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Autore: LadyOrlando    16/07/2012    2 recensioni
Allora in questa storia sono presenti alcune celebrità, prima fra tutte Mika e Jamesa Franco- come personaggio secondario-.
Dal primo capitolo:
"“Voglio dire che potremmo contattare qualche cantante famoso per scrivere una canzone, così poi potrebbe lanciarla come singolo e tutti direbbero : “Oh questa è la canzone del film the intellectuals”. Cosa ne pensi?”.
“Ho capito, ma sai è difficile trovare un cantante o una cantante adatto al nostro film. Noi parliamo di… disadatti, nerd, ragazzi che non sono propriamente cool, di certo non puoi chiamare Britney Spears!”.
“Infatti io ho già chiamato il manager di un altro cantante e fidati è quello giusto”. [...]
 Negli ultimi mesi Michael Holbrook Penniman Jr non aveva avuto un attimo per respirare: da quando era uscito il suo terzo album si trovava catapultato da ogni parte. Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Stati Uniti. Tutti volevano sapere tutto su di lui. Sempre le stesse domande. 
commentate, anche se la storia non vi piace per niente.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Allora, so di essere un po' in ritardo. Posso solo giustificare dicendomi che sono stata tre settimane a Londra.
Vorrei dedicare questo capitolo a Patty, la mia beta, indispensabile per questo capitolo. 



