Fanfic su artisti musicali > Demi Lovato
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Autore: Haley_V    21/07/2012    5 recensioni
Ero da sola. La mia migliore amica era una lama di metallo che non faceva che recarmi dolore. Nessuno poteva capirmi. Ma forse nemmeno io potevo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Joe Jonas, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo 4
 


Era passato un week end dalla cena. Ovviamente le mie giornate non erano cambiate, a parte la continua presenza in televisione o sul red carpet, cosa che in quel periodo mi infastidiva parecchio.
In quella settimana, come ovviamente immaginavo, era tornata la depressione di sempre, e la pressione di quei giorni non faceva che peggiorarla. Ovviamente le domande non sempre opportune dei giornalisti non mi aiutavano a sentirmi meglio, anzi. Gli argomenti di conversazioni vertevano – non sapevo assolutamente per quale assurdo motivo – sull’aspetto fisico. Da domande su come decidessi il mio look ogni mattina, fino a quale stile di vita adottassi per mantenermi in forma. Ecco, giusto una domanda del genere aspettavo con ansia per poter dar libero sfogo ai miei pensieri. Non so se i giornalisti abbiano un qualche specie di sesto senso, ma riescono sempre a farti le domande meno opportune nei momenti meno opportuni. Direi piuttosto un dono di natura. Ma quanto avrei voluto sferrare un pugno al tizio che allegro mi domandava: - sei così bella mia cava, come fai a mantenevti così? – ma fin qui poteva anche andarmi bene, si trattava pur sempre di domande stupide. Il punto è che una volta a casa scoprii il motivo di tanta dedizione all’argomento “corpo sano”: era un po’ che non aprivo il mio sito web, ma a quanto pare da qualche settimana giravano varie voci e commenti su di me, non esattamente “positivi”. Ne lessi qualcuno, e mi bastò per passare un’altra ora chiusa nel bagno a vomitare. E dire che sullo stomaco avevo una barretta energetica mangiata ben otto ore prima. “Demi Lovato è troppo grassa” “Ma Demi Lovato è una cessa! Come fa ad essere famosa io non lo so, per me dovrebbe ritirarsi! Poi per quanto è enorme…” solo un paio di esempi di ciò che vidi su internet.
Senza nemmeno rendermene conto i miei occhi erano completamente offuscati dalle lacrime; chiusi il portatile e tremando mi buttai a terra  a piangere. Fortunatamente mia madre non era in casa. Amareggiata e disperata, mi diressi nel bagno e presi la lametta. Stavo per tagliarmi, quando ricordai le parole di Miley, e decisi di chiamarla. Era arrivato il momento di condividere il mio dolore con qualcuno.
Composi tremante il numero sulla tastiera, e lasciai squillare.

-Pronto?
-Miley… sono Demi
-Demi! Ciao! Come stai?
- ecco…. È per questo che ti ho chiamato… dunque, se non hai da fare .. potresti venire da me? Ho… ho bisogno di qualcuno con cui parlare, ma non saprei a chi altro chiedere.. – la mia voce tremava, somigliavo ad una bambina.

-Certo Demi che vengo da te. Va bene tra mezz’ora?
-certo… a dopo Miley..
- a dopo

E chiusi la chiamata. Calmata ormai dalle lacrime, mi sedetti sul letto, e a gambe incrociate aspettai il suo arrivo.
Dopo mezz’ora il campanello suonò. Mi sistemai meglio che potei, scesi di sotto ed andai ad aprire a Miley, che mi sorrise cordiale.

-Ciao Miley, vieni, entra…
- Ciao Demi… allora, di cosa volevi parlarmi?

La portai in camera mia e, preso quanto più fiato e coraggio possibile, iniziai a raccontare. Le dissi tutto, da quando avevo iniziato a tagliarmi, al perché lo facevo, a cosa provavo ogni volta, al mio rapporto col cibo, con le altre persone, alla mia paura di parlare, tutto. Aggiunsi in fine:

-         E quando ho letto quei commenti su internet, io… stavo per farlo di nuovo, ma poi ho pensato alle tue parole, e ho pensato che era giusto sfogarmi con qualcuno. Ora non mi aspetto che tu capisca, non saresti la prima che mi abbandona perché ho dei problemi, ma… almeno mi sono tolta un peso.

