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Autore: Rhyssen    04/02/2007    10 recensioni
Certe volte un errore può causare conseguenze peggiori della morte. Come reagirà Draco quando si renderà conto di quello che ha veramente fatto? Quando anche Harry verrà coinvolto in un guaio che gli cambierà la vita. Queste sono le conseguenze di un desiderio infantile. PS questa è una storia tradotta HxD
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scritta da: Rhyssen

Scritta da: Rhyssen.

Tradotta da: Hepona

Ho letto questa fic e mi è piaciuta tantissimo. Per chi l' avesse già letta nella lingua originale (inglese) deve sapere che io la traduco dalla versione in spagnolo, perciò è possibile che alcune piccole cose non sia proprio uguali, perdonatemi per questo ^^.

Nota dell’ Autrice: Finalmente! Finalmente! Questo è l’ ultimo capitolo di Pozione Irresistibile! Per mio piacere avrei potuto scriverlo in altri due capitoli, ma l’ importante è che sia finita la storia.

Godetevela…mangiate qualcosa, patatine, salatini o quello che più vi piace e… o sì, qualche fazzoletto, perché sono quasi sicura che vi metterete a piangere.

Andiamo avanti!

Nota dell’ Autrice: il titolo è una cortesia di W.H.Auden; la citazione è di Robert Frost.

Questo capitolo è dedicato a tutti coloro che hanno commentato PI. Le vostre parole d’ incitazione e stimolo mi hanno motivato a continuare (e adesso a finire) questa storia, incluso nei momenti in cui l’ ispirazione era bassa. Grazie per amare questa storia e avermelo fatto sapere

Capitolo quindici: La verità sull’ Amore

L’ Amore è il desiderio irresistibile di essere irresistibilmente desiderato.

Il cielo era dorato e i cerchi delle mete di Quidditch distaccavano contro il brillante tramonto, i loro bordi argentati sembravano ardere. La brezza era forte e fresca, senza essere fredda; Harry si sistemò meglio il mantello quando si sedette sugli spalti vuoti, solo. Ricordò come alcune volte aveva minacciato di sposare qualcuno dopo un gol. La sua bocca si curvò in un sorriso davanti al ricordo nostalgico. Certe volte.

C’ erano anche alte cose, cose che prima aveva sentito alcune volte; momenti intimi, tocchi fugaci, rabbia difensiva che serviva a mascherare qualcosa di più. E poi la colpa, pentimento a strascichi agrodolci di una speranza prolungata.

Però ora non c’ erano più.

“Le cose sembrano diverse viste da terra, verro?”

Uscendo dal sogno Harry si girò verso la voce famigliare – per trovare Ron, in piedi, che guardava dalla banchina, osservandolo con un’ espressione strana negli occhi. Questa volta non c’ era quella rabbia cattiva che si rifletteva sul viso lentigginoso. Il vento catturò i rossi capelli di Ron alzandoli.

Harry sorrise e allungò un po’ le gambe mentre Ron gli sedeva accanto. Rimasero seduti in silenzio per un po’; in un silenzio gradevole, senza domande, senza esigere risposte.

Alla fine Harry rispose semplicemente “Sì, sembrano diverse”

“Noi siamo diversi Harry” la voce di Ron era ferma e carica di una certa tranquillità che sorprese molto Harry, come la sua franchezza. Prima che avesse l’ opportunità di rispondere Ron continuò “Il cielo è… bé, il tuo posto. Non credo tu sappia quante file ha ogni spalto. Ma io sì” fece una pausa “Ho passato molto tempo dove sei seduto ora” la voce di Ron vacillò leggermente quanto aggiunse “Guarda le cose dal mio punto di vista Harry”

Harry inghiottì con difficoltà e per un momento dovette distogliere lo sguardo

“Lo so Ron” riuscì a dire pesantemente, e desiderò che le cose fossero andate diversamente, senza provocare tento dolore e coraggio, senza portare altro che sofferenza.

“Mi dispiace”

“Davvero ti importa di lui?” sembrava che Ron stesse facendo un grande sforzo al solo fatto di lasciar uscire quelle parole dalle sue labbra.

Harry guardò di sottecchi l’ amico, e vide che il rosso stava evitando il suo sguardo di proposito. Harry non pté reprimere un sorriso, anche se non era di felicità, se non per il ricordo della perdita. Entrambi osservarono l’ immenso cielo durante un lungo momento prima che Harry rispose.

“Si”

Harry osservò Ron sospirare profondamente, anche se mantenne bene la calma non poté evitare un’ inclinazione nella voce quando ripeté stancamente

“Malfoy2

Harry sorrise apertamente questa volta, piuttosto divertito “Si”

“Sono sicuro che capirai che mi è molto difficile crederlo” disse Ron senza malizia ne odio. In tutte le occasioni in cui aveva pensato i possibili scenari di un probabile confronto con Ron sul problema Draco Malfoy e i suoi sentimenti sul suddetto Serpeverde, questo era il migliore che Harry avesse mai sperato.

“No, è ovvio che non mi aspetto che tu capisca e accetti tutta questa storia su Malfoy” Harry azzardò un umile sorriso “Non sono più sicuro di capirlo nemmeno io”

“Allora perché?” chiese fermo Ron “cosa ti fa essere così sicuro che vale tutto quelle che hai rischiato per lui?”

“Niente” disse piano Harry, la sua voce vacillò e sapeva che non era solo perché il suo respiro veniva portato via dal vento “Niente che possa descrivere. Però so che non mi ero mai sentito così, mai – e questo dovrebbe essere qualcosa. Anche se non è venuto fuori nulla2

Ron sembrava sorpreso “Che vuoi dire? Tu e Malfoy non siete-“

“Eravamo” lo corresse pesante Harry “E’ finita”

Il peso delle parole di Harry si mantenne nell’ aria tra i due.

“Non sembrava nella lezione di Lupin” commentò a bassa voce Ron

“Era così ovvio?” chiese ironico Harry.

