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Autore: Kalencair    18/07/2012    2 recensioni
"Tutta la tavolata verde-argento si stava sbellicando ancor più di prima: c'era chi batteva il pugno sul tavolo, chi si aggrappava al vicino per non cadere, chi lacrimava e chi mi additava per poi accasciarsi sui piatti senza badare al cibo che gli entrava su per il naso. Disgustosi."
[Sono presenti scene comiche, anche se nel complesso non è un genere attribuibile a tutta la storia]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Afferrai il boccale che era appoggiato sul tavolo, ricolmo fino all'orlo di spumeggiante burrobirra, e lo portai alle labbra.
Il sapore dolciastro della bevanda spazzò via l'amarezza della mattinata: era davvero rilassante sentire quell'orda di minuscole bollicine scoppiare frizzanti sulla pelle.
Misi a fuoco l'interno del bicchiere, apparendo strabica, per tenere sotto controllo il livello di quel liquido afrodisiaco.
Non potevo permettermi di finire prima di lui. Non potevo ordinarne un'altra solo per evitare di sorbirmi la sua figura costantemente nauseata per futili motivi.
Millimetro dopo millimetro, giunsi inevitabilmente al punto di riuscire a intravederlo opaco dietro il fondo del bicchiere. Ancora una volta l'amaro tornò.
Strizzai gli occhi e mandai giù tutto d'un fiato, per poi deporre con poca grazia quel vetro ormai indegno di qualsiasi mia attenzione; il rumore prodotto arrivò alle mie orecchie all'unisono con un suo simile. Anche Scorpius Malfoy aveva terminato la sua bevanda.
Ci fissammo per l'ennesima volta con odio profondo, lui con le palpebre strette a fessura e io con le sopracciglia aggrottate.
Passò qualche secondo...
"Un'altra!" Urlammo simultaneamente e all'improvviso, ciascuno alzando l'indice in direzione di Hannah.
Il bozzo che si stagliava sul profilo della testa del biondastro mi causò una smorfia, costringendomi a trattenere le risate. Non avrei mai immaginato prima di oggi di essere dotata di una così formidabile vista, tant'è che sulla torre avevo colpito il mio bersaglio con una precisione sconvolgente! Sissignori, degna dei migliori supereroi!
Infastidito come non mai, Malfoy mi fulminò e si portò
con finta non-chalance una mano alla nuca a coprire il bernoccolo, ricomponendosi dallo slancio effettuato nell'ordinazione.
"Ah.Ah. Grasse risate, Potter." Soffiò irritato.
"Mai tanto grasse quanto lo diventerai tu a forza di ingollare questa roba." Arricciando il naso feci un cenno in direzione del boccale vuoto. Seriamente, ormai mi ero stomacata. Se non fosse stata l'unica cosa in grado di deviare i miei pensieri...
"A occhio mi sembra che tu abbia superato il peso-forma di qualche chiletto, sbaglio?" Proseguii con tono annoiato.
La mano che aveva lasciato accasciare sul tavolo si strinse in un pugno.
"Stupida grifondoro" - pur ribollendo di rabbia riuscì a strascicare e a scandire le parole con una singolare calma- "Devo ricordarti che ne hai ordinate tante quanto il sottoscritto? Ah, dimenticavo la tua carenza nell'arte del contare fino a 10." Mi sfidò ostentando un'aria cattedratica.
Santo Godric, quanto avrei voluto trasfigurarlo nella capra quale era! Così seriamente convinto di essere brillante sopra ogni altro individuo esistente, seriamente convinto di essere il migliore, il più dei più. Qualcuno doveva assumersi il compito di riportarlo con i piedi per terra.
Mi sporsi leggermente in avanti affinché la mia minaccia risultasse più credibile: "Sai, stavo pensando di destinare la prossima burrobirra a qualcosa di più soddisfacente di una bevuta, tipo ficcartela su per il-"
"Ecco a voi ragazzi!" Hannah mi interruppe sbattendo i due nuovi boccali sotto al nostro naso, tanto che un po' di schiuma prese il volo e mi finì in faccia con un sonoro "S-ciaf". Rimasi stizzita per qualche frazione di secondo, abbastanza perché Malfoy potesse deridermi sotto i baffi. Veloce mi ripulii con la manica, maledicendolo mentalmente.
