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Autore: wolvie    19/07/2012    0 recensioni
"L'Isola delle Isole è sotto il dominio di Valeas,il Tiranno.Tara non è più la terra dello splendore,della ricchezza.
Ci sarà un giorno,in cui il vero erede al trono,il vero Imperatore porterà pace e nuova meraviglia.
L'erede tornerà.L'erede combatterà.L'erede dovrà uccidere."
Long Fic Fantasy creata dalla mia mente particolarmente fertile.
Protagonista femminile,mostri a volontà...e forse una love-story???XD
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPIEGAZIONI

Dawn aprì gli occhi lentamente.E venne subito accecate dalla luce bianca.Cercò di portarsi una mano davanti al viso ma le risultò più difficile di quanto avesse immaginato.I suoi muscoli erano ancora irrigiditi.Allora quel dardo le si era davvero conficcato nel braccio.Allora c'era davvero quell'uomo nero nel salotto di Flynn.Allora...Flynn.Cosa gli era successo?

Rimase immobile mentre la sua mente si affollava di domande.Quel tizio aveva cercato di spiegarle,quindi la prima cosa che Dawn doveva fare era tirare fuori quelle parole,cercare di ricordarle per quanto in quel momento la sua mente fosse confusa.

Tara.Le era rimasta impressa questa parola.Lei doveva essere nata a Tara.Ma non era possibile visto che Lindy Adler l'aveva partorita al Clarkville Countdell Hospital.

Però...era anche vero che Dawn Adler non aveva mai visto in faccia i suoi.Ne in foto.Val Adler era Capitano di Marina a Honolulu,e Lindy...suo fratello Steve le aveva detto che appena sposata aveva richiesto l'annullamento ed era scappata con un camionista alla volta del Colorado.

Ogni tanto aveva parlato con suo padre...in quel momento cominciò a chiedersi se fosse stato veramente lui.In quel momento ogni certezza sulla sua vita era svanita.

Non aveva mai pensato tanto ai suoi genitori,del resto aveva Steve e Jimmy.I due scapoli d'oro di Clarkville,i due piloti più spericolati della California.I due fratelli migliori del mondo.Loro non...non erano suoi fratelli?Era inconcepibile solamente pensarlo.

Basta con le domande.Si alzò con calma,e moltà difficoltà.Sbattè più volte le palpebre per abituarsi alla luce accecante.

Era seduta su una specie di lettino medico.Addosso aveva una veste bianca.I capelli erano asciutti e un po' spettinati.E soprattutto,si trovava in una stanza perfettamente ottagonale,completamente bianca,con il pavimento che emanava quella fastidiosa luce bianca.Lo stesso il soffitto.

Esattamente davanti a lei c'era un ampio vetro rettangolare,nero.Ebbe il sospeto che dietro ci fosse qualcuno che la stesse osservando.

Si passò una mano sul volto,stanca.E non poteva fare altro che aspettare qualcuno.

***

Oltre il vetro,nel Rifugio sotto il Mar Nebbioso Larion guardava la ragazza.E aveva lottato abbastanza a lungo per un'occhiata.C'era costantemente una folla di curiosi,o di chiunque fosse addetto all'infermeria.

Sembrava ancora troppo piccola ai suoi occhi.Ogni tanto si portava una mano alla tempia,come se avesse mal di testa.Scendeva con un salto a terra e prendeva a girare per la stanza.Se rimaneva ancora là dentro sarebbe impazzita.

Entrò nell'infermeria a grandi falcate,superando e spingendo via medici contrariati,o che gli si paravano davanti mostrandogli la cartella medica della ragazza.

premette leggermente le dita contro la porta bianca,e questa scomparve di lato con un sibilo.Solo lui rompeva quella monotonia di bianco e silenzio,con il rumore dei suoi stivali che entravano nella stanza.

Si chiamava Donnie.Un nome così strano non lo dimenticava affatto.Si era seduta di nuovo sul lettino,dandogli le spalle.Al sibilo della porta non si mosse.

Certamente Larion si sentiva molto più a suo agio nel suo rifugio,nel suo mondo.Sapeva esattamente cosa dirle,e nessuno gli aveva scritto un discorso.

-Quanta gente c'è la dietro?-Si sentì chiedere da una voce assonnata.Un po' incerto Larion si fece avanti e si sedette accanto a lei.Era così alto che doveva abbassare la testa per guardarla.

