Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: AlexisLestrange    19/07/2012    7 recensioni
Crossover demenziale Supernatural/Harry Potter.
Hogwarts è minacciata dall'erede di Serpeverde, da un professore disastroso, e da un fantasma isterico. Ah, sì, è c'è anche il Basilisco.
Ma se entrassero in campo i fratelli Winchester, la situazione non potrebbe essere risolta in un batter d'occhio?
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dean era appena uscito dalla Stanza delle Necessità, dove era ancora in corso
una pesante discussione burocratica sull’eventuale libertà vigilata da rifilare ai
tre accusati, ed ora stava camminando tranquillamente tra i corridoi di Hogwarts,
quando sente qualcuno chiamarlo a mezza voce.

«Dean!»

La voce proviene da una delle armature. Guardandosi attorno con aria
sospettosa, si avvicina, poi, con un movimento rapido e furtivo, apre di scatto la
celata dell’elmo, e si ritrova davanti i tanto noti fanali blu di Castiel.

«Cass, ma che...?» borbotta, appena ripresosi dall’abbagliante stupore, ma
l’angelo lo zittisce, mentre si toglie l’elmo e scuote la zazzera al vento.

«Non ho molto tempo per parlare, Dean» comincia, serissimo, o almeno, quanto
seria può essere una persona infilata in un’armatura. «È tutto il giorno che corro
su e giù per il castello a cercarti...»

«Non potevi teletrasportarti come al solito?» chiede Dean, senza capire.

Castiel alza gli occhi blu al cielo, esasperato. «Non ci si può Materializzare o
Smaterializzare all’interno del castello! Non hai letto “Storia di Hogwarts”?
Comunque» ricomincia, tornando concentrato. «Sono venuto a darti un aiuto»

«Spero sia meglio del primo, perchè quello non era un granchè» commenta
Dean, inarcando un sopracciglio.

«Faccio del mio meglio» borbotta Castiel incrociando le braccia guantate,
imbronciato. «Insomma, non è sempre facile fare la parte dell’angelo
onnisciente, sai? E stavo dicendo, che c’è un ragazzo che potrebbe aiutarti».

«E chi?» chiede subito Dean, sollevato dall’idea di qualcun’altro che posso
fare la fatica al posto suo.

«Si chiama Draco Malfoy... sì, è un nome buffo» s’interrompe subito quello
vedendo il ghigno dell’altro. «Non è molto alto, ha i capelli biondi, vaghe
manie di grandezza e istinti razzisti. Non puoi non riconoscerlo».

«Basso, ossigenato e idiota, perfetto» riassume Dean prendendo
mentalmente nota della cosa. «E dovrebbe aiutarmi?»

Castiel annuisce. «Lui sa qualcosa sul rosso che stai cercando. Ed ora, Dean,
devo lasciati».

«Di già?» commenta quello, senza riuscire a nascondere la propria delusione.

«Purtroppo sì». Castiel alza le spalle, e si sta per voltare, quando Dean lo
richiama.

«Ehi, Cass!»

L’angelo dagli occhietti blu si volta verso di lui.

«Sì, Dean?»

«Niente... sai, quell’armatura ti dona» fa quello, vagamente imbarazzato,
indicando il completo cavalleresco che l’altro ha ancora addosso.

Castiel fa un gran sorriso. «Davvero? Grazie, credevo m’ingrassasse. E adesso,
Dean, dato che non posso fare nessuna delle mie scenografiche uscite di
scena, ti pregherei di chiudere gli occhi mentre vado via correndo».

A Dean la cosa non sembra avere molto senso, ma dato che si tratta di far contento
l’angelo, gli da la soddisfazione di voltarsi con le mani sugli occhi: sente dei passi
che si allontanano in gran fretta, e subito degli altri che gli si avvicinano con la
stessa foga.

«Cass, sei tornato?» fa Dean speranzoso, riaprendo gli occhi, ma si ritrova davanti
solo Silente, che ha un’espressione molto da “no-ma-per-te-potrei-diventarlo”.

In ogni caso, il nostro Preside si riprende in fretta, e torna alle cose serie.

«Dean, abbiamo un problema con la tua copertura» comincia, prendendolo da
parte. «A causa del tuo atteggiamento iperprotettivo nei confronti di Harry...»

«Quale atteggiamento iperprotettivo?» chiede subito Dean senza fare una piega.

«...qualcuno sospetta del tuo ruolo» continua Silente ignorandolo. «Allock, che
non so come sa tutto, stava per spifferare l’intera faccenda in sala insegnanti...
così ho dovuto inventarti un altro impiego».

«Non sono più una guardia del corpo?» esclama allegramente Dean.

«Ma no, certo che lo sei ancora!» ribatte Silente, scuotendo la testa (e la barba).
«Solo, ora hai anche un’altra occupazione, per sviare eventuali osservatori. In
pratica, dovrai lavorare il doppio».

Dean affloscia le spalle, depresso. «E sarebbe, quest’altra occupazione?»

«Sei il nuovo coach della squadra di Quidditch di Tassorosso» risponde
subito il Preside con una scrollata di spalle.

«Cos... Quidditch?» Dean spalanca gli occhi, sbalordito. «Quella roba sulle scope?
Ma io ho paura di volare!»

«Tranquillo, anche i Tassorosso ne hanno» ribatte Silente serafico. «Non dovrai
fare molto. E adesso devo lasciarti, c’è un pazzo in armatura che sta seminando
il panico nella scuola. Buona serata!»

