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Autore: Soul of the Crow    17/07/2012    4 recensioni
Sono tornata con un'altra long, ma stavolta avrò bisogno dei vostri OC.
Eccovi una piccola introduzione: il Re Demone si stà per risvegliare sull'isola di Liocott, ma un gruppo di ragazze infiltrate nel FFI cercheranno di impedirlo... ma niente è come sembra: queste ragazze non sono ciò che sembrano infatti nascondono dei poteri derivati da una parte della leggenda che è stata dimenticata. Riusciranno nel loro intento oppure il Re Demone scatenerà un'altra catastrofe?
Se l'idea vi interessa, non vi resta che leggere.
(A causa di alcuni problemi, ho dovuto riscrivere la long utilizzando i nomi del doppiaggio europeo)
Genere: Fantasy, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Era mattina: Diana stava suonando l’Ode al Cielo con la sua ocarina. L’ultima volta che lo avrebbe fatto in riva al lago, l’ultima volta a Villa Nocturn, l’ultima volta sull’Isola di Liocott: esatto, quello era l’ultimo giorno su quell’isola, per tutte le squadre.
Stava continuando a suonare, mentre il sole si stava alzando per vedere per l’ultima volta i ragazzi e le ragazze che si sono affrontati durante il torneo; era tutto tranquillo fino a quando una mano si posò sulla spalla della ragazza, e lei smise subito di suonare:
- Perché hai smesso di suonare? - chiese un ragazzo dai capelli turchesi e dagli occhi color nocciola.
- E tu perché sei venuto qui? - domandò la ragazza.
- Perché Mark mi ha chiesto di farvi avere questo. - detto questo, le porse una busta bianca col simbolo dell’Inazuma Japan: - E anche perché volevo rivederti. - aggiunse schioccandole un bacio sulla guancia.
- Che cosa c’è scritto? - gli chiese la Raven, con un lieve rossore sulle guancie.
- Meglio che tu la apra quando ci saranno anche le altre. - rispose lui.
Il difensore-centrocampista fece per andarsene, senza dare tempo all’altra di salutarlo.
 
Nella villa… le ragazze stavano facendo colazione quando…
- Ehi Diana, che cos’hai lì? - le chiese Aka, guardando la busta che il loro capitano aveva tra le mani.
- Non lo so. Stamattina è venuto qui Swift e me l’ha consegnata. Ha detto che era meglio aprirla quando c’eravate anche voi. - spiegò lei.
- E tu ovviamente hai ascoltato il tuo turchese, eh? - chiese Amy con una punta di malizia nella voce.
- AMY! Ma ti sembrano domande da fare!? - la riprese Diana più rossa che mai.
- Capitano, è inutile che parli così. Ormai tutte hanno capito che quello ti piace. Non lo vuoi ammettere. - le disse Sayaka.
- Hanno ragione: non finirai da nessuna parte se continui a negarlo. - aggiunse Haruko.
- Sarà anche così, ma se non erro Diana non è l’unica ad essersi presa una cotta. Non è vero? - disse Amy.
Alcune delle ragazze arrossirono, ma non era quello il momento di pensarci: dovevano leggere il contenuto della lettera.
- Basta! Diana, leggi il messaggio nella busta. - disse Alexia.
Ragazze, visto che il torneo è finito, abbiamo deciso di fare una festa nella parte giapponese dell’isola.
Ci saranno anche le altre squadre che hanno partecipato al FFI.
 Spero che decidiate di venire.
 A stasera.”
- Potremo anche andare. Tanto non abbiamo di meglio da fare. - disse Amy.
- Sempre gentile tu… eh? - la riprese Sasha.
- Comunque hai ragione Amy. Dopotutto hanno invitato anche le altre squadre. - disse Yami.
 
Quella sera le ragazze si diressero agli alloggi dei giocatori giapponesi, dove trovarono anche le altre squadre.
All’inizio, a causa di un certo portiere giapponese di conoscenza di tutti i presenti, la festa iniziò subito con una partita di calcio tra i migliori delle squadre del girone A e del girone B. ( Che cos’altro ci si poteva aspettare da quel calcio dipendente? )
Alla fine la partita finì con un pareggio: 3 - 3.
Dopo la partita però era stato preparato anche del cibo, e ognuna delle altre squadre aveva portato una specialità del proprio paese, ma c’era chi, come qualcuna delle ragazze, che si era portata dietro uno strumento musicale.
 
