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Autore: Giglio    01/02/2007    8 recensioni
Erika è una liceale come tante altre che sogna d’incontrare il principe azzurro. Una giornata andata particolarmente male incontrerà Alberto, uno studente universitario, alla guida della sua costosa Lexus SC 430. Dall’aspetto il ragazzo sembra un vero principe… peccato che come tale si scoprirà uno schiavista!
P.s. ho messo nel profilo la loncandina con la foto dei "veri" Erika e Alberto!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa… per quelle di voi che hanno la fortuna di aver trovato questa storia familiare, non preoccupatevi non ho intenzione

LE SCHIAVE DIVENTANO AMANTI?

 

 

Alberto si trovava nell’aula abbandonata della sua facoltà, dove era solito nascondersi per suonare, il suo amico Luca, il figlio del rettore.

- Signor Trevino… - gli disse improvvisamente il ragazzo mentre continuava a strimpellare con la chitarra. – Come va la tua schiava? – gli domandò.

- Va bene. – rispose Alberto distratto appoggiandosi alla tastiera elettrica dell’amico.

- State durando più del previsto. – aggiunse sarcastico Luca. – Avete appuntamento? – continuò con tono malizioso.

- Ma sei fuori? – replicò Alberto guardandolo sdegnoso. – Perché dovrei uscire con una così? – aggiunse arrogante.

- Le schiave diventano amanti… - fu la risposta di Luca. – Le amanti diventano mogli… è la vita! – continuò solenne.

- Taci! – rispose Alberto minaccioso. – Uno schiavo è uno schiavo per sempre, ok? – concluse.

- Come vuoi, signor Trevino. – replicò allora Luca sorridente. – Comunque ci vieni al mio concerto? – chiese cambiando totalmente discorso.

- Pensi di essere una rock star degli anni ottanta? – chiese allora Alberto alzandosi e andando via.

- So che ci sarai. – urlò allora Luca mentre l’amico si allontanava. – Facciamo rock-roll! – aggiunse raggiante e riprendendo a suonare con grinta la sua chitarra.

 

 

Il piccolo pub vicino all’università che Alberto era solito frequentare con gli amici, era stato decorato con striscioni e cartelloni i primi riportanti in lettere rosso fuoco il nome del gruppo di Luca, Geco, i secondi con i cinque componenti del gruppo in bella mostra.

Quel giorno la clientela del locale non era composta per la maggior parte da giovani studenti universitari, ma soprattutto da liceali urlanti.

Luca accompagnato dai suoi quattro colleghi si esibiva soddisfatto sul piccolo palco del locale, credendosi per davvero una grande rock star. E a smontare la sua convinzione non aiutava certo il branco di ragazzine che sbraitavano ai suoi piedi e che continuavano a cantare le sue canzoni a tutta voce.

 

“Sei entrata nella mia vita

come una luce

Non potrò dimenticare i tuoi occhi blu

i tuoi begli occhi

Riempiamo la nostra vita di sorrisi

e belle storie

Non essere triste quando

la solitudine si avvicina

Il mio cuore sta male

a vederti soffrire

Sei tu quella che mi ha portato

il più grande amore della mia vita.”

 

Cantava Luca mentre un incredulo Alberto si guardava intorno non riuscendo a credere al successo che il gruppo dell’amico riscuoteva. Le liceali che lo circondavano urlavano così tanto che il ragazzo era costretto a tapparsi le orecchie dal fastidio. Non ordinò però la sua schiava, Erika, di smettere di urlare come le altre. Anche se non voleva darlo a vedere era fiero del successo di Luca.

 

- Tu mi guardi, ma io non provo niente per te. Io non so… - cantava più tardi a squarciagola Erika nel pub dove, dopo l’esibizione dei Geco, era stato montato un piccolo karaoke. - Non so cosa provo. Non chiedermi troppo. Potrei stancarmi di te. – continuava la ragazza convinta.

- Fammi posto! – le disse Alberto interrompendola e strappandole il microfono dalle mani. Non  sopportava più di sentirla cantare, era terribilmente stonata.

Seduta in uno dei tavoli del pub più vicino al palco Erika fissava incantata Alberto mentre cantava. Stava eseguendo la canzone dei Geco che più le era piaciuta, solo che invece di cantarla come l’aveva eseguita Luca, lui l’aveva “trasformata” intonandola con una melodia soft.

Mentre il ragazzo cantava Erika non poteva fare a meno di sospirare udendo la sua voce seducente e accorgendosi che in effetti Sara e Carla avevano ragione, Alberto era decisamente un “figo da paura”!

- Ti sei divertita? – le chiese più tardi il ragazzo in macchina.

“ Ma che cos’ha? Perché è gentile con me” – si chiese la ragazza prima di rispondere.