E mentre Silente si allontana, lasciando Dean in preda al noto panico da
Quidditch, andiamo a vedere che cosa sta facendo Sam.

Il giovane Winchester, pur non essendo il colpevole, era tornato sul luogo del
delitto. Aveva osservato la scritta, il muro, e si era accorto della presenza di un
bagno femminile guasto.

E ovviamente, che cosa poteva fare se non entrare?

Purtroppo per lui, non appena varca la soglia, si trova davanti una brutta
sorpresa: un faccia a faccia con nientepopodimeno che Mirtilla Malcontenta.

Sam si mette a gridare, terrorizzato, poi si ricorda che è un cacciatore, tira fuori
da non si sa dove un’ascia di ferro e comincia a menarla per aria, al che Mirtilla
s’inquieta ancora di più e comincia a strillare a sua volta.

«Cosa fai, cosa fai?» urla a squarciagola. «Non puoi entrare e cercare di farmi
fuori, magari non ti sto simpatica, ma chi ti credi di essere, eh, sbruffone?
Accanirsi contro una persona solo perchè è brutta, che razzista!»

«Cosa?» Sam si blocca per un momento, forse colpito dall’insulto che gli
suona familiare, e posa l’ascia, perplesso.

«Hai capito benissimo, non puoi mica ammazzare la gente solo perchè ha un
brutto aspetto e non ti piace a prima vista, io che ti ho fatto?» continua Mirtilla,
incrociando le braccia e mettendo il broncio.

A queste parole, Sam rimane alquanto colpito e mentre riflette, tutta la sua vita
gli passa davanti (e non è una grande proiezione).

Dopotutto, non è forse vero che passa le giornate ad ammazzare brutte persone?

Comunque, non è tempo di perdersi rivangando il passato, e Mirtilla non impiega
molto a ricordarglielo.

«E poi questo è il bagno delle ragazze, te ne vuoi andare?» gli ricorda,
arrabbiatissima.

«Ma è guasto!» replica Sam cercando di essere ragionevole. «E poi, tu che mai
potresti fare, qua dentro? Voglio dire, sei morta!»

A quelle parole, com’è ovvio, Mirtilla si rimette a frignare.

«E allora? Anche da morta, ho la mia dignità!» esclama, e copiose lacrime
cominciano a scorrerle lungo le pallide gote.

«Ehi, va tutto bene!» cerca subito di consolarla Sam, avvicinandosi. «Vuoi
raccontarmi tutto? Qual è il tuo problema con la morte?»

«SMETTILA DI RICORDARMI CHE SONO MORTA!» strilla Mirtilla, poi, con un
singhiozzo, si calma, e si siede accanto al giovane ragazzo cominciando a
blaterare delle sue lunghe disavventure.

Non appena fa una pausa per riprendere fiato (o meglio, lo farebbe se potesse, ma
è meglio lasciare scritto così, o potrebbe prendersela), Sam ne approfitta per
intervenire.

«Quindi tu sei tornata sulla Terra solo per tormentare quel tuo compagno che ti
tormentava per gli occhiali? Ed ora sei bloccata qui come fantasma?» chiede,
come per accertarsi di aver sentito bene.

Mirtilla annuisce.

«Beh, e non lo sai che c’è un semplice rimedio per andare avanti e finire in un
posto migliore?» continua Sam con un gran sorriso.

Gli occhi di Mirtilla scintillano da dietro gli occhiali. «Davvero? E sarebbe?»

«Beh, magari può sembrarti un pò brutale, detto così» risponde quello,
prendendosi un pò di tempo. «Ma dovrei prendere il tuo cadavere, salarlo e
metterlo al ro...»

Non fa nemmeno in tempo a terminare la frase, che Mirtilla ricomincia a
strillare.

«Cosa? E tu dovresti profanare il mio bel corpicino? Neanche per idea!» grida,
scandalizzata.

«Senti, dovresti pensarci, invece!» replica Sam, con convinzione. «Sarebbe
un bel modo per levarti di torn... cioè, volevo dire...»

Troppo tardi: furibonda, Mirtilla strilla un’ultima volta e sparisce, tuffandosi in
un water.

Riuscirà Sam a ridare la pace eterna a Mirtilla? Come se la caverà Dean, nel
suo nuovo ruolo di allenatore? E Castiel, tornerà al trenchcoat o terrà l’armatura
come nuovo look di combattimento?


Note dell'autrice:

Buonsalve, sono sempre io! :D

Prima di tutto, volevo scusari del ritardo.
Purtroppo, sono in "vacanza" fuori città, sweethearts, e questo in pratica vuol dire non avere una connessione
internet fissa e avere pochissimo tempo per fare tutte le cose che solitamente uno dice avrà più tempo per fare in
vacanza.

Non so se mi sono spiegata.

Anyway, il punto è che siamo di nuovo qui. Ho cercato di farmi perdonare con un capitolo appena più lungo, avete notato?
E anche due grandi ritorni, Cass e Mirtilla! *^*

Credo che l'immagine del nostro Castiel in armatura sia una cosa molto figa, davvero. Dovrei provare a fare un 
fotomontaggio... anche Dean e Sam con le vesti devono essere spettacolari! *fangirleggia*

Ooook, vi lascio, che è tardi e potrei scrivere solo altre cavolate!

Comunque, volevo solo avvisarvi che probabilmente avrò problemi ad aggiornare la storia regolarmente, ma continuerò ad
esserci, quindi grazie davvero di seguirla, siete fantastici.

Alla prossima!

Relya
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: AlexisLestrange