Probabilmente avevo parlato per quasi un’ora, con lo sguardo fisso per terra, ma mi accorsi che Miley non aveva spiccicato parola. Ripreso un po’ di fiato alzai lentamente lo sguardo, e vidi che aveva gli occhi lucidi e arrossati. Rimasi a fissarla in preda al panico, mi sarei aspettata di tutto, “tu sei pazza” “ma cos’hai in testa” “non so nemmeno perché sono venuta”, invece nulla di tutto questo uscì dalla sua bocca.

-         Oh mio dio Demi ….
-         Lo so, sono pazza….
-         No, no, non sei pazza, io non penso che tu lo sia. Penso solo che tu abbia bisogno d’aiuto, e che hai fatto benissimo a parlarne con me, perché non potevi continuare a reggere questa situazione da sola….

Rimasi paralizzata. Non mi aveva giudicata. Mi aveva confortata, mi aveva ascoltata e aveva sentito le mie ragioni.
Scoppiai a piangere. Miley mi prese tra le braccia, e io scoppiai in singhiozzi, dopodiché ricambiai forte l’abbraccio.

-         Nessuno mi aveva mai parlato così finora… mi sentivo così sola!

Dicendo queste parole continuavo a piangere e a singhiozzare. Miley strinse l’abbraccio e mi disse:

-         Dai Demi, non preoccuparti, ora ci sono io, non ti abbandonerò…

Passammo il resto del pomeriggio insieme, ormai la consideravo mia amica a tutti gli effetti. Una volta calmata dai singhiozzi, presi coraggio e le mostrai bene i tagli e la lametta. Miley rabbrividì, - non c’era da biasimarla, non era un bello spettacolo – ma poi mi confortò dicendo che mi avrebbe aiutata, o che almeno ci avrebbe provato per quel che poteva. Se ne andò all’ora di cena, e quella sera mangiai. Era vero, mi serviva un’amica, e l’avevo trovata.

 
(Point of view Miley)


 
Demi mi aveva chiamata nel pomeriggio, chiedendomi di passare a casa sua. Sinceramente mai avrei immaginato cosa avesse da nascondere. O meglio, qualcosa avevo intuito, ma non immaginavo provasse tanto dolore. Ammetto di aver pensato ad una semplice storia finita male, forse potevo anche capirla, ma quando mi aveva raccontato cosa subiva, e di cosa provava ogni giorno quando si ritrovava da sola nel bagno…. Dio mio, non volevo nemmeno pensarci. Quella sera, tornata a casa dopo mille raccomandazioni fatte a Demi che mi sorrise e mi ringraziò, decisi che da quel giorno avrei dovuto proteggerla. Non avevamo mai avuto un rapporto di amicizia tanto forte, ma vedendola così sola e fragile, non potevo restare con le mani in mano.
Prima di andare a lavorare la chiamavo sul cellulare per chiederle se avesse mangiato, se si fosse tagliata o se avesse vomitato. Sapevo di non dover essere troppo dura con lei, così, quando mi rispondeva “non ce l’ho fatta, mi sentivo troppo male” o “mi sono tagliata, dovevo sfogarmi” mi limitavo ad un “Demi, me l’avevi promesso, dovevi mangiare almeno una merendina!” oppure “va bene Demi, non fa niente, però devi promettermi che domani non ti taglierai”. Non volevo trattarla da stupida, ma purtroppo lei non stava bene. Era sempre la solita Demi, ma poi all’improvviso si incupiva e diventava scontrosa, oppure all’improvviso piangeva e si chiudeva in camera. In ogni caso la maggior parte delle volte mi dava retta, ma sapevo che non era sempre così, e che dal mio cellulare non avrei potuto combinare granchè, così, decisi di trovare sempre un buco tra i miei impegni e passare da lei ogni volta che potevo. La convincevo a mangiare, le nascondevo la lametta, subendomi anche gli insulti dovuti alle sue crisi, cercavo di dissuaderla dall’andare a vomitare, spesso restavo a dormire da lei per evitare che si facesse del male. Non mi pesava affatto occuparmi di lei, volevo essere semplicemente una buona amica, e non volevo vederla soffrire.
  
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