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Autore: _joy    18/07/2012    4 recensioni
Mika è una strega, frequenta Hogwarts, è in Serpeverde, è una Black. Le parole che la definiscono potrebbero essere: stirpe, orgoglio, purezza di sangue, amicizia, lealtà. Una principessa del mondo magico che sa benissimo di esserlo. Almeno finché le sue certezze non subiscono una brusca scossa in un pomeriggio di sole, quando incontra un ragazzo bello e affascinante ma, ahinoi, babbano: Ben Barnes
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di magia e di babbani'
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La mattina della nostra gita a Londra si annuncia grigia e fredda.
In dormitorio, mi armo di cappotto, sciarpa, guanti e cappello e metto tutto dentro un ampio borsone, pronto per la lezione di Babbanologia.
La mattinata passa normalmente: faccio colazione con Blaise, che mi accompagna alla mia prima lezione: Trasfigurazione.
La McGranitt ci propina un test a sorpresa difficilissimo sulla Trasfigurazione Interspecie, Vitious ci fa studiare l’Incantesimo di Duplicazione. A pranzo, scambio due parole al volo con Claire che questa settimana è stata al primo incontro del gruppo di Potter.
«Dopo ti racconto» mi bisbiglia, prima di sedere al Tavolo di Grifondoro.
Io mi siedo con i Serpeverde, ovviamente.
Dopo pranzo seguo un’ora di Aritmanzia con Claire e poi recuperiamo Mindy, che è stata a Divinazione.
«Allora, che dicono le stelle?» le chiedo.
Lei sbuffa.
«Guarda che la Divinazione è una cosa seria»
«La Divinazione è una disciplina da ciarlatani» ribatte Claire.
Su questa cosa siamo schierate: Mindy è una fanatica della Divinazione e, secondo lei, io e Claire siamo due scettiche.
Ma non è che siamo scettiche: siamo proprio sicure e convinte, oltre ogni ragionevole dubbio, che Sibilla Cooman sia una ciarlatana e che Divinazione sia una materia che poggia su un gruppo di fandonie e vacuità insostenibili.
Min sbuffa e incredibilmente lascia cadere l’argomento: di solito va avanti per ore a pontificare; oggi invece dice solo che ha chiesto alla Cooman di leggerle la mano e lei le ha predetto un incontro speciale con uno straniero bruno.
Ci sorride, euforica.
«Se parli di Robert Sheenhan, guarda che praticamente è biondo!» le fa notare Claire.
«Certo che parlo di lui! È straniero, no? E il colore dipende dalle luci, a volte sembra bruno»
Io mi metto a ridere.
«Non è straniero, è babbano. E no, non sembra mai bruno»
«Allora forse voleva dire che oggi ci sarà Ben» mi guarda, allusiva.
«O forse non voleva dire proprio niente, come sempre» ribatto io.
«Ragazze, siete pronte?» taglia corto Claire, sospingendoci nella classe della Burbage.
Tutti prepariamo cappotti e borse, io sfoggio la mia nuova Miu Miu, tanto per darmi coraggio.
Intercetto lo sguardo di Hannah Abbott , che mi fa un sorriso.
Ah già. Ha visto quella foto.  Mantengo un’espressione neutra.
Dopo le raccomandazioni di rito, ci stringiamo tutti attorno alla Passaporta.
E, in un turbinio che mi dà sempre le vertigini, siamo a Londra.
L’esercitazione di oggi consiste nello spacciarci per addetti a un’indagine di mercato e chiedere ai Babbani informazioni su utilità, valore e funzioni della televisione.
Indovinate chi l’ha proposto?
Ovvio, Mindy.
Che ha pure scritto la relazione che presenteremo la prossima settimana alla Prof.
Ci dividiamo e noi tre ci dirigiamo verso Piccadilly Circus.
Io mi calco bene in testa il basco: sarò paranoica, ma ora che siamo in mezzo ai babbani mi sembra che mi guardino tutti.
Affondo il naso nella sciarpa e prendo sottobraccio le mie amiche. Ammetto che è davvero bello uscire da scuola, ogni tanto.
Ci sediamo sul bordo della fontana. Mindy continua ad alzarsi di scatto e a fissare le persone.
Le sto appunto dicendo di mettersi calma e tranquilla, prima che la rovesci nella fontana, quando lei lancia un gridolino e scatta in piedi come se fosse seduta sul Tranello del Diavolo.
«Eccoli!»
Seguo il suo sguardo e vedo due ragazzi alti, con gli occhiali da sole, in jeans e giacche di pelle.