“Harry, hai dichiarato davanti a tutto il mondo quanto è stato importante il tuo primo duello con Malfoy” disse Ron alzando gli occhi al cielo “e Malfoy si è ritirato dal duello senza lanciare un solo incantesimo – e credimi questo è definitivamente qualcosa”

Harry pensò al duello che non si era realizzato durante l’ ora di Lupin - come lui era davanti a Draco e poi vederlo allontanarsi era stato uno dei momenti più eccitanti e devastanti che avesse mai sperimentato. Draco aveva dato un nuovo significato al concetto di muta intensità.

“So perché non ti piace, Ron” cominciò a dire incerto Harry, cercò le giuste parole per esprimere quello che voleva dire “e non ti colpevolizzo, perché non ti ha dato nessuna ragione per non farlo la sua voce si appannò un po’ “Io lo vedevo come te. Però qualcosa è cambiato. Ho visto un lato di lui completamente diverso. E’ ho capito che è crudele perché ha paura di essere vulnerabile”

“E’ un buon modo di discolpare qualcuno di essere un pomposo insoffribile idiota tutto il tempo” commentò secco Ron.

“Non è una scusa per come ha trattato te e la tua famiglia” disse fermo Harry “Però questo è quello che gli hanno insegnato a credere. E questo che me l’ ha fatto capire… come mai prima d’ ora avevo avuto l’ opportunità” si fermò “E’ come hai detto, dipende da dove guardi le cose”

“Non posso credere che stai citando le mie stesse parole in difesa di Malfoy” disse Ron chiaro, ma Harry vide la mancanza di serietà nei suoi occhi

“Mi dispiace” Harry gli sorrise timidamente “Quello che voglio dire è che – tutti noi siamo inchiodati sulla terra, osservando Malfoy da lontano senza volerci veramente avvicinare. Però quello che è successo tra noi mi ha permesso di vederlo com’ è realmente. Percepisci tutto diversamente quando sei nel cielo volando sulla scopa”

Ron gli lanciò uno sguardo “La scopa di Malfoy?”

Harry sbatté le palpebre e poi scoppiò a ridere. Ron sorrise apertamente scuotendo la testa.

E tutto sembrò tornare al suo posto, il calore, il candore e il divertimento che gli erano così naturali. Harry sentì che gli si levava u grosso peso dal petto e fu come se potesse di nuovo sorridere più facilmente.

Per favore, risparmiami i dettagli” gemette Ron, muovendo la mano in un gesto dismissivo, poi divenne serio “Che farai ora?”

“Non lo so” rispose Harry sinceramente. Poi in un impulso chiese “ Tu che ne pensi Ron?”

Un sorpreso silenzio fu la sua risposta. Ron l’ osservò interrogativo per un momento, però quando il ragazzo rosso vide che Harry stava considerando seriamente la sua opinione, la sua espressione cambiò in malinconia.

“Ho passato molto tempo qui” disse alla fine Ron, un piccolo sorriso curvò gli angoli della sua bocca “osservando la squadra allenarsi, esponendo strategie e difese. Osservandoti giocare le nostre partite di Quidditch e chiedendomi a volte perché non giravi a sinistra quando sembrava la cosa più ovvia , o girare attorno all’ altro Cacciatore per avere una visuale migliore del Boccino”Ron fece una pausa e respirò profondamente e guardò diretto ad Harry “Però non ho mai dubitato che sapevi quello che stavi facendo, Harry. Nemmeno una volta”

Harry sentì che la gola gli si stringeva per l’ emozione, poteva a mala pena credere che Ron aveva detto quello che aveva detto. All’ improvviso le cose non sembravano più così disperate e tristi, e la luce del cielo, che spariva velocemente, vacillò brevemente e si faceva più luminosa e in quei momenti transistori il dolore che lo percorreva nel profondo si trasformò in qualcosa di più sopportabile.

“Grazie” disse Harry in uno stretto mormorio. Ron annuì e non disse nulla, non ne aveva bisogno. Si alzò e fece segno ad Harry, che stirò le gambe e si mise in piedi. Quando lo fece scosse leggermente i pantaloni e con un ultimo sguardo al sempre più scuro campo, si girò e seguì Ron.

Petali neri ondeggiarono sul terreno al suo allontanarsi, dove rimasero sotto la caduta del crepuscolo

**************

Hermione si accigliò irritata mentre scendeva i tortuosi scaloni che conducevano ai sotterranei. Aveva mandato un gufo sul presto quello stesso giorno per cambiare l’ incontro. Teneva un rotolo di pergamena in mano ed era diretta verso una delle aule vuote che davano sul corridoio che portava alla Sala Comune dei Serpeverde.

Draco, ovviamente, era già lì. ‘Il ragazzo è puntuale’ pensò Hermione tra sé al dirigergli uno sguardo ironico chiudendo la porta dietro di sé. ‘E, ovviamente, completamente odioso’

“E adesso cosa, Granger?” Draco stava in piedi appoggiato ad una delle scrivanie, la sua postura era allo stesso tempo rilassata ed equilibrata. Hermione allungò il rotolo di pergamena “Il tuo tema sulla Maledizione Imperius”

“Non potevi mandarlo con il gufo?” Draco le diresse uno sguardo mordace, scrutatore, mentre allungava la mano per prendere il rotolo “Smettiamola con queste cortesie, qualcosa mi dice che non sei venuta solo per assicurarti che il mio tema sia arrivato sano e salvo”

“Sai Malfoy?” Hermione riprese senza scomporsi “è piuttosto ironico come sei veloce a notare le cose quando si tratta degli altri. E’ un peccato che non fai lo stesso con te” fece una pausa “O con Harry” Non le passò inosservata la lieve fiamma che attraversò gli occhi di Draco; prima che la sua espressione si convertisse in una d’ indifferenza

“Questo non ha nulla a che vedere con Harry” rispose freddamente Draco “E’ tutto?”