- Ti sei messa a suonare anche stavolta, eh? - chiese una voce alle spalle della Raven.
- E tu come hai fatto a trovarmi? - gli domandò lei.
- Me lo hanno detto le altre. - rispose semplicemente lui.
- Avevo detto loro di non dirlo a nessuno. - gli rispose lei a sua volta.
I due si trovavano sulla spiaggia, poco lontano dalla sede dell’Inazuma Japan.
- Me lo hanno detto e mi hanno detto anche un’altra cosa. -
- E quale sarebbe questa altra cosa? -
Lui si sedette vicino a lei e le schioccò un bacio sulla guancia.
- Che io ti piaccio. -
- Posso dire la stessa cosa. - stavolta fu Diana a baciarlo, ma appena si staccarono, il turchese la abbracciò.
- Se questo è un sogno, non svegliatemi. - pensò lei.
 
Poco lontano da dove si trovavano Diana e Nathan…
Sayaka li stava guardando quando qualcuno la chiamò:
- Ti piaceva vero? - chiese una voce alle sue spalle.
La Yoshino si voltò, incrociando lo sguardo con quello del ragazzo che la aveva tanto ammaliata: Jordan Greenway.
- Devo ammetterlo: all’inizio un po’ mi piaceva, ma dopo un po’ mi accorsi che anche per lei era lo stesso. Solo poche settimane fa, mi sono resa conto che la mia era stata un’infatuazione nulla di più. E poi adesso ho qualcun altro per la testa. - ammise Sayaka avvicinandosi al verde.
- E chi sarebbe? - chiese lui.
- Proprio non lo immagini. - fu l’unica frase che disse per poggiare le sue labbra su quelle del verde. Si staccò subito dopo, e dopo aver regalato un sorriso al centrocampista, i due tornarono alla sede dell’Inazuma.
 
 
Intanto… fuori dalla sede…
- Sei brava a suonare. - disse una voce proveniente a destra di Raksha.
La ragazza, intenta a suonare la sua chitarra classica, smise subito e si ritrovò davanti un volto pallido dagli occhi e capelli d’argento: Shawn Froste, il quale si sedette sulla panchina vicino alla Puri.
- Grazie, ma sei l’unico che lo sa. Non l’ho mai detto nemmeno alle altre ragazze. - disse Raksha sorridendo, per poi posare la sua chitarra per terra e avvicinarsi ancora di più all’albino, dicendo:
- Ma c’è qualcosa o meglio, qualcuno, che mi piace molto e che mi farebbe sentire più felice di quando suono la chitarra. -
- E chi sarebbe? - chiese lui, con un rossore evidente sulle gote pallide.
Forse sapeva già la risposta.
Infatti, la ragazza si avvicinò e gli schioccò un bacio sulla guancia, facendo arrossire ancora di più l’altro. Ora Raksha avrebbe suonato una nuova melodia: quella della sua storia d’amore con Fubuki.
 
 
Intanto Hayden stava cercando il fratello per chiedergli una cosa, ma quando vide che non era più alla festa, uscì per cercarlo. Appena uscito però…
Vide Shawn che stava guardando con un evidente sorriso la Neutra, mentre lei stava suonando la chitarra; stava per andare da loro, ma qualcuno lo prese per un braccio tirandolo indietro. Il rosa dei Froste vide che la persona che lo aveva preso per il braccio era la ragazza a cui pensava da settimane: Alexia Black.
Il ragazzo sentiva le guancie andargli a fuoco, ma anche la ragazza davanti a lui non era indifferente:
- Non volevi di certo andare a interromperli? - gli disse lei.
- Quindi tu lo sapevi… - fu l’unica cosa che riuscì a dire il ragazzo.
- Sì, da un pezzo… strano che tu non te ne sia accorto… scommetto che non ti accorgeresti nemmeno se piaci a qualcuno. - rispose lei pensando che l’altro ci arrivava.
- Perché piaccio a qualcuno? -
- Uff… - fu l’unica cosa che disse lei, per poi tornare dalle compagne. Poco dopo che se ne fosse andata, il rosa venne colpito da una luce divina:
- Alt! Forse ero io quello di cui parlava… - quando si accorse che la ragazza non era più lì, cercò di chiamarla:
- Ehi Alexia, aspetta! -
 
Non molto lontano, Yami stava guardando da lontano Raksha e Shawn con una putna di gelosia negli occhi.
- Come mai sei qui fuori? - le chiese Axel, spuntato da chissà dove dietro di lei.
La Kimura indicò l’amica e l’argenteo con un cenno del capo.
- Ah, ora capisco. Il mio amico ti piaceva vero? - le domandò lui.
- Sì, lo devo ammettere. Mi sono accorta da tempo però che lei lo ama davvero. La mia è stata una cosiddetta “cotta passeggera” o come caspita si potrebbe chiamare. Ma non ho intenzione di rovinare la loro felicità: prima o poi troverò qualcun altro. Ora però torniamo alla festa. - disse la ragazza a Blaze, per poi prenderlo per mano e trascinarlo dentro la sede.
 
