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Autore: Mils    18/07/2012    6 recensioni
Kristen ha sempre studiato a casa, circondata dai suoi fratelli.
Adesso che sta finalmente andando a una scuola normale, non vede l'ora di vivere tutte quelle cose che finora le sono state impedite. Ma saprà riconoscere il limite? O finirà con il perdersi in quei tristi occhi chiari?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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http://www.youtube.com/watch?v=dGR65RWwzg8 (da ascoltare, se volete. suggerimento musicale)


Kristen

<< Hai tutto? >>.
<< Si, mamma.. >>.
<< Sei sicura di volerci andare da sola? Perché posso chiedere a Cameron o a Dana e Taylor forse.. >>.
Blocco mia madre prima che possa dire altro. << Mamma, è tutto okay.. vado da sola, non ho bisogno delle guardie del corpo >>.
Mia madre mi accarezza la guancia. << Lo so, Kristen.. ma.. hai sempre studiato a casa e io e tuo padre non voremmo che.. lo sai >>.
<< Mamma >>, la imploro.
Lei sospira, e in quel momento penso che io e lei ci assomigliamo più di quanto molta gente pensa. << Va bene... come vuoi, Kristen. Allora.. a dopo, tesoro >>.
Sorrido. Ho vinto. << A dopo, mamma >>.

