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Autore: TheGreatAndPowerfulZael    17/07/2012    2 recensioni
Beh, che dire? Sono due anni che non scrivo in prosa ma solo in poesia, ma finalmente, dopo aver letto una marea di fanfic su Inazuma Eleven fin troppo yaoi per i miei gusti, mi è venuta l'ispirazione, e così inizierò a scrivere fanfic di IE NON yaoi. Spero di riuscire a mettere bene per iscritto tutti i concetti che ho in mente, e ovviamente che la fanfic vi piaccia/solletichi il vostro interesse.
In particolare, questa mia prima fanfic vedrà alcuni personaggi ex-Alius, alle prese con sentimenti forti, durante il loro secondo anno al liceo (high-school) Raimon. La coppia di protagonisti sarà Kiyama Hiroto x Kii Fumiko, cioé Gran (Xene) e Keeve (Kiburn).
Ringrazio tutti coloro che seguiranno la mia fanfic dall'inizio alla fine (anche se al momento non so quanti capitoli fare, né come farla finire).
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 3 - NON È POSSIBILE

 
Non solo Hiroto aveva avuto una notte movimentata: Fumiko aveva avuto un brutto presentimento subito prima di addormentarsi e appena alzata. Solitamente lei non si fidava immediatamente del suo istinto, ma questa volta sentì di doverlo fare. Avrebbe scoperto che cosa stava succedendo, avrebbe protetto Hiroto. Doveva assolutamente proteggerlo, per due motivi: perché lo amava, e perché lo aveva amato Reina. Reina, sempre Reina. Era lei la colonna portante di tutto. E Fumiko lo sapeva: fin dai tempi dell’orfanotrofio Reina era stata un sostegno per tutti, ma nessuno la vedeva per ciò che era... un fragile bambina. Fumiko un giorno la scoprì mentre piangeva, e rimase scioccata: nessuno l’aveva mai vista piangere, era sempre sorridente e allegra. Da quel giorno, Fumiko capì che Reina era una colonna per tutti, meno che per sé stessa: e fu così che Fumiko diventò il suo sostegno, la sua migliore amica. -Devo proteggere Hiroto... non lo faccio solo per me, ma lo faccio per te... Reina.-
 
Dopo l’incontro riappacificatore con Osamu, Fumiko sperò che il presentimento scomparisse, ma non ci fu verso. Qualcosa era nell’aria, ma Hiroto doveva assolutamente rimanere al sicuro. I tre incontrarono Haruya e Fuusuke, i quali li avvisarono che era misteriosamente scoppiato l’impianto elettrico, e che le riparazioni sarebbero state terminate nel primo pomeriggio. Pertanto, i professori avevano dato ai ragazzi una giornata libera, e i cinque, dopo aver “reclutato” anche Ryuuji appena passato di lì e preso per la collottola da Osamu, decisero di andare al club. Inutile dire cosa trovarono appena arrivati: Mamoru che scodinzolava come un cane a Natsumi perché gli lanciasse un pallone. -Ok, non so cosa sia successo qui e non voglio saperlo.- Esordì Hiroto. -Ad ogni modo, ci dai un pallone? Almeno facciamo qualcosa durante questa mattinata libera...- Natsumi e Mamoru furono sconcertati dal vedere un Hiroto così completamente diverso dal giorno prima. Fu proprio Natsumi ad esprimere i suoi dubbi: -Hiroto, ti senti bene?-
-In che senso?-
-Sai, dopo quello che è successo ieri... non vorremmo essere in mezzo ad un altro dei tuoi attacchi di rabbia.-
-Ah, per quello... sono ancora giù per quella faccenda, ma ho trovato qualcuno che è stato in grado di capirmi e di aiutarmi.- Detto ciò guardò Fumiko, e la ragazza distolse lo sguardo, arrossendo e lasciando capire che era imbarazzata come non mai. Mamoru, come suo solito, non aveva capito nulla ed esclamò: -Era lo spirito del calcio vero????- Tutti lo guardarono basiti. Dal nulla Natsumi sferrò una devastante Natsumi-chop sulla testa del capitano, e gli urlò dietro: -MA SEI CRETINO O COSA, ME LO SPIEGHI????”
I sei ex alieni si misero a ridere come pazzi a quella scena, e riuscirono finalmente Natsumi a dare loro un pallone e anche Mamoru, in quanto, bene o male, a loro serviva pure un altro portiere.
 
