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Autore: SilviaMCR    20/07/2012    0 recensioni
Avete mai pensato di poter incontrare il ragazzo della vostra vita su una chat? Questa storia è ispirata al rapporto che ho con un mio amico, virtuale. Un pò pazzo, eccessivamente pieni di conflitti, ma la vita E' fatta di problemi, purtroppo è così. Se vuoi ottenere qualcosa, se veramente la desideri, bè... non sarà mai semplice. Ma questo ti farà solo sentire al settimo cielo dopo che riuscirai ad avere ciò che volevi.
*From Chapter 17*
Prendo le mani che mi coprono la vista, le tolgo dai miei occhi. Senza che guadassi chi sia gli do un bacio stringendolo con passione. Non c’è bisogno che lo guardi, so benissimo che è il ragazzo che mi accompagnerà per tutta la mia vita e non mi lascerà più. So che è quel ragazzo che amo pazzamente e che sarei pronta a dare la mia vita per lui.
- Sono ben accette recensioni con opinioni e consigli u.u -
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VENTITRE


L’unica cosa che chiedevo era poter avere una rapporto, una storia con la ragazza che amo. Quella ragazza che nonostante sia distante, faccia la stupida o crei casini, la amo tantissimo e non smetterò mai di farlo. È diventata speciale fin da subito per me, lo è sempre stata. Ho sempre pensato che è Lei la ragazza, la MIA ragazza. Quella che sposerò e quella con cui voglio passare il resto della mia vita. Semplicemente mi completa la vita, è una parte di me.
Farei qualsiasi cosa pur di stare con lei, l’ho fatto e spero di farlo ancora, non voglio perderla, NON COSì perlomeno.
Troppe volte ci hanno colpiti, ci hanno fatto sprofondare nel buio totale, e troppe volte insieme ci siamo ritrovati nell’oblio e ne siamo riusciti fuori insieme dopo tanto, ma uniti. Troppo abbiamo sofferto, troppo ancora soffriremo. Ma non voglio che vada così, non voglio che questa volta sia l’ultima. Non può essere, non voglio crederci, non voglio.

