Titolo: Welcome back
Serie: Cardcaptor Sakura
Rating: PG
Pairing: TouyaxYukito
Note: Erano anni che volevo scrivere almeno una ficcetta shonen ai su
Cardcaptor Sakura. In realtà io preferirei la coppia TouyaxYue*.* ma anche con
Yukito infondo non mi dispiace X3! La fic è molto corta rispetto a quelle che
scrivo di solito, semplice e non accade nulla di speciale se non che Touya è
tornato dopo un anno di assenza dal Giappone, il perchè non l'ho specificato e
ha poca importanza (ma se vi interessa è andato a studiare in America... della
serie "Evviva i luoghi comuni" XD!).
Buona lettura.
°§°Welcome Back°§°
L'aeroporto era un brulicare di voci e persone.
Chiuse gli occhi soffocato da tutta quella gente che, frettolosa, lo spintonava
per raggiungere il più in fretta possibile la stazione dei taxi o degli autobus,
al di fuori della struttura.
Aveva dimenticato quanto faticoso fosse avere un attimo di pace in Giappone.
Troppe persone concentrate in pochissimo spazio vitale, persino in un ambiente
grande come un aeroporto.
Aveva dimenticato persino la voce metallica della speaker che, monotona e
annoiata, annunciava i voli in partenza, quelli in arrivo e quelli cancellati.
Respirò a pieni polmoni tossendo quando il fumo di una sigaretta penetrò nelle
narici.
Diamine, come odiava il fumo!
Una smorfia piegò il suo viso, non che effettivamente prima si potesse dire che
avesse un'espressione rilassata o sorridente. Per carità, lui era la serietà
fatta persona, a volte persino troppo truce, altre invece i suoi occhi nocciola
diventavano così dolci che sembrava addirittura tutt'altra persona.
Ma era da tanto che non accadeva e lui era sempre lo stesso serio ed imbronciato
ragazzo di sempre.
In quell'ultimo periodo più che mai.
Un anno.
Era passato tanto tempo dall'ultima volta.
Si caricò lo zaino in spalla e, trascinandosi dietro il troller blu, uscì
dall'aeroporto.
Non c'era nessuno ad aspettarlo.
Sua sorella a quell'ora era ancora a scuola e suo padre era impegnato in
università.
Non c'era nemmeno il suo miglior amico.
Yukito.
Si fermò in mezzo al marciapiedi, accanto al semaforo che aveva appena fatto
scattare il verde per i pedoni.
Non attraversò.
Le braccia incrociate, le labbra incurvate in un'espressione che aveva
dell'insofferente mentre invece stava pensando e basta.
- Al diavolo! -
Ripartì cambiando direzione.
Questa volta correndo.
La strada la ricordava a memoria anche se, dall'aeroporto, l'aveva percorsa una
volta soltanto e a ritroso.
Non importava.
La sapeva e tanto bastava.
Continuò a correre, non si fermò nemmeno una volta che, stanco, sentì i suoi
polmoni infuocarsi e bruciare nel petto insieme al cuore che pompava troppo
forte.
Cavolo, ma quanto ci voleva ancora?!
Ah, eccola!
Edificio di marmo bianco, cancello in ferro battuto semichiuso, gradinata
perennemente occupata dai ragazzi impegnati a fumare come ciminiere e porte a
vetri sempre aperte, anche d'inverno quando il freddo era talmente insistente
che il battere dei denti diveniva simile al suono di una batteria.
Un'università.
Diede una veloce occhiata all'orologio al polso per essere sicuro che, a
quell'ora, lui stesse effettivamente per uscire da lezione.
Infatti eccolo mentre, stropicciandosi gli occhi con la mancina, camminava a
lente falcate per il corridoio che dava verso le porte a vetri.
Sorrise notando poi una coppia di ragazze che si erano fermate al suo fianco e
lo guardavano con sguardi trasognanti, imbarazzate da quel suo fascino che aveva
un nonsoche di impetuoso.
Puntò dritto su di loro.
Quelle arrossirono di colpo, balbettando qualche parola a caso.
- Potete tenermele d'occhio? Grazie. -
Non attese nemmeno una risposta da loro.
In fretta abbandonò sfacciatamente in terra zaino e valigia e salì di corsa la
gradinata dell'università fermandosi a metà strada con un mezzo sorriso sornione
sulle labbra.
Dall'alto scendeva Yukito Tsukishiro. Sbadigliò due volte prima di posare il suo
sguardo davanti a sè, più in basso, dove lo sguardo nocciola del ragazzo lo
fissava attento.
Si fermò.
- Touya-kun... -
L'idea che quella potesse essere una visione attraversò la sua mente ma quando
vide l'altro sbuffare impaziente la scartò precipitandosi verso di lui, saltando
due gradini alla volta.
- Touya-kun! -
Se prima il suo era stato un sussurro ora lo urlò.
- Ciao. -
- Sei tornato adesso? Perchè non me l'hai detto! Sarei venuto a prenderti! -
esclamò Yukito con qualcosa di molto simile ad un broncio, ma su di un viso
troppo dolce per poter conoscere a lungo la rabbia.
Touya gli tirò un buffetto sulla fronte.
