7 settembre 2133
Alpha01 è finalmente nata. Ormai U-3 le andava stretto ed era tempo di
verificare che tutti gli insegnamenti impartiti con gli ultrasuoni da quando
era allo stato embrionale siano stati effettivamente acquisiti.
Ho espressamente richiesto di essere da solo nel laboratorio mobile 51
al momento della sua nascita. Se volevano vedere Alpha01 venire alla luce,
potevano farlo solo grazie al sistema di telecamere che già utilizzavano per
controllare che io eseguissi gli ordini.
Il momento della sua nascita è stato molto emozionante per me. Chissà se era la
stessa sensazione che provava un padre davanti alla nascita di sua figlia. Non
credo avrei mai avuto l’occasione di saperlo. Ricordo a malapena cosa siano i
sentimenti. Non credo di averne più provati – fatta eccezione per l’odio e il
ribrezzo – da quando ho perso Lea.
Nulla ha avuto più importanza dopo lei.
Lea era una ragazza forte che non ho mai capito per quale motivo si sia
innamorata di me. Non sono mai riuscito a capire cosa abbia visto in me, nel
ragazzino fifone e troppo attaccato alla vita per permettersi di esprimere la
sua opinione se non su pagine di un diario segreto. Ma lei non era così. Lei
era una ragazza decisa, determinata a non sopportare le ingiustizie di questo
governo fantoccio che non prometteva altro che paura e omicidi a chi cercava di
ribellarsi.
Ricordo ancora il gruppo di ribelli che aveva organizzato; era riuscita
a raggruppare una trentina di universitari solo nel nostro corso e li aveva
guidati in azioni di sabotaggio nei confronti del governo.
Sono sicuro che ne avrebbe reclutati altri se uno di loro non avesse
fatto poi la spia. Se io non avessi
fatto la spia. Mi avevano sottoposto a qualsiasi tortura psicologica
possibile immaginabile e io avevo ceduto. Non mi sono mai perdonato quel gesto,
ma avevo un inspiegabile attaccamento alla vita che era più forte di qualsiasi
altro sentimento. Questo maledetto istinto alla sopravvivenza ha portato alla
sua cattura e alla sua esecuzione.
Ricordo ancora il suo sguardo al momento della fucilazione – andata in
diretta mondiale tra l’altro. – ricordo ancora le sue ultime parole: “Ti
perdono.”
Quelle due parole sono state peggio dei cento proiettili che hanno attraversato
il suo corpo.
Quel giorno anche il mio cuore è morto con lei. Qualsiasi sentimento
positivo morì e non si sarebbe mai ripresentato.
La vergogna mi aveva accompagnato ogni giorno, rendendoli un’agonia
alla quale non riuscivo a porre fine e non ne andavo di certo fiero.
Ero certo di non essere degno di aprire gli occhi ogni mattina, ma non
potevo farne a meno. Volevo vivere e volevo portare avanti quello per cui avevo
studiato. Grazie a queste mie convinzioni e ai miei studi passati ero riuscito
a sopravvivere. Mi ero piegato al sistema e avevo accettato di lavorare per gli
assassini della mia Lea.
Quando Alpha01 ha aperto gli occhi, l’ho rivista. Aveva gli stessi
occhi. Avevo fatto i modo di vederla davanti a me ogni giorno, per ricordarmi
quanto fossi colpevole. Avevo praticamente disegnato io il DNA di Alpha01 e mi
ero permesso di attribuirle alcune caratteristiche che mi avrebbero fatto
rivivere i miei errori con maggiore intensità.
La sensazione che però accompagnò quel momento non mi è chiara.
Sembrava che in quella stretta alla bocca dello stomaco ci fosse una vena di
felicità. Non riuscivo a capire lo stato in cui mi trovavo quando ha aperto gli
occhi però so solo che quando mi ha fissato con quegli occhi verdi come lo
smeraldo più lucido e bello, io ho sorriso e una lacrima ha percorso la mia
guancia.
È stato un attimo. Poi mi sono riscosso e sono tornato a valutarla con
gli occhi della scienza e ho verificato che le sue funzioni vitali fossero
regolari anche in un ambiente estraneo al suo corpo. Fortunatamente ha reagito
bene e con l’antibiotico somministrato subito non ha nemmeno sofferto di
reazioni allergiche che avrebbero potuto spaventarla.
La cosa strana è che quando ha aperto gli occhi non ha detto nulla. Non
mi aspettavo un chissà quale discorso ma non mi aspettavo nemmeno una reazione
così silenziosa e lenta, come quella che ha avuto. Si è messa a sedere
lentamente, e poi ha sollevato una mano e ha iniziato ad osservarla con
perizia, come se volesse impararne a memoria ogni centimetro.
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Eh bé, penso che da qui la storia
entri nel vivo… insomma entra in scena la nostra cara Alpha01… che ne pensate
di lei?! Io personalmente la adoro, mi sembra tanto una rivisitazione della
storia di Bambi, quando rileggo quello che ho scritto di lei.. La purezza con
cui guarda il mondo dal momento che si è svegliata… sembra proprio fuori posto
in quel mondo fatto di rabbia, sentimenti repressi e sottomissione.
E di Lea che mi dite?
A voi la parola quindi..
Colgo l’occasione per ringraziare
tutte le ragazze che hanno recensito e mi hanno espresso i loro dubbi. Mi ha
fatto molto piacere! =)
Un bacione a voi che vi avventurate in questa storia!
ps. Visti i recenti avvenimenti vi prego di stare all'occhio ragazze. C'è gente che copia le storie di autrici di efp e le pubblica su altre piattaforme... per cui se trovate qualche storia che avete letto su Efp in altre pagine contattate l'autrice e chiedetele se l'hanno pubblicata altrove!
Fortunatamente non è successo con nessuna delle mie storie ancora, ma non vorrei che succedesse a nessuno comunque! Non è rispettoso e secondo me è deplorevole! che cosa pensa di guadagnare questa gente?!
Grazie per l'attenzione!
Giuliet.