"Allora..." Continuò la proprietaria tirando fuori dalla tasca un taccuino e andando alla pagina con le nostre ordinazioni. "Sono 8 burrobirre a testa con queste, vero?"
Annuii lentamente, continuando imperterrita a incenerire Scorpius con le pupille, sperando di fargli scoppiare il bicchiere in faccia con la forza della mente: l'immagine di abnormi schegge vitree conficcategli nel cranio in quel momento era di pura goduria per me, e sempre lo sarebbe stata.
Con uno schiocco di dita la donna fece apparire un vassoio con qualche strano quanto attraente biscotto al suo interno, ognuno disposto con decorosa armonia.
"Offre la casa." Facendo l'occhiolino ci abbandonò, dirigendosi verso un cliente barbuto che nel frattempo si era accostato al banco.
Entrambi, disorientati da quella inaspettata e paradisiaca visione, abbassammo gli occhi in cerca della preda perfetta soprassedendo momentaneamente la nostra disputa perenne. Il parlare di sottofondo, un miscuglio di voci stridule e gravi contornate da squassanti risate e stridii di sedie trascinate sul pavimento, deconcentrava un poco la mia analisi.
Un bignè con tante palline di zucchero dei colori più disparati. Troppo banale.
Un biscotto color crema con una strana glassa verde sopra... Verde!? Giammai avrei mangiato qualcosa che richiamasse i serpeverde, se non le loro teste.
Un mini croissant che sapevo contenere panna montata, grazie alle mie conoscenze riguardanti la cucina del posto.
E poi... Ah! Quel biscotto perfetto in ogni sua briciola, ricoperto a metà da una fresca colata di cioccolato fondente... Avevo l'acquolina in bocca. Doveva essere mio, ad ogni costo.
Mi allungai di scatto verso il mio tessoro*. Giunse però alla mia attenzione un'altra mano, sportasi nella medesima direzione: essa si scontrò con la mia in maniera brutale, come fossero soldati nella battaglia delle Termopili.
Alzai la testa contemporaneamente a Scorpius, entrambi mantenendo sollevate le nostre braccia senza allontanarle di un millimetro.
Ci fissammo.
E ci fissammo ancora.
Io guardai lui. Lui guardò me.
D'un tratto sciolsi la mia espressione severa in un melenso e falso sorriso.
"Non oserai...".
Tutto rimase immobile fino al fatidico momento in cui ghignò, poi fu il caos.
Mi alzai di scatto e la mia sedia volò via con fragore. "Sono una SIGNORA, ho il diritto di avere quel biscotto! Il diritto, il diri-..." Mi lanciai sul tavolo nell'esatto istante in cui lui fece lo stesso. 
Miliardi erano i tintinnii: i bicchieri rotolarono e poi si infransero per terra, il vassoio veniva continuamente spostato mentre mi azzuffavo con Malfoy. Come se non bastasse si era alzato un coro di incitamento alla rissa tra i ragazzi dei tavoli attorno, alcuni dei quali riconobbi come miei conoscenti.
"Che stai farfugliando Potter!? E' più signora un troll di te!" Esclamò ricevendo una manata in faccia; per tutta risposta mi tirò la gamba con lo scopo di farmi cadere dal tavolo e, se lo conosco bene, procurarmi una ferita mortale.

"Ah si!? Senti chi parla, damerino delle mie strapalle!" Urlai assestandogli un pugno sulle costole: si era pericolosamente avvicinato al sacro dolce.
Tossì forte, prima di allungare la mano che non era impegnata a sostenerlo a tirare i miei capelli. "T-tu non hai IDEA di quanto ti odi, Potter! NON ce l'hai!"
"Ah, tu credi!?" Sbraitai incredula. "Lascia subito i miei capelli o i tuoi finiranno in uno stato di decadenza pari a quello di una fenice nel giorno del falò!"

Il geniale risultato di tutto quel casino, e l'unico ottenuto, fu quello di riversare sul terreno in un tremendo boato il tanto bramato biscotto, tutti gli altri sul vassoio, quest'ultimo, il tavolo e noi stessi.
Ci fu un istante in cui tutto sembrò galleggiare sospeso nel tempo. Non un rumore, non una voce.