Capitolo dodici: The Press

Aveva già partecipato ad un paio di conferenze stampa, ma in qualità di giornalista e non era mai stata al centro dell’attenzione, cosa che, tra l’altro, odiava.
Violet sapeva cosa significasse essere dall’altra parte della barricata: volevano notizie, fatti, date, nomi e luoghi. Si sentì come una preda, ma lei non era una povera pecora, bensì un’agile gazzella, pronta a correre e a schivare i fendenti.
Erano bastate un paio di occhiate tra lei e Chris per capire che lui sapeva tutto. Non aveva idea di che comportamento avrebbe adottato l’attore.
In effetti non sapeva esattamente cosa stesse succedendo: non aveva ancora visto le “famose foto”, ma poteva facilmente immaginarne il contenuto.
Le uniche certezze che aveva in quel momento è che tutto era in bilico e che aveva appena chiuso il suo rapporto con Mika. Un nodo alla gola le salì al solo pensiero di cosa fosse accaduto solo pochi minuti prima.
La delusione della mancata fiducia bruciava prepotente nel suo petto nonostante apparisse a suo agio, calma e sicura di sé; come Chris, d’altronde, seduto alla sua sinistra, che spostava il suo sguardo da Darren, in fondo alla sala, alla donna. Una donna che elargiva sorrisi ai giornalisti fu quella al cui fianco si sedette James. Lanciò un’occhiata all’amica prima di sussurrarle: “Cosa sono quelle foto?”
“Sono una montatura, cioè…sono vere, ma hanno un significato completamente diverso da ciò che è scritto nell’articolo”.
“Quindi Darren non è il tuo amante?”.
“Assolutamente no. Ci siamo conosciuti solo ieri!”.
“Per un momento ho pensato che stesse veramente insieme: sembravate così complici!” disse amareggiato.
“Lo so. C’è una buona intesa, ma niente di più”. James tirò un sospiro di sollievo.
“Per fortuna! Pensavo di aver perso il mio ruolo privilegiato!”.
“Mai e poi mai!”. I due si sorrisero, ma James notò che Mika continuava a lanciare occhiate tristi e allo stesso tempo rabbiose.
“Lui sa la verità?” chiese a voce più bassa, indicando con la testa il libanese.
“Ho provato a spiegargli qualcosa, ma non posso raccontare tutto: ci sono troppe persone coinvolte e non so se vogliono far sapere la verità a tutti. Ed adesso conviene, sia a te che a lui, non sapere la verità” disse con tono amareggiato e con  sguardo triste continuò “Almeno tu cerca di capire le mie ragioni e di fidarti”. James le strinse la mano sotto al tavolo e le rispose “Ciecamente. Mi hai supportato durante le mie tragedie, adesso è il mio turno”.
“Grazie”. Si sorrisero. Poi l’attore  ricordò le parole dell’amica.
“Cosa significa “almeno tu” ?”.
“Non mi ha creduto” rispose semplicemente.
“Non dirmi che ti ha lasciato” disse in un sussurro strozzato.
“No, infatti”. James tirò un sospiro di sollievo: in fondo gli piaceva Mika. Ma Violet non aveva finito.
“Sono stata io a lasciare lui”. L’amico ebbe appena il tempo di realizzare cosa avesse appena detto che Patrick Jens, il produttore prese  parola.
La conferenza stampa era iniziata.
Violet e Chris si lanciarono uno sguardo ed il ragazzo le mimò con le labbra “Qualunque cosa accada tu assecondami e mantieni la calma”.
I minuti passarono veloci così come le domande dei giornalisti, dirette più che altro al cantante ed al regista.
I giornalisti sembravano tranquilli, fin troppo tranquilli per i gusti di Violet. Stavano aspettando semplicemente che qualcuno desse il via alle danze e facesse una domanda qualsiasi sulle foto.
Pur prestando molta attenzione alle parole degli altri, il suo sguardo vagava su quella moltitudine di facce, alcune sconosciute, altre conosciute, fino a fermarsi su un uomo che lei conosceva fin troppo bene. Jonathan le stava lanciando uno sguardo divertito ed appena i loro occhi si incrociarono fece una smorfia triste, palesemente finta. Poi alzò la mano e, poco furbescamente, diede inizio alle danze.
“Salve, sono Jonathan Kins del “New York Times” ed avrei una domanda per la signorina Harris”.
“Mi dica tutto, signor Kins” e gli lanciò uno sguardo di sfida. James guardò preoccupato i due e la cosa non sfuggì né a Mika né a Chris
“Prima di tutto: congratulazioni per la sua relazione con il signor Criss, adesso volevo chiederle del personaggio di Nem: è in parte autobiografico?”. Il silenzio calò in sala.
“Mi dica, signor Kins, come mi dovrei comportare? Dovrei ignorare la sua frecciatina davvero poco velata? Il che mi stupisce: un giornalista del suo calibro non è riuscito ad inventarsi una scusa migliore per iniziare questo discorso”. La maggior parte dei presenti ridacchiò.
“Diciamo che lei e il signor Criss non avete sprecato tempo a nascondervi!”. Altre risate. Darren guardò con tristezza la sceneggiatrice: un’altra persona stava pagando per i suoi errori, per le sue azioni impulsive.
“Quello che ha appena detto è davvero offensivo. Insinuare, anzi essere così sicuri di qualcosa senza fonti certe, non è un comportamento da giornalista. Da Jonathan Kins, forse”. Violet lo sfidò con lo sguardo: ormai non aveva più paura.
“Signorina Harris sta forse insinuando che io non sono un vero giornalista?”.
“Assolutamente no. Io mi attengo alla realtà dei fatti, sono una giornalista e questo è il mio compito. Le mie fantasie, le mie divagazioni dalla realtà, le lascio ai miei libri. Tutto questo mi porta ad analizzare le parole di chiunque io mi trovi davanti. Le sue hanno trasudato sicurezza ad ogni lettera. Una sicurezza che dovrebbe avere se lei avesse davvero delle prove, cosa che non mi risulta”.
“Ma le prove ci sono!”.
“La sua sicurezza mi porta a pensare che lei conosce fin troppo bene quelle prove, come se le avesse scattate  lei stesso quelle foto”.
“Ma come? Prima mi dice  che un giornalista si deve attenere alla realtà e poi insinua cose che non può provare?” e rise, a lungo. Violet mantenne la calma per tutto il tempo.
“Come lei non può provare chi siano i due nella foto”.
“Ed allora perché non ce lo dice lei?”. Scacco Matto, cara Violet.
“Perché non è la ragione per cui siamo qui e non vorrei rubare altro tempo prezioso”. Jonathan  rise strafottente.
“Signorina Harris, la realtà dei fatti adesso è questa: lei non vuole rispondere alla mia domanda. Cosa dovrei pensare?”. Violet non sapeva cosa rispondere: non voleva esporre Chris, ma allo stesso tempo voleva liberarsi da quelle insinuazioni, ed anche un sorso di Tequila.
“Se vuole glielo dico io cosa dovrebbe pensare: le due ombre nella foto hanno entrambe i capelli corti, ergo: devono essere due uomini. Violet è una donna, una bellissima donna. Signor Kins, sa perché io sono sicurissimo che i due nella foto sono entrambi uomini? Perché l’altro sono io”. Chris Colfer aveva appena rivelato una verità che il mondo del gossip sospettava da tanto tempo. In realtà aveva appena aiutato un’amica. Violet guardò con occhi sbigottiti l’attore. Così come James. Così come Mika.
Dopo pochi istanti di sbigottimento generale, tutti i giornalisti iniziarono a sparare domande a raffica.
Chris si alzò e si diresse verso l’uscita della sala. Quando arrivò davanti a Darren, questi si alzò e lo seguì fuori . Le loro mani restarono intrecciate per tutto il tempo.
 
“La conferenza stampa si conclude adesso. Ringrazio tutti voi per aver partecipato” disse Patrick Jens con il sorriso sulle labbra.
 
