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Autore: _Breath    16/07/2012    6 recensioni
«Zitto tu Felpato! Allora James, ne sei sicuro?»
James deglutì. «C-Certo.»
«Bene. Allora prendi un foglio di pergamena, una piuma d’oca e inizia a scrivere.»
«Rem, io non scrivo! Sono gli altri che scrivono per me!»
Peter sorrise ingoiando un po’ di cioccorane, ruttò e inclinò la testa. Remus scosse la testa. «Fai quello che ti dico, James,altrimenti non sposerai mai Lily e non diventerai mai suo amico.»
Prima ancora che il ragazzo poté finire la frase Potter si alzò in piedi, corse per la stanza euforico e cercò invano un pezzo di pergamena sulla quale appuntare la dettatura del suo secchione amico.
«Ci sono amico» disse «comincia pure: sono tutt’orecchi!»
Remus sorrise e annuì. «Bene Ramoso, iniziamo dal titolo.»
«Perfetto.»
«Come diventare amico di Lily Evans.»
«Sì, già, hai ragione. Ma non credi che sarebbe meglio come titolo un.. che so.. : “Come diventare trombamico di Lily Evans, parte I”?»
«Jaaames» lo ammonì nervoso «scrivi!»
«Ma quindi va bene il mio titolo? E’ molto più artistico, non credi?»
«Jaaames!»
«E poi Sirius aveva ragione: i miei spermatozoo stanno morendo prematuramente nelle mie mutande, devo salvarli!»
«JAMES!»
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Come diventare (tromb)amico di Lily Evans, parte I'
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Come diventare trombamico di Lily Evans, parte I

“Fatto il misfatto.”
Remus storse la bocca, si aggiustò il colletto del mantello e accavallò le gambe. 
“Cos'è quella faccia, RemRem?”
Lupin fece una smorfia ancora più infastidita. “Non rompere, Sirius! E' sempre colpa vostra se alla fine io finisco nei guai.”
“Ma Remus, non finiremo nei guai!”
“Zitto anche tu, James! Lo dici sempre almeno dieci minuti prima di essere beccati.”
“Oh, come sei pessimista Lunastorta.”
Remus aggrottò la fronte. “Io a quest'ora dovrei studiare! Sapete cosa sono i M.A.G.O, vero?”
“Sì, RemRem, li abbiamo anche noi quest'anno per tua informazione..”
“E sapete in che mese siamo oggi, vero?”
“O Merlino Remus, mi sembri la Evans!”
“Non insultare mia moglie, Felpato!”
“Non è tua moglie, James..”
“Ancora per poco.”
Lupin raschiò la gola annoiato e si posò con le spalle contro lo strettissimo muro del corridoio in cui si erano fermati. James ignorò la smorfia sarcastica di Sirius, sfilò nuovamente la mappa dalla tasca dei suoi pantaloni e sorrise.
“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.”
Peter saltellò eccitato intorno a Potter, si mise sulla punta dei piedi e cercò di vedere oltre la sua spalla. “Allora James, novità?”
“Nessuna, Pete.” il malandrino occhialuto ghignò con fare circospetto, alzò la bacchetta e accennò un lumos a fior di labbra per illuminare la strada che avrebbero dovuto percorrere. “Siamo soli da questa parte.”
“Sicuro che non c'è nessuno?”
“Assolutamente. La Mappa non mente mai.”*
Remus mise le mani nella tasca del mantello nero, abbassò la testa quasi non volesse essere riconosciuto e si incamminò di fianco ai suoi amici. Nonostante fosse nervoso e nevrotico- la luna piena si avvicinava, maledizione, e lui si sentiva probabilmente come una donna prima delle tragiche mestruazioni- doveva ammettere che quella era la prima volta che James proponeva di infrangere le regole per una buona causa. 
Aiutare Alice Prewett a rivedere il suo fidanzato, dopotutto, era molto più costruttivo di allagare i bagni del secondo piano o cercare di aiutare Sirius ad entrare furtivamente nel dormitorio delle studentesse Tassorosso.
Rincuorato, anche se in parte, si fece contagiare da un sorriso. 
“Hai mandato un gufo a Frank per avvertirlo di farsi trovare davanti  Madame Rosberta, James?”
“Sì, ci ha pensato Sirius.”
“Oh, allora credo che devo iniziare a preoccuparmi..”
Felpato fece spallucce pensieroso. “Hai finalmente trovato di nuovo la parola, RemRem? Ti preferivo muto come un pesce.”