Camminano esitanti e disinvolti. Noto che Robert si guarda molto attorno, mentre Ben ha le mani in tasca e sembra assorto.
Mindy agita la mano nella loro direzione. Robert non la vede, ma Ben sì. Si ferma e ci lancia un’occhiata e poi prende il braccio del collega e gli fa cenno di muoversi nella nostra direzione.
Sheenhan toglie gli occhiali da sole e ci rivolge un’occhiata tagliente.
Ahi.
Scambio un’occhiata con Claire. Non sarà una passeggiata, forse.
Mindy saltella felice sul posto e quando loro si avvicinano li abbaglia con un gran sorriso.
«Ciao Rob!»
Lui la guarda e aggrotta la fronte.
«Ma tu sei la ragazza delle foto! Dov’è il mio iPhone?»
Mmmm. Educato.
Mi alzo, e anche Claire.
«Ce l’ho qui…vi va un caffè? Fa freddo…»
«No, per niente. Ora tu mi dai il mio telefono e…»
Mindy fa un passo indietro di fronte al suo sguardo minaccioso.
Non resisto, anche se mi ero imposta di non attirare assolutamente l’attenzione.
«Ehi. Non te l’hanno insegnata, l’educazione?»
Lui si volta verso di me ma il suo sguardo tagliente non mi impressiona affatto: lo sostengo senza battere ciglio, con la mia miglior espressione da snob.
«E tu chi saresti?» mi chiede, strafottente.
Oh, ma guarda. Il babbano cui piaceva giocare.
«Questo non ti riguarda assolutamente» rispondo, con voce vellutata e un sorrisetto insolente.
«Ma…sei tu!»
All’improvviso Ben si inserisce nella conversazione, se così vogliamo chiamarla.
Si sfila gli occhiali da sole e punta gli occhi nei miei.
«Sei la ragazza dell’altro giorno! Tu…ma ti rendi…»
Io gli faccio un gesto con la mano per farlo tacere.
Con la coda dell’occhio vedo delle ragazzine che guardano interessate il nostro gruppetto.
«Ragazze, non dobbiamo farci vedere» dice Claire a bassa voce.
Per fortuna, quel Ben almeno è sveglio.
Si rimette subito gli occhiali e dice all’amico:
«Andiamo»
Poi mi prende per un braccio, nemmeno troppo gentilmente.
Resto senza fiato.
«Ma come ti permetti?»
Scatto come una molla e lui per un attimo è preso in contropiede.
«Ehi…non ti ho fatto male, non ho nemmeno stretto…»
«Ma cosa vuol dire? Non toccarmi!»
Faccio per ritrarre il braccio ma lui non molla.
«Eh no, bella. L’altro giorno mi hai messo nei guai e sei sparita. Ora vieni con me e mi dici cosa sta succedendo»
«Ma questa è la tipa che ti ha baciato? Quella del casino con Tamsin?» all’improvviso, Sheenhan sembra aver voglia di ridere «Accidenti, che caratterino! Te le scegli bene, eh? Comunque, secondo me dovresti ringraziarla…»
«Robert!»
«Va bene, va bene, capito. Sto zitto»
Incoraggiata dall’apparente rilassarsi di Robert, Mindy gli si avvicina e dice:
«Andiamo da qualche parte, non vorrete dare spettacolo. Fa anche freddo…io vorrei una cioccolata calda»
Poi guarda Ben.
«Lasciala, se non vuoi che ti stacchi il braccio»
«Di cosa dovrei aver paura? Di una bambina?»
Una…che cosa?
Mindy e Claire fanno immediatamente un passo avanti, paventando un mio scoppio d’ira. La seconda mi trattiene il braccio, per evitare che io prenda la bacchetta.
«Lascia stare» mi dice piano.
Mindy stacca a forza la sua presa dal mio braccio e poi si volta raggiante verso Sheenhan, nemmeno fossimo ad un felice pic-nic.
«Andiamo? Conosco un posto carino qui dietro»
 
E così, entriamo in un piccolo bar, molto intimo, con i due tizi che al momento sopporto meno sulla faccia della terra. Preferirei prendermi un the con Dolores Umbridge e questo la dice lunga.
Mindy chiede un tavolo, io mi slaccio il cappotto.
Quel Ben mi tiene d’occhio, quasi pensasse che stessi per Smaterializzarmi.
Come se io potessi mai avere paura di un babbano qualsiasi. Ma chi si crede di essere?
Si toglie gli occhiali e, mentre sfila la giacca di pelle, mi guarda ancora.