-Una bella folla.-Rispose guardando il vetro.La battè sul tempo,e mentre lei stava per aprire bocca si affrettò a spiegare.-Il tuo amico è qui.Non poteva rimanere sulla Terra e raccontare di un sequestro.-

-E' in Alaska anche lui?-Chiese la ragazzina con l'ombra di un sorriso sulle labbra.Era sfacciata,pensò Larion.Più delle altre donne di Tara.

Annuì alla sua domanda.Finalmente Donnie cominciò a parlare seriamente.

-Steve e Jimmy non sono miei fratelli...-Le uscì in un sussurro.Era la prima cosa che le premeva dire.

-Loro sono a conoscenza di Tara.Della situazione che corre qui e...da quando ti hanno avuto tra le braccia,ti giuro che ti hanno amata come se fossi loro sorella.-Era sicuro che Donnie non avesse dubbi su questo.

-Perchè sono qui?Quando mi fate vedere Flynn?-Chiese con la voce rotta,guardando ora in basso.

-Cerca...cerca di credermi per quanto la storia possa risultarti assurda.Dite così voi,vero?Assurda?-Donnie annuì e sollevò la testa verso di lui.Aveva un paio di occhi color oro,brillanti come solo quelli degli abitanti di Tara lo erano.Con un profondo respiro Larion cominciò:

-Quindici anni fa,c'è stata una guerra.E...l'impero di Tara è finito sotto le mani di un Tiranno.Questo luogo -Aprì le braccia,-è tutto ciò che ci resta.Che resta a noi...ribelli,possiamo dire.Siamo i fedeli dell'Imperatore,di un vero imperatore che siamo sicuri tornerà.-Donnie lo osservava cercando di capire.

-Vedi,quando muore un imperatore,a Tara,ne nasce un altro,già destinato al trono.In genere quando è il momento di succedere al comando si ha già l'età adatta.Nel tuo caso invece...-Donnie non lo lasciò finire.Balzò in piedi e gli si parò davanti.

-Aspetta.Cosa?!Nel mio caso cosa?Stai scherzando?!-Cominciò a dire tirandosi indietro i capelli dal viso.Larion rimase in silenzio.

-Sono...ci devo andare io sul trono?-Constatò piano.Dopo una breve esitazione Larion annuì.

-Donnie,appena Ronn...l'Imperatore è morto,tu sei nata.Io non conosco i tuoi genitori,ma probabilmente sono deceduti nella guerra.O schiavi.Io...ti ho dovuta portare in salvo,perchè tu potessi crescere.Valeas pensa che tu sia morta.-

-E adesso mi hai riportata qui.Perchè...senti,io non ci penso neanche.Voglio tornare a casa.Cioè...la Terra,Clarkville insomma.-

-Devi...uccidere Valeas.-La fermò prima che potesse andare di nuovo in crisi isterica.

***

Erano un paio d'ore che restava rannicchiata in un angolo della stanza,abbracciandosi le gambe e nascondendo il viso.

Aveva cacciato a grandi urla Larion solo perchè non aveva potuto tirargli nulla.

L'unica cosa che voleva sapere era come stava Flynn,e invece Larion le aveva annunciato che sarebbe salita al trono di una terra sconosciuta dopo aver ucciso il tiranno.Non era in grado di autogestirsi,figuriamoci comandare un popolo.E non voleva uccidere nessuno.Solo tornare a casa.

Si alzò di scatto e raggiunse la porta.Battè forte con il pugno,e questa scivolò di lato.Uscì a testa bassa e passo spedito,ma la fermò il possente braccio di Larion.Nell'infermeria c'erano poche decine di persone,ma nessun paziente.L'avevano rinchiusa in una camera isolata?

Non le era nemmeno passato di mente che Larion le avesse mentito.C'era qualcosa nei suoi occhi azzurri che la convinceva fermamente della sua sincerità,e quella sensazione nel petto che non si spiegava ancora.E soprattutto come diamine faceva a pensare ad una farsa,visto quello che aveva davanti?

Dall'altro lato dell'infermeria la parete era di vetro.Oltre questo il mare.Un mare scuro e inquietante.E le nuotava di fronte un enorme pesce,che non aveva mai visto in tutta la sua vite,nemmeno nei documentari,e di quelli spesso e volentieri faceva indigestione.

Il pesce era lungo e affusolato,blu notte.Le sue scaglie però erano luminose e formavano arabeschi fluorescenti nel buio.E gli stessi organi splendevano di una fioca luce rossastra nel buio.Alghe azzurro elettrico si arrampicavano ai bordi del vetro con delle piccole ventose.

Una creatura così e quella pianta non erano certo appartenenti alla Terra.

Era rimasta cinque minuti buoni ad osservare la vetrata senza degnare della minima attenzione i presenti.Le sembrava che tutti la guardassero come un fenomeno da baraccone.

