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Autore: Celiane    18/07/2012    1 recensioni
Una ragazza, un'alchimista, una donna il cui destino ormai è segnato ed un uomo, un'alchimista, un assassino così simile a colui che più di tutti odia tanto da terrorizzarla....ma al contempo attrarla fatalmente....L'alchimista scarlatto e la Fenice di Mezzanotte...due persone così diverse, così simili, entrambe con un desiderio:LA PIETRA FILOSOFALE.
Genere: Malinconico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un pò tutti, Zolf J. Kimbley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In viaggio verso il Nord Zolf  J. Kimblee non aveva poi molto da raccogliere prima della partenza, aveva gia indosso l'unico completo accettabile posseduto dopo l'uscita dal carcere e la sua permanenza a Central era stata così breve da non permettergli di fare qualche acquisto, non che fosse un patito dello shopping, ma era fermamente convinto che l'eleganze e il decoro di un individuo si rispecchiassero anche nel modo di vestire. L'uomo si portò una mano sullo stomaco, era come se le potesse sentire,lì, nel palmo della sua mano, le due pietre filosofali pronte a cedergli quanta più energia lui fosse pornto a richiedergli.
Tutte le vite sacrificate per quelle due gemme vorticavano dentro di lui, le urla di quegli uomini e quelle donne erano musica per le sue orecchie.
- Signor Kimblee signore, i preparativi per la partenza sono stati ultimati- l'ufficiale lo guardava in attesa di ordini, l'uomo si soffermò qualche attimo a guardare quel giovane soldato, poteva vedere il pomo d'adamo tremolare per la tensione di stare al suo cospetto
a quanto pare la sua fama lo precedeva
Non poteva perdersi in autoreferenziali considerazioni adulatorie, aveva un compito da completare e le mani gia gli prudevano al sol pensiero del fantastico fuoco artificiale avrebbe creato dal corpo di quell'ishivaliano
- Bene possiamo recarci alla stazione.- esclamò raccogliendo qualche documento sparso disordinatamente da quella vecchia scrivania che gli avevano provvisoriamente assegnato, aveva sempre ritenuto inutile tutta quella burocrazia ma era un prezzo disposto a pagare in cambio di rimettersi in azione
in cambio di tutto il divertimento che lo aspettava.
-
ehm signore, quale membro del suo staff dobbiamo convocare?- L'alchimista fulminò il soldato con uno sguardo infastidito, non aveva mai amato lavorare in gruppo, ne essere ingabbiato in qualsiasi struttura gerarchica, la sua scelta di entrare nell'esercito era l'unico modo semi-legale per dare sfogo ai suoi istinti e per attuare la SUA giustizia, stava per uscire dalla stanza senza degnarlo di un risposta quando una leggera fitta alla spalla lo bloccò sull'uscio della porta, un mezzo sorriso gli si dipinse sul volto.
- in effetti c'è qualcuno che vorrei convocasse- mormorò mentre l'ombra di un cappotto rosso attraversò fugace la sua memoria.
Su una cosa non si poteva dubitare Kimblee non amava lasciare discorsi in sospeso.
non importava quanto giovane, o di quale sesso, fosse il suo interlocutore.

La calda luce del mattino illuminava la stanza modestamente arredata, la ragazza si guardava circospetta intorno mentre Gracia  si affaccendava a raccogliere garze e disinfettante sul lucido tavolo di rovere.
Midnight non amava trovarsi in ambienti che non conosceva, era sempre stata abituata a rimanere all'erta persino in casa propria, ma in un ambiente totalmente estraneo era totalmente priva di punti di riferimento, di certo non pensava che quella tranquilla signora, ne tantomeno la piccola  Elicia che toccava adorante una ciocca dei suoi capelli, potessero rappresentare un pericolo, ma era come se avvertisse, per quanto sbiadita, la presenza di qualcun altro in quella casa, c'era un odore di fumo che impregnava il mobilio della stanza, un odore che non ritrovava su nessuna delle due donne.
- Sono un ospite terribile Midnight, non ti ho neanche chiesto di toglierti il cappotto, Elicia su smetti di infastidirla e porta del the alla signorina- la bambina si allontanò riluttante, Midnight sospirò rassegnata mentre si sfilava il cappotto ancora bagnato di dosso, l'uniforme da poco ricevuta era gia macchiata di fango, mentre porgeva il soprabito rosso alla padrona di casa non potè fare a meno di notare lo sguardo sorpreso che le si era dipinto in volto
- o mio Dio sei così giovane eppure...- il tono turbato della signora mentre scrutava la sua uniforme la colpì, c'era qualcosa nelle sue parole, qualcosa di più di una mera meraviglia nel vedere una ragazza già alchimista di stato, una nota di tristezza che era impossibile non cogliere.
La donna le fece cenno di risedersi mentre imbeveva la garza di liquido disinfettante
- ti brucerà un pochino...- mormorò mentre avvicinava la mano al viso della giovane, il tocco gentile di Gracia la rilassò, in quella casa regnava un'armonia totalmente diversa rispetto a quella in cui era cresciuta...
- non doveva disturbarsi così tanto è solo un graffio- esclamò strizzando gli occhi a causa del forte odore dell'alcool , la donna scosse la testa sorridendo
- ti ho gia detto di non fare tutti questi complimenti, piuttosto da dove vieni? Ti sei trasferita da poco al Comando Generale?-
- Da North City più o meno, oggi è il mio primo giorno di stanza a Central ma ancora non ho combinato molto- disse quasi sorpresa di quanto fosse facile e disposta a parlare con Gracia
- Dai tempo al tempo, sei così giovane, e non essere così ansiosa di prestare i tuoi servigi all'esercito, non si può mai sapere con chi, o con cosa, sarai costretta  a confrontarti-
- Il mio papà! Hai conosciuto il mio papà! anche lui è un soldato!
-Elicia!- la madrè interruppe la bambina mentre applicava un cerotto colorato sulla guancia della giovane, poi si alzò per prendere dalle mani della figlia un vassoio quasi più grande di lei
- Midnight è arrivata solo oggi a Central piccola, non può avere conosciuto papà- esclamò accarezzandole la testa, Midnigh le guardava dubbiosa, la presenza maschile che aveva avvertito doveva essere quella del signor Hughes ma  il tono con cui la madre si era rivolta alla figlia lasciava quasi presagire un continuo della frase...
- Mio marito è scomparso da poco,è morto in servizio, Elicia ancora non è molto abituata...- sussurrò sorridendo mestamente, lo sguardo di Midnight si spostò immediatamente sulla bamibina intenta a giocare per terra con delle vecchie bambole, troppo occupata da quella divertente attività per volver partecipare alla discussione
- Mi dispiace... non era mia intenzione toccare l'argomento- le parole appena dette le risuonarono vuote, incapaci di comunicare alcuna forma di cordoglio, non conosceva il marito di Gracia e nonostante quella donna si stesse dimostrando molto cortese non era nella sua natura dimostrare empatia nei confronti degli altri, per quanto volesser distaccarsene, non poteva ritenersi del tutto immune dall'influenza dell'ambiente in cui era cresciuta...
e poi, infondo, si poteva crescere anche senza genitori

