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Autore: Soly_D    17/07/2012    5 recensioni
In un mondo "normale" dove non esistono i saiyan e la Terra è al sicuro, Goku e Chichi sono due fratelli di 17 e 18 anni che si sono appena trasferiti a Satan City e iscritti alla Orange High School. Qui conosceranno un sacco di nuovi amici e capiranno una cosa importante: ciò che li lega non è semplice amore fraterno. Si tratta di una storia d'amore impossibile o di una conseguenza al segreto che loro padre, Juma, nasconde ai due ragazzi da tutta la vita? Quale impensabile verità si cela ormai da troppo tempo?
[Goku/Chichi]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta | Coppie: Chichi/Goku
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Not an impossible love
 
Chichi, Goku non è tuo fratello.
Goku non è tuo fratello.
Non è tuo fratello.
Quelle parole rimbombarono nella mente della ragazza che, confusa e stralunata, fissava lo sguardo afflitto del padre il quale aspettava una risposta da parte dei due ragazzi.
Chichi continuava a ripetersi mentalmente quelle stesse parole, senza capirne il significato.
Goku non è tuo fratello.
Le sembravano parole messe a casaccio. Quella frase non aveva senso.
“Cosa?”
La voce di Goku, stranamente pacata e controllata, squarciò quell’assordante silenzio che si era venuto a creare da pochi minuti. Juma fece un respiro profondo e si portò le mani ai capelli.
“Voi due non siete fratelli, naturali intendo”
Chichi sembrò destarsi improvvisamente e riprendere il controllo di se stessa.
“Cosa stai dicendo?” chiese con voce tremante “Cosa significa?”
Juma corrugò la fronte. Chichi non era ingenua come Goku.
“Significa proprio quello che ho detto: Goku non è tuo fratello” scandì ogni singola parola senza distogliere lo sguardo dal volto perplesso della figlia.
“E COSA DIAVOLO SIGNIFICA?!” urlò Chichi scattando in piedi e sbattendo le mani sul tavolo.
Juma abbassò lo sguardo, mortificato. La notizia aveva sconvolto così tanto la sua bambina da farle perdere il lume della ragione!
Goku, rimasto in silenzio fino a poco prima, fissò Juma con determinazione per una manciata di secondi, poi sorrise lievemente. Ma quello non era il suo sorriso, era un sorriso falso e irreale.
“Dimmi che stai scherzando, papà
Quell’ultima parola gli suonò per la prima volta strana, strana da pronunciare e da usare per riferirsi all’omone che gli stava seduto davanti.
“Non è uno scherzo. Non mentirei mai su questioni così delicate, lo sai Goku.”
Dopo quella rivelazione, l’espressione di Goku non mutò affatto. Il ragazzo rimase impassibile, lo sguardo assente e gli occhi sbarrati.
“MI SPIEGATE DI COSA STATE PARLANDO?!” urlò ad un certo punto Chichi, fissando con insistenza prima Juma e poi Goku.
Goku si alzò dalla sedia e strinse forte la mano di Chichi.
“Esci dalla stanza, devo parlare con papà
E di nuovo quella parola gli fece uno strano effetto, per niente piacevole.
“Voglio ascoltare anche io” dichiarò Chichi, ignara della situazione.
“Te lo chiedo per favore. Ti spiegherò tutto dopo!”
Chichi notò che gli occhi del fratello avevano perso la loro lucentezza, nessuno sguardo fiducioso e nessun sorriso. Doveva essere una cosa seria.
Abbassò tristemente lo sguardo, poi si voltò e uscì dalla stanza, chiudendo la porta e lasciando Juma e Goku da soli.
 
L’omone boccheggiò per qualche secondo, poi lasciò che il suo cuore parlasse da solo.
“Goku, mi dispiace... mi dispiace tanto... io l’ho fatto solo per proteggerti... non volevo che vivessi sapendo che non avevi né una madre né un padre... volevo solo darti la possibilità di vivere una vita normale e spensierata come tutti i tuoi coetanei... Goku, io...”
Il ragazzo interruppe Juma allungando una mano verso di lui e poggiandola sul suo braccio, stringendolo forte come per infondergli fiducia e sicurezza.
“Dall’inizio” sussurrò sospirando “Parti dall’inizio, papà
Juma strinse forte la mano di Goku poggiata sul suo braccio e sorrise lievemente, mentre i suoi occhi cominciavano a inumidirsi. Si era ripromesso di non piangere nel momento in cui la verità sarebbe venuta fuori, ma era stato inevitabile trattenere le lacrime di fronte al comportamento assurdo della figlia e lo sguardo incoraggiante di Goku.
“18 anni fa, stavo passeggiando per il bosco con la piccola Chichi di due mesi in braccio... Ad un certo punto, sentii un pianto disperato simile a quello di un neonato e ne seguii la direzione fino al cuore del bosco. Lì trovai te, Goku, con tua madre in fin di vita. Mi disse che avevi solo un anno e mi chiese di prendermi cura di te. Poi morì, nella speranza che avresti avuto un futuro migliore.”
Goku, rimasto con il fiato sospeso fino a quel momento, abbandonò le braccia lungo i fianchi e si appoggiò allo schienale della sedia.
Papà...” sibilò abbassando lo sguardo.
Poi cominciò a piangere. Forse era la prima volta che piangeva davvero in vita sua.
Mai avrebbe pensato una cosa simile: Juma non era suo padre, era stato semplicemente adottato.
Quelle piccole lacrime silenziose sfociarono in un vero e proprio pianto liberatorio, ripensando a tutti i momenti passati con quella che credeva fosse la sua famiglia naturale.
“Ti prego, Goku, non fare così... io volevo solo proteggerti!” esclamò Juma con le lacrime agli occhi. Si alzò da tavola e andò ad abbracciare Goku, strofinandogli i capelli in modo affettuoso.
“Anche se non sei davvero mio figlio, io ti ho sempre considerato tale e non ho smesso mai, nemmeno per un attimo, di amarti come amo Chichi!”
Goku si strinse forte a Juma e pianse ancora più intensamente, alternando momenti di silenzio a momenti in cui singhiozzava come un bambino.
Passarono alcuni minuti così, abbracciati ed in lacrime.
“Goku...” lo richiamò ad un certo punto Juma, alzandogli la testa.
Papà” lo interruppe Goku, asciugandosi gli occhi gonfi “Non importa. Mi basta sapere che mi vuoi bene come se fossi tuo figlio. E te ne voglio anche io, te ne vorrò sempre!”
Anche Juma si strofinò gli occhi, sorridendo lievemente, e abbracciò il suo bambino.
“Purtroppo non ho nessuna informazione su tua madre, perdonami... Ricordo solo che era molto bella e che ti amava davvero. E’ andata via con il sorriso sulle labbra, perché sapeva che avresti avuto una felice con me e con Chichi”
Goku annuì e sorrise. “Va bene così, va bene così.”
“Ora dobbiamo dirlo a lei
Gli occhi di Goku si illuminarono improvvisamente.
Lui e Chichi non erano fratelli!
Nessun vero legame di parentela!
Niente che potesse ostacolare il loro amore!
Erano finalmente liberi!
“Ci parlo io con lei” dichiarò uscendo velocemente dalla stanza.
 