Per la prima volta in vita mia vado a una scuola normale.
Per tutta la mia vita ho sempre studiato a casa mia, con mia madre.
Lei è una sceneggiatrice e mio padre un manager, e viaggiamo spesso.
Credo che "spesso" non sia abbastanza chiaro, diciamo che non ho mai vissuto nello stesso posto per tre mesi di fila.
Questo mi ha costretto a una vita piuttosto.. solitaria. Gli unici rapporti che sono riuscita a costruire sono quelli con i miei fratelli.
Questo però, mi ha reso quasi un maschiaccio come loro.
Cameron è quasi riuscito a convincermi a fare un tatuaggio, ma alla fine mamma l'ha scoperto e ha dato di matto.
Ho passato quest'estate in un ranch sperduto insieme ai miei fratelli e ai miei genitori, un modo per rilassarci prima di tornare alla normalità, al lavoro e a.. scuola. Scuola, per la prima volta in vita mia. Amo le prima volte. Anche se non ne ho mai avute molte.
Ma questa è la prima cosa che cambierà.
Adesso che ci siamo trasferiti a Londra, le cose cambieranno.
Voglio fare un sacco di esperienze, ho bisogno di sentirmi libera, per la prima volta in vita mia.
E tutto questo senza quel pazzo di Cameron, o agli altri due casinisti dei miei fratelli.
Cameron ha vent'anni, capelli neri sparati da tutte le parti, occhi chiari, come i miei, solo che i suoi sono più sull'azzurro, mentre i miei sono verdi. Ha le braccia ricoperte di tatuaggi e una ragazza diversa ogni settimana.
Dana, anche lui più grande di me, è più tranquillo. Forse il più tranquillo della famiglia, basta che non abbia in mano una birra. Capelli a spazzola e grandi occhioni marroni da cucciolo lo rendono il migliore quando ho bisogno di un abbraccio.
Taylor ha solo un anno in meno di me. Non mi assomiglia molto, ma dicono che abbiamo lo stesso sguardo. Per il resto, siamo come il sole e la notte.
Non posso lamentarmi, anche se sono dei casinisti so che i miei fratelli mi vogliono bene, solo che hanno reso la mia femminilità pari a.. zero.
Magliette larghe, stracciate, vecchie felpe dismesse di Cameron, jeans stretti, converse, vans, è tutto ciò che c'è nel mio armadio.
Tacchi, gonne, vestiti, non fanno per me.
Anche perché, ogni volta che mia madre provava a convincermi a mettere qualcosa del genere, i miei fratelli restavano anche mesi a prendermi per il culo. Ha smesso di provarci da quando avevo tredici anni.
Purtroppo per me, il mio fisico si è fermato a quell'età.
Sono una specie di palo. Non ho forme, e questo vuol dire non avere niente per riempire il reggiseno.
Ma non mi lamento.
Nossignore.
Anzi, meglio, così quando corro per inseguire uno dei miei fratelli non devo preoccuparmi di niente.
Cosa che capita più del dovuto visto che quei tre coglioni non sanno la definizione di privacy.
Scaccio i miei fratelli dalla mia testa e mi concentro sull'edificio che mi ritrovo davanti.
Una vecchia struttura in mattoni, circondata da ragazzini.
Urlano, parlano tra di loro, strillano, ridono e si chiamano da una parte all'altra della scuola.
Prendo un bel respiro e stringo le cinghie del mio zainetto.
Posso farcela, penso, non è la fine del mondo.
Se ci riescono nei film che guarda Taylor, posso farcela anche io.
Posso. Farcela.
Prendo un altro bel respiro e faccio qualche passo avanti.
Mi infilo in mezzo alla calca di ragazzi e ragazze che parlano tra di loro.
Non sono molto alta quindi riesco a infilarmi sotto le loro braccia alzate per salutare qualcuno e alla fine riesco a raggiungere l'entrata di scuola. Primo obbiettivo raggiunto, adesso devo solo trovare la mia classe.
Apro la tasca laterale dello zainetto e cerco il foglio con l'orario.
Sto giusto cercando di decifrarlo quando qualcuno "accidentalmente" mi finisce addosso.
Okay, sono piccola. Ma il gigante che mi viene addosso è davvero pesante, perché per poco non cado a culo in terra.
Per fortuna, chiunque sia, mi afferra al volo, facendomi riprendere l'equilibrio.
<< Scusa, non ti avevo vista >> dice.
Sollevo lo sguardo su di lui, ancora un po' stordita.
Cazzo. E' il ragazzo più bello che io abbia mai visto.
<< Ehm.. no, uhm.. non importa.. io mi sono messa in mezzo al corridoio quindi.. colpa mia >>, cerco di sorridere, ma sono ancora sconvolta dalla bellezza di questo tipo. Occhi chiari, azzurri, capelli biondi tendenti al ramato, ma cambiano a ogni riflesso di luce, lineamenti scolpiti, mascella squadrata, labbra che sembrano fatte con lo scalpello,sottili, piccole ma.. Dio. Ma la cosa che più mi colpisce è lo sguardo, ti uccide. Lentamente, di una morte dolorosa e atroce, eppure non riesci a distogliere gli occhi dai suoi.
Questo ragazzo ha.. qualcosa.
Lui fa' un sorriso sghembo.
Potrei morire.
Ora.
Adesso muoio.
<< Tranquilla, è tutto okay >>, dice.
<< Oh.. >>, provo di nuovo a sorridere e di nuovo fallisco. Penso di star facendo una smorfia. << Ehm.. okay >>.
<< Sei.. nuova? >>.
Annuisco. Più volte. Ho la testa che balla. << Si >>.
<< E non sai dove andare >>.
Faccio un timido "no" con la testa. << Mmh.. >>.
<< Dammi il tuo orario >>, sorride di nuovo e stavolta penso di morire sul serio.
Glielo passo e quando la sua mano tocca la mia sento una scarica elettrica in tutto il corpo.
Ritiro la mano, arrossendo.
Lui sorride divertito - si sta prendendo gioco di me, per caso? - e abbassa lo sguardo sul foglietto.
<< Hai storia. Vieni con me >>.
<< Ma.. ma.. tu.. >>. E' più grande di me, ne sono sicura. Non possiamo avere la stessa lezione.
<< Tranquilla, non è la prima volta che faccio tardi a matematica. Il prof se ne farà una ragione >>.
E prima che me ne possa rendere conto mi ha appoggiato una mano dietro la schiena e mi sta spingendo gentilmente in avanti.
La sua mano sulla mia schiena.
La sua mano, cazzo.
E' grande, un po' ruvida, calda e rassicurante.
Mi lascio condurre come un cagnolino.

