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Autore: Vyrress    20/07/2012    6 recensioni
Harry è ancora distrutto dalla morte di Sirius e scopre anche che quelli che si definiscono dalla parte del bene, vedi Silente, lo stanno solo usando per "il Bene Superiore". Ma la salvezza si troverà nel passato, non una, ma ben due volte. Prima storia su Harry Potter e sul genere Shonen-ai.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Lucius Malfoy, Luna Lovegood, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Eccomi qui con un nuovo capitolo forse un pochino in ritardo, ma non capivo cosa fosse il server proxy, “che serve a collegare il computer con altri server” (citazione di internet).
Ringrazio chi mi ha seguito fino ad ora recensendo, chi ha messo la storia tra le preferite, seguite o ricordate.
Ringrazio anche chi ha soltanto letto, anche se forse questo messaggio non lo leggerà mai.

I personaggi non sono miei ma appartengono tutti alla Rowling, perché se fossero miei ora sarei soddisfatta della mia vita perché saprei di aver fatto sognare miliardi di persone in tutto il mondo.


 LEGENDA:
-………..-       discorso
 corsivo        pensieri
^……….^       lettera
<……….>      serpentese



 
BUONA LETTURA!

Compleanno


Albus Silente era un uomo ormai vecchio, poche volte si poteva dire di averlo visto preoccupato per qualcosa. Ma ormai lo era da un mese, precisamente da quando avevano scoperto la scomparsa di Harry Potter.
Ormai si cominciava a pensare che tutto fosse perduto, Voldemort arrivato e tutti spacciati.
Ma la notizia non poteva trapelare, non si doveva sapere che Il-Ragazzo-che-è-Sopravvissuto fosse scomparso. Se fosse stato scoperto il morale sarebbe crollato e il Dark Lord avrebbe vinto.
Silente fù distratto dai suoi pensieri dall’arrivo di una seconda persona che era entrata nel suo ufficio.
-Salve Severus-  disse con la sua profonda voce calma.
-Albus-
-Cosa ti porta qui durante le vacanze estive? Vuoi una tazza di the?
-Vorrei parlarti di una cosa. E no grazie non voglio il the.-
Si sedettero entrambi alla scrivania mentre i ritratti annoiati continuavano a sonnecchiare, e Severus cominciò a raccontargli la storia preparata spiegandogli in breve la situazione. Silente rimase stupito e non lo risparmiò di domande ma alla fine sembrò soddisfatto.
-È un ragazzo un po’ giovane per lo studio della Medimagia se deve compiere 16 anni- commentò infine.
-Si. Ma lui ha già ottenuto i MAGO e a scuola com’ è comprensibile non vuole tornare. I corsi al San Mugo Silente, come ben sai, cominciano solo tra una anno. Se Madama Chips lo accettasse come tirocinante..-
-Possiamo chiederglielo. Alla fine è una sua scelta-sospirò il Preside e mandò un messaggio alla donna per raggiungerli in ufficio. Poco dopo la porta bussò…
-Salve Albus mi volevi?-
-Si Poppy- rispose il preside con un sorriso che raggiunse gli occhi e che cominciò a farli brillare – il figlio di Severus vorrebbe essere il tuo tirocinante nello studio della Medimagia. Da quel che so i suoi MAGO sono ottimi, l’unico intoppo sarebbe che è minorenne-
La donna rimase un attimo stupita Severus che ha un figlio… questa poi! È come dire che il sole tramonta a ovest o dire che Voldemort ha cominciato a distribuire caramelle, era comunque abbastanza titubante – credo che si possa provare-disse infine.
-Grazie Poppy-rispose Severus alzandosi rimanendo impassibile come sempre –Mio figlio ti sarà molto grato, davvero- e detto questo salutando sparì lungo il camino lasciando due persone sconvolte dalla notizia appena ricevuta  Speriamo che il figlio sia meno gelido del padre

