CAPITOLO TRE.

Mi preparai e andai verso lo studio, arrivai, fuori dal locale c’era un ragazzo davvero carino, con due occhi verdi da lasciarti senza fiato e il fisico non da meno, gli chiesi un po’ timidamente:
Io: Sta qui Paul Higgins?
Harry: Si, vieni ti accompagno da lui,scusami, non mi sono neanche presentato, io sono Harry, sono uno dei 5 membri dei One Direction ..
Io: Piacere, io sono Debby, vengo dall’Italia, quindi Paul è il vostro manager, giusto?
Harry: Si è così..ah l’Italia è un luogo stupendo, ci siamo stati 2 volte, mi piacerebbe ritornarci. Sta qui dentro Paul.
Mi disse infine indicandomi una porta infondo al corridoio, lo ringraziai  e mi diressi verso la porta, bussai, una voce da lontano sussurrò ‘’Avanti’’, entrai, non riuscì a rattenere le lacrime, iniziai a piangere, corsi verso di lui e lo abbracciai, lui mi abbracciò senza capire, urlai “Papà!”, mi guardò e disse:
Paul: Scusa, ma chi sei tu?
Io: Sono Debby, ti ho chiamato poco fa al telefono, io sono tua figlia..
Paul: Chi sei tu? Ma per favore, so benissimo che sei una di quelle fan che viene qui e mi dice cazzate  soltanto per vedere i 1D..
Io: No, lo giuro, io non li conosco neanche questi, non sono una fan, sono tua figlia, tua e di Roxi, Roxi Brown..
Paul: Oh mio dio sei tu? Mia figlia..-Disse abbracciandomi di nuovo- Roxi mi aveva detto che non ti avrei mai vista, invece sei tu..Come sta la mamma? Come mai sei qui? Vi siete trasferite?
Io: No, in realtà, io sono qui da sola, per il momento vivo in un Hotel, la mamma è morta due anni fa, ha avuto un cancro..
Paul: Oddio, mi dispiace, non lo sapevo, scusami tanto..
Io: Non ti preoccupare, ormai è passata..
Paul: Ti va di venire a casa mia a dormire, non vale la pena spendere i soldi e dormire in Hotel, che ne dici?
Io: Beh se non creo disturbo, per me va bene
Paul: Ma figurati, sei mia figlia, non potrai mai creare disturbo ;D
Io: Ok, andata!
 Andammo in Hotel a prendere le mie cose, poi andammo a casa sua.
Entrai, quella casa era enorme, salì, arrivai davanti alla mia camera e Paul mi disse:
Paul: Prego, questa è la tua camera, dopo scendi che ti faccio conoscere quelli che vivono qui, ti avverto, sono parecchi, non spaventarti.
Io: Ok, adesso sistemo un po’ le mie cose, mi faccio una doccia e poi scendo!
Paul: Si, fai pure, ti aspettiamo.
Disse uscendo dalla porta, iniziai a disfare le valigie, mi sentivo un po’ a disagio, ma è stato già un bene che mi abbia accettata così facilmente, mi feci una doccia, indossai un paio di jeans, una canotta e scesi al piano inferiore.
C’era un sacco di gente, almeno 10 persone, ero un po’ in imbarazzo, ma lo diventai specialmente quando vidi lui, il ragazzo dagli occhi verdi smeraldo, era li, c’era anche lui, Harry; scesi l’ultimo scalino e mio padre mi disse:
Paul: Ecco, queste sono tutte le persone che vivono in questa casa, come vedi è grande, ma siamo parecchi, allora iniziamo, loro cinque – disse indicando i primi cinque ragazzi della fila – sono i membri dei One Direction, partendo dal primo sono Louis, Zayn, Liam, Harry e Niall, non ti spaventare, li imparerai presto i loro nomi..Poi, lei alla mia destra è Clodagh, la mia attuale moglie, poi lei – indica la ragazza vicino a Clodagh – è Lou, la parrucchiera, truccatrice dei 1D e quella in braccio è sua figlia, Lux, questo è tutto..
Io: Beh – iniziai a parlare io un po’ timidamente – Siete davvero tanti, comunque, io sono Debby, vengo dall’Italia e sono la figlia di Paul.
Finito di dire queste parole, tutti rimasero in silenzio a fissarmi, mi sentì a disagio, ma Paul se ne accorse e intervenne.
Paul: Dunque ragazzi, si è fatto tardi, che ne dite di andare a cena?
Tutti: Si, ottima idea!
Niall: Finalmente, rischio di morire di fame, sono 20 minuti che non mangio, mi sento svenire!
Paul: Niall non fare lo scemo e vai a tavola, forza..
Niall: Non faccio lo scemo, è la verità! – Disse dirigendosi verso la tavola.
Cenammo tutti insieme, legai subito con tutti, parlammo di come mi trovavo in Italia, degli anni che ho trascorso da sola, è stato divertente, finita la cena andai in camera mia a finire di sistemare le ultime cose, quando ad un tratto bussò la porta.
Io: Avanti! Chi è?