-Dawn!-La vocetta di Flynn era inconfondibile.Le si gettò tra le braccia e cominciò a farfugliare.-Donnie cosa ti hanno fatto!Dove siamo?!Siamo...sott'acqua!-

Ma stava benissimo.Flynn non aveva neanche un graffio.Questo era importante.

-Voglio andarmene.Non ammazzo nessuno.-Disse seria rivolta a Larion.Flynn continuava a gridare frasi senza senso,ancora scioccato.Una donna si avvicinò con una siringa per sedarlo.Dawn le si parò davanti minacciosa.

Larion decise di prendere il controllo della situazione.

-Il ragazzo si trova qui per sbaglio.Ma è importante per la salute mentale della ragazzina.-Dawn gli scoccò un'occhiataccia.-E per voi sarebbe meglio seguirmi per decidere cosa fare.-

-Siamo costretti?-Larion si piegò per poter guardare Dawn negli occhi.Posò le sue grandi mani sulle spalle esili della ragazza.

-I tuoi fratelli ti hanno cresciuta per questo.Ti hanno fatto combattere,ti hanno istruita perchè tu diventassi l'Imperatrice.Credono in te e nelle tue capacità,come tutto questo popolo.Quindi,per favore,aiutaci.-

Quegli occhi la frastornavano,e quella sincerità la spiazzava.E ovviamente non si potevano nominare i suoi fratelli.Annuì come ipnotizzata e lo seguì.Flynn le si avviluppò al braccio.Dawn stava quasi per piangere.

Oltre la soglia dell'infermeria si trovavano altri tre uomini grossi quanto Larion.Adesso aveva anche una scorta.Accerchiata da quegli armadi non riuscì a vedere che strada stava facendo,ma pochi minuti dopo si ritrovò davanti ad una porticina.

-Vi servono degli abiti.-Disse secco Larion.E legegrmente imbarazzato avrebbe detto Dawn.

Il corridoio che stavano percorrendo era infinitamente lungo e costellato di porticine.Un dormitorio.

Da una porta comparve una donna anziana,con il capo coperto e un grembiule lindo.Si inginocchiò davanti a Dawn che si ritrasse quasi spaventata.Gli inchini erano troppo.Ma Flynn era quasi compiaciuto credendo che fosse rivolto anche a lui.

-Se volete seguirmi.-La sua voce era un allegro gracchiare.Dawn potè quasi vedere Larion alzare gli occhi al cielo.Ma la lasciò andare dicendole che l'avrebbe aspettata in corridoio.

A Flynn fu permesso di cambiarsi nell'anticamera della stanzetta.Gli fu data una camicia di lana grezza,così lontana dai suoi capi d'alta moda,e un paio di calzoni pesanti.Dawn lo sentì borbottare pure a porta chiusa.

La donna che sembrava entusiasta di darle un vestito o di pettinarle i capelli cominciò a chiacchierare di cose prettamente frivole,e a ripetere centinaia di volte quanto lei fosse magra.

La vecchia le infilò una camicia dalle maniche a sbuffo e un abito blu,semplice.La cosa più femminile che si fosse mai messa.Le strinse il corpetto così tanto da toglierle il respiro.

Rimase sorpresa e alquanto delusa che in un posto così moderno come le era sembrato il rifugio,con l'infermeria super attrezzata e i bodyguard,le donne fossero ancora vincolate a non potersi mettere un paio di pantaloni.Aveva altro da pensare però,e l'ultima cosa che voleva era litigare con una vecchietta.Le intrecciò i capelli e la buttò fuori dalla stanza.

Larion le fece un sorriso e lei si fece allargare il corsetto da Flynn.Ricominciarono a girare per il rifugio labirintico,con curiosi che spuntavano da ogni porta e da ogni stanza.E quando c'era troppa gente le guardie le si stringevano addosso.Arrivarono davanti ad una porta dorata,con una serie di incisioni in una lingua per lei sconosciuta.Ma la capì.

-Tutti noi siamo legati all'Imperatore.O l'Imperatrice.Per questo ci capisci e capisci la scrittura.-Alla lingua Dawn non aveva ancora pensato.Ritornò a guardare la porta.

Quando Larion l'aprì Dawn si trovò davanti Steve e Jimmy Adler.

Beh,ecco il nuovo capitolo=)
Ho una grandissima fretta di andare a correre,quindi perdonatemi se sono spiccia.Ringrazio tutti i lettori e coloro che seguono la storia.Spero in altre recensioni=)
A presto!

  
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