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Autore: Haley_    21/07/2012    9 recensioni
Elena Gilbert lavora in un giornale di moda a New York ma, quando il suo datore di lavoro la licenzia, è costretta a tornare a Mystic Falls dove l’attendono alcune questioni lasciate irrisolte sei anni prima. In particolare il rapporto con i fratelli Salvatore, Damon e Stefan, che la conoscono da quando è nata e che hanno un passato fatto di alti e bassi con lei.
Elena si trova a dover gestire situazioni difficili ed eventi avversi e nel mentre deve cercare di far chiarezza sui suoi veri sentimenti per i Salvatore. Quando, però, riesce ad arrivare ad una decisione, scopre che l’uomo che ama sta per sposarsi.
N.B. Sono tutti umani.
STORIA IN FASE DI REVISIONE
Revisionata fino al capitolo:3
Genere: Commedia, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Una damigella per lo sposo'
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“Tu e mio fratello uscite insieme.”

Ero sicura che l’avrebbe scoperto, in un modo o nell’altro, ed ero ancora più sicura che fosse stata Caroline a dirglielo.

Era in piedi davanti alla porta della mia stanza e aveva sul viso mille emozioni diverse.

Damon era così, ogni sensazione te la faceva sentire e bruciare dentro se voleva; mai con nessuno faceva trasparire i suoi pensieri o ciò che provava, ma quando non riusciva più a trattenersi ti poteva sconvolgere con la passione con cui viveva ogni cosa.

Mi trovavo in un bel casino, avevo promesso a Stefan che avrei recitato la parte anche con lui ma mi sentivo male al solo pensiero di mentirgli.

“Damon..” mi avvicinai pensando a cosa avrei potuto dirgli.

“Potevate dirmelo, di certo non sarei rimasto con voi l’altra sera e l’altra sera ancora.”

Si stava agitando, non riusciva a guardami negli occhi e dopo aver staccato una foto di noi tre dalla mia bacheca non faceva altro che girarla e rigirarla tra le mani.

Mi domandavo perché stesse così? Perché si era tanto innervosito?

L’istinto protettivo di Damon nei miei confronti lo conoscevo bene, quando avevo due anni spinse un bimbo solo perché si era avvicinato per giocare.

“Come è successo? Come avete fatto a nascondermi tutto? Ero là con voi ventiquattro ore al giorno e non mi sono accorto di niente.. avete agito alle mie spalle.”

“Io..” cercai di dire qualcosa, ma qualsiasi parola mi moriva in gola e così facendo lo feci spazientire ancora di più.

“L’avete fatto?” la domanda arrivò come un fulmine a ciel sereno, mai e poi mai me la sarei aspettata, almeno non in modo così diretto.

“Ma che…Calmati Damon! Ti sembrano domande da fare?” iniziai ad alzare la voce e lui non sembrò gradire, perché l’alzò ancora di più.

“Dimmelo Elena! Hai fatto sesso con mio fratello?!” mi prese per un polso.

Se non fosse stato Damon, avrei avuto paura di quel gesto ma di lui mi fidavo ciecamente; poi ebbi la conferma che non dovevo preoccuparmi perché mi guardò negli occhi come solo lui sapeva fare.

Erano lucidi. Non l’avevo mai visto così fuori controllo, proprio lui che sembrava immune a qualsiasi turbamento.

“Damon per favore calmati! Non ho fatto niente con Stefan, calmati..” lui mi lasciò il polso e si portò i capelli neri dalla fronte verso la nuca…si stava calmando sul serio.

“Scusami Elena, io…- si toccò il colletto della maglietta nera che indossava, come se non riuscisse a respirare- ..non so cosa mi sia preso. Scusami ti prego.”

Vederlo così mi faceva una tenerezza, allora mi avvicinai a lui e l’abbracciai, buttandogli le braccia al collo e alzandomi sulle punte, con tutta la forza che avevo in corpo.

Damon ricambiò subito l’abbraccio, con un braccio mi circondava la vita e con l’altro mi accarezzava la schiena.

 

L’inaugurazione della nuova sala del Grill è perfetta. Caroline ha fatto un gran lavoro e anche Matt sembra molto soddisfatto.

La festa è iniziata da un’ora, ma io ho fatto un mega ritardo per trovare l’outfit perfetto.

