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Autore: _joy    17/07/2012    3 recensioni
Mika è una strega, frequenta Hogwarts, è in Serpeverde, è una Black. Le parole che la definiscono potrebbero essere: stirpe, orgoglio, purezza di sangue, amicizia, lealtà. Una principessa del mondo magico che sa benissimo di esserlo. Almeno finché le sue certezze non subiscono una brusca scossa in un pomeriggio di sole, quando incontra un ragazzo bello e affascinante ma, ahinoi, babbano: Ben Barnes
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di magia e di babbani'
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È già arrivato il freddo.
Alzo il bavero del mio cappotto grigio e rabbrividisco.
Sono ferma davanti alla vetrina di Madama McClan, nel villaggio magico di Hogsmeade, assieme a Blaise.
«Entriamo?» mi chiede lui, la voce attutita dalla sciarpa.
Annuisco, guardandomi però di nuovo attorno nella speranza di vedere Mindy e Claire.
Dentro, c’è un bel calduccio e io allento la sciarpa e sbottono il cappotto.
Rifiutiamo l’aiuto della commessa e facciamo un giro guardando pigramente le cose esposte. Blaise sceglie un maglione di lana grigio che si intona perfettamente al colore dei suoi occhi. Io guardo svogliatamente un mantello in velluto verde bosco.
Il mio ragazzo mi lancia un’occhiata in tralice.
«Vuoi provare qualcosa?» mi chiede.
«No, grazie. Se hai fatto andiamo»
«Sicura?» sembra perplesso «Quello non è male»
Indica un abito lungo, rosso cupo, scollato sulla schiena.
Scuoto la testa, disinteressata.
«Hai detto che volevi una borsa nuova? Te la prendo io, dai»
Gli sorrido.
«Questa improvvisa dolcezza? Cerchi indizi per il mio regalo di Natale?»
Lui fa un sorrisino.
«Mi fai preoccupare se ti disinteressi allo shopping»
Mi sporgo a dargli un bacio.
«Tutto bene. Ma a Natale mi devi fare un regalo doppio!»
Lui ride.
È così bello quando è così sereno e disteso, senza quell’aria supponente che a volte prende.
Gli faccio una carezza sulla guancia e sento una corrente gelida quando si apre la porta.
«Disturbiamo, piccioncini?»
Ecco le mie amiche.
Blaise si irrigidisce subito.
«Che bello trovarvi qui» continua Mindy, imperterrita «Mika, senti, dicevo a Claire che devo comprarmi della biancheria intima. Mi aiuti a scegliere qualcosa? Avevo visto delle mutandine con degli unicorni, l’altra volta…»
Sorride angelica a Blaise, che sgrana gli occhi, a disagio.
«Ecco, io…credo che andrò a cercare gli altri»
Si stringe nelle spalle e io cerco di non mettermi a ridere. Mindy è diabolica, quando vuole.
«Bè, se proprio non vuoi restare…» lo guardo supplichevole.
«No, fai pure shopping con le tue amiche. Ti aspetto ai Tre Manici di Scopa»
«Ma magari ci mettiamo tanto…»
«Tranquilla, lo so»
Mi dà un bacio veloce, fa un cenno alle ragazze e sparisce.
Mindy scoppia a ridere.
«Che fifone!»
«Min, gli hai prospettato di aiutarti a scegliere delle mutande. Certo che è scappato»
Lei ghigna.
«Allora, siete pronte?»
Ottima domanda. No. Ma ormai…
 