- Certo moltissimo! – rispose Erika, ma si senti un po’ in colpa perché si accorse che pur non volendo, la sua risposta uscì con uno sgradevole tono sarcastico.

- Accidenti! – disse subito dopo il ragazzo guardando il quadrante della sua auto. La macchina era rimasta completamente a secco, infatti Alberto si accorse che da lì a poco si sarebbe spenta.

All’uomo che poco più avanti aspettava tranquillo un autobus, dovette sembrare decisamente strano vedere un ragazzo al volante di una macchina, mentre una ragazzina la spingeva completamente sfinita.

Totalmente distrutta Erika, mentre si asciugava la fronte, guardò con odio Alberto. Dopodiché  alzò lo sguardo e con terrore vide l’indicazione che il prossimo benzinaio era distante dieci chilometri.

- Scendi. – le ordinò Alberto più tardi quando arrivarono davanti casa.

- Ok! – rispose Erika scendendo dalla macchina.

Anche Alberto era già sceso dall’auto e aspettava che Erika chiudesse il suo sportello per poter chiudere la macchina. Non appena la giovane sbatte lo sportello cominciò a piovere pesantemente.

Mentre il ragazzo guardava il cielo cercando di capire da dove venisse quel acquazzone, Erika cercava velocemente il suo ombrello dentro la borsa. Dopo averlo trovato e aperto si indirizzò verso il ragazzo.

- La pioggia ti fa diventare calvo! – disse ad Alberto mentre lo riparava sotto l’ombrello.

- Davvero? – chiese lui guardandola incredulo. – Puoi andare adesso. – aggiunse strappandole l’oggetto dalle mani e lasciandola come una sciocca sotto la pioggia.

Erika rimase a guardarlo incredula, era così stupita che non riusciva nemmeno ad arrabbiarsi. Si ritrovò infatti a sorridere ad Alberto come una sciocca, quando lo vide voltarsi e guardarla, convinta che dispiaciuto sarebbe tornato a prenderla. Scoprì invece che il ragazzo si era voltato solo perché aveva dimenticato di chiudere l’auto.

 

Sdraiata sul letto dopo un lungo bagno caldo Erika era intenta ad armeggiare con il cellulare. Dopo un po’ di dubbi rileggeva soddisfatta il suo messaggio. Circondata da una serie di cuoricini, una frase riempiva lo schermo del cellulare: Padrone grazie per la serata ^^ Buonanotte.

Ancora una volta la giovane rielesse la frase, ma colta da nuovi dubbi cancellò i cuoricini e si sforzò di inviare il messaggio solo con la frase.

Dopo pochi istanti il ragazzo, disteso sul divano e circondato da svariati oggetti e intento a guardare la televisione, sentì il cellulare squillare. Con fastidio cercò di allungare la mano per prenderlo, ma non riuscendoci non avendo nessuna intenzione di alzarsi, tentò con il piede. Dopo un po’ di sforzo riuscì ad afferrarlo stringendo la cornicina tra le dita dei piedi.

Con un sorriso lesse il messaggio di Erika e rispose senza esitare: Anche io mi sono divertito. Sogni d’oro.

Pronto ad inviare il messaggio lo rilesse ma sembrò poco convinto.

Alcuni minuti dopo, sempre sdraiata sul letto, in trepida attesa Erika ricevette la risposta. Con un lungo respiro premette sul pulsante che le permetteva di leggere il messaggio.

Sul cellulare spiccavano due semplici lettere: OK. La ragazza rimase un po’ a fissare con rabbia e delusione l’apparecchio.

 

- Ehi… - disse improvvisamente Alberto pochi giorni dopo. Il ragazzo era sdraiato sul letto di Erika intento a sfogliare uno dei suoi manga, mentre lei era seduta alla scrivania studiando a malincuore. – Questa settimana iniziano le vacanze estive? – continuò il ragazzo scuotendola con il piede.

- No la prossima! – rispose Erika senza voltarsi e continuando a leggere il libro davanti a se.

- Davvero? – domandò lui cercando un calendario nella stanza. – Andiamo a fare un viaggetto? – aggiunse poi come se nulla fosse.

- Viaggetto? – domandò la giovane perplessa, voltandosi a guardare Alberto incredula e lasciando cadere la matita sul libro.

- Ci prendiamo qualche giorno di pausa. – disse lui sorridendole. – Così quando torni studierai di più per gli esami. – aggiunse severo, forse per non sembrare troppo gentile.

- Mi piacerebbe, ma… - rispose Erika sognante. - …i miei non mi fanno mai passare la notte fuori. – spiego subito tristemente, voltandosi di nuovo a studiare.