Peter rise e Remus bofonchiò un “Sta zitto, cagnaccio” poco convinto.
Anche James si lasciò scappare un sorriso sempre tenendo, però, il naso incollato alla pergamena.
Alla fine del corridoio, Potter si animò. 
“Eccoci arrivati, ciurma.”
Sirius si fermò al suo fianco, in una posa solenne e scultoria. “Devo dire che agire a fin di bene mi fa uno strano effetto.”
“Oh, hai ragione Felpato.. Lunastorta deve essere molto fiero di noi.”
“Lo sei, RemRem?”
“Ma certo che lo è, Sirius! Noi siamo i suoi protetti..”
“Hai ragione Ramoso, lui è la nostra mammina.”
“Siamo proprio fortunati.”
“Oh, esatto. Con una mamma del genere è normale che noi siamo usciti fuori così belli!”
“Esatto, Felpato.”
“Anche se io, mi dispiace dirlo Ramoso, ma sono molto più bello di te.”
“Ora non ti allargare, Sirius!”
“La verità fa male, Potter.”
James corrugò la fronte, sconvolto e infastidito insieme. “Lo sai che mi hai ricordato incredibilmente la Evans, vero?”
“Sono molto più bello della Evans io, amico!”
Remus fece roteare gli occhi, sorrise e voltò la testa verso destra per evitare di essere visto ridere da quei due scalmanati; non voleva neppure immaginare quello che avrebbero detto se lo avessero visto divertito da un loro tanto stupido battibecco. Ci avrebbe perso la reputazione, maledizione!
Peter non sembrava farsi tutti quei problemi.
“Allora Remus, cosa si fa?”
Lupin si voltò a guardare nervosamente il suo amico occhialuto. “Sei tu l'ideatore di questo piano, James. Perché mi interpelli?”
“Perché sei la la mia mammina, RemRem, e ti voglio tanto bene..”
Questa volta Remus non riuscì a nascondere un sorriso divertito. “La tua dolcezza è commovente, James.”
“Sono un uomo dalle mille risorse, lo so.”
“Uomo? Non ti allargare adesso!” stette al gioco.
Sirius ghignò, si guardò le mani e sfilò la mappa dalle mani del suo migliore amico.
“Ma come, tu mi hai partorito e neppure sai se sono maschio o femmina, mammina?”
“Questa era patetica, James.”
Potter fece spallucce, guardò Black che si incamminava silenziosamente verso destra e ghignò amaramente. “Può darsi amico, ma ehi ti ho fatto ridere prima della luna piena e solo Merlino sa quanto tu sia intrattabile in questo periodo! Posso essere beatificato per questo, lo sai vero? 
Remus fece spallucce e sorrise; immancabilmente pensò che James era assurdamente infantile e fastidioso, ma quella volta aveva ragione. Se c'era una cosa che Potter era in grado di fare era indubbiamente l'amico. 



Frank Paciock era un ragazzo troppo alto per la sua età, troppo massiccio e troppo apparentemente vecchio. Aveva delle orecchie leggermente a sventola e una mandibola quadrata e marcata molto evidente per poter sperare di passare inosservata. Indubbiamente non poteva essere considerato un bel ragazzo, ma aveva dei lineamenti simpatici che erano diventati il suo punto forte.
La sua stazza era troppo grossa per poter entrare senza problemi sotto al mantello dell'invisibilità e le caviglie di James erano visibili anche al più miope degli esseri umani. Fortunatamente nessuno prestò loro abbastanza attenzione. 
“Ahia Potter! Mi hai pestato il piede.”
“Cazzo Ramoso, Frank ha ragione. Guarda a terra mentre cammini!”
“Felpato, il mantello è il mio!”
“E i piedi sono i miei.”
“ Zitto Sirius!”
“Oh andiamo RemRem, smettila di fare il santarellino. Anche tu non sei tanto leggero, lo sai?”
“La tua finezza è commovente, Sirius, davvero..”
“Grazie Lunastor-AHIA! Merlino Peter, stai attento!”
“Scusa Sirius..”
“Smettila di mortificare Peter, Sirius!”
“Smettila di farmi la paternale, Remus.”
“Se ti comporti come un bambino, dovrò pur comportarmi come un padre.”
“Ramoso, di a RemRem di finirla.”
“Non ti sai difendere da solo, Black?”
“Taci Paciock o giuro su quanto ho più caro che ti spedisco nelle grinfie di Gazza.”
“Non sono più un alunno della scuola; Gazza non mi fa più alcuna.”