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Da una settimana alla Tana era arrivata Hermione, Ron da subito l’aveva usata come sacco antistress.
Il primo giorno l’aveva presa da parte e aveva ricominciato a parlare di quanto Harry fosse egoista,che se voleva la gloria li avrebbe dovuti portare con se, e se non la voleva doveva starsene calmo in casa per non farsi ammazzare e così via dicendo. I suoi discorsi si mantenevano sempre e soltanto su quella linea di pensiero.
Hermione era stufa, le ultime volte gli aveva dato ragione o era stata zitta per calmarlo e per poi riportarlo sulla “retta via”, ora si rimproverava soltanto, e temeva che Harry li avesse sentiti.
Questa era la cosa che faceva più male.
Un tempo pensava che Ron, anche se un po’ tardo, fosse sempre leale e simpatico nei confronti dei suoi amici. Non era vero, e lei era stata una stupida, stupida a non accorgersene, stupida ad averlo fatto entrare nel suo cuore.
Quanto lo odiava! Quanto odiava quella casa! Lì tutti la pensavano come Ron, ma per fortuna aveva un alleata, l’aveva trovata in Ginny che ogni sera la faceva divertire con le caricature del fratello più grande; anche Fred e George la pensavano come loro, peccato che vivessero in negozio…  le poche volte che si riunivano i quattro pensavano a dove potesse essere andato a finire Harry.
La verità era caduta addosso a loro poco tempo fa, e avevano capito come si dovesse essere sentito Harry tutta la vita.
Prima solo e maltrattato senza amici, poi catapultato di colpo nel mondo magico non più solo, ma con fan a ogni porta pronti a invocare il suo nome. Ma nessuno che lo conoscesse veramente. Nessuno che si interessasse veramente a conoscerlo. In fondo lui era il salvatore del mondo. Che cosa poteva desiderare di più? Si erano accorti che poche persone tenevano veramente al Vero Harry.
Ma i quattro erano decisi, l’avrebbero trovato e gli avrebbero mostrato tutto il loro appoggio, gli avrebbero fatto capire da che parte andava la loro lealtà. Non ad Albus Dumbledore* manipolatore della luce, non a Tom Marvolo** Riddle alias Lord Voldemort pazzo omicida, non al ragazzo sopravvissuto, ma a Harry Potter loro caro amico. E l’occasione si mostrava perfetta, Edvige era alla Tana da un mese e tra poco sarebbe stato il suo compleanno.