Poi uno strano ticchettio ci costrinse ad abbandonare la dolorosa vista di quella catastrofe per voltarci: Hannah si ergeva in tutta la sua altezza, le mani sui fianchi, il piede che batteva ripetutamente per terra e gli occhi crepitanti come fiamme poggiati su di noi.


"Allora, ricapitolando: Zonko, Mielandia, Testa di porco, MondoMago e ora I tre manici di scopa. C'è qualche altro posto da cui vuoi farci spedire fuori a calci e bandire per sempre, Potter, che io non sappia?". La punta del suo orecchio sinistro era ancora rossa per la stretta di Hannah, e non osavo immaginare lo stato del mio destro. Sapevo soltanto che mi sembrava grande il triplo da quanto pulsava. Sia per la sua ingiusta affermazione che per il freddo, sbuffai.
"Come se fosse solamente colpa mia, vero?". Scrollandomi le spalle nella speranza di riscaldarmi feci inavvertitamente cadere la mia bacchetta. Mentre mi chinavo lentamente a causa delle giunture intirizzite dalla rigida temperatura, la risposta di Malfoy giunse alle mie orecchie leggermente più lontana di prima, come se non si fosse fermato; ed evidentemente era così, non si era accorto di nulla.
"Non vedo come potrebbe essere altrimenti." Disse con il solito tono, no, anzi, la solita voce noiosa.
Afferrai la bacchetta e stancamente feci per riportarmi in posizione eretta, se non fosse che un lampo di luce mi investì, catapultandomi violentemente all'indietro. Non respiravo: la mia testa era completamente conficcata nella neve. Per fortuna il viottolo per cui stavamo camminando era deserto: non avrei resistito ad un'ulteriore umiliazione davanti al mondo intero quel giorno.
Facendo forza sui palmi delle mani riuscii a liberarmi dalla morsa in cui ero intrappolata. I miei capelli erano completamente zuppi e ora battevo anche i denti dal freddo. Mi voltai furiosa verso l'unico che poteva aver commesso un si grande errore.
"Ma sei completamente deficiente o cosa!?"
Malfoy era in posizione da combattimento, con l'arma del delitto ancora stretta in mano. L'unica cosa che non capivo era perchè avesse quella faccia sorpresa e...mortificata? Ma solo per un istante, naturalmente.
"Ti è rimasto, ma dico proprio con un misero velo di dubbio, eh. Non è che una domanda retorica. Ti è per caso rimasto qualche cazzo di neurone per fare una, dico UNA sinapsi!?" Traballante mi alzai in piedi.
Boccheggiò per un paio di secondi.
"Beh!? La tua stupidità ti ha infine bloccato ogni funzione del cervello tra cui la parola? Grazie al cielo, credevo non sarebbe mai accaduto, e invece anche i miracoli esistono" Con un decrescendo la mia voce era diventata, da uno strillo, nient'altro che un debole mormorare, mentre mi stavo spolverando via la neve dai vestiti. "Ti prego, dimmi che ora diventerai un vegetale e non sarai più in grado di nuocere a nessuno" Continuai dopo essermi tolta la sciarpa, mentre la strizzavo.
Con una specie di guizzo si riscosse e tornò in sè da quell'apparente stato di shock, la sua postura più rilassata, anche se non del tutto.
"Sei tu che per prima hai alzato la bacchetta verso di me." Azzardò scettico. "Tutto ciò che ho fatto è stato proteggermi." Ostentò con sicurezza. Mi bloccai e alzai la testa a guardarlo con gli occhi spalancati. "Io... Avrei puntato la bacchetta...verso di te?".
Gli angoli della mia bocca continuavano ad arricciarsi in un ambiguo sorriso e a riabbassarsi per uno strano gioco di nervi. Assunse un'espressione leggermente intimorita, e non riuscì a trattenersi dall'arretrare di un passo quando scoppiai in una risata che era tutt'altro che normale; del genere che si attribuirebbe al cattivo super pazzoide del film.
"Sai Scorpius, non credevo che il tuo livello di egocentrismo fosse arrivato a un livello così disarmante!"
Di colpo tornai seria, e ciò non fece altro che contribuire maggiormente a inquietarlo. "Ora ti spiego come sono andate le cose. Riassumo molto nella speranza che tu possa comprendere queste semplici parole, ma sarà davvero dura..." Lentamente mi avvicinai a lui, evidentemente molto tentato dall'attaccarmi di nuovo, questa volta con uno schiantesimo. Era palese che si fosse reso conto che qualcosa di tutta quella vicenda gli stava sfuggendo, perciò non osava proferire suono.