E l’ho trovato: un mini abito nero e rosa antico e tacchi neri vertiginosi. L’avevo usato solo una volta, ad una conferenza a Los Angeles.

Ok, lo ammetto, stasera voglio essere una figa pazzesca e no non è per Stefan e Damon.

Insomma quello che fanno non sono mica fatti miei?

Non mi interessa affatto che Damon ha da fare con la sua ‘piccola’, sarà qualche troietta che si porta a letto, e figuriamoci se mi interessa quello che nasconde Stefan.

E’ per Kol, sì mi sono vestita bene per lui…non mi farebbe male uscirci.

Mi avvicino alle mie super sexy amiche, Bonnie e Caroline, sono fantastiche nei loro abiti rispettivamente verde e rosso.

“Sei una bomba, stasera- mi dice Caroline mentre mi abbraccia- E so per chi ti sei vestita così” finisce facendomi l’occhiolino.

“No, cioè.. non è come pensi, non mi importa di lor..” inizio ad agitarmi, così penserà che penso ancora ai Salvatore e non è assolutamente così. Sai che mi frega dei loro sguardi magnetici, dei loro sorrisi che ti stendono e degli addominali che si intravedono perfettamente sotto le t-shirt..

“Insomma ti capisco, Kol è un gran figo”

Ah già, Kol.

Si Kol, io sono venuta così per rimorchiare lui.

Annuisco e rido istericamente sperando che nessuna delle mie amiche si accorga di nulla.

Bonnie mi guarda stranita, ma, mentre sta per parlare, da dietro qualcuno mi prende per un braccio e mi porta sulla pista da ballo.

E’ Jeremy, ubriaco e si muove come se avesse le convulsioni.

Mi metto una mano in faccia per non vedere lui, e per non farmi riconoscere dalla gente in sua compagnia.

“E dai Elena, non fare la vecchia. SUN IS UP, MOVE YOUR BODY. Muovi il tuo body Elena, non ti farebbe male fare un po’ di sesso lo sai? – urla a causa della musica troppo alta- Hai proprio la faccia di una che ha un bastone su per il…”

“JEREMY!”

Per fortuna arriva Vicky che gli salta addosso e riesco a scappare dalla pista.

Bonnie è sparita nel nulla e Caroline si sta strusciando con Tyler in pista.

Ottimo, sono rimasta sola…Ah no, ecco Matt.

“Matt!”

“Ehi Elena, sei stupenda stasera” mi si avvicina, elegante con la camicia nera, stasera ci pensa il personale assunto da Caroline a lavorare.

“Grazie” rispondo arrossendo.

Adesso che mi è vicino noto una certa preoccupazione sul viso “Cosa c’è che non va?” gli chiedo e lui si tocca la fronte con la mano destra, sta sudando.

“Niente.. ho ricevuto una chiamata da un tizio non molto simpatico poco fa.”

“Chi?”
“Uno strozzino.” Rimango allibita, non pensavo che a Mystic Falls ci fossero certi giri, insomma tutti conoscono tutti e ci rispettiamo a vicenda.

“O mio Dio, che ti ha detto? Lo conosci?”

“No, non so chi sia.. Mi ha intimato di ‘collaborare’ con lui..”

“In che senso?”

“Nel senso che pretende l’ottanta per cento dei guadagni, io… io l’ho mandato a quel paese, ma ora sono molto preoccupato”

“Stai tranquillo.  A Mystic Falls non esistono certi giri, ha provato a farti paura ma non c’è riuscito.”

“Mi ha minacciato, ha detto che presto mi avrebbe mostrato le conseguenze della mia scelta. Sono terrorizzato Elena, ma non posso fare quello che mi ha chiesto! Sarebbe inutile mantenere il locale, non arriverei a fine mese. Comunque ora devo andare, il barista che ti sostituisce è un vero imbranato – si sforza di ridere, però sento che è molto teso- Ti prego non dire niente a nessuno, chiederò l’aiuto di Tyler… dopo tutto è un poliziotto.”

“Ok, tranquillo..” Questa storia mi ha sconvolto, Matt non se lo merita.

Devo indagare… lo so che è un’idea stupida, ma il mio animo da giornalista prende sempre il sopravvento. Forse negli archivi del giornale di Mystic Falls c’è qualche notizia riguardante organizzazioni malavitose della zona..

I miei pensieri si bloccano nel momento in cui Damon fa la sua entrata in sala, mano nella mano con una bellissima mora.