“E cosa vuoi che gli importi a quel lurido vecchietto? Resti pur sempre materiale torturabile, giusto Ramoso?”
James non gli rispose, abbassò la testa sulla Mappa del Malandrino che teneva sotto il naso e corrugò la fronte. Era raro, molto raro in verità, vedere James Potter così concentrato su qualcosa che non fosse il Quidditch,se stesso di fronte uno specchio o se stesso di fronte uno specchio mentre giocava a Quidditch. 
Remus si avvicinò lentamente al suo amico e fece uscire, involontariamente, un piede da sotto il mantello.
“Cosa succede, James?”
Potter fece spallucce, quasi fosse annoiato. “E' solo che.. lei non c'era qualche istante prima. Ne sono sicuro: ho controllato tutto il tempo.”
Sirius si rivolse completamente a loro lasciando in sospeso il suo battibecco con Frank. “Chi? Chi? Chi?” si animò all'improvviso.
“La McGranitt?” suggerì Peter, la vocina sottile e delicata che a stento si sentiva.
“Auch! Questo è un colpo basso, Pete. Io speravo davvero fosse una bella ragazza.” si lamentò Black, con fare da primadonna.
Remus fece roteare gli occhi annoiato, posò una mano sulla spalla di James e si sporse meglio a controllare sulla mappa che il ragazzo pareva intenzionato a non voler mollare. Improvvisamente capì come mai James si fosse così agitato in poco tempo.
“Jam, è solo Lily!” lo riproverò con un sorriso divertito.
“La Evans?”
“Cosa vorresti dire con solo Lily, Remus?”
Lupin arrossì vistosamente e si nascose dietro il colletto del mantello. “Io.. non prenderla a male, James! Anche io voglio bene a Lily, ma mi hai fatto prendere un colpo..”
Ci ha fatto prendere un colpo.” si intromise Frank.
“Pensavo fosse la McGranitt.” si lamentò debolmente Peter, ancora.
Sirius sbuffò ignorando la delusione che la voce di Minus non cercò neppure di celare; alcune volte non riusciva a capire se Peter avesse il terrore o nutrisse una profonda ammirazione nei confronti della loro Minnie.
“Meglio la Evans che quella vecchiaccia della McGranitt. Almeno lei è fresca, giusto Jam-?”
Potter gli lanciò uno sguardo inferocito da dietro le lenti spesse e tonde e Black non terminò la frase, alzò le mani in segno di resa, e borbottò un “è tutta tua, tranquillo” particolarmente convinto e privo di entusiasmo.
Potter si morse le labbra infastidito eppure non commentò, poi si passò una mano tra i capelli.
“Sta venendo da questa parte..” si lagnò come un bambino in procinto di scoppiare a piangere.
“Non ricordavo James avesse paura della Evans” commentò debolmente Paciock “Quante cose sono cambiate in un solo anno!”
“Io non ho paura della Evans” guance gonfie e viso rosso;James si sentiva incredibilmente in imbarazzo.
“Ah no?”
“Certo che no! E' solo che.. il mantello è troppo piccolo per tutti e cinque. Ci vedrà assolutamente.”
Black sorrise. “E allora? Esci da qui, James, vai dalla tua bella e distraila con un cocente bacio appasiona-”
Remus lo bloccò con un gesto fermo della mano. “Ignoralo James, per favore..”
“EHY!”
“Mi era mancata Hogwarts, sapete ragazzi?”
“Oddio James, la Evans è vicinissima. Che facciamo?”
“Zitto Pete, non mettermi ansia.”
“Che facciamo? Sirius, che facciamo?”
“Peter, taci! Rompi le scatole a Paciock!”
“Ehi, io sono un ospite in questa scuola. Ospitalità zero voi quattro, eh?”
“Giusto, scusa Frank. Pete, rompile a Remus.”
“Onorevole da parte tua Sirius, grazie davvero.”
Black gli fece un occhiolino divertito. “Di niente, RemRem; non venirmi a dire che non ti penso o che non ti faccio mai regali.”
Remus cosse la testa fingendosi scocciato mentre in realtà era profondamente divertito, si sentiva a suo agio e spensierato quando era con i suoi amici.
Avrebbe per sempre conservato nella sua memoria e nel suo cuore quello che loro avevano fatto per lui, quello che ancora continuavano a fare.
“La Evans! La Evans!” si lamentò ancora Peter, una mano posata sul braccio di James per vedere meglio sulla mappa.
Potter gli diede uno spintone. “Non ti appoggiare, Pete! Mi metti ansia.”