Giuntagli di fronte mi esibii in un urlo sovrumano quanto la risata di poco prima: "Tu non capisci niente!" In un impeto di rabbia afferrai la sua sciarpa e la strinsi quanto più potei, mentre il suo colorito diveniva ogni istante più viola.
"Niente! Niente! Niente!"
"Ma...Ferma! Ma sei impazzita!?" La sua voce strozzata era interrotta da piccoli colpi di tosse. "Non costringermi a... a darti una ginocchiata nello stomaco!"
A causa dell'urgenza con la quale aveva dovuto portare le mani alla sciarpa per cercare di contrastarmi ed evitare il soffocamento, lasciò cadere la bacchetta di fianco a lui.
Appena me ne accorsi lo lasciai andare
: sconvolto si liberò il collo dalla sciarpa e gli passò le mani intorno per sentire se era integro.
"Oh, ma guarda, ti è caduta la bacchetta! Che tremenda coincidenza!" Rinsavendo lo fissai truce: "Proprio come è accaduto a me prima." Tetra risultò questa mia ultima frase.
In quel momento il serpeverde comprese tutto. Si schiarì la voce e tornò alla solita aria saccente: "
Non conosci il detto prevenire è meglio che curare? Ovvio che no, altrimenti tutto ciò non sarebbe successo." Sibilò.
Sperai di aver capito male. Stava forse accusando me di essere ancora una volta la causa dell'accaduto?
Dalla mia espressione sembrò recepire che stava cadendo proprio male, ma non era da lui rimangiarsi qualcosa, nè tanto meno scusarsi.
"Raccoglila." Gli ordinai secca, indicando la sua bacchetta. Quantunque si fosse chinato a raccoglierla sarebbe stato investito dalla mia vendetta.
Colto di sorpresa dalla mia controbattuta mancante, lanciò un'occhiata a terra, poi tornò a me. "Non farò il tuo gioco, Potter."
"Raccoglila. Ora."
"Ho detto di no."
"E io ti sto ordinando di farlo, Malfoy."
Si indispettii. "E' la mia bacchetta, la raccolgo quando voglio; e non intendo obbedire ai tuoi ricatti, stupida pantegana!"
"Non puoi fare senza, prima o poi ne avrai bisogno e allora sarai morto prima di potermi insultare ancora una volta, essere molliccio e senza spina dorsale!" Ruggii perdendo nuovamente la calma.
Aggrottò le sopracciglia. "Non ci contare troppo, non c'è niente che tu possa fare per evitare che ti insulti: è tutto scritto sulla tua faccia, mi basta vederti e l'ispirazione arriva con una potenza torrenziale."

Tremai di ira. "Giuro su Hogwarts che da ora in avanti avrai le notti tormentate da incubi infernali; non ci sarà passo che farai senza che il terrore che io appaia sul tuo cammino ti colga! Ti torturerò lentamente fino a che non implorerai la morte!  Ti ficcherò le dita negli occhi, ti taglierò la lingua a metà, ti romperò le ossa una a una e..."
Con la coda dell'occhio vidi in lontananza due figure che mi parvero familiari: quella più bassa aveva i capelli di un colore acceso, mentre l'altra molto scuri; stavano amabilmente chiacchierando non curanti di chi o cosa ci fosse lungo la strada.
Subito mi irrigidii constatando che si trattava di Hugo e Albus. Forse c'era ancora tempo, potevo ancora fare qualcosa per impedire che Albus scoprisse con chi ero uscita. Essendo a conoscenza come tutti delle divergenze tra me e Malfoy, pur non conoscendone i dettagli, il suo istinto di fratello maggiore era infatti scattato, e glielo aveva fatto prendere in antipatia. Se avesse saputo che mi aveva messo le mani addosso e che ora ci stavo anche uscendo, nessuno sarebbe stato in grado di calmarlo.