Era forse la ‘piccola’ di ieri sera? Non potevo affrontare questo, non ora che sono in piena crisi con me stessa e i miei sentimenti.

Scappo lontano da lui, per l’uscita secondaria, perché ho troppa paura di scoprire che la ragazza in questione non sia una qualunque, ma che lui ne sia innamorato.

 

Damon, dopo molti minuti, mi teneva ancora stretta e mi accarezzava i capelli.

Finalmente parlò “Pensavo che foste solo amici…- si scostò leggermente da me in modo da guardarmi negli occhi- pensavo che vedessi entrambi solo come amici.. pensavo che se un giorno avessi scelto uno di noi due sarei stato io..”

Il mio cuore si fermò.

Avevo sentito bene? Era geloso. Non gli ero indifferente perché era geloso di me.

Oppure mi stavo ancora illudendo…per lui era solo un gioco? Avere la meglio sul fratello?

No, non poteva essere così egoista. Non con me.

“Fermati Damon…Che stai dicendo?” chiesi per trovare un minimo di chiarezza.

“No lascia perdere e dimentica tutto.” Si staccò da me e fece per andarsene ma parlai per fermarlo “Io e Stefan non stiamo insieme, è tutta una farsa per far ingelosire Lexi”

Damon, che mi aveva già dato le spalle, si fermò qualche secondo per poi girarsi di scatto e raggiungermi in un battito di ciglia.

“E’ la verità? Non vi siete neanche baciati?” mi disse prendendomi il viso tra le mani. Sembrava felice, sollevato..come se si fosse tolto un peso enorme da dosso.

“No..” risposi senza neanche guardarlo, nonostante tutto mi vergognavo di avergli mentito.

Sorrise di cuore e, l’attimo dopo, si avventò sulle mie labbra.

Non mi sembrava vero, dopo tutto questo tempo a desiderarlo, ad immaginare l’impossibile, mi stava baciando sul serio.

Damon era passione, mi baciava con una foga che non avevo mai provato e iniziò a toccarmi la schiena, poi i fianchi, per scendere sempre più giù.

Io non potei fare altro che ricambiare, perché era quello che volevo da almeno un anno e mezzo.

Catturò il lembo del mio vestitino portandolo fin sopra la mia schiena, scoprendomi per la maggior parte, e poi , prendendomi per le cosce, mi fece aggrappare con le gambe intorno ai suoi fianchi; in un attimo sentii la mia schiena sbattere contro l’armadio a muro e le sue mani che cercavano di abbassarmi le mutandine.

Per quanto la mia eccitazione si facesse sentire, non volevo fosse così diretto..infondo lo sapeva che quella era la mia prima volta.

La mia mente staccò la spina nell’istante in cui, lasciando perdere gli slip, mi tolse il vestito buttandolo da qualche parte nella stanza.

Non potevo fare l’imbranata, non così tanto almeno…allora mi affrettai a sfilargli la maglia e a baciarlo ancora più avidamente.

In un attimo aprì il gancetto del reggiseno, che si trovava davanti tra le due coppe, e ,non preoccupandosi di togliermelo del tutto, si fiondò a toccarmi e baciarmi i seni.

Iniziai a gemere di piacere nel modo più silenzioso possibile, Jenna e Jeremy si trovavano di sotto e la porta era semichiusa.

Se solo uno dei due fosse salito, ci avrebbe scoperti.

La situazione era diventata pericolosa ed eccitante allo stesso tempo ma decisi di non preoccuparmi di quello perché sapevo che Jenna era tranquilla a lasciarmi da sola con uno dei due Salvatore.

Uno dei Salvatore.

Pensai improvvisamente a Stefan.

Tolsi dalla testa anche quel pensiero assurdo, dovevo vivere con tutta me stessa questo momento.

Damon mi aveva portata sul letto e si era tolto i pantaloni, ora sentivo perfettamente la sua voglia sotto i boxer neri.

Stranamente però non mi baciava più… era totalmente preso dal mio corpo, che stava percorrendo con la lingua. Portai le braccia sul cuscino e non riuscii a impedire che gemiti più forti uscissero dalla mia bocca semi aperta.

“Elena, sei così eccitante..” disse roco e l’attimo dopo si alzò quanto bastava per togliersi anche l’ultimo indumento.

Arrossii con molta evidenza e non avevo neanche il coraggio di guardare per la mia timidezza, lui non ci fece caso perché stava già sfilando le mie mutandine.