- Adesso sono qui, no? E' questo quello che conta. - affermò semplicemente - Ed
ora salutami come si deve sciocco. -
Yukito sorrise.
Dolce ed incantevole.
Sembrava quasi una ragazza quando sorrideva.
- Bentornato Touya. -
- E poi? -
Sbattè le palpebre senza capire.
Cos'altro c'era dopo?
Touya si abbassò al suo orecchio, soffiando il proprio alito sul suo collo
sottile e bianco, respirando il profumo dolce del suo balsamo alla pesca, tra le
altre cose, il preferito del brunetto.
- Non basta dirmi "bentornato". - gli sussurrò arrochendo la voce.
Yukito arrossì per quella nota sensuale nel tono dell'altro.
Dovette prima controllare che nessuno sguardo curioso fosse puntato su di loro.
Speranza vana perchè la metà delle ragazze presenti in cortile era entrata in
estasi alla vista di Touya Kinomoto e non faceva che indicarlo, bisbigliare tra
loro e ridacchiare giulive.
- Sto aspettando, Yuki-kun. -
Il suo volto si accese di rosso.
Succedeva tutte le volte che Touya non lo chiamava con l'abbreviativo del suo
nome e lo pronunciava con una tale carica erotica che ogni volta si sentiva
morire dal desiderio.
- Mhm. - mugugnò ancora fermo sul gradino.
Prese un bel respiro e, finalmente, le mani scorsero titubanti al giaccone nero
del ragazzo fermandosi alle spalle forti, usandolo come sostegno quando si
avvicinò a lui per baciarne le labbra morbide e venir travolto dalla sua
passione.
Si sentì bruciare dentro, si sentì morire e poi resuscitare soltanto a causa di
quella bocca e di quel bacio di cui Touya aveva già preso il controllo
stringendo la vita di Yuki con un braccio, allargando il palmo della mano alla
schiena insinuandosi al di sotto della giacca color panna e del dolcevita
grigio. La sua lingua si era fatta strada tra le labbra di Yukito dischiuse più
che altro per prendere respiro ed ora battagliava ardente con la sua.
- I miss you. - gli soffiò Touya sulle labbra.
Yukito sorrise mentre il bacio si scioglieva e lui tornava con i piedi per terra
e la mente ancora appannata dal desiderio.
Anche a lui era mancato.
Il buon odore della pelle di Touya.
La passione travolgente dei suoi baci.
La dolcezza del suo sguardo.
Gli era mancato da morire.
- Welcome back, Touya-koi. - bisbigliò prima di scoppiare in una genuina risata
quando Touya arrossì di colpo all'udire il modo in cui lo aveva chiamato.
Ma come pretendeva che lo baciasse davanti a tutti e poi arrossiva per così
poco?
- E... E smettila di ridere, baka! -
- Scusa, scusa è che sei così kawai! -
- Ka... Kawai?!? -
Se possibile divenne ancora più rosso e, mettendogli il broncio saltò gli ultimi
gradini scendendo con un salto sulla pavimentazione asfaltata del cortile per
recuperare la valigia e lo zaino da due ragazze completamente perse in pensieri
osè in cui Touya e Yukito la facevano da protagonisti.
Le guardò per un attimo sentendo la parola "yaoi" e scuotendo il capo
ricordandosi quanto a sua sorella e alla sua amica Tomoyo-chan piacesse questo
genere.
Yukito arrivò subito dietro di lui.
Ancora corrucciato gli tese la mano.
- Andiamo. -
Il ragazzo la strinse con un sorriso e la sua espressione truce si sciolse a
quella vista ricambiando il sorriso per schioccare a tradimento un bacio sul
collo dell'altro.
- Vedrai questa sera quanto ti farò rimpiangere di avermi detto che sono kawai!
-
- Non vedo l'ora. -
- Sciocco. -
Poggò la mancina ai suoi capelli d'argento scompigliandoli gentilmente e tornò
finalmente a respirare l'aria di casa del Giappone.
Alla fine non era cambiato nulla.
Nemmeno dopo un anno.
- A proposito, Sakura-chan ti ha detto che si sposa con Li-kun? -
Touya sbarrò gli occhi e la saliva quasi lo soffocò andandogli di traverso.
- Che cosa?!? -
- Dovrebbero sposarsi verso Magg... ahahahaha, non ce la faccio più, la tua
faccia è troppo buffa!!! Ahahah, ti stavo prendendo in giro! -
- Argh! Yukito, non farmi mai più prendere di questi colpi!!! -
- Ahahahah, scusa, scusa, avevi un'aria così assorta che non ho resistito! -
- Se lo fai ancora mi vendicherò! -
- Va bene. - miagolò il ragazzo.
- Tsk! -
Per fortuna anche la storia della sua sorellina e di quel cinesino era rimasta
così, come l'aveva lasciata.
Meno male.
- E poi prima di quel mostriciattolo mi devo sposare io! -
- Hai detto qualcosa Touya-kun? -
Touya abbassò lo sguardo sull'amico.
Scosse il capo lentamente e gli sorrise.
Yukito ricambiò il sorriso e strinse un pò più forte la mano in quella del
brunetto.
°§°THE END°§°
Touya-koi = Touya-love