Ci allontaniamo dal centro del paese e procediamo con i visi arrossati dal vento freddo. Scavalchiamo circospette una staccionata e oltrepassiamo i terreni che circondano la Stamberga Strillante.
Mentre risaliamo un pendio mi allento la sciarpa: la camminata inizia a farsi sentire.
Claire si volta a guardarsi indietro.
«Ci siamo allontanate parecchio…quanto dite che dobbiamo camminare ancora?»
«Non ne ho idea…»
Mindy tira fuori dalla tasca l’iPhone e prova ad accenderlo. Si illumina.
«Evviva! Ah, no, aspettate…non c’è campo. Non si può ancora chiamare…»
Questa cosa del telefono babbano è davvero misteriosa. Come faranno i babbani a sopravvivere senza la magia?
Ho imparato a non chiederlo: Mindy si offende sempre.
Procediamo ancora, risalendo il dorso di una collina.
«Ragazze, che ore sono? Non possiamo scarpinare tutto il giorno…e se Blaise viene a cercarmi?»
«Rilassati, è quasi ora di pranzo. Starà parlando di Quidditch con i suoi amiconi di Serpeverde. E se viene a cercarti, gli dici che stavi ammirando della biancheria intima per teeeeeeeeeeeeEEEEEEEEEEEEEEEHHHHHHHHH!»
Io e Claire facciamo un salto per lo spavento.
«Min! Che succede?»
Ma lei infila una mano in tasca e estrae il telefono, che sta vibrando e si illumina da solo.
Lo guardiamo tutte e tre, rapite.
Poi, parte una musica assordante. Claire sussulta.
«Ma chi è che canta?»
Mindy posa il telefono sull’erba e io leggo il nome che appare sullo schermo.
Ben.
Sgrano gli occhi.
Mindy ci fa un cenno e risponde.
«Pronto?»
Ascolta un attimo e fa una smorfia. Allontana il telefono e la vediamo digitare freneticamente.
«Min! Che fai?» bisbiglia Claire.
Ma l’altra la zittisce subito:
«Shhh! Sto cercando…»
Tocca qualcosa e si sente all’improvviso a tutto volume la voce di un furioso Robert Sheenhan.
«…hai capito, ladro maledetto che mi hai rubato il telefono? Io ti denuncio! Anzi, guarda, ho già chiamato la polizia. Se pensi di…»
Io e le ragazze ci scambiamo un’occhiata.
Accidenti, è incavolato nero.
«…che poi, lo hai anche riacceso! Ti avverto, non osare fregarmi i numeri. Ho avvertito tutti che mi hanno derubato e quindi…»
«Ehm…Robert?» lo interrompe Mindy «Ciao»
Silenzio sospettoso dall’altra parte.
«Chi sei?» chiede poi lui.
«Ci siamo visti l’altro giorno, alla premiere del tuo film. Ho…ehm…trovato questo telefono ma non sapevo di chi fosse e poi…insomma, nella confusione non sono riuscita ad avvicinarti per riportartelo…»
Ancora silenzio.
«Cosa vuoi?»
«Niente! Solo riportarti il telefono…»
«Perché?»
«Come perché?! Non lo rivuoi?»
«Cosa vuoi in cambio?»
«Ma niente! Robert, non è un tentativo di rapimento! Insomma, ti ritrovo il telefono, mi offro di ridartelo perché penso sia importante per te e tu reagisci così?»
Non è un tentativo di rapimento…io non mi fiderei, se fossi in lui.
Dall’altra parte si sente un basso bisbiglio, che non riesco a distinguere.
Mindy aggrotta la fronte.
«Bene, visto che non ti interessa…allora lo butto. Ciao!»
«No, aspetta!»
È una voce diversa dalla prima, ma la riconosco subito. È Ben.
Robert sta chiamando dal suo telefono e lui è lì che ascolta.
«Ferma, non buttare il mio iPhone!» dice subito dopo la voce di Robert.
Lei ci guarda trionfante e poi fa un sospiro da attrice consumata.
«Oh, hai deciso di non aver paura di una ragazzina che va ancora a scuola? Che eroe. Allora, se va bene io sono a Londra la prossima settimana»
«Sei una…oh, ok» sembra più tranquillo «Perché non oggi?»
«Sono fuori città. Sono lontana e qui tra l’altro…ehm, non prende bene. Sono in campagna» inventa su due piedi lei.
«Ah, per questo era sempre spento? Ok, allora. Mi raccomando, eh?»
«Ma certo, stai tranquillo. Mercoledì pomeriggio alle 16 a Piccadilly Circus?»
«Va bene. Aspetta, non attaccare! Come ti chiami? Come ti trovo e come ti riconosco?»
«Tranquillo, ti trovo io!» e attacca senza nemmeno salutarlo.
«Ah!! È fatta!»
Ci dà il cinque, a entrambe.
Non è andata male. Ora, andiamo a Londra, seminiamo la Prof., incontriamo il babbano, restituiamo il telefono, capiamo la mia situazione, torniamo e ci dimentichiamo tutta questa storia.
Ok, facile. Ce la possiamo fare.
«C’era anche Ben» dice Claire.
Io annuisco.
«Sono molto amici. Secondo me Robert viene insieme a lui»
«Se non è così, dobbiamo comunque capire cosa succede nel loro mondo dopo tutta questa storia. E poi basta, ok?»
Guardo severa Mindy, che sorride angelica.
«Certo!»
 
