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Autore: HermLOL    16/07/2012    1 recensioni
2 Maggio 1998.
Harry, nella Foresta, lascia cadere la pietra della resurrezione.
22 anni dopo.
I figli della vecchia generazione trovano, uno ad uno, la pietra della resurrezione, riportando così "alla vita" i loro cari e trovandosi davanti a belle e brutte sorprese.
Una raccolta di drabble che nasce così, da un pensiero, un'illuminazione e un desiderio di non vedere mai la parola FINE.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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James Sirius aspettò con pazienza che suo fratello uscisse dalla stanza delle necessità. 

Quella notte doveva incontrarsi con due ragazze di Tassorosso che aveva abbordato ad Hogsmade durante l'ultima gita, ma aveva deciso di dar loro buca vedendo il fratello che, dai sotterranei delle serpi, era salito fino al settimo piano con una strana pietra in mano. 

Lo vide varcare la porta e subito gli si parò davanti: aveva già una scusa pronta. 

"E' passata la mezzanotte, fratellino, è ufficialmente il mio turno di usare il mantello." iniziò il Grifondoro, poi alzò un sopracciglio per rafforzare il concetto "Avanti, piccola serpe, consegnami mantello e pietruzza".

"James!" sibilò risentito il fratello minore "Abbassa la voce, per le mutande di Merlino!" gli consegnò riluttante il mantello, affrettandosi a nascondere la pietra e aggiungendo subito dopo "Pietruzza? Di che stai parlando?" 

"Di quella che sta nella tua tasca.." replicò annoiato il maggiore, simulando uno sbadiglio e infilando prontamente una mano nella tasca della divisa di Albus Severus. Quando ritrasse la mano, teneva tra il pollice e l'indice la pietruzza romboidale trovata da Teddy nella foresta. Ghignò e si mise il mantello sulle spalle, lasciando visibile solo la testa "Bene. Ci si vede, mocciosus!" intascò la pietruzza dopo averla fatta volare per due volte e averla prontamente ripresa. Si coprì anche la testa, si voltò e corse via, lasciando il fratello Serpeverde con un palmo di naso, in mezzo al corridoio. 

 

 

L'abile Grifondoro trovò un aula vuota, ci si chiuse all'interno ed esaminò la pietruzza. Non aveva idea di cosa poteva essere. E quella Serpe pestifera di suo fratello dove l'aveva presa? 

Se la rigirò tra le mani, e si irrigidì. Qualcuno stava ridendo. Una donna

Di sicuro non era una sua professoressa: nessuna delle sue insegnanti rideva così. 

Era una risata cattiva

Alzò gli occhi e indietreggiò appena: davanti a lui c'era una donna che sembrava quasi un fantasma, ma aveva qualcosa di più.. vivo di un semplice spettro. 

Avevo lo sguardo folle, i capelli ricci e spettinati e un lungo abito nero. 

"Potter! Come sei simile a tuo padre.." disse in un tono disgustoso la donna, aggirandolo come un avvoltoio fa con la sua preda.

In quella accanto alla donna apparvero due uomini, che il ragazzo conosceva più che bene: James Potter e Sirius Black

"Bellatrix, giù le mani dal figlio del mio figlioccio!" ringhiò Sirius allontanandola bruscamente, e quella riprese a ridere. 

Dopo uno scambio di sguardi torvi tra i due, Sirius dedicò tutta la sua attenzione al ragazzo. 

Sorrise e gli occhi gli si inumidirono. 

"James.. Sirius" esordì con voce roca "un degno Grifondoro che porterà onore alla famiglia dei Potter, immagino!" ammiccò, recuperando il sorriso e l'ironia di sempre. 

"Gnegnenge.. ma per favore! La famiglia Potter non può aver bisogno di onore.." 

"Bellatrix, ancora non capisco perché tu ci abbia seguiti!" 

"Cuginetto, ma è semplice.. per farmi quattro risate! I Potter si moltiplicano come i funghi, dovevo conoscere almeno uno dei pargoli... anche se, onestamente, non capisco proprio come possa aver fatto Potter! Ce ne vuole di coraggio per avere.. quanti? Tre figli con quella racchia, traditrice del suo sangue.." 

"..E SICURAMENTE UNA DONNA MIGLIORE DI TE!" urlò James Sirius, estraendo la bacchetta e puntandola contro la donna. Lei lo guardò, irritata perché era stata interrotta, poi incrociò gli occhi per guardare la punta della bacchetta e mandò indietro la testa, ridendo come una pazza. 

 James Potter, che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad osservarli, si fece avanti e posò una mano sulla spalla del ragazzo, sorridendo. Quest'ultimo si voltò, abbassando la bacchetta e guardandolo quasi adorante. 

"Ha ragione Sirius" disse con le lacrime agli occhi James "sei davvero un degno Grifondoro. E un degno Potter. Siamo fieri di te". 

James Sirius lasciò cadere mantello e pietruzza, osservando poi il sorriso dei due uomini sparire e ascoltando l'eco della risata di Bellatrix Lestrange affievolirsi fino a sparire, lasciando un silenzio opprimente nella stanza. 

   
 
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