“No, non è tutto” Hermione gli lanciò uno sguardo assassino “Non è tutto Malfoy, perché semplicemente non puoi strappare Harry da una vita in cui stava comodo, confonderlo e poi lasciarlo andare come se non fosse successo niente”

“Non è successo niente” il tono di Draco era piatto “Può essere utile ricordare che si trattava di una Pozione d’ Amore”

“Può essere utile che la smettessi di ingannare te stesso” gli ribatte brusca Hermione, esasperata. “Malfoy, abbiamo visto tutti il modo in cui vi siete comportati tra voi durante l’ ora di Lupin. Ed era dolorosamente ovvio che né tu né Harry avete finito con questo problema. Pretendere che non è successo nulla non farà felice nessuno dei due.

“Da quando ti preoccupi della mia felicità?” la sfidò Draco con sdegno “e che cosa ti fa pensare che Harry sia felice? Sì, ha tutto quello che potrebbe chiedere. C’ è stato un tempo in cui ce l’ avevo anch’ io” la sua voce vacillò leggermente “o almeno lo credevo”

“Cosa è cambiato?” chiese Hermione.

Gli angoli della bocca di Draco si curvarono in un umile sorriso “Harry”

“Allora perché ti stai allontanando da lui?” disse Hermione a voce bassa.

Il silenzio fece eco ad una risposta troppo dolorosa per essere detta.

“Perché ci svegliamo dai sogni, prima o poi” c’ era una tensione ad un livello inferiore nella sua voce che non poteva nascondere. Guardò Hermione ancora un momento, prima di spostarsi pomposamente dallo scrittorio “Grazie per la pergamena”

Draco passò velocemente affianco ad Hermione e si diresse verso la porta. Hermione si girò per vederlo andarsene; solo quando era a due passi dalla porta parlò nuovamente.

“Un'altra cosa” disse, la sua voce chiara e tranquilla “Perché hai concesso?”

“Non sono affari tuoi Granger2 Draco si girò appena parlando da sopra la spalla.

“Nella maggior parte di casi nella Storia del Mondo Magico, quando uno studente concedeva in un duello era perché doveva affrontare il suo maestro” commentò Hermione. Draco la ignorò e allungò la mano per aprire la porta nello steso momento in cui Hermione aggiungeva “Però non in tutte le occasioni” Hermione vide la mano di Draco fermarsi sul pomo della porta e le sue nocche bianche per la tensione. Lei sorrise severa e andò avanti.

“Ho pensato che era qualcosa di molto interessante” Hermione incrociò le braccia al petto e camminò verso Draco, che stava completamente fermo, la sua postura tesa come la corda di un violino “Così sono andata in biblioteca e ho cercato un po’. E ho trovato alcune informazioni interessanti.”

“Dillo e basta Granger” la voce di Draco era grave con le emozioni appena controllate.

“Risulta” continuò Hermione impassibile “che ci fu un duello che terminò quando uno dei partecipanti concesse…” fece una pausa per un maggior effetto, osservando attenta la reazione di Draco “Perché si amavano”

Persino Draco con la sua abilità, apparentemente infinita, di controllare le proprie emozioni e nascondere i proprio sentimenti, questa volta non riuscì a sopprimere la propria reazione. Si girò, i suoi occhi ardevano quando incontrarono quelli di Hermione, la sua bocca una fine linea e sembrava stare tra l’ angoscia e il coraggio; emozioni contrastanti così simili quando gli attraversarono il viso come ombre.

Hermione era sorpresa dal crudo tormento che vide negli occhi di Draco; respirò profondamente e azzardò una domanda che rimbombò negli angoli dell’ aula vuota “Allora erano amanti?”

“Ovvio che sì” rispose brusco Draco trapassandola con lo sguardo “Hai già fatto le tue riceché, perché diavolo lo chiedi a me?”

“Non ho mai cercato” rispose Hermione con lo stesso tono, sostenendo lo sguardo di Draco “Era solo un intuizione”

Il silenzio che seguì fu come una raffica di vento all’ espansione del nulla, sibilando come una fiamma soffocata da acque scure. Gli occhi di Draco presero il colore della cenere.

“Non so cosa stai cercando di fare, Granger” la voce di Darco era intensa e sembrava più infuriata, come Hermione non l’ aveva mai visto “Spiando quello che faccio, cercando di indovinare quello che penso, o sento-“ Draco si interruppe, i suoi occhi brillavano come tizzoni abbracciati da fiamme

argentate “Ma sia quello che sia, non hai il diritto di mettere Harry in una situazione che non ha ,ai chiesto”

“Nemmeno tu” gli occhi di Hermione scintillarono al guardare diretti a Draco “ma questo non ti ha fermato, o no?”

“Non hai nessun diritto” ripeté furioso Draco; ma c’ era una fessura nella sua calma, una crepa nella sua voce “tu non capisci”

“Forse no” Hermione era d’ accordo “Non ho idea del gioco che stai giocando. Però so che la stori ha l’ abitudine di ripetersi, soprattutto per le persone che non hanno l’ originalità di proporre qualcosa di diverso” Hermione notò l’ espressione stordita sul volto di Draco; era una delle rare occasioni in cui Draco Malfoy non aveva una risposta mordace. Allungò la mano per aprire la porta.

“Pensaci Malfoy” gli disse Hermione quando gli passò abilmente accanto e uscì dalla porta. “Nessuno di voi ha vinto. Entrambi avete perso”

**************

“Ebbene Harry, parlando di Malfoy!” sembrava che Seamus non riuscisse a stare zitto; fece un saltello ancora prima di lasciarsi cadere sul sofà accanto a Harry”Quando ci dirai che cosa sta succedendo esattamente?”

La sala Comune dei Grifondoro era caldamente illuminata e il fuoco ardeva allegro nel caminetto.

Ugualmente Harry trovava Seamus per nulla confortante; provò a dissuadere il ragazzo irlandese con la scusa che aveva ancora un sacco di letture da fare - ma Seamus non avrebbe accettato nulla di meno che non tutta la storia; preferibilmente condita da sordidi dettagli possibili. Alla fine Harry sospirò e abbassò il libro. Guardò Seamus con stanchezza “Va bene te lo dirò”

Hermione alzò lo sguardo e dal suo posto, un tavolo vicino, e alzò un sopracciglio; Ron che gli era seduto di fronte si girò per guardare sorpreso Harry. Seamus si rallegrò; Dean e Neville sembrarono comparire dall’ altra parte della sala Comune per sistemarsi ai piedi di Harry, e si misero a fissarlo, con aspettativa.