Robert

Lascio andare la sua schiena solo quando siamo davanti alla sua classe.
Un attimo prima che si volti verso di me, mi godo il panorama.
Bel culo.
Ma poi lei si gira, con un sorriso timido in faccia.
<< Grazie per avermi accompagnata.. >>.
<< Non c'è di che. Comunque, io sono Robert >>, sollevo la mano.
Lei la guarda un po' titubante, ma alla fine la stringe.
La sua mano è piccola, bianca, morbida e calda.
Sembra davvero minuscola, sparisce dentro la mia.
In effetti, questa ragazzina è proprio minuscola.
Io sarò anche alto, ma lei è uno scricciolo.
Sorride, imbarazzata. << Kristen. Kristen Stewart >>.
<< Pattinson >>.
Annuisce, dondolandosi sul posto.
E' davvero carina.
Ha i capelli castano chiaro lunghi fino alle spalle, un corpo piccolo ma ben proporzionato.
Indossa un paio jeans stretti, che mi lasciano una bella idea delle gambe meravigliose che ha.
Ha una maglietta a maniche corte che penso di aver già visto da qualche parte. Ha il nome di una squadra di una qualche università.
Non ricordo.
Ma la cosa che più mi colpisce sono i suoi occhi: di un verde che non avevo mai visto prima.
Sono quel genere di occhi di cui potrei anche innamorarmi.
Ma che dico? Non è proprio il mio genere.
Io non mi innamoro.
Ho quasi diciannove anni e l'unico mio problema è non farmi beccare mentre fumo in bagno.
E' il mio ultimo anno qui e voglio che sia indimenticabile.
Ho già una lista di tutte le cose che devo fare, incluso portarmi a letto la professoressa di madre lingua spagnola, quella di venticinque anni carina con l'accento sexy.
La voce della ragazzina - Kristen - mi distrae dai miei pensieri.
<< Grazie per l'aiuto, comunque >>.
<< Tutto okay. Ora vado in classe, ci si vede eh >>.
Le sorrido, e lei arrossisce.
E' una cosa tenera, e mi diverte farla arrossire.
In questa scuola ci sono un sacco di ragazze, ma questa qui sembra.. diversa.
Lei mi saluta con un cenno della mano, e si volta per entrare in classe, regalandomi per la seconda volta una vista panoramica.
Alzo gli occhi al cielo, sorridendo come un ebete e mi allontano. 

Kristen

Entro nella mia classe.
Sto tremando dalla paura.
Ho tutti gli occhi addosso a me.
Ma che vogliono? Fanculo.
L'insegnante è seduta sulla cattedra e mi sorride appena mi vede. << Oh, tu devi essere la nuova alunna. Piacere, cara >>, si alza per stringermi la mano. << Io sono la professoressa Green, insegno storia >>. Avrei voglia di farle un bel "ma va? no, pensavo che insegnasse calcolo avanzato e che avessero sbagliato l'orario", ma mi trattengo. Mamma dice sempre che tendo a ironizzare un po' troppo.. e che ho preso da Cameron.
Ho gli occhi di tutti i miei compagni addosso.
Arrossisco. << P..piacere. Sono.. sono Kristen >>.
<< Ma certo. Siediti pure dove vuoi >>, indica la classe con un gesto della mano, tornando alla cattedra.
Mi volto, guardando in faccia i miei compagni per la prima volta.
Allora, facciamo un veloce schema.
Primi banchi: tutti occupati.
Seconda fila: biondine che mi stanno uccidendo con lo sguardo.
Terza fila: occupata.
Quarta fila: tutti ragazzi, mi stanno squadrando dalla testa ai piedi.
Quinta fila: un posto libero vicino alla finestra.
Corro verso l'ultima fila, lasciandomi ricadere sulla sedia con un tonfo.
Ho beccato il posto vicino alla finestra, grandioso. Almeno avrò qualcosa da fare.
Qualcuno si schiarisce la voce vicino a me.
Mi volto.
E' una ragazza.
E sta allungando la mano verso di me. No, un'altra stretta di mano no. Mi sono stancata.
Ma non voglio sembrare maleducata, così ricambio la stretta.
<< Ciao, io sono Sam >>.
<< Kristen >>.
<< Lo so, l'hai appena detto >>.
<< Oh.. giusto. Ehm, ciao.. >>.
Sam ha lunghi capelli biondi, due occhioni azzurri, una camicetta bianca molto carina e una gonna in jeans.
Sembra una barbie, ma in senso buono.
Sembra.. simpatica.
Non mi guarda come se fossi un alieno, prima di tutto.
E ha un sorriso che ispira fiducia.
<< Tranquilla >>, mi dice, sorridendomi, << la Green non è male. Tu non controbbattere quello che dice e andrà tutto bene >>.
Capisco che dovrei ridere della sua battuta troppo tardi. << AH-AH.  Ehm, farò del mio meglio.. >>.
In quel momento la professoressa inizia a spiegare e io e Sam ci zittiamo.
Ogni tanto, guarda nella mia direzione e mi sorride.
A metà lezione, solleva i pollici in alto come per dire "andrà tutto bene".
Stavolta, rido nel momento giusto.