“Chichi?”
Non appena udì la voce di Goku proveniente dal corridoio, la mora aprì immediatamente la porta della sua stanza e fissò il ragazzo con aria perplessa. Sorrideva.
“Allora?” chiese impaziente.
Goku si grattò la testa con fare infantile. Non sapeva come dirglielo, ma voleva usare le parole giuste. “Beh, il fatto è che... beh, insomma... Juma mi ha adottato quindi non sono davvero tuo fratello! E questo significa che non dobbiamo più nasconderci noi due, possiamo dire a tutto il mondo che ci amiamo!”
Pronunciando l’ultima frase arrossì lievemente, aspettando una risposta da parte di Chichi.
La ragazza sgranò gli occhi, incredula.
Cominciava a capire, finalmente. Non riusciva a credere di essere stata tanto stupida.
“Non sei... mio fratello?” ripetè atona, ingoiando a vuoto.
Goku annuì, sospirando.
Chichi si voltò e fece alcuni passi, raggiungendo il letto e stendendosi.
Cominciò a fissare il soffitto, mentre le lacrime minacciavano di colare lungo il suo candido viso.
In pochi secondi, così come era successo per Goku, le riapparvero tutti i momenti più importanti della loro vita insieme: i compleanni, i primi giorni di scuola, i viaggi, ciò che era successo negli ultimi tempi tra di loro.
Cominciò inevitabilmente a piangere, nascondendo la testa sotto il cuscino. Non appena i suoi singhiozzi iniziarono a rimbombare tra le pareti della stanza, Goku raggiunse la ragazza e si stese accanto a lei, sul letto, abbracciandola forte su imitazione di Juma.
“Shhh non piangere...” sibilò accarezzando i capelli della mora.
Chichi si strinse forte alla maglia di Goku, bagnandola con le sue lacrime, e diede sfogo allo shock appena subito nel ricevere quella notizia impensabile.
“Abbiamo vissuto per così tanto tempo pensando di essere fratelli... come ha potuto nasconderci un segreto del genere, nostro padre?” sussurrò Chichi, attenuando le lacrime.
“L’ha fatto perché, in questo modo, io avrei vissuto una vita più serena!”
Chichi annuì debolmente, poi si ritrasse dall’abbraccio di Goku.
“Ed ora?” chiese, sorridendo lievemente.
Goku ricambiò il sorriso e, istintivamente, la baciò con dolcezza assaporando per la prima volta quel contatto senza la paura di essere in qualche modo scoperto e allontanato dalla ragazza.
Chichi arrossì subito dopo e lo abbracciò forte.
“Il nostro, alla fine, non è un amore impossibile” disse Goku, pimpante, dondolando la testa.
Poi insieme uscirono dalla stanza e raggiunsero Juma.
 
L’omone vide arrivare i suoi ragazzi, mano nella mano.
“Chichi, tesoro mio...” disse subito Juma raggiungendola “Perdonami”
Ma Chichi lo scostò dolcemente da sé e lo guardò negli occhi.
“Tranquillo papà, questa rivelazione ha solo migliorato le cose!”
Juma inarcò le sopracciglia, poi capì.
“So cosa state per chiedermi”
Goku ridacchiò, grattandosi la testa, e Chichi arrossì vistosamente.
“E la risposta è: seguite il vostro cuore” concluse Juma sorridente.
I due ragazzi si guardarono a vicenda, finalmente felici, e si abbracciarono sotto lo sguardo stralunato ma soddisfatto di Juma.
 
Il loro non era poi un amore così impossibile.









Eccomiii, questa volta in anticipo! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e mi scuso per la lunghezza (cortezza?). Mi rifarò nei prossimi capitoli! Grazie come sempre a chi legge e recensisce <3 fatemi sapere cosa ne pensate di questa parte.
A presto
  
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