A volte è dura mantenere la calma. La sveglia mi forza ad
aprire gli occhi, per vedere da dove quel cosino elettronico mi sta rompendo le
palle. Lo prendo e lo sbatto ripetutamente sul comodino finché non smette di
fracassarmi le orecchie con quel suono acuto e assordante. Mi alzo di
malavoglia, se il buongiorno si vede dal mattino... Beh allora buongiorno
futura giornata di merda. Mi metto seduta sul letto e poggio i piedi per terra.
Cerco le ciabatte con i piedi e dopo un po' le trovo. Provo a infilare i miei
piedi all'interno delle ciabatte ma inutilmente, i miei piedi ormai sono troppo
gonfi e mi fanno pure male. Tra un po' sarò costretta a camminare senza scarpe
per non soffrire. Tiro via le ciabatte e mi alzo dal letto. Accendo la lampada
che ho sul comodino. La luce è un po' fioca ma va bene per la mattina. Non ho
intenzione di aprire la finestra e farmi accecare dal sole.
Mi alzo pigramente in piedi e mi sembra di pesare due tonnellate. Ogni giorno
che passa mi sembra di diventare sempre più pesante. Mi dirigo verso l'armadio
e lo apro. Per un attimo fisso il mio armadio pieno di vestiti intontita. Pieno
si fa per dire dato che non posso indossare nemmeno la metà dei vestiti
all'interno, non che non voglia ovviamente e che proprio non mi entrano. Dovrei
andare a comprare dei vestiti nuovi infondo ne avrò per altri quattro mesi di
questa merda. Metto per un attimo da parte i miei pensieri sulle future compere
e prendo una maglietta a caso, e un paio di pantaloni da tuta. O come li chiama
Ile : "i pantaloni da clown". Ma proprio oggi non mi va di pensare a
quanto sembro ridicola con questi fottuti "pantaloni da clown", sono
gli unici pantaloni che ancora mi entrano senza dover saltare in giro per tutta
la stanza. Me li infilo velocemente e lo stesso faccio con la maglietta. Poi i
miei occhi cadono su una larga felpa grigia che giace sul mio letto. La prendo
e me la metto chiudendo la cerniera. Poi vado a guardarmi allo specchio
sperando che la felpa nasconda, almeno un po', la pancia. Lo specchio spegne immediatamente
quella piccola speranza, l'unica cosa che fa é farla sembrare più piccola.
Ecco cosa si guadagna ad uscire una sera a ubriacarsi in discoteca, e dire che
io pensavo al massimo ad un mal di testa e una giornata di vomito.... Beh il
vomito alla fine c'é stato.
Mi guardo la pancia incredula di quanto sia diventata grande. É incredibile che
già siano passati cinque mesi.Mi sembra ieri che pisciavo sopra un bastoncino
che mi ha fatto imprecare in cinque lingue diverse nel bagno della scuola.
Sicuramente adesso tutte quelle " ranocchie dalla bocca larga " che
hanno messo in giro la voce che ero incinta avranno la conferma alle loro
stupide chiacchiere. Mi sembra di sentirle dire " Puttana " nelle
loro minuscole testoline mentre mi guardano la pancia o quando mi chiedono chi
sia il padre e io non so rispondere. In quella discoteca c'erano troppe facce,
e io ero troppo ubriaca per ricordarle tutte e di certo non posso mettere un
annuncio sul giornale con la mia foto e scritto: " Ehi per caso qualcuno si
ricorda di avermi scopato cinque mesi fa? Perché non so chi mi ha messo incinta
". Di certo non posso cominciare a lamentarmi adesso, l'ho voluta io
questa situazione. Sono stata io a cagarmi quando un bastoncino in metallo
poteva risolvere la situazione.
Dio, devo smettere di farmi tutti questi pensieri di prima mattina, mi fottono
il cervello. In particolare il venerdì che a prima ora ho chimica con la
professoressa Gloriano. Sembra che da quando sia incinta sia diventata
particolarmente vipera nei miei confronti.
<< Veronica >> mi chiama mia mamma distogliendomi dal ciclo di
pensieri mattutini.
<< Arrivo >> le rispondo.
Prendo un paio di converse viola, il mio colore preferito. Me le metto senza
neanche legarle, infilo i lacci ai lati della scarpa. Prendo il rossetto e me
ne metto sulle labbra un poco, insieme a
un po’ di matita nera intorno agli occhi con un pizzico di mascara. Poi mi
dirigo verso la scrivania a prendere il mio iPod, per svegliarmi la mattine ho
bisogno di un concentrato per endovena di Nickelback. La voce di Chad Kroeger
per dare un senso all'inizio della giornata. Prendendo l'iPod mi accorgo di un
altro oggetto poggiato sulla scrivania. Com'è che la chiamava questa collana
papà? Ah si " chiama angeli ". Lo prendo tra le mani, probabilmente
la mamma sbarazzando le cose di papà ha pensato lo dovessi avere io. Lo avrà
portato sta mattina presto e per non svegliarmi lo ha lasciato sulla
scrivania.
Lo tengo un attimo tra le mani indecisa sul da farsi. Lo voglio
veramente?
<< Veronica sbrigati la colazione si raffredda! >> mi chiama
impaziente mia madre.
Senza pensarci più di tanto la indosso, prendo lo zaino e vado in cucina.
Nell’uscire dalla mia camera vengo accecata dalla luce e mi copro con il
cappuccio della felpa.
Sta per cominciare un'altra giornata da fottuta ragazzina incinta.
Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto :3, vi lascio con una foto di Veronica ( Ps. La modella non sono io XD, è una mia amica che la vedo bene nei panni di Veronica )