Harry li osservò e scosse la testa “Cos’ è, un racconto prima di andare a dormire?”

“No” Seamus gli offrì un sorriso “Baci e Verità!”

Harry gli diresse uno sguardo fulminante “Molto divertente Finnigan” Ron roteò gli occhi e Hermione sorrise, incapace di sorridere al suo divertimento.

“Non farti pregare troppo Harry” lo istigò Dean con impazienza “Andiamo ci puoi dire cosa stai succedendo”

“Dettagli” intervenne nuovamente Seamus “Voglimo dettagli

“Cos’ è che volete sapere?” Harry inclinò la testa e un sorriso debole gli curvò le labbra “Cosa succede tra me e Malfoy?”

“No Harry, vogliamo sapere tutto su come ti sei fatto quella stupida e sexy cicatrice sulla fronte, perché non l’ abbiamo letto abbastanza su ogni libro del Mondo Magico, niente di più che un milione di volte” dichiarò Seamus teatrale “Certo che vogliamo sapere di te e Malfoy, pezzo di scemo”

“Continua Seamus” Dean guardò male il ragazzo irlandese “Insultalo un altro po’ e lo metterai nel giusto umore per parlare”

Harry ridacchiò a dispetto di se stesso “Come mai questo interesse per i dettagli della mia vita mi chiedo?”

“Oh, Harry!” Seamus si finse offeso “Noi siamo sempre preoccupati per ogni singolo insignificante dettaglio della tua affascinante vita. Così, per favore, raccontaci finalmente cosa succede tra te e Malfoy”

“Va bene” Harry respirò profondamente e sospirò. Non sapeva da dove iniziare “Volete la verità?”

Ci furono vigorosi assensi tutto attorno. Ron si girò sulla sedia per ascoltare meglio e persino Hermione appoggiò la piuma. Harry li percorse con uno sguardo piuttosto divertito, e si chiese vagamente che cosa avrebbe detto Draco se avesse saputo che i Grifondoro volevano sapere i dettagli di quello che era successo tra loro, o come avrebbero reagito i suoi amici dicendo quanto era stata deliziosa la bocca di Draco quando si erano baciati.

“D’accordo” cominciò a dire Harry “Tutto è iniziato quando una sera Malfoy venne a cercarmi, da solo, con una… proposta inusuale. Dopo aver ascoltato quello che aveva da dire, rimasi sorpreso per dire il meno – però alla fine fui d’ accordo nell’ aiutarlo”

Seamus si inclinò in avanti con avidità; Dean e Neville si scambiarono sguardi di attesa e seguirono ogni parola di Harry. Ron sembrava dubbioso, come se non fosse sicuro di voler sapere i sordidi dettagli come Seamus. Hermione si morse il labbro e cercò di non ridere.

“Vedete” continuò Harry “Malfoy vuole continuare la sua educazione post-Hogwarts e per questo ha bisogno di un certo numero di crediti facendo dei progetti in più per ogni materia. Per il suo progetto di Difesa Contro le Arti Oscure, il prof Lupin gli aveva detto di proporre una dimostrazione dei duelli. Per essere più realista Malfoy aveva deciso di chiedere ad un Grifondoro di partecipare al duello”

“E perché hai voluto aiutarlo a prendere crediti extra?” disse bruscamente Neville, sembrando contrariato.

“All’ inizio non volevo” ammise Harry, e in quello c’ era un pizzico di verità “Però sono sempre stato interessato ai duelli e questo lavoro mi dava l’ opportunità di fare ricerche per conto mio e prendere crediti allo stesso tempo. Malfoy stesso mi aveva detto che i crediti in più sarebbero stati divisi equamente tra noi due e non ho rifiutato l’ opportunità di continuare i miei studi nel futuro”

“Oppure vendere i punti a Hermione” Ron intervenne in quel momento, e Harry capì che il suo amico si era tranquillizzato.

Gli sorrise apertamente.

“Sono perfettamente capace di prendere punti da sola” disse maliziosa Hermione “Se sei buono con me, Ron, potrei aiutarti a prendere qualcuno anche tu”

“Allora tu e Malfoy avete pianificato la scena del duello in anticipo?” chiese Neville.

“Esatto” rispose Harry “Dovevamo fare molte ricerche, motivo per cui sono sparito alcune volte nelle ultime settimane”

“Però” Dean si accigliò “se era parte di un progetto di Difesa, allora perché anche Lupin sembrava tanto sorpreso quando Malfoy ha abbassato la bacchetta davanti a te? Come si dice?”

“Concedere” rispose Harry; pensò velocemente “Lupin era sorpreso perché non aveva idea del tipo di dimostrazione che Malfoy avrebbe portato. I punti sarebbero stati considerati anche in base all’ originalità e alla creatività” scosse le spalle indifferente “Questo è il gran segreto”

“E’ questo?” piagnucolò Seamus, sembrava un bambino che aveva aperto una scatola di cioccolatini per scoprire che erano tutti al sapore di broccoli “E io ero qui a pensare che ci fosse qualche decente scandalo alla fine di tutto”

“Bè, scusa se ti deludo” Harry si alzò e diresse ai suoi amici un sorriso enigmatico, togliendo un altro lamento frustrato a Seamus “Domani ho un lungo giorno e ho anche l’ allenamento di Quidditch alla sera. Il racconto è finito. Buona notte bambini.”

Lasciandosi indietro il suono delle proteste di Seamus e la risata di Dean, Harry salì le scale del dormitorio dei maschi. Nel profondo di se stesso, si chiese perché era più facile inventare una ragnatela di menzogne che affrontare l’amare verità.