“Scusa James” Minus abbassò la testa sentendosi fastidiosamente in colpa per aver anche solo provato dare noia a quello che lui vedeva come un mito.
James gli sorrise presto, di un sorriso caldo che sapeva di scuse.
“Allora Ramoso, vai o non vai dalla tua bella?”
Il quattrocchi si passò una mano stancamente sul volto, come una vittima che ingiustamente si avvia lungo il suo patibolo. Il boia lo attendeva, con i capelli rossi e incredibili occhi verdi.
“La Evans mi ammazzerà..”
“Lo so, amico, ma in periodo di guerra ci sono sempre delle vittime.”
“Smettila Felpato! Vai tu, visto che sei tanto ottimista.”
“Ma io ho molto da offrire, Ramoso; la mia morte comporterebbe troppi tragici cambiamenti che il mondo non riuscirebbe ad accettare.”
“Il mondo o il tuo carattere narcisista, Sirius?”
Black gettò uno sguardo annoiato e infastidito a Remus, poi storse la bocca. “Vai tu, Lunastorta, che sei tanto amico di quella pazza omicida.”
“Attento a come parli di mia moglie!”
“Ma zitto tu, Ramoso, che hai anche paura della tua fantomatica mogliettina.”
Frank rise, Peter guardò i suoi pupilli cercando di appuntarsi mentalmente alcune battute divertenti da poter usare con Megan, la Tassorosso che gli piaceva.
Megan Holsen era la Lily Evans secondo gli occhi di Peter, solo più brutta,bassa e tarchiata; a renderla ancora più oscena agli occhi maschili- eccetto quelli miopi per quanto riguarda l'estetica di Codaliscia, diceva Sirius- erano i denti larghi, i capelli crespi e appunto l'altezzoso portamento alla Evans.
Peccato che lei non fosse la Evans.
“Ben detto Felpato! Vai tu, RemRem, che mia moglie ti adora.”
Lupin alzò scettico un sopracciglio, scosse la testa bionda e sospirò amaramente. “Ah, davvero? E non sei geloso, James?”
Potter sorrise. “Oh, no amico, mi fido di te.. quindi non deludermi.” poi gli diede una spinta così veloce e repentina da farlo scivolare a bocconi sul pavimento.
Il tonfo rumore del suo corpo che si accasciava a quattro zampe- come l'animale che in realtà era- fece voltare la Evans sorpresa, la quale strinse a se spastica- in mancanza dei libri lei abbracciava qualsiasi altro strumento a sua disposizione- la sua bacchetta, preoccupata forse da attacchi nemici.
Appena vide Remus, la ragazza infatti parve più rilassata e si avvicinò per aiutarlo.
“Remus! Stai bene? Mi hai fatto spaventare.”
Il biondino si alzò con il suo aiuto, si spolverò i pantaloni e rispose a bassa voce.” Scusami, Lily, ma sono caduto.”
La rossa sorrise dolcemente in un modo che James non aveva mai conosciuto, purtroppo. “Non ti preoccupare, credevo fosse Potter per questo ero allarmata.”
Lupin sorrise e, da in una parte indistinta della stanza, qualcuno sbuffò infastidito; Sirius rise simile ad un latrato e ricevette una bella gomitata nello stomaco da questo qualcuno.
“A proposito, dove sono i tuoi amichetti Rem?”
Lunastorta si guardò intorno confusamente. “Non lo so, sono appena tornato dalla biblioteca.”
Lily annuì come se lo riuscisse a capire. “Oh, bhè,io invece ci stavo andando..”
“Senza libri?” il ragazzo alzò un sopracciglio divertito.
“Potrei farti la stessa domanda, Remus.”
“Ah, certo.. ma sai.. io ho solo fatto dei approfondimenti usando dei libri della biblioteca.. sì, ecco.”
La rossa valutò attentamente se credergli o meno, poi sospirò. “Potter ti sta contagiando, Remus, fossi in te mi preoccuperei.”
“Perché?”
James, sempre da qualche parte nella stanza, cercò di captare meglio quello che i due si dicevano.
“Sei pessimo a mentire, Remus.. esattamente come lui.”
Lupin sorrise lusingato. “Non è un bene, Lily? Mentire è brutto.. specialmente agli amici.”
“Certo” la ragazza sorrise spostandosi una ciocca di capelli davanti al viso “ma è anche brutto cercare di farlo, essere beccati e continuare impietriti a mentirli. Però forse ha ragione, sai? L'onestà è una qualità che dovrebbe essere molto apprezzata di questi tempi.. Tutti sono disposti a tradire chiunque, anche gli amici.”