Erano distanti parecchi metri, tuttavia anche Hugo si accorse della situazione: vidi la sua risata arrestarsi e, incrociando il mio sguardo allarmato, farsi tale anche il suo. Lo vidi indicare qualcosa alla loro destra, forse cercava di far deviare Albus; ma non potevo attendere oltre. Il mio sguardo tornò deciso sugli occhi azzurri e detestabili di Scorpius, il quale non aveva seguito la dinamica dei fatti: "E? Cosa intendi farmi dopo avermi < rotto le ossa una ad una>?" Ghignò nel suo ritrovato orgoglio. "Tagliarmi tutti gli arti con una penna stilografica? Sto tremando di paura."
La strada non svoltava in un punto vicino alla nostra posizione, perciò non avrei potuto nascondermi dietro un angolo. Mi guardai disperatamente attorno, per poi accorgermi del breve stacco a fondo chiuso tra le case oltre la siepe sul bordo della via, poco dietro Malfoy.
Immediatamente spinsi indietro quel cretino, ma troppo velocemente, poichè dietro di essa ci arrivammo ribaltati.
"Che repentino cambio di prospettiva, Potter" Ironizzò osservando come fossi praticamente stesa su di lui. "Ma che tu ci creda o no, non vado con la prima che cerca di abusare del mio corpo perfetto in un vicolo buio di Hogsmeade". Feci in tempo a sentire solo un paio di battiti del suo cuore materialmente non di pietra come pensavo, poi, al limite della frustrazione, mi sollevai inorridita alla sola idea di quanto aveva detto, e mi accovacciai di fianco spiando tra le foglie la posizione di mio fratello. Uno strano calore aveva preso possesso delle mie guance.
"Soprassederò sul come e perchè conosci un artefatto babbano come la stilografica" borbottai piano "Ma ora è meglio per entrambi che tu stia zitto. Se non sai come fare puoi mangiarti della terra, chissà che non cresca qualcosa nella tua testa vuota." Freneticamente continuavo a scrutare oltre il verde della siepe. 
Malfoy inaspettatamente rimase muto. Si alzò a sedere senza chiedere spiegazioni e appoggiò la schiena contro il muro di una delle due case. Che avesse intuito che stava arrivando qualcuno di famiglia? Bah, in tal caso buon per lui. Avevo altro a cui pensare:
sentivo di aver dimenticato un dettaglio... Ma cosa? Hugo nel frattempo aveva fallito, e con aria avvilita stava dietro al passo sostenuto di Al. Avevano fatto circa sei passi quando una voce fredda arrivò da dietro alle mie spalle.
"Se non ti tieni alla larga da Brian, potrebbero capitare cose spiacevoli al tuo caro cugino."
Con il sangue ghiacciato nelle vene mi voltai verso Scorpius. Era terribilmente serio e non c'era traccia di bugia in ciò che aveva proferito.
Ora sì che si dimostrava per quello che era. Molto differente e più pericoloso di quanto non apparisse con tutte le sue odiose battutine inadeguate e acide. Era di più. Era amorale. Era subdolo.
Le mie pupille ebbero un guizzo verso Hugo, e ciò mi tradì. Ora aveva appreso chi ci fosse in strada.
"Se stai pensando che qualcosa me lo possa impedire sappi che non è così." Chiarì anticipandomi. "E te lo dimostrerò." Si alzò in piedi e scavalcò la siepe; non riuscii a impedirglielo, ero letteralmente paralizzata. Mai era riuscito a terrorizzarmi come in quel momento.
"Ah! Ma guarda dove era finita, Lily!" Esclamò ad alta voce per farsi sentire da Albus e Hugo. "Puoi lasciare stare, l'ho trovata!" Disse raccogliendo dalla strada la sua bacchetta.
Ecco qual'era quel dannato dettaglio che sentivo di aver trascurato.
"Hai sentito? Ho detto che l'ho trovata." Disse ancora una volta, con un sorriso mesto e diabolico che potevo scorgere solamente io. Quando sentii la voce di mio fratello salutarlo sorpreso, mi gettai fuori dal nascondiglio: "Stagli lontano, Malfoy!"
Il suddetto assunse l'aria più innocente e vomitevole su cui io avessi mai avuto "l'onore" di posare gli occhi, mentre gli altri mi guardavano interrogativi.
"Ho detto di stargli lontano!" Gridai ancora, parandomi con le braccia aperte davanti a Hugo per fargli scudo. "Al, questo qui mi sta ricattando! Se non faccio come dice lui..."

