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Autore: Koteichan    19/07/2012    2 recensioni
Rose aveva 4 anni quando suo padre e tutto il suo villaggio le dava la caccia come un animale. Suo padre l'aveva vista uccidere sua madre. Lei era il mostro. Ma lei era davvero un mostro? No. Non lo era. Rose lo capì solo quando conobbe per la prima volta due strani personaggi. Si facevano chiamare esorcisti.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allen Walker, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Sono a casa, signora Scott!” annuncio appena varcata la soglia della casa che servo. Una signora fa capolino dalla porta che da nella cucina sorridendomi.
“Rose cara, quante volte ti devo ripetere che puoi chiamarmi Marie?” dice facendomi cenno di entrare.
“Sei stata fuori parecchio, cos’hai fatto?” mi domanda curiosa ma con il suo solito fare pacato e tranquillo.
“Oh mi scusi!” dico unendo le mani e facendo un inchino
“Oh non serve che tu ti scusi! Volevo solo sapere se eri stata fermata da qualche bel ragazzo, su confessa!”
“Ma…signora..” dico alzandomi sorpresa mentre lei assume la faccia di chi non vede l’ora di ascoltare pettegolezzi.
“Oh andiamo, non fare la timida”
“Mi dispiace deluderla, ma nessun ragazzo mi ha fermata…” dico alquanto imbarazzata. Forse in un certo senso mento, ma se le raccontassi degli Akuma forse investigando scoprirebbero che anche io lo sono. Forse questo “Conte del Millennio” mi ha obbligato ad uccidere mia madre, ma allora perché non lo ricordo?
“Sicura che non hai fatto nessuno incontro interessante? Sei tanto pensierosa ragazza!” dice la signora Scott improvvisamente disturbando i miei pensieri. In effetti mi ci ero persa dentro.
“Ah, no. Piuttosto, ci sono altre commissioni che devo svolgere?” domando cercando di cambiare discorso.
“Oh sì, dovresti andare a prendere del pane non ne abbiamo più in dispensa.”
“D’accordo!” dico io accennando un sorriso mentre lei mi da dei soldi.
“Mi raccomando incontra tanti bei ragazzi lungo il tragitto”
“Mmmh,ok ci proverò. A dopo signora Scott!” dico riaprendo la porta di casa.
“Marie!” mi corregge lei. Continua a correggermi da quando ci siamo conosciute ormai, ma io continuo a chiamarla signora Scott. Non voglio che tra noi si stabilisca un legame affettivo. Non sono una persona affidabile.

Le stradine del mio piccolo villaggio sono tutte in pietra, camminando con le mie scarpe con la suola dura si sente un ticchettio ad ogni passo. Agli altri potrà dare fastidio, a me diverte!
Presa dal ritmo comincio a saltellare come una bambina fino a quando non scorgo in lontananza i due ragazzi di prima, gli esorcisti. Piuttosto appariscenti. Fermo i miei passi sperando che non mi notino ma vedo Lavi salutarmi agitando la mano e sorridendo. MALEDIZIONE!
“Roseeeeeeeee” urla quest’ultimo correndo verso di me.
“Ci…ciao.” dico rassegnata.
“Io e Allen stavamo andando a mangiare un boccone che ne dici di venire con noi?” Ah, e così Capelli Bianchi si chiama Allen!
“Em…mi piacerebbe ma devo andare a fare una commissione e tornare a casa.”
“Ooh, dai ti aiutiamo noi! Che problema c’è? Cosa devi fare? Dai dai!” Lavi sembra euforico. Così tanto da stranirmi, non ho mai visto una persona del genere.
“Dovrei andare a comperare del pane.”
“Ti accompagniamo così poi vieni con noi!”
“Ma, non vorrei arrecare nessun fastidio…”
“Oh quale fastidio! Dai offriamo noi. Sei d’accordo Allen, vero?”
“Certo che sì!” afferma Allen sorridendo.
Sono fregata, f-r-e-g-a-t-a.

                                                                                                       **
“Quindi non vivi con i tuoi genitori eh?” mi domanda Allen tra un boccone e l’altro. Ha un appetito fuori dal comunque. Ma d’altronde anche io sono una buona forchetta.
“No.”
“Come mai?” m’incalza Lavi curioso.
“Oh, una lunga storia. Ma non mi va di raccontarla.” Forse la mia risposta è un po’ acida.
“Oh” è l’unico verso che riesce a fare Lavi.
“Allora, come si riconosce un Akuma?” domando improvvisamente.
“Sono capaci di mascherarsi da umani per mischiarsi tra la folla. Quindi praticamente siamo sempre in guardia. Tutti potrebbero essere Akuma, anche tu!” replica Lavi.
“E allora perché con me tenete la guardia bassa? Insomma chi vi dice che io non sia un … mostro?”
“Non mi sembri un ‘Mostro’ ” risponde Lavi.
“Sbagli.” Dico giocherellando con un bicchiere vuoto. “ Lo sono” concludo.
“Perché lo pensi?” interviene Allen.
“Perché io ho ucciso mia madre, io sono un mostro.” Dico alzandomi e avviandomi verso l’uscita della locanda dove ci eravamo fermati a mangiare.
“Rose.” Qualcuno mi ferma afferrandomi per un braccio, la voce sembra quella di Allen.
“Non sei un mostro.” Dice lasciando la presa.
Neanche mi volto a guardarlo e scappo via. Tornando a tutta velocità a casa dei Scott.
Perché sono così sicuri che io non sia un Akuma se neanch’io ne sono tanto sicura?


 

 

 

 

_________________
Chiedo umilmente perdono! *si inginocchia* lo so che ci ho messo anni per postare e che il capitolo non è lunghissimo ma ma...ma...ma chiedo perdono, vi prego non lanciatemi i pomodori contro! :O 
Approfitto per ringraziare chi ha recensito il prologo e il primo capitolo. Grazie, grazie, grazie. Spero lasciate anche qui una recensione.
Alla prossima gente! :* 

  
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