Stettero un poco in silenzio, poi la Evans arrossì vistosamente come se si fosse accorta solo in quel momento di essere nel pieno di una dichiarazione d'amore. “Con questo non sto cercando di fare un complimento a Potter, sia chiaro.E' arrogante, borioso, fastidioso e menefreghista. Oggi ha fatto anche piangere Alice, poverina.”
Frank, da sotto il mantello dell'invisibilità, guadò truce il cercatore e gli tirò un violento pugno sulla spalla. “Cosa hai fatto alla mia Alice, Potter?” gli domandò minaccioso. James, però, lo ignorò facendogli segno di tacere pur di continuare a bearsi della voce di Lily che pronunciava il suo nome.. anche se non in termine puramente lusinghieri.
Remus, intanto, fece spallucce e sorrise. “Tipico di James..” disse e vide la rossa aggrottare la fronte confusa, come se non riuscisse a cogliere una sola parola di quello che lui stava dicendo. 
“Intendi dire che Potter”odio profondo nella voce mentre pronunciava il suo nome “ha l'abitudine di far piangere le persone? Credevo fosse una mia priorità quella di essere portata all'esasperazione da lui!”
“Oh, no.. intendevo dire” Lunastorta si grattò a disagio il collo, pensieroso “che James tende sempre a non fare le migliori azioni, nonostante le sue intenzioni siano più che buone. Vedi, probabilmente lui in realtà non voleva far piangere Alice, ma consolarla.”
Lily scosse i lunghi capelli rossi. “Mettendole in testa l'idea che Frank possa essere morto in duello? Anche un bambino avrebbe capito che doveva tacere!”
Potter, da sotto il mantello dell'invisibilità, chinò la testa per nascondere il rossore che gli invadeva leggermente le guance.
Remus starnazzò per un po' alla ricerca di qualcosa di dire, qualcosa che fosse sensato e di senso compiuto, infine ghignò. “James è un bambinone, Lily, è un immaturo irresponsabile, ma è buono. E' forse la persona più buona che ci sia in questo mondo. Tu non sai quello che ha fatto per me, per Sirius, per Peter e per molti altri! Ecco perché tutti lo adorano, non solo perché è popolare e divertente.”
“Ah, davvero? Dimmi, Remus, cosa ha fatto di tanto magnifico il grande Potter?”
Il biondino sorrise dolcemente, un sorriso che era privo di malizia o cattiveria, un sorriso dolce e tenero che sapeva di affetto. “Lo scoprirai anche tu, Lily, devi solo dargli tempo e la possibilità. Lui fa grandi cose in mezzo a tanti disastri, bisogna solo saper guardare oltre le apparenze e i pregiudizi. “
Lily sorrise in modo gentile ma anche sarcastico, poi scosse ancora la testa come se si rifiutasse categoricamente di credergli. “Sai, è strano ma è la stessa cosa che mi ha detto Black stamattina.. solo in modo molto più.. Black,ecco.”
Remus rise in un modo che voleva essere sguaiato, ma che non perse minimamente la sua eleganza e la sua tranquillità caratteristica. “Oh, posso ben capire. Sirius è.. bhé tutto un altro discorso.”
Nonostante non fosse propriamente convinta, Lily annuì in modo vago e incerto stando ben attenta a non ferire i sentimenti di quel ragazzo che aveva imparato a considerare un buon amico.
Non sapeva cosa Remus nascondesse, ma era sicura che lui avesse qualche segreto che lo tormentava psicologicamente; lo vedeva nei suoi sorrisi tirati, nella sua pelle bianca e sempre stanca, come se fosse succube di qualche strana malattia incurabile. Nonostante tutto, Lily non riusciva a comprenderne la reale motivazione. Era sicura che Potter e gli altri fossero a conoscenza di questo suo profondo segreto e che lo aiutassero in tutto ciò che faceva, senza mai aggravarne l'esistenza; era per questo che Remus parlava tanto bene dei suoi amici fidati, di Potter e Black in special modo. C'era qualcosa che si celava dietro la loro amicizia, una colla che legava quei quattro caratteri così diversi in modo indistruttibile e quasi da considerarsi illegale. Da come ne parlava Remus, anche lei un giorno avrebbe scoperto quel lato positivo dei loro caratteri, quell'aspetto docile e maturo che anche James Potter, a quanto pare, aveva; sperò solamente di non pentirsene e, principalmente, di non ritrovarsi immischiata in situazioni più grandi di lei.