Una corrente, che non sapevo da dove provenisse, fece scricchiolare e aprire di poco la porta. Io sobbalzai, mentre Damon non accennò neanche la minima preoccupazione, troppo impegnato ad aprirmi le gambe.

Non mi guardava, non mi rassicurava.. nulla.

Non pretendevo candele profumate, petali di rose sul letto oppure che mi dicesse che mi amava. Sapevo perfettamente che non era così.

Ma che diavolo, una misera parola dolce per tranquillizzarmi, visto quanto ero tesa, poteva dirmela.

La rabbia prese il posto della voglia.

Damon iniziò a spingere, provocandomi non poco dolore, ma non riuscì ad entrare in me perché ero troppo irrigidita.

“Rilassati dai..” mi disse e io solo in quel momento mi accorsi che non aveva usato il preservativo.

“Dovremmo usare una precauzione…” cercai di dire con tutta la sicurezza che avevo in me, molto molto poca a quanto pare.

“Così sarà molto più bello” provò a spingere di nuovo, con più forza, ma non era ancora abbastanza.

I miei occhi diventarono lucidi, mi stava trattando come una delle tante.

Non mi chiamava neanche più per nome, aveva forse paura di confondersi?

Non meritavo questo trattamento, e ciò che mi faceva più male era pensare al fatto che proprio lui mi aveva detto di aspettare il momento e la persona giusta.

No, nulla era giusto.

Stefan mi aveva avvertito su Damon, perché non gli avevo dato ascolto?

Lo vedevo come un Dio, invece ora ne ero quasi disgustata.

Stefan che avrebbe pensato? Sarebbe stato deluso? Avrebbe avuto la stessa reazione di Damon?

Ma perché ora pensavo all’altro fratello?

Dieci minuti fa, fino a prova contraria, stare con Damon era ciò che più desideravo al mondo…Che accidenti mi prendeva?

Un’altra spinta fortissima e mi vennero le lacrime agli occhi, per il dolore e per i miei pensieri.

Finalmente Damon si era accorto di me, si era accorto che non c’era solo un corpo sotto di lui ma anche una persona.

Si tirò indietro “Io..” sembrava che si fosse appena svegliato da un brutto sogno.

Rimasi immobile, aspettando che dicesse qualcosa.

“Che sto facendo?..Tu..tu sei solo una bambina”

Mi spezzò il cuore in quel momento, mi stavo concedendo a lui nonostante tutto; nonostante il pericolo di essere scoperti, i suoi baci mancati, la sua indifferenza.. e ora diceva che ero una bambina?

Non disse più niente, si rivestì con una velocità inaudita e se ne andò chiudendo la porta, lasciandomi lì nuda sul letto con le mie lacrime.

Corsi nel bagno, chiudendo la porta alle mie spalle, e mi trascinai per terra.

Là nessuno sarebbe entrato, avrei pianto tutto il tempo che volevo.

 

Penso e ripenso, sono giorni che i ricordi mi tormentano.

Perché i miei problemi adolescenziali con Damon e Stefan non sono rimasti, appunto, all’adolescenza? Perché me li porto ancora dietro? Non posso neanche pensare a uno di loro con un’altra ragazza che non sia io senza essere assalita da una gelosia pungente e divorante.

Inizia a fare molto freddo, e stare sola in una via stretta e desolata come quella non è l’ideale. Mi dirigo verso la porta di servizio per rientrare nel Grill, ma nel mentre percepisco una presenza dietro di me; non faccio in tempo a girarmi che sento una mano che mi tappa la bocca e un oggetto che mi tocca la schiena.

“Non osare dire una parola che sparo” la voce è di un uomo, dura, fredda.. meschina.

Mi sta puntando contro una pistola e io, per una frazione di secondo, ho la calma apparente di chi ancora non ha metabolizzato ciò che sta succedendo.

In un attimo sento che mi lega i polsi con qualcosa, probabilmente una corda, in modo molto stretto, mi fa malissimo; dopodiché, con uno scatto rapito e doloroso, mi mette in bocca forse un fazzoletto e lo lega stringendo forte dietro la mia nuca.

Sono ancora girata e non posso vederlo in volto, ma ora sono realmente terrorizzata, inizio a tremare vistosamente.