Al piano di sotto Seamus incrociò le braccia e mise il broncio “Sapete? Tutto questo non ha molto senso”

Hermione sorrise pensierosa “La vita raramente ha senso”

**************

Maledetta Granger per ordire un piano per fargli confessare i suoi sentimenti, ruminò Draco. Attraversò deciso la Sala Comune dei Serpeverde e chiuse di colpo la orta dietro di sé.

Maledetto Weasley per essere entrato nel magazzino senza bussare prima e per avergli quaso provocato la più grande vergogna della sua vita raccontando tutto su lui e Harry nell’ ufficio di Silente. Draco arrotolò la sua pergamena sul comodino e si mise a letto maledicendo con lo sguardo il dormitorio vuoto, per essere così freddo e solo.

E maledisse Harry, che lo faceva sentire così.

Cercò sotto il letto e tirò fuori la brillante stoffa argentata del Mantello dell’ Invisibilità di Harry. Lo girò tra le dita ammirando la setosa sensazione, quasi liquida, del Mantello – era un dei rari oggetti che nemmeno lui possedeva. Aveva sentito che era appartenuto al padre di Harry, James: probabilmente nemmeno nelle sue fantasticherie più selvagge si sarebbe immaginato che il suo prezioso mantello un giorno si sarebbe trovato nelle mani di un Malfoy.

Non che Draco non sfruttasse il potere dell’ Invisibilità. Era stato emozionante all’ inizio, un sogno infantile che si realizzava e lo aveva abbracciato quasi disperatamente: essere un tutt’uno con l’ oscurità, osservare il mondo senza essere notato.

Poi però, aveva cominciato a sentire che si stava perdendo nell’ oscurità, che si stava trascinando più in là dei bordi del Mantello, e minacciava di ingoiarlo. Questo non era ciò che lui era – qualcuno che passava le notti sdraiato nel campo da Quidditch, ada osservare il vellutato cielo nero, chiedendosi perché le belle cose potevano essere guardate solo da lontano.

Pensa. Non sentire. La prima lezione per essere un vero Malfoy. Suo padre l’ aveva facilitato nell’ apprenderla; la bocca di Draco si curvò in un sorriso senza umore, quando pensò a quanto suo padre si sarebbe infuriato se sapesse che tutti i suoi insegnamenti erano spariti nel momento in cui Harry Potter era entrato nella sua vita. Draco sapeva che non era solo quella notte nella Foresta Proibita. Era cominciato molto tempo prima.

Sembrava come se il Mantello dell’ Invisibilità non fosse l’ unico legame che si era smarrito.

Però Draco sapeva che il Mantello non apparteneva a quel posto, ed era come se il freddo costante dei sotterranei di Serpeverde avesse rovinato qualcosa della luce lunare della stoffa.Harry glielo aveva dato, insieme all’ abilità di sentire e adesso Draco sapeva che doveva restituirlo.

Si alzò faticosamente, si sistemò il mantello sulle spalle e svanì. Sgusciò fuori dal dormitorio e con attenzione uscì dai sotterranei. Mancava ancora un’ ora al coprifuoco e i vestiboli si stavano svuotando velocemente di studenti che tornavano ai propri dormitori.

Draco cominciò a percorrere i corridoio quando improvvisamente ricordò che c’ era sempe stato un posto che voleva visitare da solo – la Sezione Proibita.

**************

La biblioteca era chiusa, ovviamente, però non era stata ancora chiusa a chiave, nemmeno la Sezione Proibita. Draco entrò con attenzione maledicendo Gazza per non aver oliato la serratura che cigolò rumorosamente annunciando la sua intrusione. Aspettò e rimase in ascoltò per un momento; tutto rimase in silenzio.

Era stato solo due volte nella Sezione Proibita, quando aveva ricevuto il permesso per un libro specifico che era custodito lì, però mai un permesso in bianco. Entrambe le volte, Madama Pince era rimasta nei paraggi e sotto il suo occhio vigilante, Draco non aveva avuto altra opzione che prendere il libro per cui era venuto ed andarsene.

Draco passò leggermente un dito per i libri accuratamente ordinati in file; le finestre superiori lasciavano entrare frange sparse di luce lunare, che non era sufficiente per illuminare i titoli finemente incisi sulle coste dei libri, ma sufficiente abbastanza per notare un certo libro con la costa in bianco. Il cuore di Draco fece un salto e la sua mano tremò quando l’ allungò per prenderlo.

Anche la copertina era senza scritte, nero puro, che rifletteva l’ oscurità. Questa copia era in uno stato decisamente migliore che la sua – almeno l’ impaginazione era intatta, notò Draco sarcastico. E le pagine erano complete, il che sarebbe stato utile.

All’ aprire il librò un pezzò di pergamena cadde ondulando sul pavimento. Lasciando scivolare a terra il Mantello, Draco si chinò per raccoglierlo, battè le palpebre un paio di volte e lo fissò per molto tempo.

Era il biglietto che aveva scritto lui – in cui chiedeva a Harry di incontrarsi al magazzino della Torre d’ Astronomia dopo l’ allenamento di Quidditch. Le dita di Draco strinsero il pezzo di pergamena; era strano trovare un pezzo di carta con la sua scrittura, soprattutto in luogo dove non dovrebbe essere.

Ancora chiedendoselo, Draco si mise in tasca il pezzo di pergamena – qualsiasi cosa con la sua scrittura che si fosse trovata nella Sezione Proibita sarebbe stata troppo incriminante. Riportò la sua attenzione al libro; lo aprì. Le sue dita sfogliarono automaticamente la parte centrale del libro, cercando la pagina delle Pozioni d’Amore.

E quando trovò la pagina la fissò per ancora più tempo.