Al scoppiò a ridere, e il Mr.Stronzo dell'anno con lui.
"...Lui farà del male a...A Hugo." Ero davvero intontita e scossa dalla sua reazione.
"Perchè ridi, santo Godric!? Hai sentito quello che ho detto o sei ubriaco!?"
"Lily, Lily" Cominciò il moro lasciandomi a bocca aperta mentre mi dava dei colpetti sulla spalla come per compatirmi. "Lo sospettavo, ma avresti dovuto parlarmene. Almeno non avresti fatto questa figuraccia."
"...Eh?" Ebbene si, ancora una volta avevo avuto paura, e per concedermi il beneficio del dubbio che anche qui non ci fosse lo zampino di Scorpius, non volli formulare una domanda più complessa.
"Ma si, insomma... Temevo che prima o poi la tua gelosia si sarebbe scatenata, una volta saputo che sono amico del ragazzo con cui esci. Ma stai tranquilla, guarda che rimango sempre il tuo fratellone!" Fece un sorriso a trentadue denti.
Mi sentii morire dentro, avvizzire come una pianta marcia.
"A-amici? Ma non ricordi come mi tratta quest'imbecille!?" Chiesi indignata, alzando di nuovo la voce.
Di nuovo rise lasciandomi stupefatta. "Non ti preoccupare, Scorpius mi ha spiegato tutto." Il ghigno di quest'ultimo accompagnò la frase assassina.
"Tutto cosa?" Domandai smarrita. Cosa, di grazia, COSA si era ancora permesso di fare!? Le mie gambe tremavano, e non certo per il freddo.
"Ora basta fingere, sul serio, non ha importanza. Lo accetto. So che il tuo odio si è trasformato in amore. Discutendo con calma, facendomi spiegare tutto dal principio, ho deciso di abbandonare i dissapori in favore di voi due. E siamo anche diventati ottimi amici. A dirla tutta ero d'accordo con lui per farti uscire allo scoperto quest'oggi, dato che da sola non me ne avresti mai voluto parlare." Aveva un'espressione gioiosa sul volto, il completo contrario della mia, che fissava atterrita e schifata entrambe le Serpi.
"Non c'è bisogno di fare quella faccia, Lily" Si inserì Malfoy "Lo sai che sono lungimirante. Avresti dovuto aspettartelo." Aveva una luce negli occhi che portava il segno di vittoria e la lingua più biforcuta del solito.
Era disgustoso.
"Dai Al, andiamo a fare un giro, lasciamola riprendere" suggerì; sghignazzando entrambi si allontanarono. "A dopo Lil" Salutò dolcemente mio fratello, come se gli facessi pena.
Rimasi immobile, con ancora le braccia spiegate, fino a che i due non arrivarono in fondo alla via e Hugo si schiarì la voce.
"Lily, prima che tu possa urlarmi contro, sappi che non ne sapevo nulla! Mi hai visto, io ho cercato di fare qualcosa, ma non ha funzionato! Insomma, erano d'accordo, non potevo... Lily?" Gli scompigliai i capelli. "Si, lo so, tranquillo."
Estremamente preoccupato dal mio insolito gesto e soprattutto da nessun urlo,  mi aggirò per guardarmi in faccia, finché il sospetto non si insinuò nella sua mente.
"Lily...E' vero quello che hai detto di Malfoy?"
Dovevo preoccuparlo?
"... No."
Almeno finché il pericolo era ancora così "astratto".




Spazio autrice
Scusate scusate scusate! Sono di frettissima! Questo istante sarebbe stata l'unica occasione di pubblicare da molti giorni e per tanti altri ancora, perciò ho accorciato e non ho neanche il tempo di rileggere tutto! Quindi scusate la fine veloce e se ci sono errori di distrazione giuro che li metterò a posto appena potrò! Ripetizioni comprese! Ora devo davvero scappare, ma proprio sul serio! O_O Adorerò nel vero senso della parola chiunque mi  lasci un piccolo commento! Se mai ce ne fossero li leggerò dal cell ma risponderò appena avrò linea.  Spero di non deludervi D: A presto!

Ps: se volete farmi qualche domanda di qualsiasi genere (firmata o anonima) potete farlo qui: http://ask.fm/Kalencair
   
 
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