Uscirono tutti sotto la luce dei flash.
Fuori dalla porta trovarono Chris e Darren.
Violet si diresse subito verso di loro.
“Grazie”.
“Abbiamo semplicemente restituito un favore” rispose Chris.
“E poi in qualche modo dovevo fare coming out!”. I due risero.
Erano ancora tutti insieme quando sentirono dei passi in lontananza farsi sempre più vicini.
Jonathan stava parlando al telefono, ma guardava fisso negli occhi Violet.
Mika si avvicinò a James e gli sussurrò all’orecchio.
“Qualcosa mi dice che si conoscevano già prima”.
“Quando Violet stava all’università si sono frequentati per qualche tempo. Ti dirò solo che lui si è comportato da maiale e lei ne è uscita distrutta. Ci sono alte probabilità che sia stato lui ad architettare questo scandalo”. Mika era incredulo.
“Perché?”.
“Probabilmente vuole il suo posto in redazione e non è abbastanza bravo ad ottenerlo con il proprio lavoro”.
“Sono stato uno stupido: invece di starle accanto, sostenerla, le ho dato addosso e non mi sono fidato di lei!” disse con tono amareggiato. Quando aveva visto quelle foto, aveva perso lucidità. Non era riuscito a capire che erano davvero poche le prove contro Violet. In quel momento si era sentito tradito e non aveva capito più niente. Da quando la conosceva si era sempre sentito in bilico come se da un momento al’altro lei potesse accorgersi del grande perdente che era e decidesse di scaricarlo. Quelle foto erano state la conferma di qualcosa che già temeva e ci aveva creduto, completamente. Solo adesso si rendeva conto di quanto stupido fosse stato. Il suo comportamento era stato da ragazzino immaturo. E Violet lo aveva lasciato. E lui se lo meritava. Deficiente, era stato un deficiente.
 “Ci tieni davvero a lei?” chiese James.
“Nonostante la conosca da così poco tempo, sì, ci tengo davvero tanto”.
“Sai Mika? Mi piaci davvero”. Il cantante lo guardò sorpreso e preoccupato allo stesso tempo.
“Non sono interessato agli uomini, mi dispiace”. James rise.
“Nemmeno io. Ti aiuterò. Per il momento lasciala in pace: ha qualche gatta da pelare”.
I due si lanciarono uno sguardo e spostarono la loro attenzione sulla sceneggiatrice ed il giornalista.
Si avvicinarono, giusto in tempo per vedere l’uomo porgere il proprio telefono alla donna dicendole “Il direttore vuole parlarti”. Violet prese il telefono.
“Signore, mi fa sempre piacere sentirla. Sì, mi è sorto lo stesso dubbio. Mi rendo perfettamente conto che il giornale non si può permettere questi scandali. Certo che capisco: bisogna dare un messaggio deciso a chiunque. Il mondo del vero giornalismo lo richiede. Le dimissioni dovrebbero essere perfette. Arrivederci signore”.
Dimissioni.
A questa parola tutti sbiancarono, in particolar modo James che sapeva quanta fatica all’amica quel posto fosse costato. Jonathan sorrise.
Violet gli restituì il telefono e questo le chiese “Allora?”.
“Il direttore mi ha detto di dirti che ha capito benissimo che è stato uno scandalo montato da qualcuno che voleva danneggiarmi. Sa che ci sei tu dietro tutto questo”. Jonathan sbiancò.
“Non avete alcuna prova!”.
“La figuraccia di prima? Per non parlare del fatto che sei stato l’unico a tirar fuori l’articolo e le foto. Il direttore ti consiglia di dimetterti, almeno ti resterà un po’ di dignità”.
Poi, affiancata da Chris e James, andò via.
 
 
 
Era stata una giornata davvero lunga. In meno di dodici ore erano cambiate tantissime cose, ma l’unica che davvero gli interessava era che Violet l’avesse lasciato.
Era innegabile che fin dall’inizio si era trovato in perfetta sintonia con lei. Aveva pensato per un momento che lei potesse capirlo. Ed in parte era stato così. Era stata presente quando aveva avuto dei momenti di crisi di ispirazione negli ultimi mesi.
Gli ultimi mesi.
Gli ultimi mesi sembravano un sogno, un magnifico sogno. Sembravano un sogno perché, sebbene ci  provasse, non riusciva a trovare qualche elemento di quotidianità. Tutto era stato incredibile, magico, irreale. Conosceva la Violet autrice, la Violet pensatrice, timida ed introversa. Ma non sapeva quale fosse il suo piatto preferito, se preferisse il mare o la montagna.
Non avevano mai avuto un vero appuntamento.
Non avevano mai fatto l’amore.
Non erano mai stati al cinema.
Ma lui era intenzionata a provare tutte queste esperienze con lei.
Avrebbe riconquistato la sua fiducia.
Voleva esserci per proteggerla da tutti i “Jonathan” che ci sarebbero stati. 
  
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