Sono giorni che non chiudo più occhio. Non dormo più da quando è successo.
- Grande figlio di una puttana incinta che cazzo hai fatto alla mia ragazza?! -
Non ci ho visto più, non volevo vedere. Lei che volava a metri altezza e poi cadere come quando si tira un sassolino. Senza reagire, senza dare segni di vita.
Ho chiamato un’ambulanza, che è arrivata per mia, per nostra fortuna dopo 2 minuti massimo. I medici dicono che l’ho salvata, è in coma. Un minuto ancora e sarebbe morta. Ha gran parte del corpo fratturato, lividi e graffi a non finire. Purtroppo non sono solo questi i danni. Quando è caduta ha battuto la testa, forte, fortissimo. In quel momento una fitta in gola. Un dolore si abbatte anche su di me mentre i dottori mi spiegano le sue condizioni, è stato orribile.
La seguo dentro l’ambulanza fino al pronto soccorso, dove viene operata per le diverse fratture che aveva riportato. Ore ad aspettarla, ore di completa disperazione.
Esce un medico, “la ragazza è in coma, si può considerare un miracolo che sia viva. Che ne esca, ci sono poche se non rarissime possibilità”.
Avrei preferito non saperne niente, avrei preferito rimanere nella stupidità. Non avrei dovuto lasciarla andare senza di me, se deve morire, muoio anche io.
La cosa più brutta è stata riferirlo ai suoi. Dovevano saperlo, anche se non gli sarebbe piaciuto. “mi fucileranno” ho pensato, è come se l’avessi già uccisa per loro, è SOLO causa mia. Non dovevamo partire, abbiamo fatto la cazzate più grande che potessimo fare e la stiamo pagando cara, carissima. Ma non avrei mai pensato che l’avrei scontata così amaramente.
- Silvia sei tu? Dove sei? -
- In realtà sono Manuel… -
- O per l’amore di Dio, dove cazzo sei sparito con Silvia?! Come sta mia figlia? Dove siete? -
- Non le piacerà purtroppo… Sua figlia è… è stata investita. -
- … Co…Cosa!?!?!?!?!? CHE CAZZO HAI DETTO? -
- Lo so mi creda sono anche io scon.. -
- DOVE SIETE? -
Le riferisco l’ospedale e l’indirizzo.
- Ti raggiungerò il prima possibile, anche con i tuoi genitori. Ne riparliamo quando siamo li. -
Non so se essere preoccupato o meno per questo. Mi uccideranno per aver messo in pericolo la vita di Silvia?! Bè, se lo faranno non avranno tutti i torti alla fine, me lo merito. Avrei dovuto proteggerla mentre l’ho lasciata così, semplicemente.
Arrivano dopo 7-8 ore. Sono cupi, anche i miei genitori lo sono.
- Dov’è Silvia?! Voglio vederla. -
Questa è mia madre, non dovrebbero preoccuparsi di più suoi che i miei?!
- Vieni mamma è qui. -
Entro nella sua camera. Tutta bianca, lei è sul letto con la mascherina. Tantissimi fili escono da sotto le coperte, la sua vita è completamente affidata ai macchinari.
Mi poggio sulla sedia di fianco a lei, ormai è diventata la mia sedia, sono sempre li. Le tengo la mano, così maledettamente fredda.
Mia madre si avvicina al letto insieme a mio padre e i genitori di Silvia, nessuno riesce a proferire parola. Pensavo che mi avrebbero scannato contro appena arrivati, ma nessuno ha ancora detto niente.
Taccio insieme a loro. Quel silenzio tombale mi sembra durare un’eternità, fino a quando uno di loro rompe il ghiaccio, il padre di Lei.
- Manuel lo so che adesso penserai che io voglia spaccarti la faccia per quello che è successo, infatti lo farei, però insieme ai tuoi ci abbiamo pensato. Forse è colpa nostra se voi avete deciso di scappare, dovevamo comprendervi invece di venirvi contro in tutto e per tutto. Abbiamo sbagliato perché avremmo dovuto pensare che nonostante vi siate conosciuti in questo modo vi siete lo stesso affezionati, non lo abbiamo accettato e a parer mio credo che se non vi avessimo respinto, forse adesso Silvia non era in queste condizioni… -
Davvero non mi fucilerà?! Cazzo mi ha graziato.
- Mi scusi ma non deve proprio prendersene delle colpe, è causa mia se adesso sua figlia è….. -
Non riesco a finire. Appoggio il volto sul suo letto e piango. Non riesco ad accettare che lei sia in questo stato, per colpa mia, SOLO mia.
Mia madre mi si avvicina, la sua mano sulla mia spalla, prova a rassicurarmi con frasi dolci, frasi che mi invoglino a pensare che io non abbia niente a che fare con tutto questo. Frasi così terribilmente false.
Non alzo il viso dalla coperta, rimango li a fissare il nero e di tanto in tanto qualche lacrima bagna il lenzuolo.
Sento da dietro qualcuno che mi fa tirare su la testa di forza, poi un abbraccio da dietro. Mio padre.
Guardo davanti a me i genitori della mia ragazza. Sono pallidi. Con gli occhi lucidi, sul punto di piangere. Non è giusto che stiano male anche loro, niente in questa fottuta vita è mai corretto.
Sua madre tocca il suo volto, le sposa la ciocca scura e gliela sposta dietro, per non coprirle quella piccola parte del suo bel viso che ancora si può guardare. Lei e i macchinari che gli hanno messo i medici sono una cosa sola, e lei dipende da loro.
Non so dove guardare, se parlare o continuare a stare zitto, se forse devo ancora scusarmi con i suoi e con i miei, non so più che farmene di me stesso. Gli occhi si gonfiano, le guance ancora mi rigano la faccia.
Otto occhi in questo momento mi scrutano, forse con un po’ di pena nelle loro anime. Sto soffrendo troppo, e per la prima volta da solo.


Will you stay?
Will you stay away forever?


Si, tanto anzi MOLTO malinconico questo piccolo capitolo, ormai ho rinunciato a provare ad allungarli vengono corti, vi dovrete accontentare xD fatemi sapere cosa ne pensate ;)
SilviaMCR <3
PS: Ho postato una one shot sempre su Silvia e Manuel, ma che non ha niente a che fare con questa storia per fortuna xD ve la lascio qui passateci!!! –questa è abbastanza lunga ihih- http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1148051&i=1
  
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