CAPITOLO 4 - FOREVER.
-Mamma, abbiamo finito di mangiare?- chiese Sana.
-Sì, Sana, puoi anche andartene adesso.- disse sua madre, intenta a sistemarsi la foresta che indossava come copricapo in quel momento.
-Grazie, molto gentile.- disse Sana, fingendosi offesa, -Massì, dai, io esco. A dopo!- concluse, alzandosi e prendendo la borsetta che aveva gettato con foga sul divano un'ora prima. Poi si avvicinò all'attaccapanni vicino la porta, prese una giacca e la indossò. Poi prese le chiavi di casa e uscì. Oddio, ma dove dobbiamo vederci? L'ho dimenticato! pensò. Ora mando un messaggio ai ragazzi e chiedo.
Uscì il cellulare e inoltrò a tutti lo stesso messaggio: "Dove ci dobbiamo vedere?".
La prima a risponderle fu Alyssa. "Io, Terence, Dan e Fanny siamo già al parco, raggiungici qui!"
-Ah, si, vero, al parco!- esclamò ad alta voce, senza accorgersene. -Se potessi, mi darei il piko in testa da sola, ma poi sembrerei un'idiota.
-Tranquilla, già lo sei.- disse Heric, spuntando davanti a lei.
-OH MIO DIO!- disse Sana, dandogli il piko in testa. - Heric, mi hai fatto prendere un colpo! Che ci fai qui? Dovresti essere al parco.
-AHI! Odio il tuo piko, l'ho sempre odiato e lo odierò sempre.-disse Heric, massaggiandosi la testa.
-Allora odi anche me.- disse Sana.
-Che significa?- chiese Heric, smettendo di massaggiarsi.
-Io e LUI siamo una cosa sola.- disse lei, guardandolo e accarezzandolo.
-Tu e LUI siete due idioti.- disse Heric, scuotendo la testa.
Sana stava per dargli di nuovo il piko in testa, ma lui la bloccò.
-Mi dispiace, era prevedibile stavolta!- disse Heric, con un sorrisino maligno.
-Vabbè. -disse Sana, imbronciandosi. -Ripeto, che ci fai qua? Dovevi essere al parco.
-Passavo di qui..
-Non fare lo scemo, dai!
-Sana, io abito qui vicino, è ovvio che per andare al parco avrei dovuto prendere di qui, no?
-No! Potevi prendere dall'altra strada e..- disse Sana, assumendo un'aria da professoressa.
-Oh mio dio, quanto sei scema. Basta, che già siamo in ritardo. Andiamo.- disse Heric, prendendola per la giacca e trascinandola dietro di lui. Intanto lei continuava a parlare.
-..e poi girare a destra e.. EHI! Lasciami!- disse, ricomponendosi e fermandosi.
-Se ti fermi facciamo tardi!
-Io posso fare tardi quanto voglio, problemi?- disse Sana, con aria di sfida.
-Sì, al momento sei tu il mio problema! Vuoi muoverti?
-Vai avanti tu, visto che hai tanta fretta. Io posso stare qui impalata quanto voglio.
Heric roteò gli occhi e la sollevò di peso.
-COSA DIAVOLO FAI? HERIC, METTIMI GIU IMMEDIATAMENTE!- urlò Sana.
-Ti metterò giù solo quando saremo arrivati.
-METTIMI GIU ORA. GIURO, APPENA MI LASCI TI UCCIDO!
-Appunto per questo non ti faccio scendere per ora.- ridacchiò Heric.
-Mamma mia, quanto sei idiota. Dai, posso camminare da sola.- disse Sana, calmandosi.
-Basta, non parlare più. -concluse Heric.
Certe volte sembra ancora la bambina capricciosa che era prima, ma, infondo, non lo è più.. Già si vede da come è cresciuta, dal carattere che è leggermente cambiato e.. dal suo peso. Mi mancavi, Sana, mi mancavi molto. E ora, sentire le tue braccia che cingono le mie spalle e il tuo corpo al contatto col mio, mi fa stare bene, dannatamente bene. Non so cosa darei per ritornare a due anni fa, per ritornare con te.. Non ti ho mai dimenticata, e mai lo farò. pensò Heric, e poi sospirò.
-Dai, Heric, stiamo arrivando al parco. Non vorrai che gli altri ci vedano.. così?- disse Sana.
-Che ci fa?- chiese Heric, con uno sguardo innocente.
-Idiota, ricorda che c'è la tua ragazza e potrebbe pensar male.
-Fa nulla.
Sana lo colpì con il piko.
-Stavolta era prevedibile, idiota? -disse Sana, sghignazzando.
-Ahi, ti odio Sana.-disse, o meglio, sussurrò Heric.
-Ti ho sentito..
-Meglio, no?- disse Heric, spavaldo.
-Sappi che ricambio.- disse Sana, arrabbiata.
Heric la guardò e le sorrise.