**************

“Solo perché tu lo sappia, mi hai deluso molto Harry” disse Seamus ribelle, quando i ragazzi di Grifondoro si sistemarono nei loro letti “Aspettavo tanto uno scandalo”

“Seamus! Smettila di tormentare il povero Harry” Dean rise mentre spegneva le candele, riempiendo il dormitorio d’ oscurità, ad eccezione della luce lunare che entava di sbieco dalla finestra “te l’ avevo detto fin dall’ inizio che non c’ era nulla da investigare. Ma mi hai dato retta? No”

“Ma, ma…!” balbettò indignato Seamus “Persino tu hai detto che-“

“Che c’ era una spiegazione razionale per tutto questo” lo interruppo brusco Dean “E comunque sei stato tu il primo a tirare fuori la questione Malfoy”

Harry che si era appena sistemato sotto le coperte si fermò a mezzo movimento “Aspetta un attimo” lo interruppe, sperando che la sua voce sembrasse abbastanza casuale “Quale questione Malfoy?”

“Oh, nulla!” dissero all’ unisono Seamus e Dean.

Harry vide il brillo dei denti bianchi di Seamus nell’ oscurità “Buona notte Harry! Sogni d’ oro!”

Harry li osservò con sospetto; poi sospirò e si diede per vinto. Non aveva senso strappare con la forza la verità sulla “Questione Malfoy” , tanto per la loro salute quanto per la sua , dato che probabilmente si avvicinava alla verità più di quello che avrebbero mai immaginato.

Harry era sdraiato sul fianco destro, la sua posizione favorita per dormire. Chiuse gli occhi provando ad addormentarsi.

“Ciao Harry” arrivò una voce leggera al suo orecchio.

Gli occhi di Harry si aprirono e rimasero immobili.

“Non stai dormendo, vero?” sentì di nuovo quella voce familiare.

“Che dia…” Harry si mise a sedere di botto, lanciando uno sguardo frenetico attorno a sé e cercando a tentoni gli occhiali. Non riusciva a vedere niente altro che ombre. Allungò la mano ed entrò in contatto con qualcosa di caldo, tipo carne umana “Argh!!”

“Harry?” sentì la voce sonnolenta di Ron “Stai bene?”

“Sono io Harry, idiota” arrivò la voce senza corpo da qualche parte alla sua destra. Harry prese velocei suoi occhiali, se li mise e continuò a non vedere niente. Sobbalzò quando una mano si appoggiò ferma sulla sua spalla e la voce inequivocabile di Draco sussurrò “Non hai bisogno di svegliare tutto il dormitorio per darmi una festa di benvenuto”

“Uh, sì” Disse Harrye rispose piano a Ron “E’ solo una mosca nell’ orecchio” questo produsse un oltraggioso suono soffocato da parte di Draco. Harry non poté evitare un sorriso “Sto bene – torna a dormire”Ron”

Harry aspettò un momento desiderando che gli altri Grifondoro si addormentassero in fretta. Dall’ altra parte Draco rimase zitto, seduto sul letto accanto a lui; ancora nascosto sotto il Mantello dell’Invisibilità. Harry poteva sentire il calore del suo corpo affianco a lui e si sentì come in un ricordo felice che prendeva nuova vita.

Harry girò la testa verso Draco “Che fai qui?” sussurrò.

“Volevo restituirti il Mantello” la voce di Draco era bassa e dolce accanto al suo orecchio; Harry sentì un brivido al rendersi conto di quanto gli era vicino.

“Non potevi farlo domani?” Harry desiderava restare tranquillo, non mostrare emozioni – e si era impegnato così tanto di dimenticarsi di Draco che non avrebbe permesso di distrarlo il fatto che Draco era entrato di soppiatto nel suo dormitorio, ed era seduto accanto a lui. No. Per niente.

Ci fu una lunga pausa carica di pensieri; poi, sempre seduto molto vicino a lui, Draco chiese a voce bassa “Vuoi che me ne vada?”

Harry chiuse gli occhi e la parola gli uscì dalle labbra “No”

E seppe che Draco aveva capito perfettamente.

Draco non disse nulla e entrambi aspettarono durante quella che sembrò un’ eternità; il silenzio nella stanza interrotto solo dal dolce ronfare ritmico degli altri ragazzi. Draco non lo toccava e anche se Harry sentiva la tentazione di allungare la mano verso di lui, si trattenne.

Non aveva idea di quanto tempo era passato e i minuti che scorrevano non erano importanti se non per il fatto che Draco era lì con lui.

Fino a che, finalmente, Draco si mise in piedi con boria, prese la mano di Harry e senza una parola lo attirò a sé. Harry si alzò dal letto e Draco coprì entrambi con il Mantello dell’ Invisibilità; attraversarono la stanza in silenzio e uscirono dal dormitorio.

Dal momento in cui furono fuori, sul corridoio, Harry si volse verso Draco “Cosa-“

“Voglio mostrarti qualcosa” gli occhi di Draco rilucevano nell’oscurità, brillando con una rara luce di serenità.

Harry l’ osservò, indeciso perché sapeva che non doveva andare, però lo desiderava intensamente; fece un pesante sospiro “E’ una pazzia Draco”

“Lo so” il silenzioso riconoscimento di Draco rimase nello spazio tra loro, pieno d’ accettazione e anticipazione.

Finalmente Harry annuì una volta poté giurare di vedere curvarsi leggermente gli angoli della bocca di Draco. Però fu appena un abbozzo di sorriso, come un fulmine delineato dietro alle nuvole dense. Allora il ragazzo biondo girò e cominciò a scendere le scale, senza voltarsi dietro – sperando, sapendo che Harry l’ avrebbe seguito. E così fu.

Dopo che uscirono dal buco del ritratto, Draco sistemò il Mantello dell’ Invisibilità ancora di più sulle loro figure. Attraversarono in silenzio i lunghi corridoio solitari, finché lasciarono la Torre dei Grifondoro e uscirono in aperta notte, non si fermarono finché non raggiunsero i bordi del campo da Quiddicth.

Il prato scuro del campo si stendeva davanti a loro. Draco lasciò che la sua mano scivolasse sulla spalla di Harry quando tolse il Mantello dell’ Invisibilità e si appoggiarono contro la base delle gradinate, uno accanto all’ altro.

“Sembra che abbiamo passato la maggior parte del nostro tempo insieme qui” commentò Draco fissando il campo “e odiavo le partite di Quidditch proprio per questa ragione”

“Perché non sopportavi di vedermi?” chiese Harry, il suo tono ironico ma senza rancore.