Giunti a uno dei campetti di allenamento, Natsumi espose le regole di una sfida tre vs tre, e annunciò che le squadre erano composte in questo modo: la prima da Hiroto, Ryuuji e Mamoru, l’altra da Fuusuke, Haruya e Osamu; Natsumi avrebbe arbitrato, mentre Fumiko avrebbe avuto un ruolo da spettatrice. Eppure quella sensazione non accennava a scomparire, anzi, pareva che aumentasse con il tempo. La partita durò circa una quindicina di minuti, e finì con un deludente 2-2: per nulla soddisfatti, i sei giocatori si andarono a lavare nelle docce della palestra, mentre Fumiko e Natsumi andavano a rinfrescarsi alla fontanella. Dopo essersi riuniti, gli otto furono presto costretti a dividersi: Osamu, Haruya e Fuusuke stavano cercando di scappare dalle furie omicide di Maki, alla quale, per noia, avevano dipinto i capelli mentre la suddetta dormiva sotto un albero; Ryuuji fu chiamato a sistemare alcune faccende per il consiglio studentesco, del quale era il segretario uscente; Mamoru fu chiamato da alcuni studenti della junior high a giocare a calcio, offerta che il capitano della squadra della high school non poteva assolutamente rifiutare; Natsumi fu chiamata dal padre a sovraintendere ai lavori. Rimasero quindi da soli Fumiko e Hiroto, che si andarono a sedere sotto un albero, con lei seduta sulle gambe di lui. Lei avvicinò lentamente le labbra a quelle del ragazzo, che fece lo stesso: un semplice bacio, così innocente ma così colpevole, dato nel momento più adatto, all’ombra di un grande albero come quelli che si trovavano nella foresta del Monte Fuji, dove si trovava il quartier generale dell’Alius; un bacio così effimero ma così denso di significato. Gli occhi di entrambi erano chiusi, ma appena Hiroto li aprì delicatamente, vide una ragazza dai capelli blu e bianchi che li guardava e che disse: -Hiroto.-
Hiroto allontanò le labbra di Fumiko e disse: -Reina!-
-Hiroto cosa...-
Hiroto guardò Fumiko e le disse: -Fumiko ho visto Reina!-
Le indicò la posizione dove la ragazza si trovava ma era scomparsa, volatilizzata; Fumiko scrutò in giro ma non vide nulla.
-Hiroto cosa succede? Ci siamo solo noi qui.-
-Ti dico che era qui davanti a noi! L’ho vista! Non è possibile... non può essere vero.-
Fumiko lo guardò: era terrorizzato, stava per ripiombare nello stato del giorno prima. Per evitare il problema, lo abbracciò e lo accarezzò, sussurrandogli all’orecchio:
-Hiroto calmati... ci sono io con te... puoi piangere se vuoi... non ti vedrà nessuno...-
Dopo alcuni insostenibili minuti Fumiko riuscì a calmarlo, e gli disse:
-Troveremo chi ha voluto farti questo scherzo di pessimo gusto. E gliela farò pagare molto cara.-
Hiroto abbracciò Fumiko, in segno di riconoscenza.
 
I due decisero di andare via da quel luogo, ma Fumiko ebbe un contrattempo, e si fece accompagnare fino ai bagni esterni della palestra, pregando Hiroto di non lasciarla lì.
-Non ti preoccupare, Fumiko, non ti lascio. Stai tranquilla.-
Lui stava pensando che doveva almeno proteggere Fumiko. Come segno di rispetto verso di lei... e verso Reina. Reina, sempre Reina. La ragazza per la quale il suo cuore aveva battuto per la prima volta. Mentre Hiroto pensava, Fumiko andò al lavello per sciacquarsi le mani e il viso: dopo aver immerso il volto nelle mani a conca contenenti acqua, si asciugò gli occhi e guardò nello specchio. Dietro di lei, c’era una ragazza dai capelli blu e bianchi che la guardava e disse: -Fumiko.-
Fumiko urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, e portò le mani al volto; Hiroto, preparato al peggio, entrò a soccorrere Fumiko, che gli disse:
-Hiroto ho visto Reina.-
-Cosa?-
-Hiroto, Reina era qui! Mi ha chiamato per nome! L’HO VISTA!-
I suoi occhi stavano quasi per piangere, ma Hiroto la abbracciò e la portò fuori in braccio, calmandola.
-Non è possibile... non può essere vero.-
Si sedettero su una panchina. Hiroto la guardò e vide che dei sottili fili di lacrime marcavano il volto di Fumiko. La fece sedere sulle sue gambe, le tenne la testa con la mano sinistra mentre con la destra toglieva le lacrime dal volto della ragazza. Lui la guardò, le diede un bacio sulla fronte e le strinse la testa contro il suo petto; la sua divisa fu bagnata dai fiotti di lacrime che ora scorrevano più copiosi.
-Sta succedendo qualcosa di terribile in questa scuola...-
 
