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Autore: Ladym    04/02/2007    4 recensioni
immaginate un Draco Malfoy un po' solo, che per sentirsi meno solo decide di scrivere un diario...
ora spostiamo la scena ad una fredda mattina invernale, e vediamo cosa succede se questo diario cade in mani non proprio amiche...

attenzione decisamente OOC!
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7 – FEBBRAIO

 
Una risata genuina, a stento trattenuta, scuoteva le spalle della giovane strega. I riccioli ribelli si agitavano allegri, mentre gli occhi le risplendevano gai al pensiero del “Cappello Danzante”.
Non credeva che il biondino potesse avere tanta fantasia…

Ma quando riuscì a frenare la sua ilarità, sul suo viso di porcellana si dipinse una piccola ruga sottile, un nuovo sentimento che aveva cominciato a prendere forma nella sua testa, nel suo cuore.
Compassione?
Forse pietà?
O forse solo…

Un po’ di comprensione.

 
 
<<12 Febbraio

Da un po’ ho deciso di abbandonare l’ormai troppo familiare Torre di Astronomia, per preferirle il parco, dove se mi stendo un attimo trovo un po’ di morbido sollievo nell’erba e dove posso avvertire odori, profumi, che mi fanno sentire meno isolato. In particolare, mi piace molto sedermi nei pressi del lago, sotto il grande faggio. È rilassante soprattutto in quelle rare giornate di sole, dove tutto prende una nuova luce, una nuova atmosfera. E oggi ero lì, ad osservare i riflessi della luce sulla superficie, con cui il vento giocava. Mi sono sdraiato sul terreno gelato e sono rimasto in contemplazione del cielo invernale.
L’avevo sempre creduto uniformemente grigio, senza sfumature…niente di più sbagliato!
In molti considerano l’inverno triste, ma dopo oggi so che può essere al massimo malinconico, mai triste… Come potrebbe esserlo? I suoi colori grigi che risplendono, che si accendono quando da dietro le nubi filtrano i raggi del sole. E la calma. Quella calma che ti sembra morte. Quella calma che ti spaventa, perché non è possibile che tutto sia così tranquillo.
Poi piano piano… la tempesta si annuncia, il vento soffia, avanza. È il cielo che sospira, per le pene di noi poveri mortali che come formiche ci agitiamo nei granelli del tempo.
Quindi arriva, tormentato, agita gli spiriti silenti, borbottando foglie secche. Ti strattona, bambino impaziente, la certezza di non farti male. Il vento è bambino; incosciente e viziato, guai farlo arrabbiare! Volubile, ecco che cambia di nuovo il suo umore… e torna il sereno, il barlume di un sorriso nei suoi occhi (o nei miei?), ora limpidi, ora azzurri.
Avevo pensieri simili in mente, e mentre stavo lì disteso, ho sentito uno strano profumo, un profumo che non si addice alla stagione fredda, invernale. Era dolce, malinconico, pungente ed incredibilmente chiaro, nitido nell’aria frizzantina. Un profumo che per un attimo mi ha riportato alla mente la mia casa, il maniero di mio padre, e le dolci carezze di mia madre.
Profumo di rose.
Immaginavo che una ragazza se lo fosse spruzzato addosso, per cui mi tirai su di scatto, setacciando l’area attorno a me, aspettandomi di incrociare lo sguardo di qualcuno, unica spiegazione razionale.
Com’è possibile, altrimenti, avvertire profumo di rose in inverno?
E invece no… nessuno in vista, neanche un’ombra dal castello. È stato allora, dopo anni che ormai mi trovo qui, che ho notato il roseto presso le mura. E in quel roseto, una piccola macchia chiara. Una rosa.
Delicata, è sbocciata e fiorita proprio in questo periodo, come un fiore innevato era bianca, immacolata, come quelle che mia madre cresce tanto amorevolmente.
Le mie preferite. Le rose, le regine in bellezza fra tutti gli altri fiori, in quella tonalità che gli dona di più: rose bianche, cristalline, indice attraverso il manto candido di una purezza sovrumana. Sono dotati di spine, questi incantevoli fiori, una misera protezione per la loro algida bellezza.
Ma mentre dispensavo amorevoli carezze a quei petali puri, come molte volte avevo visto fare a mia madre, mi sono perso nei miei pensieri, e ho raccolto quella rosa, l’ho presa da parte: fra pochi giorni sarà  San Valentino, una festa tanto amata dalle ragazze, e ho deciso che donerò questa rosa come omaggio, come regalo a colei che sto cercando di capire… a colei che ha sempre la risposta pronta, ma non perché voglia mostrarsi superiore agli altri, anzi: questa rosa è per quella ragazza che cerca ogni giorno di vivere al massimo, di comprendere a fondo quell´esperienza per lei straordinaria che è la magia…>>

 

Hermione trattenne il fiato. Ora aveva capito ciò che per giorni era rimasto il piú grande mistero. Inutile proseguire la lettura, poiché il diario terminava con quelle parole, per cui volse lo sguardo vero il suo comodino, il legno scuro che contrastava con il chiarore emanato da una rosa. Bianca.
E il bigliettino che era rimasto vicino, la grafia minuta e perfetta, senza sbavature, quella stessa grafia che aveva avuto sotto gli occhi per l´intera notte.
 

Per Hermione Granger,
ammirabile strega





Nota: ehm.. non sono affatto soddisfatta di questo capitolo, perchè mi sembra molto, troppo forzato, soprattutto alla fine... ma  ho bisogno di concludere al più presto e questo mi  sembra il modo migliore: un avvicinamento fra Draco e la nostra So-Tutto-Io. Fatemi sapere che ve ne pare! Grazie a  Eirinya e white_tifa, che hanno recensito il chap precedente!

  
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