<< Che hai alla prossima ora? >> mi chiede Sam, mentre camminiamo per i corridoi.
<< Ehm >>, prendo il foglietto con l'orario e provo a leggerlo. << Letteratura inglese >>.
Sam fa spallucce. << Buona fortuna. Grunch è un osso duro >>.
<< Oh.. davvero? >> chiedo, e già mi tremano le mani.
Sam vede la mia faccia e ride. << Tranquilla! Non mangia esseri umani. Non ancora, almeno. Dài, ti accompagno >>.
La seguo fino alla prossima classe.
Ancora prima di entrare in classe una strana sensazione mi invade lo stomaco.
Oh no, non voglio vomitare il mio primo giorno di scuola..
Sam mi saluta con la mano e scappa via.
Appena entro in classe la mia "brutta" sensazione, prende vita.
Seduto in secondo fila, nel banco centrale, c'è Robert.
Il ragazzo carino - bellissimo - che mi ha aiutato a trovare l'aula di storia.
Il mio stomaco si contorce mentre entro in classe.
Il professor Grunch, che deve aver superato da parecchio la mezzà età, borbotta un << salve >> e mi indica l'unico posto vuoto, vicino a Robert.
<< Grazie... >> dico, e mi avvio verso la fine.
Non posso crederci.
Perché abbiamo un corso insieme?
E' più grande di me.
Cazzo, no.
Mi siedo al mio posto.
Che faccio, lo saluto?
O aspetto che sia lui a farlo?
E se non si ricorda neanche di me?
Che vergogna.
Ma proprio quando sto per dire qualcosa, lui mi anticipa.
<< Ciao >>.
<< Ciao... >>.
<< Ti hanno messa in un corso di letteratura avanzata, eh? >>.
<< A quanto pare... >>.
Adesso che ci penso mia madre deve avermi detto qualcosa a riguardo, ma non le ho prestato ascolto.
Si, ora ricordo.
Il giorno stavo giocando con Taylor e Dana nel cortile del ranch. Una gara a chi correva più in fretta. Ho battuto Dana, ma ha vinto Taylor.
<< Be', avremo un corso insieme allora.. >>, un altro dei suoi sorrisi da ora-muoio.
<< S..si.. >>.
Il professore sbatte la mano sulla cattedra attirando la nostra attenzione.
<< Aprite il libro di testo! >>.
Robert si gira verso di me, e io mi perdo nei suoi occhi chiari. << Inizia la tortura >> scherza.
Annuisco, imbarazzata.
<< E già.. >>.
Sto per morire.

__________________

ehi, ciao.
questa storia l'ho scritta tempo fa'.
ve l'avevo detto che avrei scritto qualcosa su robert e kristen.
allora.
prima di tutto: non sono famosi in questa storia, sono due ragazzi normali.
mi sono basata su di loro per fisico e carattere (per quello che posso sapere)
i nomi dei parenti saranno praticamente tutti veri, solo l'età cambia, perché non ho trovato quella giusta....
spero vi piaccia e cercherò di scrivere di più la prossima volta anche per le altre storie.


























   
 
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