D'altronde era di Potter che si parlava, poteva benissimo aspettarsi di tutto!



“Potter! Jaames!” chiunque nel dormitorio di Grifondoro e dintorni sentì la voce poco candida e gentile di Alice rimbombare nei corridoi. James era seduto sulla sua poltrona preferita vicino al camino, Sirius seduto al suo fianco e Peter ai suoi piedi intento ad adorarlo. Teneva la testa posata sullo schienale, gli occhi chiusi e un sorriso divertito sulle labbra. Remus lo guardò di sbieco e lo rimproverò per qualcosa che aveva sicuramente detto, ma anche lui rise maliziosamente.
Nel sentire la voce squillante della Prewett, Potter si voltò a guardarla.
“Alice!” la salutò elegantemente Remus con un cenno del capo accompagnato da un saluto della mano.
Sirius bofonchiò qualcosa mentre Peter rimase in silenzio a guardarsi le scarpe quasi si sentisse imbarazzato nel suo stesso corpo.
“Ciao Remus! Sirius, Peter” Alice si rassettò gli allora lunghi capelli neri che avevano la sola intenzione di nascondere le orecchie da elfo che stonavano con il suo dolce viso, poi tornò a guardare il cercatore dei Grifondoro. “Ti devo ringraziare, James. Non so come ringraziarti, davvero!”
James alzò una mano davanti al viso, sorrise ancora- sembrava quasi che non sapesse fare altro quel ragazzo - e scosse la testa. 
La ragazza però continuò, impietrita. “Sei stato gentilissimo, James. Non so come tu abbia fatto ma..” abbassò teatralmente la voce, quasi qualcuno stesse origliando quella loro segreta conversazione e lei desiderasse farla rimanere segreta “ Ti sarò debitrice a vita.”
“Oh, ora non esagerare Prewett!”
“Non sto esagerando, Sirius! James è stato veramente gentile. Tutti voi lo siete stati, in verità. Grazie anche a te, Remus. E a te, Peter.” gli occhi di Alice erano rossi e pieni di lacrime, ma lacrime diverse da quelle della mattina stessa. La ragazza si portò una manica della felpa sul viso, aspirò forte con il naso e si strofinò gli occhi con veemenza. 
Remus fu l'unico a sorriderle dolcemente; Sirius rimase infatti con gli occhi chiusi, seppur un ghigno compiaciuto gli si disegnò sul volto mentre James la guardò attentamente senza la minima traccia di emozione sul volto. Peter, come sempre, restò in silenzio nel suo piccolo angolo di mondo.
La sala Comune dei Grifondoro era sempre un luogo abbastanza confusionario e vivace, specialmente da quando James Potter e la sua comitiva erano diventati studenti, dunque nessuno prestò loro molto attenzione. Nessuno, dunque, si accorse e avvisò gli altri dell'arrivo della Evans. Eccetto Peter, ovvio, che come sempre parlò troppo tardi.
“La Evans! Sta arrivando la Evans, James!”
Potter si voltò istintivamente verso la direzione indicata dal suo amico ma, una volta che ebbe effettuato la difficile manovra per un ragazzo tanto esplosivo e originale come lui quanto anche pigro, si ritrovò Lily perfettamente davanti.
Come sempre era bella, i capelli rossi che ricadevano armoniosi intorno al suo viso e gli occhi che lanciavano scintille luminose e colorate, mentre teneva le mani posate sui fianchi nella sua abituale posizione di guerra. Quella ragazza, pensò Sirius, aveva uni spirito battagliero ben più grande della norma.
“Alice!” urlò la rossa, con voce stridula ma felice. “Ti ho sentita urlare. Cosa ti hanno fatto?”
La Prewett si voltò a guadare la sua amica, gli occhi lucidi di lacrime. “Oh, Lily” urlò correndole incontro e abbracciandola di slancio, poi le scoppiò a piangere rumorosamente al petto tenendo gli occhi saldamente chiusi. “James è stato.. oh, Lily!” continuò, la voce sempre più rotta dall'emozione che le impediva di parlare.
La Evans la strinse fra le braccia chiudendo le mani sulle sue esili spalle, poi lanciò uno sguardo di fuoco al cercatore che distolse gli occhi imbarazzato iniziando, successivamente, a fischiettare simulando innocenza.
“Cosa hai fatto adesso Potter?”
“Niente.. io.. io non ho fatto nulla.”