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Harry era seduto sul divano, tra un’ora sarebbe stato il suo compleanno e questa volta non ci sarebbero stati gli amici con lui.
Ci sarebbe stato suo Padre.
 Quindi potete immaginare bene la sua sorpresa quando poco prima di mezzanotte Edvige planò dalla finestra aperta con un pacco.      Era curioso.     Lo doveva ammettere.  Afferrò il gufo e poi si risedette, questa volta però non sul divano, ma sul bellissimo tappeto verde che era molto caldo e morbido.
Prese la lettera e incominciò a leggerla.
 A quelle parole si ritrovò a ridere e piangere insieme per la felicità.
Cari ragazzi, cari amici, allora qualcuno gli voleva bene.       Era così felice.    Chi aveva firmato non mentiva, la carta ne era una prova(perché intrisa di veritaserum). Poi passò ad aprire il pacco:c’erano i nuovi scherzi di Fred e George e dalle ragazze un nuovo libro (siuramente scelto da Hermione), ma sembrava molto interessante.
-I tuoi amici si sono fatti vivi?-chiese il Padre dalla porta.
-Alcuni-rispose –quelli veri e che mi fanno sentire tutto il loro appoggio-
-Di appoggio parli?Guarda dietro di te-
Altri due gufi erano planati dalla finestra aperta, due barbagianni.
Harry afferrò quello più vicino che si rivelò essere da parte di Luna: gli scriveva che era impegnata nella ricerca di non so quale animale, ma gli augurava buon compleanno. Il pacchetto era di carta verde e rossa, inquietante come Luna intuisse tutto,ma era il suo lato affascinante. Gli regalava una collanina d’argento con un rubino incastonato sopra, molto semplice adatta anche ad un ragazzo. Sul biglietto che lo accompagnava c’era scritto che l’avrebbe protetto contro gli avvelenamenti e il veritaserum.
L’altro regalo era da parte di Neville, sempre il solito timido ragazzo ma con grande coraggio dentro di se: lo salutava, e gli aveva donato un libro sulle piante di guarigione con un P.S.:^Luna mi ha scritto che l’argomento ti poteva interessare. Come al solito ho preferito non indagare sulle sue fonti. Ma se lo dice lei è sicuramente vero. Ti auguro ancora buon compleanno nella speranza di vederti presto Neville.^
Quella ragazza gli faceva sempre più paura.
-Hai finito i regali dei tuoi amici?-
-Si Padre-  
-Allora c’è tempo anche per il mio prima di mezzanotte?-  
 -Certo- replicò sorridendo rimanendo seduto sul tappeto al centro della sala.
 Il pacco era grande verde-argento. Harry scartò in fretta la carta, nelle sue mani era rimasta una scatola leggera da cui sembravano prevenire dei sibili. Con mano tremante l’aprì. Era un serpente di medie dimensioni , che poteva tranquillamente essere portato sulle spalle. Era molto bello con scaglie nere e lucide, qua e la compariva qualche striatura rossa. Il serpente lo guardò agitando la coda irritato.
 < Salve come ti chiami? >chiese Harry.
 La piccola coda smise di muoversi irritata e la serpe lo guardò. < Tu parli la mia lingua? Ssei il primo che incontro che mi comprende. Il mio nome è Red Poison, Masster >
 < Nome originale >
< Non quando hai una madre che vive in un laboratorio, non ebbe molta fantasia nel darci nomi, e sinceramente è più bello il mio di Provetta o Misurino >  Harry non le poteva dare torto.
-Grazie Padre è un bellissimo regalo- Severus sorrise facendo un gesto di noncuranza cercando di non far vedere l’imbarazzo che provava.
Lontano si sentì il primo rintocco della mezzanotte.
 Sentiva un dolore atroce per tutto il corpo ma cercò di non urlare, era come una Cruciatus, anzi peggio, sentiva tutte le ossa liquefarsi o staccarsi per poi rimodellarsi in maniera differente e allo stesso uguale, uguale perché i tratti rimanevano gli stessi, differente perché le ossa si fortificavano. Gli occhi erano in fiamme, la cicatrice doleva in modo terribile insieme alle dita, poi d’un colpo come tutto era iniziato svanì. Harry si ritrovò sdraiato sul pavimento con un padre preoccupato sopra di lui che appena incrociò il suo sguardo sussultò.
 Pian piano iniziò ad alzarsi, e ancora traballante si avvicinò allo specchio.
I tratti erano gli stessi di Harry Louis Snape, solo più raffinati, gli occhi della madre Lily Evans, quel bel color giada, se n’era andato lasciando il posto a due occhi color del rubino, era sempre nella sua bassa altezza, ma quel tratto non lo rendeva più bambino. Le mani erano affilate con unghie nere lunghe e appuntite. Ma la cosa che più lo rese felice e allo stesso tempo stupito era che la cicatrice fosse scomparsa per sempre.
A distrarlo dalle sue riflessioni ci pensò la voce di Severus: -Mi sa che il tuo compagno avrà un gran bel d’affare a tenere tutti lontano da te-
 - Chissà perché ho la sensazione che se non ci pensasse lui ci penseresti tu- E la frase fù accompagnata dalla risata del serpente.
 

 
*Dumbledore= cognome originale di Silente.
**Marvolo= secondo nome originale di Tom al posto di Orvoloson, infatti se si anagramma il nome Tom  Marvolo Riddle compare la scritta “I am Lord Voldemort”(si vede anche nel 2° film dentro la camera dei segreti quanto Voldie traccia il suo nome in aria, lì in italiano dice una cosa, ma poi se si guarda ne scrive un’altra).

ATTENZIONE: Il serpente è una femmina (per non avere fraintendimenti visto che dal nome non si capisce)

Ho scelto di far tornare Hermione amica di Harry insieme a Ginny e ai gemelli perché Hermione non la vedo per niente come “cattiva”, i gemelli invece sono quel tipo di persone che non li vedrei mai a tradire qualcuno soprattutto un amico, Ginny invece …. se non sta appiccicata ad Harry mi sta abbastanza simpatica perché li vedo molto simili, tutti e due un po’ tendenti verso Serpeverde. Ron invece non mi crea nessuna difficoltà farlo “cattivo” mi sta molto sulle scatole da quando nel 7 libro lascia soli Harry e ‘Mione e soprattutto la sua gelosia, è perfetto per la parte che voglio dargli….
Sono stata indecisa fino all’ultimo, e lo sono ancora, sulla seconda trasformazione di Harry, ma alla fine mi son detta che un demone non è uguale a un essere umano e così mi sono più o meno decisa.
In questo capitolo non compaiono il misterioso Padre e il figlio del capitolo precedente… qualcuno ha qualche idea a proposito? Se qualcuno ne ha son proprio curiosa di leggerle.

AL PROSSIMO CAPITOLO (CHE CERCHERò DI AGGIORNARE PRIMA, PROMESSO ^.^)
  
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