Io allento la sciarpa e tolgo il cappello, fulminandolo con gli occhi.
Scuoto la testa, per rimettere a posto i capelli. E sento un fischio.
Mi volto e vedo un tizio farmi l’occhiolino.
«Accidenti, piccola, se sei bella!»
E, inaspettatamente, vedo Ben che si para davanti a me.
Lancia un’occhiataccia al tipo e mi mette quasi gentilmente una mano sulla schiena, sospingendomi verso il tavolo.
«Dai, siediti»
Io prendo posto accanto a Claire, Mindy è già seduta vicino a Robert e lo guarda con due occhioni languidi.
Trattengo un sospiro di impazienza.
Ben avvicina una sedia e si piazza tra me e Robert.
«Quindi, tanto per capire…chi siete?» chiede.
Mindy gli sorride.
«Io sono Mindy e loro sono Claire e Mikayla»
Lui si volta a guardarci e, ancora una volta, il suo sguardo si sofferma su di me.
Sto iniziando ad innervosirmi.
«Ben» dice, piano.
La situazione ha un minimo di ridicolo, almeno.
«Sì, lo sappiamo» dice Min, gentilmente «Eravamo alla premiere. Oh, ehm… questo lo sapete. Bè…il film era davvero bello!»
Io non riesco a trattenere una smorfia.
«Sì, se ti piacciono le storie di uomini falliti, megalomani e depressi e gli outfit imbarazzanti»
Incredibilmente, Ben mi sorride.
«Sugli outfit devo darti ragione. Ma la storia secondo me è divertente»
Scrollo le spalle.
«Non so se una storia “divertente” – ammesso che questa lo sia – possa valere il sacrificio di conciarsi come hai fatto tu»
Lui scuote la testa.
«Magari no, ma del resto a me non importa recitare ruoli da bello e irraggiungibile. Io mi sono divertito e tanto mi basta»
«Contento tu»
«Comunque, canti molto bene» interviene Mindy, precipitosamente.
Ben le sorride.
«Grazie»
«Sì, dai, non è malaccio» Robert fa una linguaccia all’amico, e poi guarda me «E così, amica di Ben…come mai non ti ho mai vista in giro?»
«Rob» dice Ben, esasperato «Quante volte te lo devo dire? Io non la conosco!»
«Va bene, va bene. Solo che, visto che sei sempre così riservato, mi sono…diciamo…stupito della vostra uscita pubblica, ecco. Senza che io ne sapessi nulla»
Ben alza gli occhi al cielo, io resto impassibile.
«Mi dispiace deluderti, ma il tuo amico ha ragione. Non ci conosciamo»
«Ah…quindi sei una fan»
Lo dice con un tono che si fa più accondiscendente, mentre si rilassa sulla sedia.
Come se volesse sottintendere che per lui io sono una ragazzetta che bacerebbe la terra dove lui e il suo compare posano i loro piedini di fata.
Questo è matto, ve lo dico io.
«Assolutamente no»
Lui mi rivolge un’occhiata perplessa e io sospiro.
«No, non so chi siete e nemmeno mi importa, francamente. Hai qualche altra domanda idiota, ora?»
Lui sussulta.
«Ma come? Scusa, ma tu…»
«Io niente. Era una scommessa, ecco tutto. Quindi, per quello che ti riguarda, io non esisto. Punto e basta. Questa storia finisce qui»
Robert Sheenhan sembra vagamente sconvolto. Guarda Ben, che stringe gli occhi.
«Fammi capire. Tu per una stupida scommessa mi salti addosso, mi scateni contro la stampa e mi fai litigare con la mia ragazza e ora ci tratti anche con condiscendenza?»
Io scrollo le spalle.
«Perché, sei abituato ad essere tu quello che tratta le donne con condiscendenza? Bè, mi dispiace deluderti. Non so chi sei, non mi importa di cosa fai e no, quel bacio non voleva dire assolutamente nulla. Per la stampa mi dispiace, non era mia intenzione. Ma se quella tizia era la tua ragazza, dovresti ringraziarmi: ti ho fatto un favore. E poi, se davvero stai con lei, hai bisogno di farti vedere da uno di quei tizi…come si chiamano…»
Guardo Mindy, che sembra perplessa.
«Quelli che si occupano dei babb…dei matti, voglio dire»
«Ah. Ehm…psichiatri?» azzarda Mindy.
Ben mi guarda a bocca aperta.
Robert invece sbotta in una risata irrefrenabile.
«Non ci crederai, ma suo padre è uno psichiatra»
«Ah, sì? Chiaramente non ha fatto un buon lavoro» sorrido io, serena.