La Evans roteò lo sguardo arrabbiata. “Oh certo. Perché allora sta piangendo ancora? Non ti è bastato farla disperare questa mattina, Potter? Ti risulta così difficile stare qualche istante della tua esistenza fermo, senza cercare di rovinare la quiete degli altri?”
Sirius aprì distrattamente gli occhi fermandosi a guadare la rossa con disprezzo. “Calma Evans, mangia meno limoni a colazione e vedrai che soffrirai anche meno l'acidità di stomaco.”
“Al diavolo, Black! Sono sicura che c'è anche il tuo zampino. Far piangere Alice, ma dico cosa diamine vi ha fatto? Sapete solo infastidire le persone, Serpeverde o meno che siano.”
“Oh bhé, i Serpeverde non fanno testo, Evans.”
“Taci Black, fai più bella figura a restare in silenzio. L'aria che entra nella tua bocca rischia solo di soffocare il tuo unico neurone.”
Sirius fischio. “Accidenti Evans, quanto siamo feroci.”
“Ti sottrarrei punti se solo sapessi servisse a qualcosa, Black. E tu, Potter, smettila di guardarmi con quella faccia da cane bastonato: Alice sta piangendo per colpa tua!”
In quel momento la Prewett alzò lo sguardo dal seno della sua migliore amica, puntò i suoi occhi neri in quelli verdi della Evans e sorrise. Poi si pulì gli occhi con la manica della sua grande felpa, una felpa che Lily non ricordava mai di averle visto addosso; era mascolina, infatti, e sembrava appartenere ad un uomo di cinque taglie maggiori a lei. 
“No Lily!” cercò di dire la ragazza simile ad un elfo “hai capito male. James mi ha aiutato! James.. lui mi ha portato Frank!Ho potuto rivedere il mio Frank, Lily! Come bello, il mio Frank. Il mio Frank! E' vivo, Lily! Come è bello!”
La Evans non poté negarsi un pensiero fugace circa la sanità mentale della sua amica- non poteva sapere che allora lei era ancora sana rispetto a come sarebbe stata nel futuro, purtroppo, quel futuro che avrebbe cambiato tutto il destino che stavano infantilmente costruendo nello loro menti.- 
Lily si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, arrossì imbarazzata e sospirò. “Cos- Cosa hai fatto Potter?”
James per la prima volta nella sua vita sentì un tono di voce diverso della Evans, un differente modo di rivolgersi a lui stesso, non cattivo e infastidito quanto più.. curioso e interessato. Nonostante lo avesse chiamato ancora per cognome seppe che quello era già un profondo traguardo.
Il ragazzo la guardò attentamente facendo sì che i loro occhi di colore e intensità completamente differenti si mischiassero in una tonalità totalmente sconosciuta,poi fece spallucce e le sorrise debolmente. 
Lily lo guardò attentamente aspettando che lui iniziasse a raccontarle quella sua gesta- forse l'unica azione positiva che aveva fatto da quando era nato-, ma diversamente James si alzò dalla sua comoda postazione sulla poltrona e le voltò le spalle. Non lo fece con arroganza, con cattiveria o superbia, lo fece perché un colore rossastro gli invase le guance e lui voleva evitare che la Evans potesse cogliere quel suo lieve imbarazzo. Amava la sensazione degli occhi di Lily sul suo corpo, ma lo turbavano profondamente in un modo da ritenersi quasi illegale. 
Si avvicinò a Alice, le scompigliò i capelli e le lasciò un bacio sulla fronte; quel suo gesto del tutto naturale e spontaneo la fece sorridere e anche Lily si ritrovò nuovamente confusa e sorpresa, come se avesse davanti la fantomatica piovra gigante che aveva sempre menzionato per rifiutare i suoi numerosi tentativi di appuntamento.
Era la prima volta che James Potter non si vantava di qualche sua azione, brillante o stupida che fosse; era sempre stato così borioso da poter essere paragonato a quei bambini neonati che imparano a fare i bisognini nel vasino e iniziano ad urlarlo a tutto il vicinato, euforici. Ecco, James Potter era un bambino isterico che impara a fare la pupù nel vasino. Ma quella volta, pensò Lily, era stato diverso, oserebbe dire anche più maturo, perché aveva saputo distinguere la vanità e il gioco dalla realtà e da una buona azione. Anche Potter aveva un cuore, si disse per la prima volta, perché era riuscito a farne buon uso diversamente da come aveva sempre creduto.