 
Intanto Ilary e Luna stavano uscendo dalla sede dei giocatori giapponesi, erano stanchissime: insomma erano tutti ancora a ballare ed era tarda notte, considerando che per allenarsi, le Gemelle Neutre le facevano alzare all’alba…
Le due si separarono, ma Jude Sharp, uscito per una sosta e anche perché aveva visto che la Green era uscita, la seguì. La trovò vicino alla spiaggia, seduta sull’erba.
- Come mai sei qui? - le chiese lui.
- Sono solo un po’ stanca. - rispose lei, per poi continuare: - E poi volevo stare un po’ tranquilla: insomma, andiamo avanti così da questo pomeriggio! -
Il ragazzo la prese alla sprovvista baciandola sulla guancia e la Green arrossì di brutto.
- Perché l’hai fatto!? - gli chiese lei imbarazzata. Non si aspettava di certo che la baciasse: Diana le aveva sempre detto che gli occhi erano gli specchi dell’anima, ed effettivamente aveva ragione, ma quelli del regista dell’Inazuma era sempre coperti da quegli occhiali da aviatore e di lui non era mai riuscita a capire nulla.
- Secondo te? - gli disse lui baciandola di nuovo.
Luna era sicura che quel ragazzo non sarebbe mai riuscita a capirlo, ma forse… era meglio così, o almeno questo era quello che pensava la Green.
Nessuno dei due sapeva che Sasha la stava guardando:
- è felice: meglio per lei. - pensò la Bianchi, mentre una lacrima scivolava lenta sul suo volto.
Non si accorse che dietro di lei erano comparsi suo fratello assieme ad Amy.
- Vi siete divertiti alla festa? - chiese Sasha.
- Sì, e avremo giusto un annuncio da farti. - disse la sua compagna di squadra.
- E quale sarebbe? - domandò loro la Bianchi con una punta di curiosità nella voce.
- Semplice: ci siamo fidanzati. - le rispose la sua amica con un sorriso, per la prima volta, senza malizia sul volto.
- Sono contenta per voi. - disse Sasha: era felice sì per il fidanzamento della sua amica col fratello, ma era altrettanto triste per ciò che aveva visto prima.
- Non mi sembri molto contenta. - le disse l’altra.
- Sì, per voi sono felice, ma sono triste per un’altra cosa. - le rispose la Bianchi.
- Ragazze torniamo alla festa. Oggi è un giorno speciale e non voglio vedere né mia sorella né la mia ragazza tristi per qualcosa. - disse il capitano della Orfeo, e le due si fecero scappare una risata.
- Ha ragione: oggi non dovrei essere triste. Sono sicura che prima o poi troverò qualcun altro. Intanto Luna e Jude: vi auguro tanta felicità. Lo stesso vale per te fratellone: ma abbi molta pazienza con Amy. -
E i tre si avviarono verso la sede.
 
 
Intanto che lei e Luna erano uscite, Ilary si diresse verso la spiaggia.
Guardare la Luna e le stelle la rilassava: purtroppo un certo capitano della squadra americana non glielo avrebbe permesso.
- Perché sei andata via dalla festa? - le chiese Kruger.
- Ero un po’ stanca; tutto qui. Tu piuttosto, come mai sei venuto qui? -
- Ho visto che non eri più alla festa, e ti stavo cercando per dirti una cosa. - rispose l’americano.
- E cosa dovresti dirmi? - gli chiese lei morendo di curiosità.
- Questo. - le disse lui dandole un bacio leggero.
- Se è uno scherzo, per favore dimmelo. -
- E perché? Non mi credi? -
- Ehm… no. Non molto. -
- Se vuoi ti posso dare un’altra prova. - disse lui baciandola di nuovo.
- Ehi, guarda là. - gli sussurrò Ilary.
Lei e l’americano guardarono in quella direzione e videro Diana e Nathan abbracciati.
- Che ne dici di seguire il loro esempio? - le domandò Mark.
Lei annuì, per poi abbracciare di slancio l’altro:
- Se è un sogno, per favore, non pensate di svegliarmi. - pensò la White.
 
