.Fairies.

1. Il regno di Fresya

Il crepuscolo lasciò spazio alle stelle che colmarono il cielo, oscurando ancor di più la fitta foresta di Fresya.
Le fate si preparavano a trascorrere un'altra gelida nottata, e, dopo gli ultimi accorgimenti, si rinchiusero nelle loro case per coricarsi. La notte era da sempre altamente temuta da tutti gli abitanti, poiché era difficile, quasi impossibile, riuscire a sopravvivere senza le giuste precauzioni.
Il Gelo investiva tutte le notti i diversi regni delle fate, tra tutti anche Fresya, seminando morte. Gli animali morivano e le fate più giovani e incaute che arrivavano da paesi lontani, spesso si trovavano a fare i conti con la sua brutalità. Raramente riuscivano a contrastarlo, anche quelle più dotate in campo magico. Il Gelo vinceva sempre.
Anche quel giorno Aileysia si svegliò di buon mattino.
Con un salto la piccola fata scese dal letto e corse ad aprire le finestre.
Il sole stava nascendo dietro le colline argentate, irradiando la valle con la sua dolce luce rosata. Il Gelo se ne era ormai andato, messo in fuga dalle prime luci del giorno.
Aileysia prese uno dei suoi abiti colorati, la sua spazzola di rovi e la crema alle bacche di ginepro e corse fuori in un lampo, diretta alla sorgente Cristallo.
La sorgente Cristallo era il luogo dove gli abitanti di Fresya si recavano a fare il bagno, a lavare gli indumenti, i piatti e a fare rifornimento d'acqua per la giornata.
Aileysia amava svegliarsi presto e andare a fare il bagno alla sorgente di buon ora perché non vi era quasi mai nessun altro e poteva lavarsi in silenzio, con tranquillità, mentre osservava il cielo che si tingeva di rosa.
Arrivata alla sorgente, si spogliò dietro ad una foglia di tulipano che era tanto grande per la piccola fata da nasconderla completamente.
Poi, presa la rincorsa, si tuffò fragorosamente nell'acqua fresca della sorgente.
Aileysia amava il contatto con l'acqua, specialmente quella fredda. Prese della crema di ginepro e la spalmò sulle sue piccole ali, creando un'enorme quantità di schiuma violetta. L'acqua, limpida e spumeggiante, le trasmetteva allegria e una sensazione rigenerante. Finito il bagno, tornò dietro la foglia di tulipano e si rivestì.
Si sedette poi in riva alla sorgente, pettinando i biondi capelli stopposi con la spazzola di rovi rossi intrecciati a mano dalle esperte fate crea-tutto.
Le fate crea-tutto avevano la capacità di saper costruire piccoli oggetti di uso quotidiano, come appunto spazzole, pettini, scatole, ceste, posate e stoviglie, pentole e molto altro. Avevano piccole botteghe ai piedi di maestosi alberi dalle cortecce spesse e nodose, nelle quali solitamente lavoravano due o tre fate, che producevano i loro oggetti per poi venderli agli altri abitanti.
Ma le fate crea-tutto non erano le uniche a possedere delle botteghe, ogni fata di Fresya aveva una diversa capacità e la esercitava per il bene del suo popolo, producendo e poi vendendo o barattando le sue opere in piccoli botteghini.
Le fate specchiere per esempio erano abili nella costruzione di specchi di ogni genere, forma e dimensione; le fate vetraie vendevano i loro alambicchi, bicchieri, finestre, e mille altri oggetti di vetro colorato; le fate ortaiole erano molto brave a coltivare i doni della terra e ne producevano in abbondanza per sfamare tutto il regno, assieme alle fate fruttaiole, che esercitavano i loro poteri sulle piante da frutta, ottenendo da loro grandi quantità di frutti dolci e succosi.
Le fate sarte confezionavano graziosissimi abitini per fate e folletti di tutte le età e le fate accessorie creavano borse, zaini, astucci e accessori di ogni tipo e utilizzo.
Le fate gioielliere lavoravano il rame, l'unico metallo presente nel regno di Fresya, in cui incastonavano colorate pietre preziose per realizzare magnifici gioielli, diademi e talismani.
C'erano anche le fate architetto e le fate costruttrici, che progettavano e edificavano splendide dimore per il popolo di Fresya.
Le tipiche case del regno erano abitazioni ovoidali,situate sui rami e ai piedi di grandi alberi secolari, costruite con rami color ambra e fiori di gelsomino intrecciati tra loro. Le finestrelle, numerose ed ampie, erano tutte abbellite con leggere tendine fantasia.
Al centro del regno, nella piazza principale, si ergeva in tutta la sua bellezza un grande cespuglio di rovi bronzeo dai frutti rossi e succosi.

Così era Fresya, il semplice regno dove l'allegria era sovrana.




 

L' Angolino dell' autrice

Spero caldamente che questo primo capitoletto sia stato di vostro gradimento e vi abbia incuriosito abbastanza da continuare a leggere almeno il prossimo!
In questo primo capitolo ho cercato di introdurre la storia partendo da una ristretta descrizione di quello che è uno dei personaggi fondamentali della storia: il misterioso Gelo. Ho inoltre introdotto anche una particolare ed eccentrica fatina, Aileysia, che sarà presente per tutto il corso della storia, ma una sua più accurata descrizione verrà inserita più avanti.
Infine ho cercato di descrivere in modo succinto il regno di Fresya, uno dei tanti regni fatati, altri particolari affioreranno nello svolgersi della vicenda.
Bene, non c'è nient'altro da dire.
Ringrazio coloro che hanno letto, che recensiranno o che seguiranno in silenzio questa storia.
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
A presto.

_Chiara