Ben riduce gli occhi a due fessure.
Claire anticipa un suo eventuale scoppio d’ira.
«Ci sono state molte uscite, sui giornali?»
Altra risata di Robert.
«Ma stai scherzando? Ma dove vivi? Ma certo che ci sono state! Ben è uno che ha sempre difeso a spada tratta la sua vita privata: mai un gossip e all’improvviso lo beccano che bacia una sventola davanti a dei fotografi? Ops, scusa» mi fa l’occhiolino «Comunque, certo che è sui giornali. Tutti»
«Tutti?» ansimo io «Ma…ancora?»
«Da una settimana, tutti i giorni»
Mi sento impallidire.
Oddio.
Mindy e Claire mi guardano preoccupate e io stringo il bracciolo della sedia, fissandole impotente.
«Che facciamo?» bisbiglio, angosciata.
Mindy mi stringe la mano.
«Non so…»
«Forse…»
«Ma cosa succede?»
Alzo gli occhi e vedo Ben e Rob chiaramente spaventati dal nostro comportamento.
«Ma come?» sbotto «Sono su tutti i vostri giornali… e adesso…che faccio?»
«I “nostri” giornali?» chiede Ben, perplesso.
«Ma…perché, scusa, tu chi sei?» chiede invece Rob.
Io e Claire ci irrigidiamo all’istante.
Mindy, invece, sospira felice.
«Ah, com’è intelligente! Oh, che bello, del the, grazie. Che dite? Va bene per tutti? The e biscotti, grazie» dice a una cameriera, nell’indifferenza generale.
«Ci dispiace molto per la storia dei giornali» dice poi a Ben «Non c’è modo di rimediare?»
«E come?» chiede lui «Ho annullato le interviste e le uscite pubbliche, nego tutto quello che mi chiedono ma ci sono quelle maledette foto che dicono il contrario…come vuoi rimediare?»
«Magari…» guarda me, ma io scuoto la testa, impotente.
Anche a voler usare la magia, come fare?
Non si tratta di un solo giornale, ma di tanti. Per più e più giorni. Cancelliamo la memoria a giornalisti, fotografi, lettori…come? È impossibile.
Sprofondo sulla sedia, abbattuta.
E poi alzo gli occhi perché mi sento osservata. E vedo Ben fissarmi con uno sguardo strano.
Come se fosse curioso, malgrado tutto. Si vede che è arrabbiato..ma sembra anche quasi perplesso.
In quel momento, torna la cameriera con il thè.
Mindy riempie le tazze di tutti, allegramente, come se stesse giocando con le bambole.
Mi porge una tazza.
«Mika, non fare quella faccia. Non è più spuntato nulla, da noi. Ormai direi che possiamo stare tranquille, è passata una settimana»
«Min, non voglio stare sempre con il pensiero che esca qualcosa, dannazione! Cosa dico ai miei o a Blaise, in caso? Ci hai pensato?»
«Chi è Blaise?»
«Il mio ragazzo» dico con aria di sfida, guardando Ben.
Lui non batte ciglio, Sheenhan sputa un sorso di the.
«Il tuo ragazzo?»
«Sì, e allora?» dico, secca «Pensavi che fossi venuta qui sperando di sposare uno di voi due?»
Dalla sua faccia, forse lo pensava davvero.
In un altro momento ci riderei su.
«Senti» dice invece Claire a Ben «Cosa ne diresti di una smentita ufficiale? Non puoi dire a tutti…che ne so, che è una tua amica, che è stato un errore…»
«Un errore? Un errore?» dice Ben, attonito «Ma le hai viste le foto? Ma chi pensi che ci creda?»
«Ma se vi faceste intervistare entrambi, insieme…»
A quel punto, reazioni contrastanti.
«Claire, sei impazzita?» (io).
«Non è una cattiva idea!» (Sheenhan).
«Assolutamente no» (Barnes).
«Qualcuno vuole ancora del the?» Mindy porge una tazza a Robert «Ecco, bevi»
Sorride soddisfatta quando lui svuota la tazza, poi ne porge una a Ben.
«Dai, sii gentile. Aiuta Mika»
Ben sospira.
«Dicevo per lei, veramente. Non la darei in pasto ai giornali. Sono invadenti, non va bene» mi guarda di sottecchi «Lei è una ragazzina…»
«E due» dico, secca «Alla prossima me la paghi»
Lui resta un attimo senza parole e poi sorride, divertito.