“Non ti preoccupare, ora ci divertiamo tesoro. Togliti il vestito” mi ordina e io vorrei gridare, questo è successo perché non ho voluto affrontare le mie paure, perché sono scappata.

“Non vuoi starmi a sentire eh? Peggio per te” mi spinge per terra e cado sulle ginocchia facendomi male. Mi tira i capelli e mi lamento, cerco di divincolarmi, di scappare ma l’uomo mi prende e mi riporta per terra dandomi un calcio nello stomaco.

La violazione psicologica che mi aspetta non mi fa pensare al dolore fisico e, dopo aver tentato ancora e ancora di lottare, mi arrendo alla mia sorte.

Non avrei mai pensato di potermi trovare in una situazione del genere, anche se ne avessi la possibilità non saprei chi chiamare, non conosco i numeri d’emergenza, non ho fatto corsi di autodifesa.. sono debole e nessuno verrà in mio soccorso.

Mi strappa il vestitino e sta per abbassarmi gli slip, ho lo sguardo perso nel vuoto tentando di annullarmi, di addormentarmi e svegliarmi quando tutto sarà finito.

Una voce.

“C’è qualcuno lì?”

Una voce che conosco.

L’uomo che mi sta dietro mi lascia e lo sento allontanarsi.

“ELENA!” E’ Stefan.

Non riesco a dire e fare nulla, vorrei ringraziarlo di essere nel posto giusto e al momento giusto, mi vorrei coprire perché farmi vedere così è una vergogna troppo grande.

Stefan ha una faccia tra lo sconvolto e il terrorizzato, corre verso di me, inginocchiandosi, per togliermi il fazzoletto e sciogliermi qualunque cosa io avessi legata ai polsi.

Si toglie la giacca nera per metterla sulle mie spalle e coprirmi, in quel momento scoppio in lacrime aggrappandomi a lui. 

 

Tutta la paura e l’ansia di quei pochi minuti sfociarono in lacrime e singhiozzi disperati.

Stefan mi prese in braccio, facendo attenzione che la giacca mi coprisse del tutto, e mi portò verso la sua macchina.

Per tutto il viaggio mi strinse la mano, poi arrivammo sotto quella che probabilmente doveva essere casa sua.

“Elena..”

Mi trovavo nel letto di Stefan, forse.

Non riuscivo a parlare, a pensare… volevo ringraziarlo, stringerlo perché mi aveva salvato ma nulla, non riuscivo a fare niente. Ero in catalessi.

Indossavo ancora la sua giacca: non volevo cambiarmi, non volevo guardare i lividi e le ferite sul mio corpo che mi avrebbero ricordato anche quelle psicologiche.

Il campanello della porta mi fa sussultare.

“Sta’ tranquilla, torno subito”

Stefan va ad aprire per tornare poco dopo con Damon.

“Chi è stato?! Chi cazzo è stato?!” urla.

Damon mi si avvicina, con un’espressione stravolta, sussurrando “Non ti preoccupare piccola, va tutto bene, ora ci siamo noi. Non tremare.”

Mi stringe per le spalle e mi posa un bacio sulla fronte, tutto quello che riesco a dire è “Non chiamarmi piccola”

 


 

Buonasera :)

Ho aggiornato prima di quanto pensassi..sono fiera di me xD

Sinceramente non sono molto soddisfatta del capitolo, forse perchè sono impegnata ultimamente e non ho potuto dedicargli il tempo necessario..quindi scusatemi in anticipo, spero di rifarmi con il prossimo :)

Abbiamo visto che cosa è successo tra Damon ed Elena, lui è stato un po' indelicato considerato che Elena non era una qualsiasi ma, a detta di Stefan, una delle persone più importanti per lui... dal prossimo capitolo si scoprirà invece cosa è successo tra Elena e Stefan.

L'aggressore di Elena, chi è? Per fortuna che è arrivato Stefan, ma infondo non me la sentivo proprio di far succedere qualcosa di così brutto..

 Ora scappo..grazie a chi lascia sempre una recensione, spesso mi fate commuovere per tutte le belle parole, e anche a chi segue la storia in silenzio.Questa volta però propongo un sondaggio...secondo voi chi sono gli sposi? Vediamo chi indovina xD

Ps così è come ho immaginato il vestito di Elena -> http://www.polyvore.com/elena_cap/set?id=53774041   (non sono tanto brava con questo sito xD)

Alla prossima! :D

 

  
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