“Questo era quello che volevo credere, sì” rispose Draco “Però non spiegava perché non potevo smettere di guardare”

Harry lanciò uno sguardo furtivo a Draco; l’ altro ragazzo sembrava intento a studiare intensamente il paesaggio circostante.

“Sai dicono che i colori sono simboli particolarmente potenti” continuò senza guardare Harry “Il verde rappresenta esito e prosperità. Il rosso simboleggia il coraggio” fece una pausa “il nero discordia e confusione”

“E’ per questo che mi hai dato la rosa nera?” chiese Harry, l’ amarezza si mischiò alla sua voce.

“Non lo capisci?” finalmente Draco si girò e guardò Harry dritto negli occhi “A volte credo che sei deliberatamente ottuso, Harry”

“Va bene, allora” disse Harry piano “Perchè non me lo dici?”

Un silenzio momentaneo fece eco nelle sue orecchie; e per un momento Harry si chiese se Draco gli avrebbe risposto.

La Rosa Nera” disse alla fine Draco significativo “era quello che credevo di cercare quando sono entrato nella Foresta Proibita quella notte. Però quello che ho incontrato sei tu” fece una pausa e Harry si dimenticò di respirare “E ho voluto darti una Rosa Nera perché mi ha aiutato a trovare quello che veramente stavo cercando”

Quello che Harry seppe dopo era che le mani di Draco erano sulle sue spalle, avvicinadolo di più; poi le labbra di Draco si chiusero sulle sue. Per un istante Harry si sentì troppo confuso per reagire, poi tutto andò al suo posto e fece la cosa più naturale del mondo. Rispose al bacio.

I battiti del suo cuore gli rimbombavano nelle orecchie; Harry si dimenticò come pensare, percepì solamente, perse la coscienza di tutto apparte il calore della bocca di Draco sulla sue e il modo in cui le dita di Draco gli inclinavano leggermente il viso per approfondire il bacio. E fu febbrile, disperato e tutto quello che Harry desiderava ricordare di nuovo come si sentiva.

Quando si separarono entrambi respiravano con difficoltà; Harry sentì il calore bruciargli le guance quando alzò gli occhi per incontrare quelli di Draco. Ciò che vide lo sorprese immensamente – gli occhi di Draco brillavano come cristalli scuri sotto la luce della luna, ed erano pieni di un’ angoscia quasi palpabile.

“Cosa?” sussurrò Harry; non poté chiedere ‘Cosa c’ è che non va?’, perchénel profondo sapeva che tutto non andava; lui, lì da solo con Draco, nel mezzo della notte, baciandolo; era destinato a finire così, non doveva essere così meraviglioso. Però era successo ed era stato meraviglioso.

Quindi si conformizzò con un “Cosa succede?”

“Niente” disse Draco senza fiato; per qualche ragione Harry non sentì più rincuorato. “E’ solo che normalmente ho bisogno di un po’ di tempo per accettare che le cose sono venute male”

E il cuore di Harry sprofondò, però si obbligò a chiedere “Di che parli?”

“Non ho mai smesso di sentirmi attratto da te, Harry” disse piano Draco “Però – quando la Pozione D’Amore è sparita mi ero reso conto che potevo controllare il modo in cui mi sentivo. Allora ho pensato che potevo far sparire tutto, pretendendo che non fosse mai successo nulla tra noi” respirò profondamente “Però mi sbagliavo”

“Dopo tutto questo tempo?” Harry scosse leggermente la testa “E per questo che si venuto da me stanotte, dal nulla?”

“Anche tu hai visto il libro” disse Draco, la sua voce era bassa e intensa “nella Sezione Proibita. Sono stato lì questa notte e so che anche tu ci sei stato. Hai visto i versi completi sulla Pozione D’Amore” fece una pausa e guardò dritto ad Harry “Sai perché l’ incantesimo della Pozione D’Amore si è rotto”

Solo quando l’ amore indotto è corrisposto.

Harry si morse il labbro inferiore. Di riflesso chiuse i pugni. Quindi ora Draco sapeva la verità.

E’ scherno della Pozione rifiutarlo.

La voce di Harry tremò leggermente quando parlò “E’ per questo che mi hai portato qui?”

“Avevo bisogno di dimostrare a me stesso” disse Draco la voce bassa e roca “che era reale”

“E lo è?” la domanda uscì dalla bocca di Harry; necessitava di avere una risposta, una volta per tutte.

Draco lo osservò per un lungo momento, la luce della luna fece diventare le punte delle sue ciglia argentate. Si avvicinò un passò di più ad Harry con un sorriso mellifluo sulle labbra “Perché non me lo dimostri di nuovo?”

Non ci furono tentennamenti questa volta, in un solo movimento Harry attirò le labbra di Draco alle sue ancora una volta. La bocca di Draco era come un ricordo famigliare, come un posto speciale che avrebbe sempre ricordato per il resto della vita. Le sue braccia circondarono Draco, mantenendolo vicino a lui mentre si baciavano profondamente, lasciando andare tutto quello che li aveva separati e uniti, finché alla fine non furono semplicemente solo loro due, dividendo questo momento intimo solo perché volevano.

Harry era vagamente cosciente che Draco lo stava facendo retrocedere, finché le spalle non toccarono uno dei pali che costituivano la meta. Non era molto comodo, però in questo momento ad Harry non importava la comodità. Scivolò a terra portando Draco con sé, senza rompere il bacio.

Il prato era freddo, le dita di Harry si curvarono sui soffici fili d’ erba. Sentì le mani di Draco sul suo viso per continuare a baciarlo, anche se lui non aveva intenzione di staccarsi. Mai.

Chiuse gli occhi perdendosi nel momento, non volendo sentire niente altro che la perfezione di avere Draco così vicino, baciandolo come se non ci fosse un domani…

…non si rese nemmeno conto quando la mano di Draco scivolò sulla sua guancia, non finché non si staccò da lui. Harry aprì gli occhi; confuso, mentre Draco si liberava dall’ abbraccio e allora si rese conto che Draco aveva la bacchetta in mano.