Forse Remus aveva ragione quando le diceva che James era l'essere più immaturo della terra, ma anche il ragazzo dal cuore più grande che il pianete avesse mai ospitato. Certo, fargli questo grande complimento anche se solo mentalmente la fece ridere, ma doveva ammettere che James Potter era stato un amico leale e un buon ascoltatore. 
Non sapeva come avesse fatto, ma era riuscito ad aiutare la sua amica Alice e questo stava a significare che era stato disposto a infrangere le regole per una motivazione ben più costruttiva del fare uno scherzo a Severus.
Lily si accorse di aver sbarrato la bocca in un muto urlo di sorpresa, cercò di riprendersi al più presto continuando ad accarezzare le spalle di una Alice ancora emozionata e si voltò a guardare Remus.
Remus Lupin la guardava e rideva. 
“Tranquilla Lily, non ha fatto niente di male. Avrà anche infranto una quindicina di regole portando Frank ad Hogwarts nonostante non sia più uno studente, ma aveva buone intenzioni ed è stato molto cauto. Non c'è bisogno che tu lo punisca.”
La Evans annuì, gli sorrise e si aggiustò i lunghi capelli rossi dietro l'orecchio evitando di rispondergli che non aveva minimamente preso in considerazione l'ipotesi di denunciare Potter alla McGranitt e metterlo in punizione quella volta.
Forse, se solo fosse stata un po' meno orgogliosa e testarda, lo avrebbe dovuto anche ringraziare.


* La Mappa non sbaglia mai è un chiaro rifermento alla frase detta da Sirius nel terzo film della saga (non ricordo bene se questa frase c'è anche nei libri, mi spiace.)

Salve a tutti gente! So che può sembrare un capitolo privo di senso, ma non è così. Piano piano, cercando di non risultare patetica nel modificarlo troppo e tutto insieme, sto delineando altri aspetti del carattere di James. 
Qui viene descritta la sua bontà, la sua gentilezza e il suo grande cuore.
Come anche Sirius ha fatto, pure Remus ha dato la sua personale interpretazione di James alla Evans; non solo Lupin lo vede come un figlio da dover accudire e tenere sotto occhio, ma anche come un grandissimo ragazzo che darebbe la sua vita per quella dei suoi amici. Purtroppo, però, i suoi amici- specialmente un inutile topastro-non faranno lo stesso per lui nel suo immediato futuro.
In questo capitolo, specialmente nella fine, Lily comprende forse davvero quanto vasto possa essere il cuore di James.. anche se solo in minima parte. Non si innamorerà, non cambierà opinione di Potter da un momento all'altro, solamente inizierà ad aprire gli occhi e forse ad intravedere un po' di quella che tutti le descrivono ma che lei si ostina a non vedere.
Non ho descritto l'incontro di Frank e Alice perché questa storia riguarda i Malandrini, non i due coniugi Paciock e anche perché la storia avrebbe preso una piega che non voglio affatto darle? L'incontro di Alice e Frank, d'altronde, può essere considerato abbastanza monotono e prevedibile: Alice piange, Frank la bacia, si dichiarano amore eterno e lei piange, lo abbraccia, bacia e ripiange.
Patetico, appunto.
Non voglio dare l'immagine di una Alice debole -anche perché sono convinta che per resistere tanto assiduamente al Cruciatus di Bellatrix lei debba essere la donna più coraggiosa dell'intero pianeta- ma diversamente la voglio descrivere come una ragazza emotiva e profondamente innamorata, forse leggermente meno determinata di Lily ma ugualmente forte e di polso.
La Evans è più testarda ed orgogliosa della Prewett, senza ombra di dubbio.
Nel prossimo capitolo James tornerà quello di sempre e ritorneranno ad essere fondamentali anche le famose regole stipulate con Remus, che verranno ignorate ma che risalteranno le qualità di Potter in ben altro modo.
Lily cambierà definitivamente opinione del cercatore, in un modo o nell'altro, anche se non nel prossimo capitolo.
Vi ringrazio per le bellissime parole, per fermarvi a leggere e per inserire la storia nella vostra lista delle preferite/ricordate/seguite.
Vi ringrazio profondamente e vi sono debitrice perché riuscite a strapparmi un sorriso soddisfatto e orgoglioso.
L'appuntamento con il prossimo capitolo è, come sempre, per Lunedì/Martedì prossimo.
Risponderò a tutte le vostre stupende recensioni, sia vecchie che nuove se ci saranno.
Con tanto affetto, devozione (e caldo), Manu ;)

 

  
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