«Accidenti, che caratterino. Guarda che sono io che dovrei avercela con te, dopo lo scherzetto che mi hai fatto»
Lo so che non ha tutti i torti, ma al momento non posso preoccuparmi anche di questo.
«Oh, non preoccuparti. Lei è anche più dura di quel che sembra. Dici che non si potrebbe…»
Ben esita.
«Davvero, io…vuoi che andiamo in televisione o su un quotidiano a parlare…di che cosa poi?»
«Potreste dire che vi siete appena lasciati!»
«E ci andiamo insieme, a dirlo? Molto credibile» bofonchio io.
Claire fa una smorfia.
«E se dicessi che lei è la tua ragazza ma vive…che ne so…in Brasile?»
«Continuerebbero a farmi domande su di lei fino alla morte. Alla mia, di morte»
«Però io non ci sarei» mi illumino.
Lui stringe gli occhi.
«Già, miss Menefreghismo, ma ci sarei io. E a me non va di sentirmi fare domande fino allo sfinimento su un’ipotetica fidanzata che per prima cosa non ho, per seconda cosa è una ragazzina presuntuosa e antipatica che dopo aver combinato questo casino fa anche la sostenuta. Mi dispiace, a me non va»
Io resto per un attimo senza parole.
«Non chiamarmi “ragazzina”»
«Allora, cresci» ribatte lui, lapidario.
Io trattengo il fiato, come se mi avesse dato uno schiaffo.
Robert gli mette la mano sul braccio.
«Vacci piano, è carina» gli strizza l’occhio «Dai, non arrabbiarti»
Ben prende un respiro profondo ma sembra fare fatica a controllarsi.
Mindy ci guarda, ansiosa.
«Bè, allora…»
Ma io ne ho abbastanza.
«Allora niente. Andiamocene. Se trapela qualcosa…non lo so, mi inventerò qualcosa»
Claire annuisce. Ci alziamo entrambe.
Mindy esita e poi mette sul tavolo l’iPhone di Robert.
Lui lo prende, lo accende e inizia a giocherellarci.
«C’è tutto?»
«Certo, io non l’ho toccato. Bene, è ora di andare. È stato un piacere rivederti. A presto! Ciao, Ben»
Ci prende per un braccio, una a destra e una a sinistra, e ci trascina fuori. Quasi non facciamo in tempo a prendere le borse.
Spostandomi, incrocio di nuovo gli occhi di Ben. Nessuno di noi sorride.
Usciamo e rabbrividisco.
«Fammi mettere il cappotto…»
«Come mai tutta questa fretta?» chiede Claire, sospettosa.
«Oh, ho cancellato dal telefono di Rob messaggi e numeri di una quantità di donne impressionante…che c’è?» Min scrolla le spalle «Donnette interessate a lui solo perché è un attore»
«Come te!»
«No, scusa, per niente. A me lui piace proprio»
«Min…ma lo sai che non è una cosa possibile, vero? È meglio che lo togli dalla testa»
«Certo, certo» dice lei, vaga.
Si guarda indietro.
«Volevo vedere se…ma no, andiamo»
Sospira e svoltiamo in un vicolo.
«Mika…sei arrabbiata?»
Faccio cenno di no con la testa.
«No, sono seccata per questa storia, tutto qui»
«Certo che Ben era arrabbiato» fa Mindy «Però è davvero bello, no?»
«Min» dico, ammonitrice.
«Sì sì, non li vedremo più. Peccato però. È carino, e anche simpatico. Perché sei stata così acida? Ha ragione, il danno maggiore l’ha subito lui»
«Lo so» sospiro «Mi dispiace…mi sarei anche scusata, se non mi avesse chiamata “ragazzina” in continuazione»
«Comunque secondo me puoi stare tranquilla..»
«Ma sì, ma sì, vedrai…»
«Min, ma si può sapere cos’è quel sorrisino?»
«Quale sorrisino? Per la barba di Merlino, come siete serie! Eccoci»
Siamo arrivate al punto di ritrovo. La Burbage ci accoglie con un sorriso e ci avviciniamo tutti alla Passaporta. La tocco con un dito e mi sposto un poco perché Terry Steeval  non mi stia troppo appicciato. Ed è allora che alzo un attimo gli occhi e li vedo.
Robert e Ben hanno svoltato l’angolo del vicolo deserto dove ci troviamo noi; Ben sembra trattenere Rob a forza. Il suo sguardo attonito incrocia il mio, spaventato.
E poi vedo i suoi occhi così scuri sgranarsi mentre sento lo strappo che ci stacca da terra.
E poi spariscono dalla mia vista.
 
 

   
 
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