«Ha in mente qualcosa» mi bisbiglia Claire sulla strada del ritorno.
Io annuisco.
Quando finalmente arriviamo ai Tre Manici di Scopa siamo affamate e congelate. Mentre le mie amiche ordinano il pranzo, io vado a salutare Blaise.
È seduto a un tavolo con Draco, Tiger, Goyle, Pansy e altri Serpeverde della sua età.
«Ehi»
Do un bacio a Blaise mentre gli altri mi salutano e mi fanno spazio.
Mi siedo su una sedia e lui mi prende la mano.
Draco lo guarda, invidioso. Sospiro dentro di me.
«Non hai comprato niente?»
Faccio cenno di no con la testa e allungo la mano a prendere il suo bicchiere di Burrobirra.
Già, dovevo pensarci. Sono stata via un’eternità e torno senza niente in mano…
«Robetta» dico, scuotendo le spalle.
Lui annuisce.
«Non mangi con le tue amichette mezzosangue?» mi chiede Pansy, con voce falsamente mielosa.
Io mi irrigidisco e mi volto piano a guardarla. La squadro da capo a piedi e lei arrossisce e mette il muso.
Io non la degno di una risposta.
Mi volto verso Blaise.
«Ho fame. Hai già mangiato?»
Lui annuisce. Resto un po’ con lui e gli altri e poi mi alzo e raggiungo Mindy e Claire.
«Che succede?»
«Stiamo decidendo cosa metterci la prossima settimana, a Londra»
Claire alza gli occhi al cielo.
«Meno male che sei qui»
Io sorrido.
«Dovremo usare un Incantesimo Scudo. Era davvero arrabbiato»
«Ma no, vedrai, è un tenerone!» gongola Mindy.
«Come no» Claire fa una smorfia, poi mi si avvicina.
«Allora senti questa: Potter sta formando un gruppo di studio contro la Umbridge»
La guardo, perplessa.
«Un gruppo di studio?»
Lei annuisce, convinta.
«Di Difesa Contro le Arti Oscure. Per chi vuole impararle davvero, alla faccia di quella megera»
 
Dolores Umbridge è una nota dolente nell’attuale storia di Hogwarts.
Sottosegretario Anziano del Ministro della Magia, attualmente è parcheggiata a Scuola come insegnante. Di Difesa  Contro le Arti Oscure. È molto comico: non credo sarebbe in grado di difendersi da alcunché. È un’incapace, ma è un’amica di Cornelius Caramell, Ministro della Magia.
Una fanatica del sangue puro e della razza: ha presentato vari progetti di legge contro i semi-umani, li cancellerebbe dalla faccia della terra, se potesse.
Ho sentito parlare di lei, a casa.
È una cortigiana con i potenti e un mostro prevaricatore con i più deboli. Mi fa schifo, già solo a pelle.
È una mia insegnante, ma probabilmente, se solo schioccassi le dita, camminerebbe sulle mani per compiacermi. Me, e quelli che come me sono di famiglia potente.
Una come Mindy, per dire, non rientra neppure nel suo campo visivo.
Davvero, devo farmi forza per non lanciarle una fattura ogni volta che la incrocio in corridoio.
Inoltre, sta mettendo in pratica non so quale bislacco progetto del Ministero: la lezione di Difesa, ci fa leggere un libro rigorosamente approvato dal Ministero. E basta.
Niente Difesa pratica, niente di niente.
Mha.
E Harry Potter è uno dei suoi bersagli preferiti. La vecchia ama dare punizioni sadiche, a quanto ho sentito in giro.
Sì, certo: lui le ha urlato davanti a tutti che Voi-Sapete-Chi (ve lo ricordate?) è tornato e che lui (Harry) l’ha visto.
Ah. Un attimo. Voi non leggete la Gazzetta del Profeta, immagino.
Quindi non sapete che lo scorso anno, a Hogwarts, si è tenuto il Torneo Tremaghi. È un’antica tradizione tra le migliori Scuole europee di Magia.
Bè, insomma, per farla breve il Campione di Hogwarts (uno dei due, veramente. L’altro era Potter. Lasciamo perdere regolamenti e appelli vari, fate solo conto che erano due), Cedric Diggory, è morto durante l’ultima prova.
Harry dice che l’ha ucciso Voi-Sapete-Chi. Da qui, la bagarre Silente-Ministero della Magia.
Comunque.
 
«Solo per pochi, segretissimo» aggiunge Claire «Me lo ha detto Ginny Weasley»
«Solo per pochi e nessun Serpeverde, immagino»
Lei sembra imbarazzata.
«Tranquilla, immaginavo»
«È davvero una cosa stupida…»
«Non preoccuparti, tu vai. Così poi mi dici che succede»
Lei annuisce, pensosa.
«Sì, credo che andrò» dice, piano.
Poi sorride.
«Se non altro, avrò la scusa di un impegno in più per defilarmi quando Mindy attacca a parlare di Robert Sheenhan!»

   
 
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