 
Intanto alla sede…
Darren stava seduto su una sedia, non aveva proprio voglia di ballare; si chiedeva ancora come mai Mark aveva avuto quest’idea: era la prima volta che non era d’accordo su qualcosa che il capitano dell’Inazuma faceva.
O quantomeno, cercava di stare tranquillo, fino a quando qualcuno non prese una sedia e si sedette vicino a lui.
- Come mai non vai a ballare come gli altri? È dall’inizio della testa che rimani qui. - gli fece notare Haruko, facendo scivolare la sua mano su quella dell’altro.
- Semplicemente non mi va. - le rispose semplicemente il portiere, ma doveva stare calmo: il solo fatto che le loro mani fossero a contatto lo stava mandando in iperventilazione; perché? Aveva scoperto da un paio di settimane di essersi preso una cotta per la Miji.
- E dai! - gli disse, continuando a stringere la mano del portiere.
- Non se ne parla Haruko. -
- E va bene. - disse lei; il portiere pensò che si fosse arresa, ma la ragazza lo tirò per un braccio e gli diede un bacio sulla guancia.
- P- perché l’hai fatto!? - disse lui preso alla sprovvista.
- Perche tu mi piaci. Per te non è la stessa cosa? Guarda che ho notato che arrossisci ogni volta che mi guardi, ti è successo anche prima quando ti ho preso la mano… - il tono della Miji, benché dolce, non ammetteva repliche, ma la Neutra non gli diede il tempo di parlare che lo portò nella sede a ballare.
Quel ragazzo sarebbe riuscita a farla andare di matto, ma credo che ad Haruko non dispiacesse.
 
 
- Guardateli. Non sono teneri? - chiese Shin, che stava chiacchierando con Robingo ed Hector da qualche minuto.
- Shin, sai dove è finita la tua amica? Quella che poco fa era qui con noi e di cui non mi ricordo il nome. - disse Robingo.
- Aka. E comunque no, non l’ho vista. È sparita. - rispose la Aizawa.
- Aspettate. Credo di averla vista. - disse Helio ai due che erano con lui: infatti la Matsuri si trovava nascosta sotto un tavolo.
- Aka, perché cavolo ti trovi lì sotto? - le chiese l’amica, spostando la tovaglia per vedere il volto dell’altra.
- Mi nascondo. Che domanda è questa!? - le rispose Aka.
- Ok, adesso vedi di darmi una risposta più sensata. - la riprese Shin.
- Ma è la verità: mi nascondo da Caleb. Sarà che mi piace quel ragazzo, ma se prova a comportarsi da maniaco con me… no, perché io stavo ballando, ma poi mi sono fermata un attimo. Allora lui mi è arrivato da dietro, io provai a difendermi usando la mia katana, quella che mi porto sempre appresso, ma non c’era: me la aveva presa lui per evitare che la usassi contro di lui. E ora mi stà cercando: quindi per favore… nascondetemi! - disse la Matsuri rifugiandosi dietro ai tre.
 
 
Dopo un po’ però tutti se ne dovettero andare, era l’alba ormai e i voli per i loro paesi non passavano ad ogni ora. Almeno tutte le squadre avevano passato l’ultimo giorno a Liocott insieme senza divisioni di squadre: il torneo era servito anche per unire questi paesi. Per la prima volta, erano davvero tutti uniti.
 
 
Angolo di Emy
Questa long purtroppo è finita, ma come si sa una fine rappresenta un nuovo inizio, quindi state tranquilli: non sarà l’ultima mia fic che leggerete.
Spero solo di non aver rovinato questa long scrivendo un finale come questo.
Innanzitutto, per avermi dato le vostre OC per questa storia, voglio ringraziare:
- Magic Flower.
- Light Blue.
- Bloody Comet (Gio)
- Karen Adnimel
- Ice Angel
- Lillina4ever
- Yami-chan
- Manga elevato 2 (Alessia)
- Debby-chan
- W_ Akatsuki
- Happy Sisters (Chia)
Grazie anche a chi ha recensito o anche solo chi ha deciso di leggere questa long.
Spero che questa long vi sia piaciuta.
Baci e abbracci
Emy
 
  
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