Heric.. Che sorride? Non lo faceva quasi mai, solo in rare occasioni. Oh cielo.. Perchè mi sento così.. strana? Sento improvvisamente caldo, molto caldo. Heric riesce sempre a farmi questo effetto, già, l'avevo scordato. Ma è passato tanto di quel tempo.. Non posso ancora.. Non può essere, no.. L'unica cosa che voglio, adesso, è restare qui. pensò, Sana. Così strette ancora la presa e si sistemò meglio. Heric notò il cambio di posizione.
-Che fai, Sana? Ti accampi per la notte?- chiese, ridacchiando.
-Che scemo che sei!- disse Sana, sorridendo.
-Vedo che non ti dispiace essere portata in braccio.
-Certo, se vuoi ti assumo come mio mezzo di trasporto personale, da oggi in poi.
-Che onore.. ma, no, grazie, rifiuto l'offerta. Sai, adesso pesi.- disse Heric, guardandola.
-Allora lasciami, no?
-Ehm.. Ormai siamo arrivati, non vale più la pena.- biascicò Heric.
Sana ridacchiò sotto i baffi e non disse più nulla. Dopo un po', i due stavano passando sotto un albero, quando Sana notò un ramo un po' più basso.
-Heric, Heric c'è un ramo più basso, non farmi sbattere.- disse, agitandosi.
-Non ti faccio sbattere.- disse Heric, calmo.
-Heriiiiic, sto sbattendo!- disse Sana, muovendosi e cercando di scendere.
-Non sbatt..- nemmeno riuscì a finire di parlare, che si ritrovò a terra con Sana accanto.
-SEI UNA SCEMA! MI HAI FATTO CADERE!- esclamò Heric, girandosi e guardandola.
Sana scoppiò a ridere, proprio come faceva ai vecchi tempi, poi si girò e lo guardò.
-Heric..- disse, diventando improvvisamente seria.
-Sì?- chiese Heric, stranizzato da quel cambiamento d'umore.
-Ci conosciamo da tanto tempo.. E, anche dopo questi due anni che ho passato fuori, ora che sono tornata, le cose sono rimaste uguali, o meglio, simili a prima..
-Già..
-Promettimi una cosa.
-Cosa?
-Non andartene mai dalla mia vita.- disse Sana. Che cavolo gli ho detto? pensò, subito dopo.
-...- Heric rimase senza parole, non pensava che per lei contasse così tanto da dirgli queste cose.. Rispondile, idiota, rispondile. pensò.
-Non me ne andrò. Ti resterò accanto, per sempre.
-Per sempre?
-Per sempre.
Sana strisciò vicino a lui, posò la testa sul suo petto e l'abbracciò. Heric, dapprima sorpreso, poi ricambiò l'abbraccio.
-Mi manchi..- le sussurrò, così piano da non essere sentito.
Anche tu.. pensò Sana, che, invece, aveva sentito quel sussurro.
Dopo qualche minuto, Sana si rialzò.
-Forza, siamo in ritardo di mezz'ora! Penseranno che siamo morti per strada!- disse, tirando su anche Heric, il quale sbuffò sonoramente.
-Niente storie, muoviti.. Oh, eccoli!- esclamò Sana. Accellerò il passo, seguita da Heric.
-Ragazzi!- li salutò.
-Sana, Heric, ciao! Era ora, ma che fine avevate fatto?- chiese Terence.
-Ehm..- i due si scambiarono uno sguardo. -Lunga storia..- disse Sana. Heric sorrise.
-Wow, la seconda volta in mezz'ora!- esclamò Sana, scorgendolo con la coda dell'occhio.
-Ump..- sbuffò Heric, arrossendo. Sana scoppiò a ridere e si beccò una botta in testa.
-Tu hai il piko, io ho il pugno.- disse Heric, con sguardo di sfida.
Terence e Alyssa ridevano divertiti alla vista dei due amici, ma Fanny e Dan no. Erano infastiditi dal loro comportamento e si vedeva. Ma, gli altri, presi dalla foga del momento, non se ne accorsero.
-Dai, su, andiamo a sederci al gazebo!- disse Alyssa. Gli altri annuirono e si incamminarono.
Come somigliate agli Heric e Sana di due anni fa, ragazzi. A me fa piacere, ma agli altri..? pensò Alyssa, guardando Sana ed Heric. Sono una cosa sola, lo sono sempre stati e sempre lo saranno. Devono solo capirlo..
Si allontanarono, camminando "schierati" proprio come facevano un tempo.
*Spazio Autore* Ciao a tutti! Dapprima, voglio scusarmi per non aver pubblicato niente ieri, ho avuto troppi impegni! D:
Beh, che ne pensate del nuovo capitolo? Questo, parla prettamente di Sana ed Heric. A me piace, non so il perchè. Beh, a voi i pareri. Recensite in tanti! :) Alla prossima!