Venne il primo pomeriggio, e le riparazioni furono concluse: gli studenti furono invitati a recarsi nelle classi affinché i professori parlassero a proposito dei discorsi d’inizio anno. Hiroto e Fumiko, ancora leggermente turbati, passarono un attimo in infermieria, dove si fecero dare dei calmanti molto leggeri, giusto per alleggerire la tensione che gravava sui loro cuori. Fumiko disse, mentre si avviavano verso la classe:
-Avevo avuto un brutto presentimento riguardo a questa giornata... non può essere vero quello che abbiamo visto, giusto? Non è possibile!!!-
-Non può essere possibile... Reina è... non può essere qui...-
Rientrarono in classe, ancora con le espressioni turbate, tanto che Osamu, Haruya, Fuusuke e Ryuuji si precipitarono da loro appena li videro per sapere cosa li aveva terrorizati a tal punto da avere quel tipo di espressioni.
-Abbiamo visto Reina.-
Ai quattro venne un nodo alla gola. Non sapevano nemmeno cosa dire per tirarli su di morale. Era una questione troppo seria. Entrò il professore, con il suo solito tempismo sbagliato, e tutti andarono a sedersi. Hiroto si sedette accanto al banco che era di Reina, mentre Fumiko notò che era stato aggiunto un banco vuoto vicino al suo, al quale si sedette Maki, lasciando così quel pervertito di Satoshi da solo. Il professore iniziò a parlare a proposito del discorso, e Hiroto lo interruppe dicendo:
-Professore, mi perdoni l’interruzione. Volevo scusarmi per il mio comportamento vergognoso di ieri, e annunciare che se per lei va bene vorrei fare io il discorso.-
Il professore si dimostrò compiaciuto e diede quindi ad Hiroto il permesso di agire in quel modo. Poi annunciò che c’era una novità: ben due studenti nuovi si sarebbero aggiunti alla classe. Entrò il primo, un ragazzo che tutti conoscevano molto bene, dai lunghi capelli biondi e dagli occhi rossi, il quale si presentò: -Anche se tutti voi mi conoscete già, mi presento ugualmente. Il mio nome è Terumi Afuro, e da quest’anno sarò un vostro compagno di classe.-
Il professore lo invitò a sedersi proprio di fianco a Satoshi, che sperava invece di convincere Maki a ritornare lì. Poi entrò la seconda studentessa. A tutti venne un nodo al cuore. -Salve a tutti, il mio nome è Sekirei Kiri, e sarò la vostra nuova compagna di classe da quest’anno. Spero di andare d’accordo con tutti voi.-
Fumiko non riuscì a trattenere le lacrime, e disse: -Non è possibile...-
Guardò Hiroto, e vide i suoi occhi spalancati in un espressione di puro terrore ancestrale: -R...Re...Reina...-
Quella ragazza era la copia esatta di Reina.
 
 

L’angolo dell’autore

Ecco svelato una parte dell’arcano: la ragazza che Hiroto e Fumiko avevano visto non era Reina. Ma il mistero s’infittisce: come poteva quella ragazza conoscere i loro nomi? E come poteva apparire e sparire dalla vista in un attimo? Questo capitolo vede anche l’introduzione di un nuovo coprotagonista, che sarà fondamentale nella storia: Terumi Afuro, a.k.a. Aphrodi. Perché sarà fondamentale? Che reazioni avranno Hiroto e Fumiko di fronte a Kiri? Al prossimo capitolo la risposta a questa seconda domanda! Non perdetevelo!
  
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