma mi dispiace…-

-queste cose dovevi pensarle prima di Elenoir-

-Ma dai…lo sai…-

-No,bello…non lo so…ma cosa dovrei sapere?!?-

-Niente niente…-

-Allora posso andare?!? Evviva!!!-

-Dai perdonami…-

-Sai benissimo che non farò-

Il ragazzo incominciò a intonare una melodia

-Sai che non attacca…anche se è una bellissima canzone non vuol dire che perdonerò il bastardo che la canta… ma se vuoi ti rispondo-

Fece un accenno con la testa.

-You’re a fuckin’ heartbreaker…Let me go…i don’t forgive you…no…no more…bye bye…brava vero?!?.inventata sul momento…ora puoi finirla di rompere-



Questo era stata una delle sue apparizioni. Ma non aveva rinunciato facilmente…si era presentato nei luoghi in cui lei era per almeno tre giorni ma dopo l’ultima scenata di lei per fortuna aveva rinunciato.



Voleva uscire a fare una passeggiata proprio mentre il temporale stava per arrivare. Amava sentire nell’aria il profumo che la pioggia creava, e il tepore delle gocce di pioggia bagnare il suo corpo.



Damiano ancora una volta era lì appena poco lontano dalla porta. I capelli biondi erano al loro posto e come si aspettava era firmato fino all’osso.

-Oh guarda chi c’ è?!?non mi aspettavo di vederti- disse con finto stupore e un volto scolpito dalla rabbia
-Vieni qui che ti sistemo il colletto- aggiunse avvicinandosi la ragazza in tono mieloso

-Stai uscendo con questo scuro che si avvicina, sei matta?!?-

-No…volevo vedere se anche questa volta avresti strisciato ai miei piedi…sai, visto che spruzzi Armani da tutti i pori….-

-Ah ah ah…che spiritosa-

-Cosa hai da dirmi di nuovo?!? Che ti hanno rapito gli alieni e che tu non eri in te?!?Cavolo!!!...Mi dispiace-

-No…veramente. mi dispiace…-

-E adesso mi verrai a dire che sei ancora pazzo di me e che non ce la fai più a starmi lontano-

-Si è vero…ti amo-

- lo sanno anche questi sassi cha non mi frega un accidente di quello che dici-

Si avvicinò alla ragazza.

-Wow… ora tu provi a baciarmi e io ti mollo uno schiaffo…mi dispiace ma l’ho già visto quel film-

Damiano bloccò l’accesso alla casa e le prime gocce di pioggia stavano scendendo.

- Ti vuoi spo-sta-re!!!-

-Oh no non lo farò-

-PIANTALA…levati di qui.. voglio rientrare...-

-Ma non eri tu che amavi la pioggia?!?-

-No mi avrai confuso con una delle tante-

-Ma non lo capisci che ogni singolo luogo trasuda di noi, quel muretto la fontana vicino al campo dove ci siamo baciati, il centro dove abbiamo passato pomeriggi interi, il cinema e qualsiasi altra cosa…e questi ricordi non si cancelleranno alla svelta…come tu pensi… -

-no…non lo so…ma comunque ribadisco non m’importa anche se io vivo in questo schifo di posto non vuol dire che mi piace-

-Lo so, ti conosco-

-Ah , si da quando mi consci così bene?!?-

-Da sempre, dalla prima volta che ti ho guardato mi è sembrato di conoscerti da sempre-

-Anche Elenoir la conosci così bene…ora basta…Vattene!!!!Vattene mi hai proprio stancato!!!! Comunque volevo dirti che non ci sarà futuro qui per me…prima o poi me ne andrò… a mai più rivederci-

Finalmente riuscì a superarlo ed entrare. Non disse una parola e neanche la guardò, si limitò solo a fissare il pavimento con aria dispiaciuta.

  
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