Però, prima che Harry potesse pensare qualcosa di coerente, Draco puntò la bacchetta verso di lui e disse “Manicas Inice

Una fiammata d’ argento scuro, come una traccia di luce lunare, seguita da uno strattone del suo polso destro.

Harry batté le palpebre incapace di credere a ciò che vedeva.

“Draco che dia-“ si interruppe, osservò distintamente e con incredulità la manetta che l’ univa al palo della meta di Quidditch, poi osservò di nuovo Draco.

“Il famoso Harry Potter” Draco ispezionò la sua opera con orgoglio “Proprietà di Draco Malfoy”

“Non puoi parlare sul serio!” Harry allungò l’ altra mano per toccare la manetta. Quando passò le dita sul freddo metallo poté vedere il nome di Draco brillare alla luce della luna.

“Un incantesimo ingegnoso, no Harry?” Draco sembrava contento di se stesso “Imparo sempre il meglio”

“Draco!” Harry era leggermente allarmato “Non mi lascerai così!”

“No” rispose Draco inclinandosi su Harry, i loro nasi si toccarono e le labbra di Draco sfiorarono quelle di Harry “Ho intenzione di rimanere qui con te”

E quando la bocca di Draco scese ancora una volta sulla sua , Harry dimenticò ciò che si era giurato; che questo era un errore che non doveva mai più capitare. Dimenticò che probabilmente sarebbe stato meglio se se ne fosse andato – se solo avesse potuto e non solo a parole. Gradualmente si dimenticò che era ammanettato ad un palo, e anche non ricordò neanche il veloce incantesimo sussurrato che permise alla catenella delle manette di rompersi a metà, una manetta ancora intorno al suo polso.

Veramente non ricordava molto, a parte Draco.

Il tempo passò e nessuno li notò. La notte si fece più profonda e la luna si nascose dietro ad uno squarcio di nubi e permise alle stelle di brillare più intense contro il vellutato cielo nero.

Quando finalmente rimasero sdraiati , uno accanto all’ altro, sul prato, il fuoco vorace dei baci aveva ceduto il posto al semplice calore della compagnia. La mano di Harry si trascinò sul prato per prendere e tenere quella di Draco. Questa rimase tranquilla un momento prima di intrecciare le dita.

“Allora era questo che volevi mostrarmi?” Harry parlò con voce bassa osservando il vasto cielo notturno.

“Sì” Draco girò leggermente per guardare Harry, i suoi occhi brillavano nell’ oscurità con una luce argentata “Che te pare?”

Harry si girò verso Draco e sorrise “Mi piace”

**************

Lui e Draco presero strade diverse quando sul campo da Quidditch quando i primi raggi dell’ alba cominciarono a brillare sul bordo dell’ orizzonte. Non ci fu nessun abbraccio, nessun addio.

Harry ritornò alla Torre di Grifondoro e riuscì a salire fino al suo dormitorio prima che gli altri ragazzi si svegliassero. Probabilmente nessuno poteva dire che non aveva dormito assolutamente niente quella notte; si sentiva più fresco di quello che poteva ricordare di essere stato da molto tempo.

Come d’ abitudine, scese per la colazione in Sala Grande con Ron e Hermione. Si sedette al suo posto, e immediatamente i suoi occhi percorsero il tavolo dei Serpeverde; il suo cuore fece un salto quando vide Draco lì; sostenne lo sguardo e anche se Draco non lo salutò in nessun modo,nei suoi occhi Harry seppe che tutto quello che ricordava della notte era vero.

A metà della colazione arrivò la posta; un falco volò basso e lasciò cadere un biglietto arrotolato davanti a lui.

Harry lo prese, e gli si bloccò il respiro in gola quando vide cosa c’ era dentro. Un anello, pieno di ametiste e smeraldi.

L’ anello di Draco.

Harry alzò lo sguardo verso Draco. Il Serpeverde lo stava guardando chiaramente, i suoi occhi argentati ad ogni singolo movimento di Harry.

Harry si mise l’ anello al quarto dito, ricordando il modo in cui Draco l’ aveva fatto, tante notti fa. Poi abbassò lo sguardo e spiegò il bigliettino. Fu salutato da una vista famigliare – era esattamente lo stesso biglietto che Draco gli aveva dato tempo prima.

INCONTRAMI AL MAGAZZINO CHE E’ IN DISUSO AL QUINTO PIANO DELLA TORRE D’ ASTRONOMIA, DOPO L’ ALLENAMENO DI QUIDDITCH DI QUESTA SERA.

E quando Harry lesse una volta ancora il messaggio, pensò a tutto quello che era successo – come si erano incontrati nell’ oscurità e rimasti nell’ improbabile percorso che li aveva riuniti alla fine.

Harry non era sicuro di capire, ma non gli importava. Forse alcune cose non erano destinate a succedere. Semplicemente succedevano.

Harry mise il biglietto in tasca. Poi alzò lo sguardo verso Draco e annuì una volta; in risposta un lieve sorriso curvò gli angoli della bocca di Draco. Harry rispose al sorriso. Aveva piani per quella notte.

Si chiese se sembrava strano, seduto lì con un largo sorriso sul viso, quando tutti gli altri stavano facendo colazione o stavano leggendo la loro posta. Però non gli importava. Harry sorrise apertamente e allegramente.

Perché non avrebbe dovuto sorridere?

Dopo tutto aveva tutte le buone ragioni per farlo.

FINE.

Ragazzi con questo ho capito ho ufficialmente finto questa storia, traduzione, calvario, poema… ho finito insomma!

Ringrazio di cuore tutti voi che mi avete sostenuto con i commenti e anche chi, per pigrizia o poco tempo, non ha mai commentato.

Grazie a: grinast,Eowie. Lyrachan,Goten,Giuli, sagome chan, carmen, kiki90, che avete commentato fino all’ ultimo capitolo!!

Un bacione a tutti!!

Hepona

  
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