La ragazza si voltò ancora una volta per salutare alla donna che le sorrideva dall'uscio di casa, Elicia muoveva freneticamente le piccole manine nella foga del saluto, Midnight si portò la mano al volto sfiorando la superficie dell'infantile cerotto che gli  avevano applicato poco prima, avrebbe potuto guarire quella ferita in meno tempo con l'alchimia, ma in qualche modo quella medicazione le dava una sensazione confortante.
 Le indicazioni che le aveva fornito Gracia l'avevano portata davanti una palazzina grigio fumo, la sua austerità ben si adeguava allo spoglio giardino all'ingresso
proprio tipico della sua famiglia
Stava per entrare nel suo appartamento quando notò un uomo in divisa uscire da una macchina facendole cenno di fermarsi, agritava per aria quella che da lontano sembrava una lettera
- lei è la signorina Phoenix?- disse affannosamente prendendo fiato, Midnight annuì sorpresa mentre con lo sguardo ripercorreva la breve distanza fatta dall'ufficiale
la resistenza di quel soldato era ridicola
- c'è un ordine di convocazione per lei- esclamò porgendole la busta sgualcita, il sigillo del Comando generale riluceva alla luce del sole
-di cosa si tratta?-
- faresti bene a fare le valigie ragazza, a lui non piace molto aspettare, siamo incaricati di scortarti sino alla stazione- rispose mentre indicava la macchina da cui era appena sceso.
Midnight entrò velocemente in casa, non aveva neanche il tempo di cambiarsi, gettò uno sguardo in giro per la stanza cercando i bagagli che Sebastian avrebbe dovuto già aver consegnato, poi la vide, la valigia di pelle bianca faceva capolino dalla una stanza in fondo al corridoio che si rivelò essere la camera da letto. La ragazza stava per chiudersi la porta dell'abitazione alle spalle quando un'altra busta, adagiata sul tavolo del salotto, attirò la sua attenzione, la sua mano corse alla tasca del cappotto ma la lettera di convocazione era ancora li, non aveva mai lasciato la sua persona.
Midnight aprì circospetta la lettera sul tavolo, nessun sigillo visibile, sul foglio, quasi bianco, campeggiavano poche parole, impresse con un inchiostro rosso fuoco
"Sei la mia spia bambolina"
gli ultimi dubbi sulla provenienza della lettera si spensero quando questa prese fuoco tra le mani della ragazza.

L'ufficiale aprì la portiera della macchina alla giovane alchimista, Midnight si sistemò sul sedile posteriore dell'autovettura  mentre l'autista metteva in moto
- Chi dal comando ha richiesto la mia presenza in questa missione?- chiese mentre osservava per la seconda volta in quel giorno gli edifici di Central che scorrevano sotto la sua vista, la ragazza non potè non notare la reticenza a risponderle da parte dei due uomini, tutto quel mistero mal si addiceva all'idea che aveva della vita nell'esercito. Stava per riproporre la domanda quando l'imponente sagoma della stazione le si parò davanti, la compiaciuta osservazione della breve distanza da casa sua rispetto alla ferrovia venne interrotta dal rumore di apertuta della portiera del veicolo.
La ragazza stava per ringraziare ma le parole le morirono in bocca quando riconobbe la figura china verso di lei
- Signorina è un onore avere la sua compagnia per questo viaggio, queste poche ore senza di lei mi hanno fatto rimpiangere la sua gentile presenza- La pungente ironia di quelle parole le fecero gelare il sangue, Midnight serrò i denti mentre riluttante accettava la mano dell'alchimista scarlatto.
Kimblee o Mustang...in un modo o nell'altro era comunque un mero pedone nella scacchiera di qualcun altro.
   
 
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