- Nessun problema. – replicò Alberto. – C’è una soluzione a tutto! – aggiunse misterioso mettendosi di nuovo sdraiato.

 

La soluzione infatti Albero la trovò. Dopo aver prenotato una vacanza per due persone e stampato la prenotazione, inserì il foglio in una busta, fatta precedentemente da lui, con il logo di una nota marca di biscotti. Dopo di che mise la lettera nella cassetta della posta di Erika e si premurò di mandare un MMS alla madre della ragazza in cui le annunciava che aveva vinto una vacanza per due persone e che presto le sarebbero arrivati i biglietti omaggi per posta.

- Sono così eccitata ! – urlò la madre di Erika al marito, mentre usciva dal portone di casa, carica di valige.

- Su… fai presto! – rispose l’uomo uscendo dietro alla moglie e guardando il cielo. – Tempo perfetto! – sentenziò felice.

Erika, che uscì dopo il padre chiudendosi il portone alle spalle,guardava i genitori incredula. Sembrava quasi un sogno, quello era il suo ultimo giorno di scuola e presto avrebbe passato un incredibile fine settimana con il suo padrone preferito.

 

- L'ultimo anno delle superiori è... il momento più importante della vita ! – cominciò a dire il professore di matematica all’ultima ora di scuola. - Significa che, dovete saggiamente spendere il vostro prezioso tempo! – continuava senza accorgersi che nessuno lo stava ascoltando.

Infatti tutta la classe sembrava immersa in un sonno profondo, tranne Sara che si pettinava i capelli fissandosi in un piccolo specchio giallo.

- E inoltre, dovete decidere... – insistette l’uomo ma tacque per guardare la classe. - Dormite tutti ? – disse aspramente accorgendosi che nessuno lo stava ascoltando.

Nessuno rispose, anzi non si scomodarono nemmeno ad alzare la testa e fingere di essere svegli.

- Va bene ! – disse allora l’uomo con tono sconfitto. - Od ogni modo… spero passiate una buona vacanza ! – aggiunse allegro indossando i suoi occhiali da sole e uscendo dalla classe.

Appena l’uomo uscì dalla stanza tutta la classe si risvegliò dal sonno e cominciò ad urlare di gioia festeggiando per la fine della scuola e l’inizio delle vacanze estive!

 

Piccola osservazione… forse non ci avete fatto caso perché non vi ho avvisato, ma ho messo la foto di Erika e Alberto sul mio profilo! Date un’occhiata e ditemi cosa ne pensate.

 

 

Ciao Kirby!!! Come mai non ti ho risposto l’altra volta? Se è perché me ne sono dimenticata PERDONAMI… mi spiace, prometto di non ripetere più uno sbaglio simile! Ok se lo faccio sappi che è solo perché sono sbadata non è cattiveria ;o)! Comunque sì è la stessa cosa che ho pensato io guardando il film… e per farmi perdonare ti anticipo che sì, sarà più dolce! Ma farti venire subito l’acquolina eheh!

 

Mi sa che ci ho messo più dell’altra volta vero Machi? E poi ammetto che sono stata anche cattivella… volevo mettere in questo capitolo anche l’atteso viaggio! Ma proprio perché so quanto sarà atteso sono stata cattiva e ho deciso di farvi aspettare il prossimo capitolo :o)… però ti assicuro che ti piacerà!

 

BENVENUTA juju… perché non fate già il tifo per Erika? Povera schiavetta… invece di essere solidali con lei tifate tutte per quel “mostro di Alberto” ahah! Beh senti chi parla, guardando il film ho pensato più volte: perché non trovo anche io un “padrone” così?

 

BENVENUTA anche a te Valentina78! Grazie per il complimento :o)… oddio se continuate così finirò per crederci hehe!!! Comunque ti assicuro che non potrei mai eguagliare la comicità del film, l’attrice coreana che fa “Erika” fa dell’espressioni davvero uniche. Sono però felice di riuscire a trasmettere un po’ di quella comicità.

 

Lo so… mi ripeto ma:BENVENUTA anche a te zoa! Come ho detto su non posso competere con il film quanto a comicità, ma sono contenta di riuscire a trascriverne un po’ nella fic. Di come ho visto il film preferirei parlarne in privato… comunque sì l’ho visto in Italiano, ahimè non so il coreano! Ah ho scoperto che se lo cercate su YouTube c’è, ma al massimo sottotitolato in inglese. Però potreste dare un occhiata per farvi un’idea dei due protagonisti… non rovinatevi il finale però ;o)!

 

Anche tu nuova vero Salumi? Beh allora il BENVENUTA è d’obbligo!!! Beh visto che sei stata sintetica, due sole parole: DAVVERO GRAZIE!!!

 

Bye bye alla prossima!!!

 

 

  
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